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Finalmente
è arrivato il giorno della partenza. Questa vacanza la considero un po’ la
prova del nove per il nostro “essere camperisti”. Infatti ho comperato il camper
solo a metà febbraio, senza preventive esperienza concrete. Ma era un anno che
non avevo altro per la testa e dopo tanto cercare ho comperato un Burstner A573
active 2.8 jtd del 2003, tenuto ottimamente. Un
po’ di esperienza nel frattempo l’ho fatta (circa 6000 km) ma considero questo
il mio primo viaggio “vero” per diversi motivi. 1) Siamo soli. Io (Roberto),
mia moglie Gabriella e Riccardo (4 anni e mezzo) e son deciso ad usufruire il
meno possibile di campeggi e aree di sosta, sfruttando al massimo le
potenzialità che il mezzo può darmi. Il
periodo antecedente il viaggio lo considero molto importante per pianificare la
vacanza. Il divertimento, almeno per me, inizia già da quel momento. Anche un
anno prima!! Alla
fine si dimentica comunque sempre qualcosa. Io. Ad esempio, ho dimenticato di
caricare la cartografia sul navigatore satellitare. Nessun problema, ho risolto
egregiamente con mappa stradale neppure molto dettagliata. La
partenza è di venerdì 1 luglio; primo esodo estivo. Partiamo la sera alle
21,45 da Cordenons (PN). Percorriamo l’A/28 – A/4 e la SS.309 romea. A Ravenna
prendo l’indicazione indicante l’autostrada, ma forse sarebbe stato meglio
proseguire sulla statale e prenderla verso Rimini. La prima tappa è in un’area
di sosta sulla A/14 verso le 1.15. Siamo stanchi anche perché oggi abbiamo
lavorato. 2
luglio.-La
sveglia è prima delle 6 e partiamo. Verso le 8 la radio ci informa che le
colonne si stanno formando, ma per nostra fortuna ce le siamo lasciate dietro.
Mi posso permettere un caffè. L’andatura di marcia è come mio solito
tranquilla; sotto i 100 km/h. Il
tempo è bellissimo e man mano che procediamo verso sud i paesaggi si fanno
tipicamente “estivi”; l’autostrada passa vicino al mare e già pregustiamo i
futuri bagni rinfrescanti. Se fosse per Riccardo si fermerebbe subito. Un po’
ha ragione perché far star fermo un bambino è come far correre un vecchio.
Comunque Gabri riesce a fargli fare qualche gioco in dinette e per quanto mi
riguarda riesco a guidare anche senza bisogno di conversare (anche se lo
preferirei). Tanto
per cambiare da subito i programmi, decidiamo di non uscire a Poggio Imperiale
(per poi costeggiare il Gargano), bensì a San Severo. Sarà l’aria o il
paesaggio, ma qui tutto ricorda Padre, anzi, San Pio. La meta è il Santuario
del Santo di Pietralcina. Pedaggio autostradale 26.30 €. Son
quasi le 13. Pranziamo nel parco del Gargano, poco dopo S.Marco in Lamis, all’ombra degli alberi. Qui c’è un toro che
gira libero (?) e Riccardo non capisce che “potrebbe” essere pericoloso, ma per
fortuna va a pascolare altrove. Dopo l’ennesimo caffè ripartiamo e arriviamo
subito a San Giovanni Rotondo. Le aree di sosta camper si trovano su internet o
nei vari libri, ma qui sono loro a trovare noi. In pratica salendo verso il
paese siamo quasi costretti ad entrarvi da un giovanotto che si è messo in
mezzo la strada. Poco male, anzi meglio così. Una breve camminata e siamo al
Santuario. Il giro ci impegna meno tempo del previsto e quindi possiamo
rimetterci in marcia per riprendere l’itinerario concordato. Area di sosta 3 €
e volendo ci si può dormire la notte. Direzione lago di Lesina e Varano.
Percorriamo una stradina tortuosa tra i monti che da S.M. in Lamis conduce a
Sannicandro Garganico. E’ più breve, ma tortuosa; ci consente di ammirare
l’entroterra molto bello e selvaggio. Purtroppo in alcuni punti non si può fare
a meno di notare che qualcuno pratica lo “smaltimento selvaggio” di un po’ di
tutto. Questa cosa è una cosa che ci accompagnerà per tutta la vacanza. Facciamo
tutta la litoranea e ci fermiamo brevemente a Torre Mileto. Qui ci sono diverse
possibilità di sosta vicinissimo al mare. Ma noi proseguiamo. La stanchezza non
si fa sentire o forse le emozioni la sovrastano. A Rodi Garganico facciamo
delle belle foto dall’alto della litoranea. Da un punto, molto alto, vedo dei
camper parcheggiati praticamente in riva al mare; come ci siano arrivati rimane
un mistero. Proseguo per Peschici dove intendevamo sostare e cenare fuori, ma
dopo l’ennesimo rifornimento di carburante proseguiamo per Vieste dove
arriviamo verso le 20. Sul
Gargano sono diversi giorni che tira un forte vento, nonostante il bel tempo.
