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Camping Sport Magenta

MAROCCO

Con i Tedeschi

12 dicembre
Siamo finalmente partiti da Venezia con direzione Spagna e poi Marocco.
Purtroppo le ultime spese ci hanno attardato e solo alle 19,00 imbocchiamo l'autostrada. La nebbia ci accompagna per lunghi tratti e la tappa che doveva portarci fino a Ventimiglia, termina ad Ovada in un'area di sosta autostradale.
Gasolio 100 euro

13 dicembre
Alla buon'ora ripartiamo e percorriamo con gran lena l'autostrada, sostiamo il tempo necessario per mangiare e far rifornimento.
Gasolio 100 euro.

Attraversiamo tutta la Francia senza intoppi e, alle 19:00, superiamo il confine Spagnolo.

Alle 20,00 giungiamo a Santa Susanna, dove con un po' di difficoltà troviamo il camping "bon Repos" dove sostiamo, in riva al mare, per la notte.
La temperatura si è fatta gradevole e la luna illumina il mare.

14 dicembre
Al mattino la partenza è all'insegna del sole e del cielo terso.
Pago il campeggio 10 Euro e ci rimettiamo in strada.
All'altezza di Tarragona soffia un forte vento che ci costringe ad una guida prudente (abbiamo scorto ben tre camion rovesciati).
Facciamo due volte carburante per un totale di 150 euro e arriviamo verso le sei e mezza a Benidorm, stazione balneare di notevole pregio.
Sostiamo al campeggio "Villasol" in Avenida Sarria (23 Euro).
Il camping è molto confortevole e dotato di piscina e ristorante ed è pieno di camper del nord europa (olandesi svedesi Norvegesi e tedeschi) che, evidentemente, svernano in questa località.
Ci concediamo una cenetta al ristorante (12 euro) e poi a nanna, domani ci aspetta un'altra "tirata".

15 dicembre 2003
Partiamo alla buon'ora ed iniziamo la tappa che ci porterà a Marbella. L'autostrada, dopo un tratto di pianura ci fa salire in direzione di Granada.
Verso le tredici ci fermiamo in un'area autostradale per il pasto. Vorremmo pranzare al ristorantino da cui esce profumo di carne alla brace ma, le numerose auto stascolme di merci e di marocchini in sosta ci fanno desistere dal lasciare il camper incustodito.
Il sole splende alto nel cielo e la temperatura, nonostante si viaggi attorno ai 1000 metri sul mare, e di circa 22 gradi. L'aria è tersa e al sole fa davvero caldo.
Prima di Granada scorgiamo numerosi distributori che effettuano lavaggio camion e ci fermiamo per far lavare il nostro motorhome che, per la nebbia e pioggia italiana e per i tanti kilometri percorsi è ben sporco.
Facciamo un po' di coda ma, alle sei e mezza il camper è lindo e pulito con la modica spesa di 15 euro.
Arrivati a Marbella, per un'errore nell'uscita autostradale arriviamo "lunghi" rispetto all'allocazione dei campeggi.
Ci districhiamo nel traffico per quasi due ore prima di trovare un campeggio (che naturalmente è pieno) e poi, finalmente , sulla strada per malaga troviamo il camping Caboelpino dove stanchi riusciamo finalmente a sostare.
Nella ricerca del campeggio, abbiamo anche imboccato una strada chiusa che ho dovuto percorrere per 800 metri in retromarcia.
Naturalmente in quel frangente non funzionava la retrocamera e molte erano le auto parcheggiate ai lati della strada, qualche parolaccia e via siamo riusciti ad uscire con il Clou indenne, ma che sudata!
Al camping Caboelpino c'è anche un ristorante italiano di un certo pregio "da Bruno" ove abbiamo cenato ottimamente a base di pesce con vino compreso per 70 euro.
Nel campeggio vi sono numerosi camper di dimensioni notevoli dai 10 ai 12 metri di nazionalità varie, inglesi, tedeschi, olandesi; i loro mezzi sono pulitissimi e perfetti, quasi non avessero mai corso. Ecco dove finiscono i camperoni che non vediamo sulle nostre strade, a "svernare" in Spagna. Beati loro che possono permetterselo.
Camping costo 22 euro.
Gasolio 63 euro.

16 dicembre
Dopo una breve sosta ad Algesiras per la spesa al carrefour, giungiamo a Tariffa dove, al camping "torre pena" è fissato l'appuntamento con l'agenzia G-tours e i camperisti tedeschi.
Non si può sbagliare, si notano i Clou Liner da lontano!
Per arrivare all'appuntamento abbiamo percorso circa 2400 km. Durante il pomeriggio riunione con i compagni di viaggio e l'organizzatore.
Noi siamo la coppia più giovane e l'aiuto di due lussemburghesi che parlano francese e del responsabile della Niesmann che parla inglese ci facilita la conoscenza degli altri equipaggi.
Tutti i camper, ovviamente Niesmann+Bischoff, sono occupati da due persone e al massimo un cane al seguito, tutte coppie e niente bambini. Due camper clou liner 900 hanno con sé la Smart.
Ovviamente tutti i veicoli sono pulitissimi e lucidi e sembrano nuovi di zecca. Per fortuna, conoscendo la mentalità tedesca, ci eravamo premurati di pulire il nostro!
Siamo tutti entusiasti per l'avventura che ci attende e, naturalmente, tutti molto fieri di possedere un niesmann - bischoff clou liner. Cena conviviale alle otto e poi a nanna, domani ci si imbarca per il Marocco.
Finalmente vedremo questo paese che per il momento ci è noto solo per i venditori di tappeti e cianfrusaglie che circolano in Italia. gasolio 50 euro.

