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Camping Sport Magenta

VIENNA - POLONIA - BERLINO - CASTELLI DELLA BAVIERA

EQUIPAGGI:
Enrico, Angela e Marco Cipollini su ARCA AMERICA,
Mario, Daniela, Sara ed Enrico su LAIKA Ecovip,
Antonio, Antonella e Nicola Furlanetto con Armando e Rosita Giometti su MIRAGE 5 Stelle.

PERIODO: 2 - 24 agosto 2002.

ITINERARIO: Tarvisio, Vienna, Auschwitz (Oswiecim), Wielitza (miniera di sale), Cracovia, Czestochowa, Danzica, Leba e Parco Slowinsky, Berlino, Castelli di Ludovico II in Baviera, Brennero.

Il viaggio ha inizio il venerdì pomeriggio del 2 agosto e punto d'incontro (il primo equipaggio parte da Roma, mentre gli altri 2 partono da Pisa) è la stazione di servizio "Calsorto" nell'autostrada per il Tarvisio, poco dopo Venezia. Dopo i saluti e una veloce colazione (il traffico è già intenso!) si parte per l'Austria. Con grande sollievo notiamo che la maggior parte dei camper e delle caravan ci lasciano poco dopo per dirigersi verso la Croazia. Alla frontiera compriamo il bollino settimanale per le autostrade austriache (obbligatorio!) ed arriviamo a Klagenfurt per l'ora di pranzo. Sostiamo in bel posticino panoramico proprio sopra il lago con un bel sole e tanto caldo ma l'allegria del gruppo fa sopportare ogni calura.

Riprendiamo il viaggio ed a Vienna sostiamo presso il camping "NEUE DONAU", accogliente, pulito e con comodo autobus, il 91/A, che ci porta in poco tempo a One City da cui si prende la metro, U1, per il centro. Vienna e Shonbrunn sono sempre bellissimi e nonostante il tempo brutto ci affascinano ancora una volta. Rosita poi è eccitatissima per la visita alla residenza della principessa Sissi, all'Holfburg!

Il 5 agosto arriviamo a Oswiecim il cui nome tedesco, Auschwitz, è tristemente famoso e sostiamo presso il parcheggio a pagamento che si trova all'entrata del campo.
Oswiecim è il nome polacco della località dove i nazisti hanno impiantato, sfruttando una struttura militare preesistente, il campo di concentramento.
Tantissime le foto che testimoniano quanto è avvenuto ed una in particolare sembra attirare maggiormente l'attenzione: l'arrivo di un treno dove vi è un militare tedesco che divide la gente in 2 file, quella destinata a coloro che andranno a morire subito e quella destinata a coloro che vanno verso un incerto destino. Quell'ufficiale tedesco veniva chiamato "l'uomo della morte". La visita guidata riporta alla mente tanti documentari visti in televisione ma lì ciò che abbiamo visto ha superato ogni immaginazione precedente. La cosa che sconvolge di più non sono le baracche o i forni o le camere a gas, ma sono le tante grandissime teche con ciò che resta di coloro che da lì sono passati: quantità enormi di capelli umani che sono stati tagliati ai prigionieri e che servivano per fare tessuti per le divise dei militari, gli oggetti personali, le scarpe, le valige con sopra i nomi dei proprietari, i vestitini dei bambini….e tanto altro ancora. Il tutto è impressionante. A 4 km si trova Birkenau, luogo d'arrivo dei treni blindati e luogo di sterminio di milioni di persone ebree, che completa il doloroso percorso. Usciamo da lì tutti visibilmente commossi e senza parole ed è solo grazie alla nostra "mascotte", Nicola (7 anni), che riusciamo a riprendere la percezione della nostra vita lontana da quegli orrori.

