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Camping Sport Magenta

AUSTRIA, REPUBBLICA CECA E POLONIA

Equipaggio: Luca Galeotti, Lucia Vellutini, la nostra piccola Gaia (5 mesi) e Maria Rosa Filippi (la mamma di Lucia)
Mezzo: Laika Motorpolo 9 del 1983 su Ducato 2500 D
Periodo: dal 4 al 18 settembre 2003
Km percorsi: 3.685

4 settembre
La partenza è fissata dopo cena da Segromigno in Monte (Lucca) dove abita Maria Rosa. Prima tappa prevista, Innsbruck in Austria per poi proseguire per Salisburgo. Pochi chilometri di strada e comincia ad avvertire un rumorino strano nel motore. All'inizio mi preoccupo, ma poi penso che è il solito stress da inizio viaggio che ci fa avvertire o presagire problemi dove non ci sono e quindi decido di mettermi l'anima in pace. Il mezzo poi risponde bene e così il viaggio inizia e dopo Modena imbocchiamo il Brennero per poi arrivare direttamente a Innsbruck. A due km dal confine austriaco i mie timori diventano realtà. La temperatura dell'acqua sale vertiginosamente, le ventole del radiatore non attaccano e dal cofano esce un sinistro fumo bianco…. Siamo in panne….
Ci fermiamo a dormire in un'area per TIR e siamo a dir poco sconsolati.

5 settembre
La mattina chiamiamo l'ACI per rimorchiare il mezzo a Vipiteno. Inutile dire che il morale è sotto terra e che in tutti c'è il timore che la vacanza sia già finita e che il motore possa aver subito gravi danni. Dopo un primo rifiuto troviamo una piccola officina che accetta di riparare il mezzo. Il motore è a posto, ma la pompa dell'acqua è andata. Promettono, nonostante l'officina non sia attrezzata per lavorare con mezzi troppo grandi, di restituirci il Laika per le 17 del pomeriggio.
Alla fine saranno le 18 ed il conto è di 350 euro (abbiamo dovuto anche sostituire la ruota di scorta che era praticamente inutilizzabile….) ma il lavoro è ben fatto e ci permette di riprendere il viaggio. C'è solo una cosa che mi preoccupa… la faccia del meccanico quando gli ho detto che volevo arrivare a Cracovia…. Speriamo bene.
La giornata l'abbiamo trascorsa a Vipiteno e devo dire che la sosta è stata davvero piacevole. Il paese è tutto lindo e molto carino. Abbiamo perso un giorno e decidiamo di saltare Innsbruck per puntare direttamente su Salisburgo. Prima di entrare in Austria, all'ultima area di servizio, acquistiamo la vignetta per l'autostrada austriaca. Costa 7,60 euro e dura 10 giorni.
La notte la trascorriamo in un'area di servizio sull'autostrada in direzione Salisburgo, dopo aver cercato inutilmente una colonnina Holiday Clean che dovevamo trovare presso il distributore Shell all'uscita autostradale per Jenbach e Wiesing Il distributore c'era, ma la colonnina no. Peccato perché per viaggiare più leggeri siamo partiti con pochissima acqua. Faremo un po' di economia… Nel frattempo aggiusto anche un fanale ballerino.. si era staccato un supporto e praticamente illuminava l'asfalto sotto il cofano…

6 settembre
Visto che l'acqua manca decidiamo di utilizzare un camping per visitare Salisburgo. Ce n'è uno molto comodo e ben tenuto vicino all'uscita autostradale di Salisburgo Nord. Si chiama Camping Nord Sam e si trova a in Samstrasse, 22a (tel. 0660494) E' ben attrezzato; c'è il camper service (finalmente facciamo rifornimento) e tutto quello che serve. Spendiamo 23,50 euro (un giorno) per tre adulti ed il camper senza l'attacco luce.
Arriviamo in mattinata e dopo pranzo visitiamo Salisburgo che è bella come ce l'avevano descritta. Raggiungiamo la città con un bus che passa ogni 15 minuti nei pressi del campeggio. Non dimenticatevi di acquistare la Salisburg Card (si acquista alla reception del campeggio). Costa 20 euro per un giorno, ma vi permette l'ingresso in tutti i musei e l'utilizzo di tutti i mezzi pubblici. E' davvero comoda e alla fine anche conveniente.
Da vedere il Castello Hohensalzburg, che si raggiunge con una teleferica e dal quale si ammira una vista mozzafiato della città, la casa di Mozart, le vie del centro storico dove si passeggia volentieri. Non servono comunque ulteriori indicazioni. Salisburgo va girata senza tappe precise. E' talmente bella che comunque la giriate va bene.
La sera siamo stanchi morti e ceniamo al camper e così se ne va anche questa giornata.