17 dicembre
Partiti, la colonna dei clou liner è partita, a Tariffa l'imbarco è lento ma la nave parte in perfetto orario.
E' una vecchia nave dimessa dalla Viking line ed acquistata dai marocchini, ma è abbastanza confortevole e le due ore di traversata, passano presto.
Arriviamo a Tangeri ove ci attendono le guide marocchine, che, in un battibaleno sbrigano ogni formalità.
Nessun camper viene controllato, tutto come previsto, wisky cognac, champagne, vino e birra prosperano in ogni cambusa, mentre i cb opportunamente occultati passano al controllo.
Una macchina della polizia ci scorta in colonna sino all'hotel Pie dove nel parcheggio custodito passeremo la notte.
E' piacevole passare i semafori con il rosso senza dover pensare alla perdita di punti sulla patente!
E' altresì emozionante vedere il passaggio dei dieci grossi veicoli che suscitano tanto incredulità e stupore nei locali.
Un'aperitivo di benvenuto ci fa conoscere lo splendido hotel ove alla sera ci verrà servita la cena.
Servizio ottimo e cibi eccellenti della cucina marocchina per rifocillarci della giornata di trasferimento.
Siamo al tavolo con Romano - un lussemburghese, e Manfred di Francoforte.
Con l'uno parlo Francese, con l'altro inglese, e tra di loro parlano tedesco. Le signore cercano di conversare, spesso, a motti.
Alle undici una breve passeggiata per digerire nel piacevole clima e poi a letto.
L'organizzazione tedesca sembra finora all'altezza della sua proverbiale fama.

18 dicembre
Visitiamo la città di Tangeri, la casbah, i quartieri residenziali e quant'altro.
Tangeri è una citta tranquilla, e sorbiamo un'ottimo thè alla menta in un bar con terrazza.
Fuori del mercato ci sono diversi signori seduti per terra con avanti i ferri del mestiere, alcuni hanno rubinetti, altri i pennelli, altri ancora delle cazzuole, a seconda degli oggetti si comprende la loro specialità ed essi sono là in attesa di un ingaggio.
E pensare che da noi trovare un'idraulico a volte è un problema serio!
Dopo aver consumato un frugale pranzo in camper la colonna, scortata dalla polizia fin fuori della città si muove con direzione Azyla. Giungiamo al piccolo e simpatico centro balneare verso le quattro e parcheggiamo fronte mare.
Tutto è tranquillo e la cittadina è assai graziosa.
Conversiamo con dei ragazzi di Lecce che con un autoroller sono qui in vacanza, essi stanno pulendo delle granceole appena comperate per modico prezzo.
Alle 19,30 cena in un ristorante spagnolo specializzato nel pesce, un po' di televisione e poi a nanna.

19 dicembre '03
Il sole riscalda il nostro risveglio.
La comitiva si muove in piccoli gruppi di tre camper per non intralciare il traffico.
Prendiamo l'autostrada per Rabat. Un'asfalto perfetto ed un traffico inesistente (è a pagamento).
E' davvero curioso questo paese, ai bordi dell'autostrada la gente cammina tranquillamente e poi, se serve attraversa la strada. Gli autobus di linea si fermano nella corsia di emergenza per far scendere o salire i passeggeri senza che vi sia una fermata segnalata. Deviamo dall'autostrada per Moulay Busseiham per raggiungere il centro cittadino ove vi sono alcuni ristorantini sul lungomare dove, con 10 Euro pranziamo.
Una piccola mancia all'improvvisato parcheggiatore e delle caramelle al nugolo di bambini che inevitabilmente ci accoglie ad ogni sosta.
Riprendiamo la strada ed usciamo dall'autostrada al casello di Rabat (per tutto il tratto circa 200 km abbiamo speso 80 dirham.
La strada nazionale è molto più trafficata e numerosi sono i vecchi camion Volvo col musone pronunciato, che dobbiamo superare, non senza un po' di paura.
Lungo la strada tutti ci salutano, poliziotti compresi e noi ricambiamo dai nostri veicoli.
Verso il tramonto arriviamo a Shkirat Plage dove al parcheggio dell'hotel casbah facciamo sosta per la notte.
Ci ritroviamo tutti ,e la cena conviviale è allegra ed animata grazie anche al buon vino e alla grappa italiana che noi offriamo come digestivo.
I tedeschi sono simpatici e mi ringraziano molto, io parlo in Inglese con Manfred alla mia destra, in francese con la guida tedesca e con quella marocchina e, a motti con gli altri componenti la carovana.
All'ultimo bicchiere si intona tutti assieme "uber alles"e lo spirito di colleganza, la passione per i camperoni, a poco a poco fa sembrare il gruppo formato da amici di vecchia data che vivono in allegria la loro avventura in terra d'Africa.
Notte quasi tranquilla nel parcheggio dell'hotel dico quasi, perché lì vicino c'è una discoteca ed il frastuono della musica disturba un po'.

20 Dicembre
Visita di Rabat.
La città è piacevole, con grandi viali alberati, abbastanza pulita ed ordinata.
Visitiamo il palazzo reale e poi il mausoleo di hassan, in quest'ultimo splendidi accostamenti di marmo e granito, corredati dalle foglie d'oro della cupola forniscono un primo spaccato dell'ammirevole architettura mussulmana.
Il souk con il suo mercato non manca alla nostra giornata.
Torniamo ai camper alle 18,30 quando il caldo sole che ha accompagnato la nostra giornata si è appena coricato all'orizzonte.