Parcheggiamo dietro la Guardia di finanza vicino al porto turistico, in un
parcheggio a pagamento custodito fino le 1 di notte (il sabato). Ci sono altri
2 camper ma è comunque semivuoto. Da qui siamo subito in centro e ci concediamo
una meritata cena al ristorante “da Teresina”. Qui inizia una delle cose che
faranno da “leitmotiv” alla nostra vacanza in Puglia, ovvero il Buon Mangiare.
Dopo cena una bella passeggiata, gelato e giretto su un cavallo nano per
Riccardo. Il proprietario è simpatico come tutta la gente del posto. Dico
subito che la gente che ho trovato in Puglia è sempre stata gentile,
disponibile e simpatica e desiderosa di conoscerci. Gente fuori da interessi
economico/turistici, la gente comune. La
visita, pur breve alla città di Vieste, ci lascia delle impressioni bellissime.
Siamo molto stanchi ed andiamo a dormire. 3
luglio. La
notte è trascorsa tranquilla e dopo una buona colazione ripartiamo percorrendo
la litoranea. Questa strada ci consente di ammirare dei paesaggio mozzafiato e
di tanto in tanto ci fermiamo per scattare alcune fotografie. In tarda mattinata arriviamo a … Mattinata!
Con un po’ di difficoltà troviamo l’area attrezzata Eden Park. Nonostante sia
domenica non è affollata. Noi ci piazziamo sotto degli immensi alberi e via di
corsa verso il nostro primo bagno in questo mare. Riccardo al posto della
tradizionale spiaggia di sabbia si ritrova
a dover confrontarsi con grossi ciotoli, non proprio l’ideale per
paletta e secchiello, ma poco dopo trova
ugualmente il modo di divertirsi con altri bambini. In questa area si
può anche mangiare in un piccolo ristorantino casereccio. Non c’è allaccio alla
corrente elettrica. La sera verso le
19 decidiamo di ripartire con direzione
Manfredonia. Paghiamo il conto di euro 5 (se avessimo pernottato sarebbe stato
di 10). Entriamo nella periferia di
Manfredonia per trovare una farmacia e lì vicino troviamo una pizzeria dove,
oltre alla buona pizza, ci sono degli
antipasti stuzzicanti. In
pizzeria ci viene in mente di andare a visitare Castellana Grotte, che non sono
propriamente a due passi. Ma il camper ci permette di realizzare certi pensieri
e quindi… si parte. Autostrada
fino a Bari e poi strada normale passando per Capurso, Rutigliano ed arrivo a
Castellana alle 1.30. Parcheggiamo nel meraviglioso parcheggio a 100 metri
dall’ingresso delle grotte, sotto gli ulivi secolari, a due passi dal comando
della Polizia Stradale. 4
luglio.
Alle 10 del mattino stacchiamo il biglietto per le famose grotte (euro 26 in
tre). La visita è guidata e richiede quasi due ore. Usciamo dalle grotte e ci
accoglie il sole stupendo che avevamo lasciato all’ingresso. Ma non fa caldo. Pranziamo
nel suddetto parcheggio in uno dei tanti tavoli di pietra ivi collocati. Il
parcheggio costa solo 3 euro. Consiglio l’acquisto di formaggio presso un
caseificio lì vicino. Pensavamo fosse un po’ troppo commerciale vista la
vicinanza alle grotte, ma è rimasto il miglior formaggio mai trovato in Puglia. Da
Castellana Grotte ad Alberobello sono due passi, quindi guai a non visitare i
famosi trulli. Le strade sono buone ed arriviamo in un battibaleno.
Parcheggiamo praticamente in centro, vicino alla piazza in alto. Visita,
gelatino e ripartenza alla volta della costa. Il richiamo del mare si fa
sentire!! Giungiamo
nell’area attrezzata Fiume Piccolo di Torre Canne. In breve familiarizziamo con una anziana
coppia di Verona, ma poi scopriamo che la signora è originaria di Fasano. Con
loro, in vacanza ci sono le nipotine. Riccardo sembra innamorarsi subito della
più piccola, che comunque è più grande di lui.