7 settembre
La Salisburg Card ci permette ancora la visita al castello di Hellbroun, residenza estiva del arcivescovo a pochi chilometri dalla città e così la mattina lasciamo definitivamente il campeggio, imbocchiamo l'autostrada ed usciamo a Salisburgo Sud. Non utilizzate il parcheggio in fondo alla strada. Arrivando conviene parcheggiare sul lato sinistro. Il Castello si trova a pochi chilometri dall'uscita dell'autostrada. E' stato costruito da un architetto italiano, con il suo bellissimo parco e gli originali ed innovativi giochi d'acqua (per il tempo, ma sempre molto ingegnosi) che servivano a far dilettare il padrone di casa ed i suoi ospiti…. Soprattutto il padrone di casa perché i giochi erano scherzi nei quali cadevano i malcapitati amici dell'Arcivescovo. La visita ai giochi d'acqua è guidata e se non volete bagnarvi troppo attrezzatevi con ombrelli e giacche antipioggia. La guida si divertirà un mondo a cercare di sorprendervi con qualche getto dispettoso… Riprendiamo l'autostrada in direzione Linz, per lasciare poi definitivamente l'Austria e fare tappa a Cesky Krumlov (ricordatevi al confine di acquistare la vignette per l'autostrada, se avete intenzione di prenderla, che costa attorno ai 13 euro e dura 14 giorni). Durante il tragitto ci fermiamo pr4esso un'area di sosta circondata da prati e Maria Rosa riesce a scovare un bel po' di funghi prataioli che qualche giorno dopo ci servirà con tanto di polenta….
Arriviamo poi al confine. Le formalità alla frontiera sono poche e dopo un breve controllo dei passaporti passiamo.
L'ingresso nella Repubblica Ceca non è dei migliori. La strada è costeggiata da locali che promettono sesso a tutto spiano e da tante prostitute, segno di una situazione di disagio economico ancora legata al passaggio dal comunismo all'occidente. Dopo pochi chilometri questa triste immagine frutto del post comunismo fortunatamente ci abbandona ed anche il paesaggio si fa più interessante, diventando poi da favola quando arriviamo alla nostra meta. A Cesky Krumlov c'è un bellissimo castello ed un altrettanto suggestivo borgo medievale. Il paese sorge sulla Moldava ed è a dir poco incantevole. E' meta ogni anno di migliaia di turisti e così, l'averlo visto al di fuori dei canonici mesi di luglio e agosto, ci ha permesso un po' più di libertà e relax.
Per dormire ci fermiamo nel parcheggio n. 2, seguite le indicazioni. Si paga fino alle 17 circa 30 corone al giorno e la notte è gratis. Il luogo è tranquillo ed è proprio ai piedi del Castello che si raggiunge in pochi minuti.
La sera ceniamo in uno dei tanti localini del centro. Si chiama Krcma Satlava e si trova in Satlava nei pressi di Namesti Svornosti; sorge nelle vecchie prigioni del paese. L'arredamento vi ricorda una osteria medievale e all'ingresso, con i tavoli immersi nella penombra, ad illuminare il tutto è un grande braciere dove il cuoco cucina i vostri piatti. A completare l'atmosfera i camerieri che vi servono in costume. Il cibo è eccellente è la spesa, per tre persone, non supera i 20 euro totali. Abbiamo preso un menù degustazione con diverse specialità tra le quali una saporita zuppa d'aglio proposta in una pagnotta trasformata in piatto.