21 Dicembre
Alle otto e mezza riunione degli equipaggi, informazioni sul percorso e punti d'incontro.
Partiamo in piccoli gruppi, percorriamo l'autostrada per Casablanca, che è come al solito ottima e senza traffico (30 dirham). Faccio gasolio in una stazione di servizio shell che sembra svizzera.
Il gasolio costa 55 cents di euro 400 dirham per 80 litri.
All'uscita dell'autostrada un'auto della polizia ci attende e ci scorta sino alla moschea di _Hassan in convoglio.
Come al solito ci divertiamo a vedere le altre auto fermate e noi che passiamo col semaforo rosso.
Parcheggiamo i camper sulla strada della moschea e non al parcheggio, e notiamo che ogni veicolo viene sorvegliato da un poliziotto.
La visita è molto interessante infatti la moschea di Hassan è la seconda moschea per grandezza di tutto il mondo arabo, viene dopo la Mecca solamente.
All'interno i marmi si sprecano, così pure come i lamapadari di vetro (rigorosamente di Murano) ed i tappeti. Il riscaldamento del pavimento consente di apprezzare al visita anche senza scarpe.
Il costo della costruzione è faraonico, come pure il personale che vi ha lavorato (9000 persone).
Terminata la visita partiamo per El jadida, piccolo centro balneare sulla costa. Prendiamo la strada provinciale che è buona e consente di viaggiare con vista sul mare. Lungo la strada, buona parte della parte della popolazione ci saluta agitando la mano.
Molti locali viaggiano a dorso d'asino, quasi a rammentare per un attimo la povertà che esiste all'interno del paese. Splende un caldo sole, qualche sosta sulla spiaggia per una foto non guasta.
Arriviamo ad El Jadida nel tardo pomeriggio e prendiamo posto al Camping.
Il sito, del tutto essenziale nei suoi servizi è tuttavia pulito e ben tenuto ed ha all'interno di esso un ristorantino dove ceneremo.
Troviamo altri italiani con un fuoristrada che da qui iniziano le escursioni e che andranno nel deserto, con cui scambiamo alcuni commenti.
Helmut , chiamato "il presidente" organizza un'aperitivo fuori del suo vecchio Clou 900 Linear, e il vin brulè servito dalla moglie, i dolcetti portati da altri allietano l'allegra brigata.
Ceniamo al ristorantino del camping.

22 Dicembre
Mattinata dedicata alla visita di El Jadida, delle sue mura, della casbah,poi partenza, come sempre la polizia ci scorta fuori della città, poi ci dividiamo a gruppi ed iniziamo la tappa.
Arriviamo ad ora di pranzo ad Oulidia, dove, complice il racconto di numerosi altri, ci fermiamo a pranzare in un ristorante elegante del paese.
La località è nota per ostriche e cozze, nonché per i frutti mare, il richiamo è forte tutti ci riuniamo per una grande abbuffata (prezzo 15 Euro a testa).
A Safi deviamo dalla strada costiera per prendere la strada statale n.1 e, dopo un centinaio di km giungiamo a Ounara dove sostiamo nel locale campeggio(pulito ed ordinato).
alla sera il proprietario ci allieta la cena con un piccolo complesso locale di danzatori kawa che con il loro ritmo africano ci coinvolgono nei balli.