Arriviamo a Wielitzca in serata e troviamo una simpatica sistemazione presso il Motel "NA-WIERZYNKA", dove nel piccolo ma delizioso giardino vi è una comodissima e pulitissima area attrezzata. Il paese poggia sopra 200 km di gallerie scavate per estrarre il sale e qui vi è la miniera di sale più antica d'Europa ancora in attività. In questa miniera si lavora da più di 1000 anni ed è considerata patrimonio mondiale dell'Unesco dal 1978. Qui vi lavorò anche Papa Giovanni Paolo II. Il giacimento di sale si è formato 18-20 milioni d'anni fa ed è stato protetto contro la dissoluzione dalle argille e dalle ardesie impermeabili che lo circondano. Il sale viene estratto da 26 pozzi superficiali e 180 sotterranei; ci sono 2040 scavi di differente grandezza collocati su 9 livelli e uniti da corridoi; il 1° livello è a 64 mt di profondità, il 9° a 327 mt sotto terra. Adattata a fini turistici è una miniera che scende fino a 355 mt di profondità su 8 livelli. Le visite sono tutte guidate ma solo in inglese, quindi, è meglio munirsi di libricini-guida in italiano all'ingresso. Per scendere fino a 135 mt si utilizza una interminabile serie di scale e poi inizia la parte della miniera dove vari minatori-artisti scavarono, nel minerale, statue e stanze documentando la storia, le professioni e le superstizioni di chi viveva lì, praticamente tutta la sua vita. Eccezionale per vastità e decorazioni è un imponente ambiente, dove tutto è scolpito nel salgemma, bassorilievi, altare e lampadari raffiguranti l'interno di una cattedrale e che, infatti, fu utilizzato come chiesa e dove, ancora oggi, vengono fatte celebrazioni pubbliche e religiose. Il ritorno in superficie avviene con un caratteristico ascensore a due piani.

A 13 Km da lì troviamo Cracoviae ci sistemiamo dopo vari tentativi (le indicazioni in Polonia sono scarse e le strade sono, ovunque, terribilmente deteriorate dai mezzi pesanti) nel camping "KRACOWIANKA" alla periferia della città. Per raggiungere il centro, ad appena 6 km, le nostre bici sono l'ideale. La città fu capitale della Polonia nell'epoca del medioevo e del rinascimento, ossia nel periodo della maggiore magnificenza del paese. La corte attirava i più celebri artisti dell'Europa di allora, e si possono ancora oggi ammirare le loro opere. Considerata una delle più belle città europee, è entrata tra le prime 12 bellezze mondiali da salvare nell'elenco dell'Unesco, ed è Patrimonio dell'Umanità dal 1978. Cracovia ha avuto, inoltre, il titolo di Capitale Culturale d'Europa nell'anno 2000. Il suo cuore è il Wavel, la parte alta della città, dove, situati su una piccola altura e cinti da mura, ci sono il Castello Reale, la Cattedrale e altri meravigliosi edifici. La visita degli Appartamenti reali, del Tesoro, dell'interno della cattedrale, luogo dell'incoronazione dei re polacchi, oppure dei suoi sotterranei, dove si trovano i sarcofagi reali, sono la meta di tutti i turisti che giungono a Cracovia. Per visitare l'interno del Palazzo (o Castello), con le sue splendide stanze, i famosi arazzi ed il tesoro, occorre recarsi alla biglietteria posta subito dopo la porta d'accesso, mentre per entrare nella cattedrale il biglietto si acquista presso un'altra biglietteria posta nell'edificio di fronte all'ingresso della stessa. Di notevole interesse, inoltre, il Rimek (il vecchio mercato coperto) ed il quartiere ebraico, oggi restaurato, dove sono state girate alcune scene del film "Schindler's List". Da non perdere dal campanile della chiesa principale sulla piazza Kosciol Mariacki, ad ogni ora, il suono della tromba che ancora ricorda l'arrivo degli invasori.
Cracovia è bellissima e qui scopriamo visitando, per esigenze ovvie, i modernissimi e grandissimi Carrefur, che, almeno per noi, i prezzi sono molto bassi. Considerate che 1 euro equivale a 4 szloty e con 1 szolty ci si compra un grosso pollo. Siamo stati una sera a cena in un ristorante e un pasto con un "ziemniaki z kotletem scheabouym" (cotoletta di maiale panata e contorno di patate lesse), un "bigos" (salsicciotto con crauti e pomodori), una "nalesniki z serem" (omelette dolce con ripieno di ricotta e frutti di bosco) ed una birra media (le birre qui sono molto buone!) è costato circa 3 euro. Di cose buone ne abbiamo trovate diverse: oltre ai salsicciotti di tutte le qualità, le verdure (soprattutto il cavolo rosso, kapusta,) la frutta, i dolci e tante qualità di pane e formaggi. Quello che più lascia a desiderare, per noi ovviamente, è la carne. Solo quella di maiale ci è sembrata buona se non a volte ottima.
La visita alla Madonna Nera di Czestochowa è un'altra delle mete prefisse e c'impressiona la grande fede, la devozione composta dei pellegrini ed i tantissimi giovani presenti. Questo è il maggiore centro religioso della Polonia ed è famoso anche in tutto il mondo. Risale al medioevo la storia del miracoloso quadro della Madonna Nera e l'antico santuario-fortezza (perché la Basilica è situata su un complesso fortificato da possenti mura), chiamato dai polacchi "Jasna Gòra" (montagna luminosa), è il convento dei Padri Paolini e conta oltre 600 anni.