8 settembre
Abbiamo letto sulla nostra inseparabile Lonely Planet, edizione italiana EDT, che c'è un bel monastero circestense, Cisterciàky klàster, a Zlatà Koruna (uno dei monumenti gotici meglio conservati della repubblica Ceca), ma oggi è lunedì e tutti i castelli e gli edifici storici, ricordatelo, il lunedì sono chiusi nella repubblica ceca. E' chiuso anche il castello di Hlubokà che si trova a pochi chilometri da Ceske Budejovice dove si trova la fabbrica della famosa birra Budvar (che si può visitare su prenotazione e in gruppo); ricorda quello di Windsor in Inghilterra (si dice che sia la sua copia). Per visitarlo si lascia la macchina nel piacevole paese sottostante. Il parcheggio costa 2,30 euro. Dopo una visita esterna ci rechiamo in un paesino al di fuori delle solite rotte per la Cechia. Da Hlubokà dopo aver percorso piccole ma piacevoli stradine di campagna, tra campi coltivati e centinaia di laghetti da favola, arriviamo a Holasovice dove si trova il miglior esempio di architettura barocca contadina della repubblica ceca. E' un tipico paesino di campagna, con le case costruite attorno ad un grande prato dove non manca il solito laghetto. E' questo il luogo dove di solito si svolgono le feste del paese, come dimostra anche un grande albero della cuccagna che nelle particolari occasioni viene adornato di fiori. Le case sono tutti dipinte a colori vivaci e riportano facciate arricchite da disegni e decorazioni varie, compreso la data di costruzione dell'abitazione. Ci sono anche un paio di hospoda, taverne, ma noi pranziamo in camper, godendoci la cornice che ci circonda.
Una piccola raccomandazione. Se volete visitare piccoli centri come questi munitevi di una buona carta stradale perché le indicazioni sono un po' scarse. Meglio è se l'acquistate direttamente nella nazione.
Non siamo ancora soddisfatti. Ripartiamo per Karlstejn, a 15 km da Praga, dove c'è uno dei più famosi (e visitati) castelli della Boemia. Ci fermiamo ai piedi del piacevole paesino che sorge sotto il Castello, che invece si trova in chilometro più in alto e si raggiunge solo a piedi o in carrozza. Anche qui il prezzo è di 3,30 euro al giorno e la notte è gratis. Il parcheggio è proprio accanto al fiume ….. ed è proprio una bella sistemazione, che ci spinge a cenare fuori. Peccato per il fatto che dall'altra parte del fiume, a poche centinaia di metri, passi una trafficatissima ferrovia.
Più avanti, ma non ci siamo stati, c'è anche un campeggio.

9 e 10 settembre
Visita al castello (6,60 euro a testa), disturbata dal fatto che siamo aggregati ad una comitiva italiana giunta in bus da Praga. Sono chiassosi, maleducati, prepotenti. Ci fanno un po' vergognare e fanno dannare la guida che dimostra comunque una pazienza unica. Sarà per questo, ma gli interni del Castello non si dimostrano all'altezza delle vedute imponenti e magnifiche che invece offre dall'esterno e che lo fanno uno dei luoghi più visitati e fotografati della Rep. Ceca.
Nel pomeriggio partiamo per Praga e, forse per fortuna o per il fatto che avevamo studiato la cartina come per un esame, riusciamo subito ad imboccare la strada giusta per il "Caravan Camp" (che si trova in via Plezenska 279). Se arrivate dal sud prendete la E 50 che vi farà costeggiare la Moldava che rimarrà sulla vostra destra. Tenetela fino a quando la strada non svolterà obbligatoriamente a sinistra nei pressi del ponte Jiraskuv most, proseguire sempre sulla via principale per V Botanice e poi per Kartouzska, che si immette direttamente su Plezenska.. Dopo qualche chilometro, sulla sinistra, si trova un grande cartello che indica l'ingresso del campeggio C'è il camper service, ma se non avete la cassetta munitevi di un tubo per lo scarico perché è posizionato in un punto scomodo. E' necessario premunirsi di attacco di tipo tedesco per la corrente; sorge su un prato ed è accettabile, anche se un po' spartano e rumoroso perché proprio accanto alla strada. Ma è davvero comodo per raggiungere il centro. Con il tram 9, che passa proprio davanti (i biglietti, 12 Kc, si acquistano alla reception) si arriva alla fermata di Handel e da qui con la metropolitana (ottima), in tutto il centro. I biglietti valgono anche per la metro ed hanno una durata massima di 60 minuti.
Lo stesso tram, che è frequente, si prende alla fermata Hotel Golf (la settima fermata da Handel, quando tornate) e dalle 6 alle 24 vi fa raggiungere direttamente piazza Venceslao. La notte, dalle 24 alle 6, si può utilizzare i tram notturni 51 o 58.
Il tempo è grigio, ma non sminuisce affatto la bellezza della città che cominciamo subito a visitare e che ci incanta ad ogni via e con i suoi palazzi. Inutile decantarvi le bellezze di Praga che troverete in ogni guida, ma non perdetevi la piazza della città vecchia ed il castello con la sua cattedrale, che da soli valgono il viaggio.
La visita prosegue anche per l'intera giornata del 10 ed alla fine siamo stanchissimi. La più riposata è Gaia che è stata scorrazzata nello zaino per tutto il tempo. Bisogna dire, a suo proposito, che in tutto questo viaggio è stata un angelo e che indubbiamente anche in lei si nasconde la tempra di una già incallita viaggiatrice… anche se qualche volta abbiamo esagerato un po' troppo con viaggi, spostamenti, visite, ecc.
Due riflessioni su Praga. La città merita tantissimo ma proprio per questo è meta del grande turismo e tutto è fatto per il turista. Anche i prezzi, che rispetto alle altre località ceche sono di molto superiori. Attenti soprattutto ai ristoranti del centro dove fanno il possibile per farvi spendere qualche corona in più. Ricordatevi che qui si paga anche il pane e che se vi portano questo o il burro od altro da voi non richiesto, se non volete che venga aggiunto nel conto dovrete rifiutarlo.
A proposito di prezzi vi racconto un episodio. Nel quartiere ebraico, in una gioielleria, vendevano anche rullini fotografici. Senza pensarci sono entrato e ne ho acquistati 2 da 36 scatti, 400 asa. Il prezzo è stato di 20 euro!!!!! Mi hanno poi invitato ad acquistare qualche gioiello con lo sconto del 50 %. Non oso pensare, visto i rullini, quando potevano costare.