23 Dicembre
Partiamo alla buon'ora e visitiamo Essaouira.
Il centro balneare è davvero grazioso, negozi ristorantini e la casbah sono piacevolmente affollati e ci si sperde volentieri. Mi viene fame e riesco a gustare per 12 dirham una vera bruschetta italiana.
Qui vi sono dei negozi che vendono oggetti e mobili di legno, il che sembra radica, i prezzi sono modici e gli oggetti stupendi. Anche le lampade in ferro battuto sono graziose e per pochi dirham vale la pena di fae qualche acquisto. Ho l'impressione d'essere stato fregato quando, al mercato, mia moglie compra 10 gr. di zafferano fresco per 400 dirham. Non era meglio il risotto allo zafferano della buitoni per 3 Euro?
La città è affollata di turisti, per lo più francesi ed ho l'impressione che parecchia gente venga qui a svernare.
L'impressione è confermata quando incontro due signori di Verona a bordi di un Miller nuovo che mi riferiscono di trascorrere in Marocco tre mesi all'anno.
Beati i pensionati!
Un'altra riflessione mi sovviene, la mia prevenzione nei confronti dei marocchini è svanita. Giriamo tranquillamente senza aver particolare cura del denaro o degli oggetti di valore e la gente ci saluta gioiosa ad ogni curva, i bambini ci sorridono senza necessariamente tendere la mano per ricevere qualcosa.
L'ospite straniero è rispettato e benvoluto, indipendentemente dai quattrini che porta al paese.
Chissà perché in Italia importiamo solo marocchini che fanno parlare di sé per le loro malefatte, quando qui la gente è così gentile?
La povertà delle campagne è pacifica ma è altrettanto giusto notare la fierezza di questa gente che non si autocommisera e sorride sempre anche se non ha nulla.
Nelle strade si incrociano moltissimi asinelli che trasportano persone o materiali e che costituiscono sicuramente il mezzo più utilizzato dal popolo.
Facciamo una sosta per il pranzo sotto il sole caldo in mezzo agli alberi , mangiamo all'aperto e ci godiamo la giornata abbronzandoci un po'.
Volta la prua verso sud inziamo la strada costiera n.1 per Agadir. I 180 km che ci dividono dal centro balneare più noto del marocco li percorriamo adagio per godere dei magnifici paesaggi, a tratti verdeggianti con tinte forti, a tratti con tinte pastello e l'azzurro dell'oceano.
Il manto stradale è ben tenuto anche se bisogna fare molta attenzione al bordo di destra spesso con pericolosi avvallamenti o terriccio che, in caso di eccessi di confidenza nella guida potrebbero essere fatali.
Pendenze e curve obbligano alla prudenza ma soprattutto il tratto da Tamri ad Agadir è uno strepito di bellezza per gli squarci di mare, e spiagge che ci riempiono gli occhi.
Un'altra riflessione mi è d'obbligo, la condotta alla guida dei marocchini è per lo più improntata alla prudenza ed alla correttezza.
Negli incroci con gli autobus o autoarticolati, o nei sorpassi i nostri grossi motorohme con meccanica e dimensioni camionali non hanno problemi.
Devo dire che nel mio paese ho vissuto giornate stressanti e a tratti con incubi nel viaggio che ho fatto in Sicilia due anni fa, dove, mi sia consentito di dirlo, il codice della strada è del tutto disapplicato.
Al tramontare del sole siamo in prossimità di Agadir.
Una decina di km prima della città notiamo dei grandi spiazzi sulla spiaggia, dove, non esagero, ci saranno accampati centinaia e centinaia di camper.
Mi dicono altresì che il campeggio di Agadir, sempre pieno zeppo a Natale non è il luogo ideale per soggiornare tranquilli, a cuasa delle risse che qualche volta vi sono all'interno e della precarietà dei servizi.
Per nostro conto parcheggiamo i nostri mezzi nello spazio che ci è stato riservato avanti all'hotel millenium, dove domani sera faremo il cenone della vigilia.
Nella tappa ho fatto gasolio (114 litri per 576 dirham).

24 Dicembre
Sosta ad Agadir. Ne approfitto per recarmi da un'elettrauto, il mio Clou Liner ha un problema all'alternatore che non carica bene le batterie.
In un'officina di proprietà di un portoghese, quattro marocchini si alternano sotto il camper per smontare e riparare l'alternatore. Saltano la pausa pranzo per farmi vedere che lavorano sodo, cambiano due pezzi e, dopo circa quattro ore, il lavoro è finito. Non saprò mai se i pezzi erano effettivamente da cambiare, fatto si è che ora le batterie con motore acceso caricano.
Durante la riparazione abbiamo mangiato in camper e abbiamo potuto notare che il nostro veicolo è risultato comodo per alcuni locali che si sono seduti all'ombra appoggiandosi comodamente alle pareti. Nessun problema, alla partenza si sono alzati e ci hanno salutato con simpatia.
Nel pomeriggio in una sala dell'albergo riservataci per l'occasione, ci scambiamo dolci e beviamo del vino mentre Hans ed Helmut suonano alla tromba le note di Sille nacht, e tutti ci uniamo al coro.
Alla sera cenone in hotel, di rigore la giacca. Pasto ottimo, con i saluti del direttore dell'albergo che è un nostro conpaesano della Sicilia.

25 Dicembre
Visita di Agadir, grosso centro balneare con una lunghissima (9km) spiaggia di sabbia fine.
Non c'è nulla di interessante, solo grandi alberghi, ristoranti e night club, una città moderna e iperturistica. Notiamo tuttavia che i prezzi sono "europei" e che la gente è ovviamente più smaliziata.

26 Dicembre
Lasciamo il parcheggio dell'hotel e ci dirigiamo al centro commerciale Marjane, dove c'è veramente di tutto.
Mozzarella, salame, prosciutto, vino e tutto quello che si potrebbe trovare in un ipermercato di casa nostra, con i prezzi allo stesso livello.
Compriamo due bei tappetini per il Clou.
Bisogna dire anche che, abbiamo lasciato i veicoli nel parcheggio esterno senza alcun timore, fuori c'è la polizia e, comunque non si notano personaggi poco raccomandabili.
Parecchi camper stazionavano nel parcheggio per la spesa e nessuno ha avuto paura di furti o altro, si ha la sensazione che siamo più al sicuro qui che a casa nostra.
Volgiamo la prua verso Tiznit sulla strada n° 1.
Il traffico si intensifica ma ci districhiamo bene e raggiungiamo la cittadina per l'ora dell'immancabile preghiera, giusto in tempo per vedere la folla dei fedeli che esce dalla moschea.
Due passi a piedi camper parcheggiato nella piazza e poi via di nuovo sulla strada, con deviazione alla diramazione per Tafraute. La strada inizia a farsi più stretta ed a salire con pendenze anche notevoli.
Una breve pausa per il solito piatto di pastasciutta per meglio affrontare il percorso.
La strada non è particolarmente pericolosa ma necessita di una guida pronta e attenta perché il fondo è molto sconnesso e una distrazione potrebbe essere fatale per i nostri grossi mezzi.
Incrociamo veicoli di tutti i tipi, tra cui alcuni vecchi camion Ford e dei Berliet francesi che sembrano usciti da un film di Jean Gabin. che ansimano e sbuffano nell'irta salita.
Tutti quelli che superiamo, ci agevolano il sorpasso segnalandoci con le frecce quando è il momento più opportuno. Giova riferire che, per mia esperienza finora non ho trovato nessun automobilista o camionista sgarbato o imprudente (un paio di minitaxi forse).
Le montagne contornano la lingua d'asfalto che sale ripida verso il passo. Tutt'attorno sulle colline la terra eè rossa e la vegetazione scarna. Il termometro segna trentaquattrogradi! E siamo a Natale!
Prima del tramontare del sole siamo in cima al col di Kerdous a 1.200 m. sul livello del mare.
La vista della pianura sottostante è magnifica e sostiamo per la notte nel parcheggio antistante l'hotel kerdous che si erge nella sua costruzione maestosa (assomiglia un po' ad una fortezza) dominando la vallata.