Da qui riprendiamo il viaggio verso Varsavia ed anche qui, causa indicazioni stradali imprecise e la lingua (in pochi parlano inglese), solo dopo tanti giri a vuoto riusciamo a trovare il Camping 123. L'area è piccolissima ed i servizi non eccellenti ma il posto è tranquillo e con il tram n.2, la cui fermata è lì a due passi, arriviamo fino in centro. Capitale della Polonia da 400 anni Varsavia è stesa sulle due rive del fiume Vistola. La città non è solo il centro amministrativo, culturale e scientifico della Polonia, ma anche centro industriale, di grandi affari, di turismo; ha comodi collegamenti aerei, ferroviari e stradali con tutta l'Europa.
Ugualmente affascinanti sono le sue vicende plurisecolari nonché il mutamento di volto che sta avvenendo negli ultimi anni.
Durante la seconda guerra mondiale la città è stata quasi totalmente distrutta, ma si ha comunque l'impressione di essere in una grande metropoli con ampi spazi verdi, belle chiese e bei palazzi. Non è facile muoversi a piedi in quanto le distanze sono enormi. Il simbolo più importante del retaggio storico è il Castello reale completamente ricostruito dopo la guerra sulla base di antichi disegni, ma soprattutto basandosi su 22 tele del Canaletto, chiamato a Varsavia dal re Stanislao Augusto per riprodurre su tela le bellezze della sua città. Contigua è la Città Vecchia con i suoi bellissimi palazzetti lungo strette vie e attorno alla Piazza del Mercato.

Riprendiamo il viaggio, questa volta con tanti km da fare, verso Danzica (Gdansk). Sostiamo presso il Camping n.10 che, ci dicono alcuni camperisti italiani, essere dello Stato e lasciato al degrado perchè ben presto chiuso e riutilizzato per altri usi. In effetti lascia molto a desiderare, ma per noi va bene lo stesso dato il solito girovagare interminabile prima di trovare indicazioni precise. Per Danzica il 1997 è stato un anno particolare perché ha festeggiato il millennio della sua esistenza. Nel passato fu una delle più possenti città anseatiche del Baltico, nota per la sua straordinaria ricchezza. Lo testimoniano i palazzi borghesi presso il Dlugi Targ (Mercato Lungo), il municipio, la Corte d'Artù e molti altri.
Per la sua posizione e con un porto tra i più importanti d'Europa, Danzica è stata una città che nel corso dei secoli ha subito invasioni, massacri e distruzioni dai quali si è sempre ripresa brillantemente. Si hanno notizie della città a partire dal decimo secolo con un periodo di maggiore splendore tra il '500 ed il '600, epoca in cui si arricchì di superbe dimore borghesi ed in cui gli artigiani guadagnarono una notorietà europea. Seguì un lungo periodo di decadenza che cessò con la sua assegnazione alla Prussia. Con la ricostruzione dello Stato Polacco, tutto il territorio del delta della Vistola fu dichiarato zona libera collegata alla Polonia solo da rapporti doganali. Nel 1939, con l'inizio della seconda guerra mondiale, Hitler proclamò l'annessione di Danzica al Reich e nel 1945 gli scontri tra l'esercito sovietico e polacco contro la guarnigione nazista provocarono alla città danni incommensurabili. Sebbene quasi totalmente distrutta, la città è stata ricostruita nel rispetto della sua configurazione prebellica, riacquistando quell'importanza che ne fa oggi una delle più belle città della Polonia in cui si intrecciano magicamente il fascino della città dell'est con quello della città nordica ed in cui è rimasto vivo il ricordo dei tragici fatti della nostra storia più recente che vi si svolsero e che la sconvolsero. Dalla torre della chiesa della Santissima Vergine Maria, il più grande tempio in mattoni al mondo, si gode un magnifico panorama della città. Ogni anno si svolgono a Danzica molte manifestazioni artistiche, ricreative e sportive, che attirano milioni di persone da tutto il mondo. Uno dei più originali è lo Jarmark Sw.Dominika (la Fiera di San Domenico), organizzato fin dal medioevo e che oggi unisce tradizioni commerciali e manifestazioni culturali. Danzica - che con Gdynia e Sopot crea il cosiddetto Trojmiasto (Tre Città) - è il centro principale di questa parte del litorale polacco. E' da qui che partono le navi traghetto per la Svezia.
Alla foce del braccio morto della Vistola, a 5 km dal centro, c'è la penisola di Westerplatte che entrò nei libri di storia nel settembre 1939 per l'attacco nazista da parte dell'incrociatore Schleswig Holstein alla postazione polacca che difendeva la città. L'uccisione di tutti i 180 soldati polacchi diede inizio alla 2a guerra mondiale. Un grande monumento ne ricorda il coraggio. A nord della città vecchia, invece, vi è il sobborgo più bello: Oliwa. C'è un grande monastero cistercense, all'interno di un bellissimo parco, la cui cattedrale risale alla prima metà del XIII sec.. Molti grandi musicisti hanno eseguito concerti sul famoso organo del monastero, costruito negli anni 1763-88. Noi abbiamo avuto la fortuna di ascoltare un bellissimo brano suonato, come prova per un concerto, da alcuni giovani musicisti.