11 settembre
Lasciamo il campeggio la mattina presto. Il costo è stato di circa 22 euro per tre persone + camper + luce, al giorno.
C'è da fare una lunga tappa. La destinazione è un altro luogo poco considerato dal grande turismo: la cittadina di Olomouc che in quanto a fascino e bellezza non è da meno di Praga. E' solo più piccola, un po' meno sfarzosa e sicuramente meno cara…. Per fermarvi, vicino allo stadio, c'è un grosso piazzale per i bus dove noi abbiamo sostato e dove si potrebbe anche pernottare. Si trova di fronte al supermercato Billia.
Tra le curiosità di Olomouc da vedere l'orologio astronomico, poi ribattezzato dai comunisti orologio del proletariato. Dai comunisti è stato modificato in modo davvero grottesco cosicché allo scoccare delle ore dall'orologio esce una processione, invece di santi e figure sacre, di piccoli proletari di legno: meccanici, fabbri, contadini e così via….
Meriterebbe fermaci ancora un po'. Ma vogliamo arrivare a Roznov pod Radhostem nella Valacchia, a circa 50 km da Olomouc, dove si trova un bellissimo ed interessante Skansen, che è un museo a cielo aperto dell'architettura e delle tradizioni del popolo valacco: una sorta di vetrina dove si possono vedere case, fattorie, edifici valacchi del periodo che va dal XVI al XX secolo. Sono davvero belle le case in legno ubicate nelle tre aree del museo: una dedicata al tipico villaggio valacco, con tanto di coltivazioni ed allevamento del bestiame secondo i metodi tradizionali; una intitolata la valle del mulini ed una che presenta un tipico villaggio di legno. Tutte le case e gli edifici sono in legno ed autentici; provengono dai vari paesi della zona e sono stati smontati pezzo per pezzo e rimontati nel museo. La notte ci vorremmo fermare nel deserto parcheggio accanto alla Valle dei Mulini (60 kc al giorno), ma un'auto sospetta con il motore acceso ed i fari spenti e con l'imbecille del suo proprietario che ogni tanto dà anche una bella sgassata, ci fa spostare in un'area a pochi metri del paese di Roznov che è davvero carino, tutto pulito ed ordinato e con bei negozi; che sorge quasi per intero intorno ad una grande piazza.