27 Dicembre
Alla buon'ora si parte, sulla R104 con direzione Tafroute.
Wolfang con il suo Clou Liner 900 deve però rientrare ad Agadir: ha un problema con l'alternatore anche lui, conveniamo tutti che evidentemente la casa costruttrice non li monta con sufficiente ancoraggio e con i sussulti della strada si rompe la troppo leggera asticella che li sorregge; Hans, che è il responsabile della casa costruttrice, minimizza il problema, ovviamente!
La strada s'inerpica tortuosa sulle montagne che con la luce del sole assumono ogni sfumatura immaginabile dal rosa al bruno Si intravvedono alcuni villagi berberi con le case costruite nei luoghi più impensabili.
Giungiamo a Tafraute, piccola sosta in paese e poi di nuovo sulla strada per Agadir che ora è la R105.
Si attraversa la valle orientale di Ameln, si arriva a vedere la casbah di Tizergane abbarbicata in cima ad una collina accanto alla strada.
E un vero colpo d'occhio vedere i nostri grossi veicoli salire le montagne, su di una strada stretta in cui l'asfalto è solo al centro e per una larghezza di circa tre metri.
Guidiamo con particolare prudenza negli incroci con altri mezzi, non vi sono protezioni di sorta sul ciglio e c'è un salto di parecchi metri nella valle.
Il panorama è vario e stupendo, e ripaga assolutamente della fatica di guida; sostiamo a mangiare sotto ilsole nell'unico spiazzo sulla sommità di un colle.
Sulla strada ci fermiamo a fotografare delle capre che, salite sui rami degli alberi di Argan ne mangiano le bacche.
Scendendo, dopo Ait Baha, la strada si appiattisce e si allarga fino a raggiungere Ait Melloul ove ci si collega con la grande ed ottima N1 fino ad Agadir.
Giungiamo al parcheggio dell'hotel Millenium verso sera

28 Dicembre
Visita della città di Taroudant che dista un'ottantina di km da Agadir. Il centro è circondato da magnifiche mura merlate di fango rosso, mentre sullo sfondo si possono ammirare le cime imbiancate dell'alto atlante. La città, di origine berbera è costruita tutt'attorno al mercato. Davvero carina la vasta piazza principale dove, vi sono numerosi caffè e negozi.
Nel pomeriggio si ritorna ad Agadir per la sosta notte al Millenium hotel.

29 dicembre
Alla buon ora ci dirigiamo sulla strada per Marrachesh, che dista circa 300 km.
La route n.8 ci porta a valicare alcuni passi ed a percorrere valli con scarsa vegetazione e colline brulle di terra rossa. Il continuo saliscendi consente comunque di apprezzare il paesaggio. La strada è discreta seppure un po' stretta e il sorpasso degli ansimanti camion che la percorrono richiede attenzione.
Giungiamo a Marrakesch alle quattro, perfettamente in orario per l'appuntamento con la polizia locale che ci scorta sino all'albergo ove parcheggeremo i nostri mezzi.
Dopo circa due ore scorgiamo arrivare una colonna di ben 17 veicoli, si tratta della carovana del camper club Italia che a sua volta parcheggia i mezzi nel nostro stesso hotel.
Due parole in italiano finalmente poi un cordiale saluto e buon viaggio.
Gasolio 320 dirham

30 Dicembre
Visita di Marrakesch.
Città che gode di una spettacolare posizione perché si staglia contro le cime innevate dell'alto atlante e che fanno da cornice al vivace centro.
In essa si respira più atmosfera africana che nelle altre città, essa è più berbera e più naturale nelle sue espressioni e nella sua gente. Visitiamo la moschea di ali ben youssef, il palazzo di el badi ormai in rovina ma con la particolarità dei numerosi nidi di cicogna siti sulle torri.
E' piacevole sentire il rumore prodotto dalle coppie di cicogne quando inarcano il collo e cantano i loro motivi d'amore, per noi è un'insolito incontro.
Vale la pena senza dubbio di visitare anche il souq dove si possono vedere le lavorazioni artigianali del ferro battuto, del legno e della pelle. Ma in che condizioni usuranti lavorano questi poveracci!
La cosa più bella e vivace di Marrakesch è pero la piazza di Djemaa el fna. Essa è enorme e sempre animata da mille banchetti che servono cibi i più svariati, da venditori ambulanti di ogni cosa, da giocolieri, complessi musicali, incantatori di serpenti, saltimbanchi e gente, tanta gente.
Al tramonto, con gli ultimi raggi del sole è fantastica, mentre alla sera con le luci e il fumo della cottura dei cibi e la molta musica è inebriante. Una vera sensazione che ti fa vibrare il cuore e seduti nella terrazza di un caffè ce la gustiamo tutta.