Lasciata Danzica, proseguiamo verso la penisola di Hel, lunga lingua di terra che si proietta nel Mar Baltico. Visto il tempo bello ci concediamo due giorni di relax sul mare presso il Camping "CHLUPY V" a Chlupy. Il campeggio è affollatissimo e scopriamo che quasi tutta la costa baltica, grazie ad un "corposo" vento, è meta preferita dei windserfisti. Ciò che più ci colpisce di questo mare è il suo colore verde (insolito per noi) e che non è per nulla salato.

Ripartiamo da Chlupy ed arriviamo, nel pomeriggio, a Leba (in polacco si pronuncia "ueba" perché la lettera L con in taglio centrale si legge U). Sostiamo al Camping n.21 "MORSKY". Il campeggio è bellissimo ed anche la cittadina è veramente accogliente. Cominciamo ad avere notizie di disastri successi a Praga ed a Dresda, in Germania, così siamo costretti a modificare il nostro itinerario di viaggio ed a cancellare la bellissima Praga dai nostri programmi iniziali. Avendo così più tempo ci godiamo con tutta calma le bellezze del posto. A Leba inizia quello che è conosciuto come il Sahara polacco, ovvero il Parco Slowinsky che è nell'elenco delle Riserve Mondiali della Biosfera dell'UNESCO. Esso si estende lungo il litorale del Baltico per 181 km ed è stato inaugurato nel 1966. La sua maggiore attrazione sono le dune mobili, fra le maggiori di questo tipo in Europa. Si spostano seguendo lingue di terra sabbiose che separano i laghi Lebsko, il terzo della Polonia per grandezza, e Gardno dal mare per 17 km. La maggiore raggiunge un'altezza di oltre 40 metri. Tutte insieme creano un vasto terreno che ricorda i deserti di sabbia (chiamato appunto il "Sahara polacco"). E' qui che Rommel fece addestrare le sue Afrikakorps prima della conquista di Tobruk ed è qui che si trovano ancora le testimonianze di basi di lancio delle famigerate V-2 che terrorizzarono l'intera Europa. Attorno al litorale sabbioso vi è un fitto bosco di querce e pini che fanno pensare quasi a paesaggi montani. Per accedere alle dune, con le nostre bici, arriviamo a Rabka che dista 2,5 km da Leba attraverso una comodissima strada e da qui, pagando un ingresso di 3 szloty a persona più 2 per le bici raggiungiamo, dopo altri 6 km, quello che è lo spettacolo più entusiasmante visto fino ad ora.
Descrivere a parole l'impressione che si ha una volta saliti sulla duna più grande è impossibile: il tempo sembra che qui si fermi e tutto appare quasi irreale. E' come se improvvisamente si entrasse a far parte di ciò che ci circonda e lo sguardo resta appagato, ovunque si volge, da ciò che si vede; come se un irresistibile desiderio di entrare a far parte di quella natura così particolare ci trascinasse nel suo vortice di meraviglia ed ecco che ritorniamo tutti bambini e ci tuffiamo in quella sabbia finissima giù per quelle incredibili discese di sabbia. E non una ma tante, tante volte fino a che, saziati e stremati ci lasciamo andare nell'acqua fresca del Baltico. Vi assicuro che l'esperienza è unica!
Trascorriamo a Leba il 15 agosto ed il "gran pranzo" è allietato dai festeggiamenti, scherzosi e commossi, per i 25 anni di matrimonio di Rosita ed Armando. Per l'occasione Armando, il "barzellettiere" del gruppo, supera se stesso con una serie interminabile di barzellette che, dal tanto ridere, fa venire le lacrime agli occhi a tutti. Saranno forse gli ottimi vini che Antonio tira fuori dalla sua "cantina" personale, saranno le barzellette di Armando, sarà Ferragosto…non sappiamo; certo è che questo resterà un giorno davvero speciale per ognuno di noi. Purtroppo l'equipaggio del Mirage deve lasciarci perché, per motivi di lavoro, Antonio e Rosita devono essere a Lucca il 19 mattina. C'è tanta tristezza per questo, soprattutto per Antonella ed Angela, compagne di camomilla serale, che per reciproco ricordo si scambiano una bustina di camomilla con tanto di dedica e lacrimucce. Salutati i nostri compagni di viaggio, ci concediamo ancora un altro giorno a Leba ed un altro giorno di mare sulla spiaggia vicino al campeggio. Abbiamo la fortuna di assistere alle prove della squadra nazionale polacca di windsurf: i nostri ragazzi sono eccitatissimi!