12 settembre
La visita al museo la facciamo il giorno dopo (120 kc a testa per tutti e tre gli Skansen con visita guidata in ceco solo per i mulini: fatevi dare il dattiloscritto in italiano) e nel villaggio di legno approfittiamo di una sua osteria tipica per il pranzo a base di piatti della cucina valacca. Qui abbiamo provato anche la Becherovka, che è un liquorino niente male per concludere un lauto pasto e che è molto aromatica.
Ripartiamo nel pomeriggio destinazione Polonia ed in particolare Oswiecim che i tedeschi chiamavano Auschwitz e dove giungiamo in tardo pomeriggio, accompagnati dalla piaggia che rende le già malmesse strade polacche davvero insidiose (attenti ai freni!!!). L'asfalto si caratterizza quasi dappertutto da due profonde rotaie lasciate dal passaggio dei mezzi pesanti. Dopo il confine, passato a Cesky Tèsin, facciamo anche rifornimento, con il gasolio che costa attorno ai 50 centesimi (circa 60 nella Rep. Ceca e circa 70 in Austria).
Al confine ceco ci fanno passare senza problemi. A quello polacco, a pochi metri, la guardia è un po' burbera e ci fa qualche domanda che chiaramente non capiamo e alla fine ci fa passare con un'aria a metà tra la commiserazione e la disperazione….
Dopo aver cambiato i soldi a qualche chilometro dal confine arriviamo a destinazione. Ci fermiamo in uno dei parcheggi a pagamento fuori dal museo. Noi abbiamo scelto quello più esterno perché non ci piaceva pernottare troppo vicino ad un luogo dove il male si avverte ancora profondamente, ma quello all'ingresso del museo è meno caro. Noi abbiamo pagato circa 20 Sloty.
Già pensando all'esperienza del giorno dopo ci sentiamo tutti tristi ed anche la notte la passiamo agitati.

13 settembre
Paghiamo circa 43 euro per visitare il museo di Auschwitz con una professionale e distinta guida italiana che abbiamo prenotato alla biglietteria. La visita la potete fare anche da soli, ma è meglio così.
Non c'è nulla nel campo che non si sia già visto o letto, ma essere lì, vedere le montagne di capelli tagliati alle donne sterminate, le montagne di scarpe, di occhiali, appartenenti a persone che sono state uccise per la loro razza ci stringe la gola e le lacrime riempiono i nostri occhi quando in una teca notiamo i vestitini di alcuni bambini uccisi. Alcuni sono della taglia di quelli di Gaia che sta dormendo placida tra le braccia di Lucia…. Ci immedesimiamo ancora di più nella tragedia. Che orrore dove essere stato. Che crimini è capace di commettere l'uomo!
La visita comprende anche il campo di Birkenau, luogo dove arrivavano i vagoni zeppi di prigionieri e dove si svolgeva il vero e proprio sterminio di massa: una vera e propria fabbrica della morte dove i fortunati che non venivano inviati allo sterminio vivevano peggio delle bestie. Ci pare quasi di sentire l'odore della sofferenza, della paura, della sporcizia, della morte. Cerchiamo di immaginarci come dovevano sentirsi quei prigionieri, ma è tutto troppo orribile. Ed è tutto vero.
Siamo tutti profondamente scossi e non potremmo mai dimenticare questa esperienza che ci ha toccato molto. Ripartiamo nel primo pomeriggio con il morale a terra, che solo i sorrisi della nostra piccola faranno poi risollevare; ma con immagini e sensazioni che non si possono dimenticare. Destinazione: Wielitzca dove ci attende un'antichissima miniera di sale che risale già al 1600 e che è ancora in funzione. Una parte degli oltre 200 km di gallerie sotterranee è stata trasformata in un ben organizzato museo al quale si può accedere con visita guidata anche in lingua straniera se in gruppo. Come individuali siamo stati affiancati ad una visita in polacco con un'anziana, ma arzilla guida che però ci è parso non gradisse molto la nostra "intrusione". Ci siamo fatti piccoli, piccoli ed accodati al gruppo dove poi abbiamo scoperto essere anche un altro italiano "in incognito" e ci siamo addentrati nelle viscere della terra, lungo le gallerie che ci hanno portato fino a 135 metri sotto terra. La miniera scende ancora fino ad oltre 355 metri. Il prezzo del biglietto e di 102 sloty per tre persone e la visita dura quasi due ore ed è un po' stancante anche se interessante. All'interno si ammirano molto statue ed una vera e propria cattedrale realizzati scolpendo il sale.
Il ritorno in superficie avviene con un caratteristico quanto angusto ascensore a due piani. Che vi fa davvero sentire imprigionati all'interno della terra….
La miniera è stata riconosciuta patrimonio dell'UNESCO, così come del resto il museo di Auschwitz e la stessa Cracovia.
Accanto alla miniera ci sono diversi parcheggi dove si paga 80 sloty al giorno e dove si può anche pernottare. Siccome avevamo bisogno di fare rifornimento di acqua ci siamo poi spostati al Motel Na Wierzynka (www.nawierzinka.pl) gestito da un simpatico signore e che propone una bella e pulita area a verde attrezzata per camper e caravan. C'è la pompa per l'acqua, le docce, i wc, si può lavare i piatti e cucinare in un apposito fornello, ma non c'è lo scarico. Se avete un secchio o una tanica si può comunque rimediare scaricando nel wc.
Per tre persone ed il camper, senza l'allaccio alla luce, abbiamo pagato 50 sloty al giorno. Il motel dispone anche di ristorante dove si mangia assai bene. Non abbiamo mai speso più di 11 euro per tre persone con una portata principale, un contorno, che comunque c'è già nella portata e qualche birra locale a testa.