31 Dicembre
Marrakesch spese e cenone in un grande albergo.
1 Gennaio 2004
Riposo cena e spettacolo nel locale denominato "Chez alì" affollatissimo ma molto carino e meritevole di visita sia per lo stile prettamente arabo che per cibo e spettacolo folcloristico dei cavalieri in costume.

2 gennaio
Partenza alle 9,20 dopo il consueto breefing con illustrazione del percorso.
Usciamo dal traffico caotico di Marrakesch e prendiamo la strada n.9 con direzione Ourzazate.
Verso Taddert si inizia a salire e si attraversano boschi di querce ed oleandri.Dopo tale villaggio la strada inizia a salire e il paesaggio diviene brullo e rossiccio.
Arrivati al passo di 2236 m. si vede il Tizi n.ticha monte dell'atlante dalla punta innevata.
Tutt'attorno vi sono vette e il paesaggio lunare del terreno circostante è affascinante.
La strada è a tratti molto ondulata e i nostri mezzi ondeggiano ed in discesa bisogna fare attenzione, l'uso del freno motore o retarder è fondamentale per non aver sorprese.
Facciamo una breve pausa per il pasto in uno spiazzo dove non c'è nessuno, e dopo nemmeno dieci minuti vediamo comparire due ragazzini mingherlini e denutriti che sono spuntati da chissà dove.
Ci sorridono ma rimangono a distanza per rispettarci, osservano i camper con discrezione, sono vestiti di stracci e uno di essi ha anche il raffreddore.
Doniamo loro caramelle, alcune scatole di cibo e della frutta, i loro occhi si illuminano e dalla bocca di una dei due esce la parola "merci" rimangono li seduti per terra finchè non partiamo e poi ci salutano agitando la mano.
Magia di questa terra sono proprio questi incontri con pastori, gente comune, ragazzini e donne che lavorano nei campi o lavano nei torrenti le loro vesti.
Qualche giorno fa abbiamo incontrato un signore distinto nella sua povertà con teneva saldamente al braccio una cartella, e dopo avergli offerto una sigaretta, abbiamo potuto appurare che si trattava del direttore della locale scuola che distava circa tre km dalla strada principale e che era lì in attesa di un passaggio verso il suo paese perché di là non passava l'autobus; purtroppo la nostra direzione era dalla parte opposta.
Verso sera deviamo dal percorso per prendere la strada, (un nastro d'asfalto stretto e ondulato) che porta ad Ait Benhaddou.
Il sole al tramonto conferisce ai monti circostanti una magica luce rosa.
Sostiamo per la notte nel parcheggio antistante l'hotel Casbah che dista 200 metri dall'antica città. Vin brulè e canti tradizionali tedeschi allietano la serata a cui contribuiamo con il nostro panettone.

3 Gennaio
Visitiamo Ait Bennhadou una delle più belle casbah e conservate del Marocco posta sotto la protezione dell'Unesco.
In questo posto hanno girato innumerevoli films, per ricordarne uno assai noto, citiamo il Gladiatore.
Terminata la visita prendiamo la strada per Zagora che attraversa la valle detta delle mille casbah, perché in effetti lungo la via si trovano numerose città fortificate segno che da queste parti passavano numerose carovane.
Le case sono tutte con i muri di fango e talvolta sassi ed offrono al viaggiatore un'insolita immagine.
Una breve sosta sulle rive di un fiume che scorre tra alcuni villaggi e dei boschi di palme per il pasto.
Frotte di bambini si avvicinano, doniamo caramelle, poi arriva una donna berbera con la faccia che sembra uscita da un documentario sull'africa, e con la mano fa un segno inequivocabile, vuole denaro, dopo qualche tentativo poco convinto, visto il nostro secco rifuto se ne va e possiamo terminare il pasto.
La strada per Zagora si dipana attraverso una lunga vallata tra una vera e propria foresta di palme. I venditori di datteri si moltiplicano ad ogni kilometro.
Arriviamo a Zagora verso le cinque ed alloggiamo nel parcheggio di un albergo, abbiamo luce ed acqua. In questa città si nota ancora il cartello "timbuctu 52 giorni" ovviamente a dorso di cammello. L'impressione è che questo centro sia decisamente "benestante" rispetto agli altri, in esso infatti si sprecano gli alberghi ed i ristorantini.

4 Gennaio
Ritorniamo indietro per la stessa strada per Ouzazarte.
Nella città, ci reincontriamo tutti e, assieme, visitiamo gli studi cinematografici dove sono stati girati i puù noti films delgli ultimi anni.
Terminata la visita vogliamo la prua verso Erzfoud ma giungiamo alla fine della tappa giungiamoa Boumaine dades (1600 m. s/m), alla metà del pomeriggio e ci accampiamo all'hotel Kasbah tizzaurine che è un bellissimo complesso in stile casbah con splendido panorama sulla vallata.
Da qui infatti partiremo domani per la visita delle gorges vicine a mezzo di alcuni 4x4.
Cena deliziosa in hotel davanti al caminetto accesso.
Gasolio 420 dirham