Fatto sta che i bambini fanno spola tra un camper e l’altro, come se ci
conoscessimo da sempre. Pare impossibile
anche a noi familiarizzare così tanto in così poco tempo. Il giorno dopo ci
dispiacerà lasciarci. 5
luglio. Meravigliosa giornata di mare. Altri
bagnanti ci dicono che il giorno prima qualche sciagurata petroliera al largo
doveva aver scaricato in mare e che il catrame era arrivato fino a riva. Oggi
pare magicamente scomparso. Alle 16.30 salutiamo tutti, ma ci scambiamo i
numeri di telefono . Prendiamo la
superstrada per Lecce e da qui ci dirigiamo verso Torre Roca dove ci fermiamo.
Sono le 18.30 e c’è ancora tempo per un bagno. Qui il mare forma delle piscine
naturali nella falesia. Si consigliano delle scarpette da scoglio! Riccardo
gioca, come sempre, con altri bambini in una piscinetta naturale; scopo del
gioco: la caccia a pesciolini, gamberetti e granchi. La
sera ci godiamo il panorama e sogniamo già le prossime ferie in Grecia
guardando in lontananza le luci dei traghetti che vi si dirigono. La notte è
tranquilla e moderatamente fresca. Ci
fanno compagnia altri 3 camper poco lontani. 6
luglio.
Come era inevitabile, la giornata trascorre all’insegna del sole e del mare
cristallino. Dopo pranzo, pochi
chilometri a Nord scoppia un incendio che fa scappare un po’ di camperisti.
Dev’essere piuttosto grosso visto il suono delle sirene che si sente in
lontananza. Poco dopo arriva un Canadair. Prendo il binocolo e mi metto a
guardarlo. Certo che hanno un bel coraggio questi piloti e mi viene rabbia nel
pensare che il più delle volte gli incendi sono di origine dolosa. L’opera di
spegnimento va avanti diverse ore ed il pilota non perde un colpo nel caricare
in mare, virare, e poi compiere la picchiata in mezzo alle fiamme per gettare
il carico d’acqua. Eroi di tutti i giorni. Alle
19 ci facciamo belli perché decidiamo di andare ad visitare le bellissima e
gloriosa città di Otranto. Parcheggiamo
nel grande parcheggio vicino le poste (custodito fino le 23 euro 6 per
il pernotto con bagni pubblici non lontani). L’atmosfera è magica questa
sera. L’aria, i profumi e la gente ispirano antiche storie. Ma il profumo che
ci attira maggiormente è quello (tanto per cambiare) delle cucine dei
ristoranti. Entriamo nel ristorante Botte Antica. Ottimo! Consiglio di provare
un assaggio di tutti gli antipasti di pesce accompagnati dal rosè della casa.
Il prezzo è inaspettatamente modico (domani ci torniamo). All’interno
delle antiche mura è tutto un brulicare di bella gente. Assistiamo al teatrino
dei pupi, poi granatina e via a nanna. 7
luglio.Notte
leggermente umida e calda, ma tranquilla. Decidiamo di fare una ricca colazione
in un bar del centro seduti a prendere i primi raggi di sole. Anche oggi la
giornata è bella. Passeggiata e visita alla basilica; qualche acquisto e via
verso la famosa spiaggia baia dei turchi ove abbiamo appuntamento con una
famiglia conosciuta due giorni fa. Parcheggiamo il camper in un nuovo
parcheggio grandissimo ed in fase di ultimazione, posizionati vicino al Club
Med. Per arrivarci SP 366 km 30+100. Costo 3 euro e possibilità di sosta
notturna. Per ora non offre servizi. La zona è area protetta e prima di
arrivare al mare bisogna passare attraverso una fitta pineta e camminare quasi
10 minuti. Ma ne vale la pena, ve lo garantisco. Trovate la spiaggia libera e
…. Godetevi il mare. Nel tardo pomeriggio siamo cotti, in tutti i sensi. I bambini
(Riccardo e i due figli della coppia di amici) hanno giocato tutto il tempo.