Il 17 agosto riprendiamo il viaggio e tra nidi di cicogne e paesaggi emozionanti lasciamo la Polonia ed entriamo in Germania. Pernottiamo a 70 km da Berlino presso la stazione di servizio ELF, poiché non abbiamo nessuna voglia di girovagare per Berlino di notte in cerca di sistemazione.
La mattina dopo arriviamo in città e sostiamo presso l'area attrezzata per camper a Spandau (indicazione fornita da Portolano 2002). Il posto è ottimo, tranquillo e ben attrezzato. Con CS, servizi e corrente elettrica il costo giornaliero è di 10 euro. La fermata del bus 145 per raggiungere la metro U7 verso il centro è appena fuori l'entrata ed i biglietti si fanno direttamente sull'autobus. Noi l'abbiamo scoperto solo alla fine ma facendo il biglietto familiare per tre giorni si risparmia di molto rispetto al singolo giornaliero. Berlino ci stupisce molto come città ed ancora di più ci colpiscono l'efficienza e la comodità dei suoi mezzi di trasporto urbani. Completamente distrutta durante l'ultimo conflitto, Berlino è stata ricostruita in parte con i modelli architettonici precedenti ma nella maggior parte con edifici moderni che sinceramente a volte stonano molto con tutto il resto. Le uniche ed autentiche testimonianze della "vecchia" Berlino sono la Porta di Brandeburgo (in questo periodo coperta da un telo per restauri) e ciò che resta in memoria del muro che divideva la parte est e la parte ovest della città. Visita d'obbligo anche al famosissimo CheckPoint Charlie, punto di scambio di spie ed anche varco di frontiera per le due Germanie. L'ultima sera ci concediamo una chicca: Berlino by nigth sul bus n.100 che, in pratica, è un bus turistico a due piani (il biglietto è compreso in quello giornaliero fatto al mattino) che fa il giro dei punti più belli della città. Anche questo è da annotare per non perderlo!