5 Gennaio
Alla buon'ora 6 furistrada giungono all'albergo a prelevarci e ci portano a visitare la gola di dadès, un bellissimo canyon stretto tra montagne dai colari rossastri.
Da qui iniziamo una pista di circa 40 km che ci porta ad attraversare le montagne per scendere nella magnifica valle del Todra. La gola una profonda frattura nell'altopiano che divide l'alto atlante dal Jebel Sarho con il suo fiume dalle acque limpide che sgorga in piena gola.
Gli autisti marocchini sono assai esperti e la pista sui monti viene superata bene e senza problemi nonostante alcuni passaggi ci facciano trattenere il respiro.
Nella lunga giornata in jeep incontriamo gruppi di nomadi d'alta montagna che ci salutano festosamente.
Un piccolo spuntino nel punto più alto dell'escursione (2.800 m.)ci consente di ammirare vette imbiancate, rocce e vallate in uno scenario davvero impagabile.
Discesi nella gola di Todra rientriamo poi a Boumaine con l'ultima emozione della giornata, siamo superati sulla strada da due auto della Paris Dakar che vanno come il vento.
Gasolio 400 dirham per 68 litri

6 gennaio
Si parte, oggi tappa breve di trasferimento ad Erfoud.per l'occasione viaggiamo assieme a Manfred, il resto del gruppo è indietro. La strada è diritta e corre in uno scenario desertico.
Tutt'attorno a noi sabbia e sterpi. Ci fermiamo all'una per il pranzo su uno spiazzo dove il, terreno è abbastanza solido da sopportare il peso dei nostri veicoli.
Non si vede una persona neanche a pagarla oro e le donne ai fornelli preparano gli spaghetti mentre noi tiriamo fuori i tavolini e le sedie.
Tutt'a un tratto, mentre stiamo mangiando ci accorgiamo di un figura che è inginocchiata a pochi metri da noi e ci osserva.
E' una donna nomade berbera, tutta avvolta nei suoi stracci da cui si scorgono due occhi scuri e profondi.
Da dove sia arrivata nessuno lo sa ma da queste parti è una costante,quando arrivi non c'è nessuno poi chissà da dove arrivano le persone. La donna si esprime a gesti, le offriamo quanto possiamo, (acqua, caffè, pane e frutta) e dopo poco comprendiamo che è muta. Resta a guardarci per un lungo periodo, poi, con un gesto della mano saluta e se ne va. La osservo mentre cammina verso l'infinito e, in men che non si dica è lontana e non la si vede più, povera figlia delle sabbie.
Giungiamo ad Erzfourd verso le cinque e parcheggiamo all'hotel xluca, che è una bellissima costruzione in stile casbah dove nel parcheggio ci sono le prese per la luce, l'acqua e le docce.

7 gennaio
Si parte per il deserto.
Breve sosta per la visita di una moschea nei pressi di Rissani e poi via, in convoglio verso Merzouga che dista una cinquantina di km da Erfoud.
Sostiamo per il pranzo in un villaggio berbero dove un nugolo di bambini è tenuto a bada da due guardie.
Tutti sorridono e ci salutano con la manina e i doni che abbiamo portato non sono mai abbastanza per la loro infanzia nelle sabbie desertiche.
Giungiamo a Merzouga verso le quattro e sorbiamo un'ottimo thè sulla terrazza dell'albergo coi muri di fango dove parcheggiamo i camper per la notte.
Da qui visiteremo domani l'erg sahariano del Marocco.
Il paesaggio è magico e il tramonto del sole sulle dune dai molteplici colori (tonalità dal rosa al rosso all'oro) il silenzio, alcuni cammelli che bivaccano poco lontano, il tutto dona quel tocco fiabesco che da solo vale il viaggio fin qui.

8 Gennaio
Il sorgere del sole ci coglie tutti pronti ada assaporare la meraviglia dei colori del deserto.
La mattina è dedicata alla gita con i cammelli sulle dune (100 dirham l'ora).
Qualche ora è passata al sole del deserto per un po' di abbronzatura e al pomeriggio torniamo ad Erfoud ed alloggiamo nuovamente al parcheggio dell'hotel Xaluca.

9 gennaio '04
Alle 9 si parte. Prendiamo la strada n.13 e ci dirigiamo verso Meknes.
La strada è molto bella e panoramica ed il sole che risplende, consente allo spettacolo paesaggistico la migliore comparsa.
Il fondo stradale è perfetto passiamo sotto il tunnel del legionario (eretto dai francesi e così denominato in omaggio alla legione straniera) e ci inerpichiamo sino a 1900 m. s/m ad un passo montano posto in mezzo tra le montagne del medio e dell'alto atlante. Lo spettacolo è fuori dall'ordinario, da un lato le cime innevate, dall'altro il colore rosso o granata delle altre. Lo scarso traffico ci consente di meglio assaporare il piacere delle vedute.
Facciamo tappa a Midelt , piccolo ed insignificante centro, dotato di campeggio municipale e comodo per le escursioni nelle vicine città. Abbiamo comprato carne ed ogni prelibatezza e facciamo un barbecue all'aperto sotto il caldo sole marocchino che ci ha regalato un'altra giornata fantastica