Nelle ore più calde siamo stati in una specie di grotta, ma anche lì non ci han
dato tregua. Tornati
ai mezzi ci diamo appuntamento ad Otranto per le 20.30 poiché i nostri racconti
della sera precedente li hanno invogliati a cenare nel ristorante. Infatti non
rimangono delusi. Il buon vinello aggiunge ulteriore allegria. Verso le 23, però, i bambini si addormentano
in piedi e quindi corico Riccardo in camper, appena dopo i saluti. Purtroppo i
saluti sono gli unici momenti un po’ tristi, ma la promessa è di risentirci. E’
tardi, lo so, ma visto il caldo che non ci farebbe dormire, decidiamo di
trovare un posto sul mare. Ripartiamo alla volta di S.Cesarea Terme. Il buio non
ci permette di vedere il paesaggio, ma nei pressi di Porto Badisco si intravede
la bellezza della costa. Arriviamo a
destinazione all’una di notte e sostiamo in un parcheggio pubblico molto grande
(il secondo arrivando da Nord). Ci sono altri due camper e qualche coppietta,
ma non li disturbiamo….. 8
luglio Ennesima
bellissima giornata. Prendo il binocolo e ammiro il panorama. A Riccardo piace
dormire molto e non lo disturbiamo. Anche il paese tarda a svegliarsi,
d’altronde è sabato. Abbiamo desiderio di due cornetti alla crema caldi.
Convinti di trovare un bar per strada rimaniamo delusi. Non ce ne sono.
Dobbiamo arrivare a Castro per soddisfare la voglia! Qui, tra l’altro, seguiamo
le indicazioni per le grotte Zinzalusa. Scendiamo dalla costiera per andare al
Park e ci rivolgiamo alla biglietteria vicino alla piscina all’aperto.
L’addetto deve avere la luna storta e non è molto chiaro. Per fare la visita in
barca bisogna attendere una delle barche che stanno arrivando all’orizzonte
altrimenti si va a piedi. Rinunciamo e ripartiamo percorrendo sempre la
litoranea. Ad un certo punto deviamo dal nostro percorso, senza motivo, per
seguire le indicazioni Gagliano del Capo (km.2). Questa cittadina ci sorprende
per la gentilezza delle persone, soprattutto quelle più anziane. Uno ci
accompagna con la sua auto in un caseificio. Poi Gabriella compra in pane ed io
mi leggo il giornale seduto in piazza. Mio Dio!! Attentato a Londra, decine di
morti e feriti. Non sapevamo niente. Ieri sera eravamo troppo intenti a divertirci.
Le foto sul giornale mi fanno nascere tutt’altro stato d’animo che l’allegria.
Anche in piazza la gente del posto non parla d’altro. Si
riparte. Circumnavighiamo S.Maria di Leuca, posto bellissimo e ci direzioniamo verso
la tanto decantata area di sosta camper “Le Maldive”. Qualche giorno prima, il
titolare, mi aveva contattato al cellulare rispondendo ad una mia richiesta di
informazioni via e.mail. Molto gentile. Purtroppo l’area di sosta non si è
rivelata come le attese. Caotica, polverosa e poco adatta ai camperisti. Due
soli bagni per 1000 persone. Evidentemente è stata fatta una scelta commerciale
diversa da quella che si prospettava
agli inizi; inoltre scarico e rifornimenti difficoltosi. E mi fermo qui! La
notte fortunatamente è tranquilla. 9
luglio. La mattina in spiaggia ed il mare è
irresistibile. Ripartiamo verso mezzogiorno e riprendiamo la nostra litoranea.
Decidiamo di vedere Presicce, un paesino a 6 km dove pranziamo sotto gli ulivi.