Altra tappa d'obbligo è Postdam, alla periferia della città, con il suo imponente castello di Sanssouci. Ripartiamo nel pomeriggio per Monaco e, grazie alle indicazioni di camperisti tedeschi, riusciamo ad evitare l'ondata di piena dell'Elba, che purtroppo ha fatto grandi danni lungo tutto il suo corso, ed arriviamo a Fussen, a sud di Monaco, in serata e ci sistemiamo nella comodissima area di sosta attrezza poco fuori il paese (ben segnalata!). Doccie calde con gettone, ma CS ed elettricità più servizi igienici con 12.50 euro al giorno. Il mattino dopo, molto presto per evitare lunghe code alla biglietteria, ci spostiamo per raggiungere il Castello di Ludovico II a circa 4 km dal paese. Neuschwanstein e Hohenschwangau sono due magnifici castelli ottocenteschi situati lungo la famosissima "Romantische Strasse".
Il primo fu edificato da Ludovico II di Baviera ed è il più famoso tra le opere da lui realizzate. Questo castello è una romantica fortezza di color bianco-argento situata in una posizione unica nel suo genere: in cima ad una roccia sulla gola del Pollath con un panorama mozzafiato su Alpi e Prealpi (a questo si sono ispirati gli ideatori del castello di Euro-Disney a Parigi!). Ludovico II, il re solitario ancora oggi il prediletto della popolazione bavarese, lo fece edificare tra il 1869 ed il 1889, ma è rimasto in parte incompleto al suo interno perché egli, ritenuto non sano di mente da una commissione di Monaco fu prelevato da lì dopo soli 171 giorni di permanenza e confinato, sotto tutela, nel castello di Berg sul lago di Starnberg dove annegò poco dopo in circostanze misteriose.
Il secondo castello fu acquistato, invece, da Massimiliano II, padre di Ludovico, nel 1832 e restaurato da importanti artisti del romanticismo. Ludovico trascorse in quest'ultimo gran parte della sua vita e qui ospitò anche Richard Wagner.

Vicino al castello di Neuschwanstein vi è Marienbrucke (il ponte di Maria): la parete di roccia che confina direttamente con il lato sud del castello precipita nella gola di Pollath, il cui nome deriva dal torrente omonimo che passando sotto il ponte alimenta una cascata di 45 metri d'altezza. Questo ponte, capolavoro tecnico di quell'epoca, attraversa la gola a 92 metri d'altezza dalla cascata. Nel 1866 la famiglia reale assegnò l'incarico di costruirlo alla ditta MANN e la costruzione venne chiamata "Ponte Maria" per ricordare la regina Maria, madre di Ludovico e moglie di Massimiliano. Per arrivare ai castelli ed al ponte c'è una bella passeggiata nella frescura del bosco ma per chi non se la sentisse di camminare c'è un servizio bus o le caratteristiche carrozze a cavallo. All'interno dei castelli la visita è rigorosamente guidata. Forse stimolato da queste romantiche atmosfere…o forse per l'ora, il nostro stomaco reclama e non ci resta che porvi rimedio con un bel piatto di pastasciutta all'italiana. Che volete…anche noi italiani, in questo, siamo degli inguaribili "romantici"!

Da Fussen oltrepassiamo il confine con l'Austria (di nuovo l'acquisto della vignetta per l'autostrada!!) ed oltrepassiamo Innsbruck in serata. Ora abbiamo fretta di superare il Brennero perché le notizie sul traffico che ci arrivano non sono delle migliori. Sostiamo in un'area di servizio, poco dopo il confine italiano, perché è già molto tardi ed un'antipatica pioggia ci ha tenuto compagnia per gran parte del viaggio.

Al mattino si riparte ma il traffico è già caotico tanto da costringerci ad uscire a Carpi e prendere, dopo Parma, l'autostrada della Cisa, decisamente meno congestionata. Arriviamo a Pisa nel pomeriggio e qui troviamo un degno "finale" per le nostre vacanze 2002: i lucchesi (Armando e Rosita) insieme agli altri pisani (Antonio, Antonella e Nicola) ci hanno preparato, a Massa Macinaia alle porte di Lucca, una cena pantagruelica che ci ha lasciato senza parole! Enrico, Angela e Marco il mattino dopo (è già il 25 agosto, domenica), con tanta tristezza salutano Mario, Daniela, Sara ed Enrico e ritornano anche loro a casa, nella calda, afosa ed ancora quasi deserta Roma.
Ci consoliamo pensando che ci ritroveremo ancora tutti insieme alla festa della cioccolata a Perugia (città di Angela) a metà ottobre!!!!


Viaggio effettuato nell'Agosto 2002

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE.


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