10 gennaio '04
Partiamo alla buon ora con il solito piacevole sole che ti mette sempre di buon umore. La strada n° 13 che va verso Meknes scorre tra foreste di cedri e di alberi verdi.
Giunti all'altezza del bivio per Jbel Hebri svoltiamo a destra e dopo pochi kilometri arriviamo ad un laghetto montano magnifico, esso è contornato da alberi e montagne, la neve, caduta di recente si trova a pochi metri da noi.
Siamo a circa 2000 m. di altezza sul mare e il sole caldo ci invita a tirar fuori sedie e tavolino ed a fare un pic nic per abbronzarci un po'.
Terminiato il pranzo, che immancabilmente ha visto l'incontro con alcuni berberi (peraltro molto discreti e gentili) riprendiamo la strad pervedere le scimmie di berberia e l'antico cedro. Entrambi infatti si trovano a circa 13 km a nord est di Azrou.
L'albero morto e rinsecchito ha circa ottocento anni e le scimmie che vivono nella foresta si prestano a fotografie se allettate dalle noccioline.
Ritornati sulla strada principale ci dirigiamo verso Meknes via Azrou.
Purtroppo, dopo Arzrou a poche centinaia di metri dal bvio per Meknes alcuni ragazzini maldestri ci lanciano sassi. Arresto il camper e scendo ma i delinquentelli sono già fuggiti. Nessun danno fortunatamente, ma è il secondo episodio in un paese dove anche il più miserabile ci ha gentilmente sorriso e salutato con la mano.
Arriviamo a Meknes nel tardo pomeriggio dopo aver percorso la strada in mezzo a foreste e pianure verdi che ci fanno a tratti dubitare d'essere in Marocco.
La polizia ci scorta sino all'hotel transatlantico dove parcheggiamo per la notte..

11 Gennaio
l'intera giornata è dedicata alla visita di Meknes.
Vediamo il mausoleo del sultano Moulay Ismail e la Medina.
Bab el mansour ovvero l'ingresso principale della città imperiale con la sua porta riccamente decorata. Il resto della giornata è dedicato agli acquisti.

12 gennaio
Con il Treno ci portiamo a Fès (costo per il biglietto di prima classe 3 Eruo 45 min. di percorrenza). Fes è la più antica delle città imperiali e la città simbolo del Marocco.
La prima impressione della città è che essa sia un po' decrepita e sicuramente afflitta da problemi di sovrapopolazione. A parte le moschee, la cosa più interessante è la vecchia medina, e per la prima volta vediamo le concerie dove enormi vasche di colore vedono l'alternarsi continuo di numerosi poveracci che vi immergono pelli e le ritirano più volte fino a che il colore non è perfetto. L'olezzo è notevole e le condizioni di lavoro davvero disumane, ma per la varietà di colori lo spettacolo è assicurato.
Verso sera torniamo a Meknes dove pernottiamo.

13 Gennaio
Si parte direzione, purtroppo, Tangeri, dove domani imbarcheremo i camper per il ritorno.
Lungo la strada ci fermiamo a Volubilis antica città romana del II e III secolo dopo Cristo.
La città è davvero bella e merita la visita anche se bisogna sapere che sinora sono stati portati alla luce solo la metà dei circa 40 ettari di superficie del sito archeologico.
Molto belli sono i mosaici di alcune case patrizie, spiace solo vedere che la loro conservazione sia lasciata alla clemenza del tempo, non essendo essi protetti in alcun modo.
Nel pomeriggio arriviamo a Tangeri, dove alloggiamo al parcheggio dell'hotel Movenpick
Gasolio 118 litri per 565 dirham.
La cena di addio nell'hotel (molto bello) è triste e melanconica, nonostante la qualità del cibo del ristorante marocchino veramente ottimo. Il gruppo era ormai affiatato e si stava molto bene assieme.


Considerazioni Finali

Il viaggio è stato davvero stupendo, l'organizzazione della G-Tours tedesca ottima. Il suo titolare Hannes e la guida marocchina Assan hanno rispettato tutti i punti del programma.
Le nostre iniziali riserve per il fatto che eravamo l'unico equipaggio di lingua italiana sono state fugate in poche ore e ci siamo ben amalgamati con i nostri amici tedeschi, anch'essi animati dalla nostra stessa voglia di conoscere questo paese. E anch'essi fieri di possedere un camper Niesmann+Bischoff.
Il camper, a parte il piccolo problema all'alternatore, si è rivelato molto confortevole e ottimo nella meccanica.

Informazioni pratiche.
Il Marocco è un paese meraviglioso e merita di essere visto.
Consiglio di non soffermarsi alle spiagge o alle città imperiali ma di effettuare degli itinerari nelle montagne e una capatina nel deserto.
Non vi sono grossi problemi di sicurezza e la polizia è presente con numerosissime pattuglie ovunque.
I poliziotti sono sempre gentili e disponibili e questo fatto pare quasi impossibile a noi che siamo abituati ad rapporto conflittuale con essi nelle nostre città.
L'unica raccomandazione che ci è stata fatta è nel percorso verso Erzour; se si trovano delle vetture che ai bordi della strada manifestano un guasto, proseguire diritti, esse sono occupate da piccoli banditi che a volte si parano sulla strada con l'intenzione di fermare i turisti per rapinarli. Noi tuttavia non abbiamo notato nulla del genere.
Qualche volta (due in tutto) qualche bambino ci ha lanciato delle piccole pietre. Episodi spiacevoli, senza alcuna conseguenza che non scalfiscono l'immagine di popolo gentile e ospitale che noi ci siamo formati circa i marocchini siano essi di razza araba o berbera. Le strade sono tutte abbastanza buone, bisogna solo fare attenzione perché a volte sconnesse o strette (soprattutto nel sorpasso dei camion).
Il gasolio costa 5 dirham a l litro (45 cents).
I supermercati Marjane consentono ottime spese senza dover partire da casa con bagagliai stracarichi di acqua o altri generi alimentari. Ricordate di tenere le ricevute di cambio se volete riconvertire in Euro le somme avanzate dal viaggio.


Viaggio effettuato da Giovanni Bonifacio nel Dicembre 2003

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA.


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