Nel primo pomeriggio ci fermiamo a Torre Mozza e parcheggiamo vicino un chiosco
gestito dal bravo Ubaldo. All’ombra del chiosco sorseggiamo un caffè e facciamo
amicizia con una coppia di camperisti della zona. Ubaldo tira fuori delle
leccornie squisite ed in pratica ripranziamo. Il camperista Dario, che poi
diverrà l’amico Dario, con sua moglie Anna, ci dicono di seguirli. Lì vicino
parcheggiamo in spiaggia, praticamente sul mare. Bellissimo!! Il pomeriggio
trascorre serenamente. Riccardo, però, è quello che si diverte di più in quanto
trova degli altri bambini. Per cena Anna e Dario ci preparano le frise. Così,
tra una cosa e l’altra, si fa mezzanotte (Riccardo si è addormentato alle 9
distrutto). 10
luglio. La
notte inevitabilmente tranquilla, cullati dal suono delle onde. Al risveglio ci
accoglie per la prima volta un cielo coperto, ma vedo che non scoraggia i
vacanzieri della domenica. Sono le 8.30 e c’è già gente che fa il bagno. Io
opto per cappuccino e brioche al bar lì
vicino. Pranzo
con gli amici da Ubaldo che ci fa conoscere la sua compagna Chicca che è di
Castelfranco Veneto. Ci ha preparato un tavolo all’ombra degli alberi. Il sole
è tornato a picchiare. L’abbuffata a base di pesce si protrae fino alle 16 fino
a quando Riccardo ci impone di andare in spiaggia. Spostiamo i mezzi fino ad
una spiaggia libera poco più a Nord vi trascorriamo il pomeriggio fino a quando
non siamo rimasti che noi. I ritmi sono scanditi più che altro (come avrete
capito) dai tempi mangerecci. Ci concediamo
mezz’ora per le docce ed alle 20.30 siamo di nuovo da Ubaldo. Si parte con
orecchiette e via via a terminare con le crepes. Andiamo a dormire all’una di
notte. Ubaldo tiene aperto in pratica
tutta la notte e per noi è una sicurezza in più perché ci tiene d’occhio. 11
luglio. Io
mi sveglio presto e leggo il giornale. Gabri e Richi si svegliano alle 9.
Colazione al chiosco e, per la prima volta, Riccardo si sbafa una brioche (Lui
che non ama i dolci!). Non è più riaccaduto…. Arriva
il momento dei saluti, ma lo facciamo con allegria. Ripartiamo con direzione
Nord. Il tempo non è bello e non credo migliorerà. Comunque non piove. A
Torre San Giovanni abbiamo la fortuna di trovare giorno di mercato
(lunedì) quindi ci fermiamo e ne approfittiamo per fare qualche spesuccia. Pranziamo
appena fuori dal paese vicino ad un parco giochi. Il tempo è tornato
fortunatamente al bello. In attesa della digestione gioco con Richi, poi
andiamo ad esplorare gli scogli e troviamo un posto bellissimo, pieno di pesci,
granchi e piccoli gamberetti che Riccardo si diverte a pescare. Al rientro in
camper mi accorgo di avere la pelle abbronzantissima. Solo ai Carabi avevo
preso una così bella abbronzatura. Sono le 19 e dobbiamo ripartire alla volta
di Casarano per andare a casa degli amici Dario ed Anna (che hanno due figli
grandi). La città non è piccola e ci
perdiamo, ma Dario arriva in nostro soccorso. Ci fanno vedere il centro storico
molto bello e qui c’è anche il ristorante “il buongustaio” ove ci fermiamo.
Richi va a dormire in camper (a vista) e noi facciamo l’una. Dormiamo nella
piazza della Chiesa di S.Maria della Campana in cima al paese dove si gode di
un’ottima vista. 12
luglio Al
risveglio il cielo è terso e si vede Gallipoli. Arriva Dario che per non
smentire la cordialità della gente del posto,
ci porta le brioches calde ed addirittura il caffè del bar. Inoltre tre
formette di cacioricotta ottimo per le orecchiette, taralli, pane tipico etc
etc. Come potrò mai contraccambiare?? Ripartiamo
alla volta di Gallipoli e grazie alla buona viabilità ci arriviamo in poco
tempo. Percorriamo
Corso Roma e parcheggiamo vicino al porto (parcheggiatori abusivi in agguato).
Dei pescatori anziani intenti a pulire le reti attirano l’attenzione di
Riccardo ed anche la nostra, poi visitiamo il centro storico, racchiuso da mura
fortificate. La visita è veloce e ci rimettiamo in camper, non prima, però, di
avere assaggiato i ricci di mare che vendono in piccoli chioschi; il mare ne è
pieno. Ora la meta prevista è il camping Baia di Gallipoli, posizionato qualche
chilometro a Sud. Il camping è bello, ma enorme e muoversi all’interno a piedi
è arduo. Comunque offre tutti i confort e noi paghiamo anticipatamente due
giorni (50 euro grazie a convenzione AC). Al primo tuffo in piscina Richi si
scortica a fondo la schiena sulla scaletta ed il sangue esce copioso. Per oggi
STOP. Arriva la sera e dopo cena io
decido di guardarmi un po’ di TV mentre Gabri e Richi se ne vanno a vedere lo
spettacolo organizzato dall’animazione, ma tornano presto. 13
luglio Solita
routine da camping, anzi più che un camping pare un villaggio vacanze. Un
servizio navetta ci porta in spiaggia, peraltro un po’ piccola, comunque non
ancora piena. Mare bello. Pranzo, riposino, mare e …. Cena. Questa sera
l’animazione ha in programma qualcosa adatto ai più piccoli e Richi si diverte. 14
luglio Partiamo
la mattina con calma. Il camping è servito per fare le lavatrici e le solite
operazioni di carico/scarico. Nulla di più. La
litoranea ci riserva sempre bei paesaggi. Verso le 11 ci fermiamo vicino
S.Caterina. Si vedono altri camper vicino gli scogli. Il posto è bello ed il
mare di più. Ci rimaniamo tutto il pomeriggio. La sera andiamo a Porto Cesareo.