14 settembre
Il paese dista circa 10 km da Cracovia e così abbiamo deciso di raggiungere la città con i mezzi pubblici, lasciando il camper al sicuro nel recinto del Motel, peraltro video controllato. La guida che ci aveva portato nei campo di concentramento di Oswiecim ci ha peraltro avvertito di fare attenzione in Polonia. Sono frequenti i furti nei camper… e dei camper interi….
A 10 minuti di cammino dal Motel c'è il capolinea della Lux Bus, un servizio navetta piuttosto frequente che in quindici minuti porta nel centro di Cracovia al prezzo di 2 sloty a testa. Si arriva la stazione e da qui, dopo aver attraversato la cinta verde che circonda la città vecchia di Novi Miesto, si arriva in pochi minuti tra le vie e le piazze più belle della città che conta molti bei palazzi e che è molto affascinante. Nella piazza principale di Cracovia, larga 200 x 200 metri e molto suggestiva, dove si trova anche il mercato coperto, si arriva lungo le più vecchie vie di Cracovia al castello di Wawel. Noi abbiamo preso, per 20 sloty, un taxi navetta elettrico che per 80 vi fa fare anche il tour della città. Per il Castello di Wavel, comunque, meglio andare a piedi.
Al Castello si possono visitare a pagamento anche gli interni. Il costo per ogni singola visita è di 36 sloty per tre persone.
Tornando in città, abbiamo pranzato in uno dei tanti localini che lungo la via principale propongono il Kebab, specialità più turca che polacca, ma qui molto in voga. Ce la siamo cavata con un centinaio di sloty compresa la mancia, ma se si prende il kebab e si mangia per strada con una quindicina di sloty si pranza e si beve anche una bibita…
Noi, anche per far riposare la bimba, abbiamo fatto i signori e ci siamo seduto all'interno in un locale che si voleva distinguere anche per i piatti italiani, proponendo peraltro una pizza che sembrava esserte molto gradita, ma che a noi è parsa un po' troppo alta…. Abbiamo visitato anche il quartiere ebraico di Kazimier dove in particolare ci hanno colpito tanti ristorantini tipici, tutti arredati in stile anni'30 e '40. Si proponevano piatti della tradizione ebraica e musica kletzmer. Veramente carini. Peccato non averli visti prima di pranzo.
Con il Lux Bus siamo tornati al motel e di nuovo abbiamo cenato per 71 sloty.