Abbiamo intenzione di trovare un buon ristorante di pesce. Operazione non difficile da queste parti; inoltre alcuni
turisti ci indicano il ristorante da “Anna Maria”. Consiglio le linguine con
scampi, gamberi e mezzo astice.
MMMMHHHH. E non mi fermo qui; alla fine c’è posto anche per il dessert. Il dopo
cena è dedicato ad una passeggiata nelle affollate vie del centro e, per la
gioia di Riccardo, al Luna Park. La notte la passiamo vicino al Grand Hotel
Paradiso “GHP”. 15
luglio. Al
risveglio, verso le 8, parcheggio il mezzo fronte mare da dove possiamo godere
di una vista meravigliosa. Sugli scogli qualche anziano usa pulire il pesce con
l’acqua di mare e Richi ne sembra affascinato. La mattina trascorre in
spiaggia, dove nel frattempo sono arrivate altre persone. La giornata è
bella. A mezzogiorno ripartiamo sempre
costeggiando il meraviglioso mare che qui, tra l’altro, è riserva marina. Ci
fermiamo a Torre Colimena e dopo un pranzo frugale parcheggiamo vicino al mare.
Per parcheggio non intendo un parcheggio nel senso comune del termine, ma una
zona, a ridosso della strada, in sabbia. In Puglia ce ne sono parecchi. Questo
posto è bellissimo. Poco affollato, mare trasparente, tranquillità e sicurezza.
Inoltre a poche centinaia di metri c’è l’area attrezzata “La Salina” per ogni
necessità di carico/scarico. Ripartiamo verso le 17.30 poiché intendiamo
arrivare a Manduria, grosso centro agricolo, noto per la produzione di olio e
vino. Vogliamo riempire la cambusa di prodotti tipici da riportare a casa. Arrivati in paese faccio carburante ed il
cordiale addetto ci indica la strada per il Consorzio produttori vini. Qui ce
n’è per tutti i gusti, ma va per la maggiore il famoso “primitivo”. Si può
anche visitare gratuitamente il museo del vino. Consiglio vivamente una sosta
in questo posto anche perché le impiegate sono cordiali e preparate e tra un
assaggio e l’altro fanno mettere sotto i denti, alternandoli, taralli e
pasticcini alle mandorle. Alla fine, per non sbagliarmi compro anche il
“madrigale” ed il “riflesso”. Oltre
la ferrovia, vicinissimo, l’ oleificio e un caseificio, così l’opera è
completata. Ho i gavoni pieni di ogni ben di Dio. Ed il prezzo è veramente buono. S’è
fatto tardi e ci rimettiamo in direzione di Taranto per iniziare il nostro,
anche se pur lento, rientro. Compriamo delle pizze per asporto che mangiamo
strada facendo. 16
luglio. La
notte la trascorriamo in autostrada dove mi ero fermato verso le due di notte. Ripartenza
alle prime ore dell’alba. Strada facendo, visto che abbiamo tempo, decidiamo di
uscire a Roseto degli Abruzzi per fare un saluto veloce a dei parenti.
Conoscendone l’ospitalità, però, non riusciamo a ripartire prima delle 17.00,
trascorrendo un’altra bellissima giornata di mare e soprattutto …. culinaria . Il
rientro via autostrada fino a Cesena è buono, nonostante sia sabato. Poi
statale Romea fino a Mestre e nuovamente autostrada fino a casa, dove arriviamo
intorno alle 23.30. La casa ci sembra enorme in confronto agli spazi del
camper, ma la voglia di ripartire è sempre ancora più grande, specie dopo un
bellissimo viaggio come questo. Riepilogo. chilometri
percorsi: 2570 carburante:
litri 316 autostrade:
euro 68.30 aree
di sosta, camping e parcheggi: euro 93 Roberto Candelori Viaggio effettuato da Roberto Candelori nel Luglio 2005 Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA. |
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