15 settembre
E' l'ora di rimettersi in viaggio e di tornare a casa. Partiamo in mattinata e prima di raggiungere il confine notiamo una Polonia un po' meno scialba e triste di quella che avevamo visto lungo le non facili strade percorse. Siamo in montagna ed i villaggetti che incontriamo, con molte case in legno, sono deliziosi. Ci sono anche diversi localini in legno lungo la strada, davvero invitanti per il pranzo, ma non demordiamo e raggiungiamo il confine dove spendiamo gli ultimi sloty per il pieno e le sigarette (le mie) e cambiamo gli euro in corone slovacche.
Le formalità alla dogana questa volta sono minime. Almeno per noi, perché per raggiungere il confine abbiamo dovuto superare una lunga colonna di TIR provenienti da diversi paesi dell'est e del nord.
Dalle guardie polacche e slovacche riusciamo anche a farci timbrare i nostri passaporti, così da aumentare le nostre private collezioni di visti che vanno dall'India di Lucia, al mio Marocco, alla Turchia, ecc. Ora ci sono anche la Polonia e la Slovacchia. Peccato non averci pensato per la Repubblica Ceca…
Anche il Slovacchia per l'autostrada ci vuole la vignette. Per quella Slovacca e per quella che poi ci servirà in Austria (di nuovo!!!) ci sono voluti 12 euro. Attraversiamo di gran corsa tutta la Slovacchia e dopo Bratislava ed il confine lì vicino rientriamo in Austria. La nostra metà di oggi è il lago di Neusiedler (Neusiedler see) e la vicina e graziosa cittadina di Eisenstadt dove c'è un bel castello ed un grazioso centro storico che visitiamo il giorno dopo. Arriviamo a sera stanchi morti e notiamo che per parcheggiare il camper c'è qualche problema. Molti sono i parcheggi a pagamento e, vista la stanchezza, finiamo in quello per bus. E' vicino al centro e ci sono anche i wc, ma a che prezzi!!! Quando ripartiamo il conto è di 15 euro!!!!
Visto anche il costo di un semplice caffè o delle sigarette (quasi 4 euro), bisogna proprio dire che l'Austria non è decisamente il posto più economico del mondo.

16 settembre
Partiamo molto presto (altrimenti chissà che ticket avremmo pagato al parcheggio…) per la vicina Rust sul Neusiedler see. Visto che siamo in una vasta zona di produzione di vini, nella regione del Burgenland, qui si trovano molti simpatici localini, ricavati nei cortili interni delle case. Vi si mangia e vi vendono anche i vini da loro prodotti a prezzi abbastanza ragionevoli. Ve li fanno anche assaggiare. Non perdetevi i bianchi.
Per la sistemazione, percorrete tutto l'abitato in direzione del lago, ma fermatevi alla fine del paese dove c'è il parcheggio dei bus. Qui c'è anche una colonnina Holiday Clean e qui ci siamo fermati per la giornata, subito raggiunti da altri quattro o cinque camper austriaci e tedeschi. Se volete raggiungere la zona del lago, un po' più avanti, ricordatevi che il parcheggio a pagamento è vietato ai camper e che comunque sarebbe salato. Se avete la bici è questo il caso di tirarla già da dietro il camper perché si può fare una bella passeggiata. Prima dell'ingresso del parking a pagamento c'è comunque un camping. Visto che siamo fuori stagione, noi avremmo comunque pernottato al parcheggio dei bus che è tranquillo e gratuito.
Il lago non si vede fino a che non siamo entrati nel parking a pagamento. La zona litoranea che precede è caratterizzata da un alto canneto che impedisce la visuale e dalla quale emergono graziose casettine in legno di pescatori su palafitte.
Anche il paese di Rust e grazioso e curato e ci sono tanti spunti piacevoli per una passeggiata.
La sera ripartiamo, per viaggiare di notte e non stancare Gaia e verso le 4 del mattino abbiamo già passato l'uscita di Udine.

17 e 18 settembre
Gli ultimi due giorni li trascorriamo al mare. Prima a Lignano Sabbiadoro in Veneto e poi a Porto Garibaldi in Emilia Romagna. L'Adriatico, a noi che siamo sub e veniamo dal Tirreno della Toscana, non ci garba molto, ma un po' di caldo e sole, soprattutto dopo le rigide temperature notturne della Polonia (fa davvero freddo di sera!!!), fa sempre piacere. A Lignano ci fermiamo sulla riviera dove i bagni sono ormai in smobilitazione. Lungo la pineta, almeno in questo periodo, si sosta comodamente, ma attenti ai furti! Proprio durante la nostra sosta due camper vicini hanno ricevuto la spiacevole visita dei ladri. Il nostro no. Forse perché un po' arrugginito e vecchiotto e quindi non invitante, o forse perché mi trovavo in mansarda a cercare di smaltire il troppo vino austriaco bevuto con il pesce fresco comperato in mattinata a Lignano?
Un'altra informazione per la sosta. A Porto Garibaldi, oltrepassato il canale e quindi di fronte al mercato ittico che si svolge nel pomeriggio, che un piazzale sterrato adibito alla sosta dei camper. Fermato il camper il canale si può attraversare con appositi mini traghetti che fanno la spola continuamente.


Viaggio effettuato nel Settembre 2003 da Luca Galeotti

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA.


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