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BARCELLONA E ANDALUSIA (PASSANDO PER LA MANCHA) - ESTATE 2000

Appunti di viaggio di Maurizio Moroni e Stefania Dantini

Per la preparazione del viaggio ci si siamo avvalsi:

  • degli appunti di viaggio "Portogallo in camper" e "Pasqua a Barcellona" redatti da Gianni Andreoletti e reperiti su questo sito;
  • degli appunti di viaggio "Spagna 1995" di Roberto Lumaca, reperiti sul sito. www.camper.netsurf.it;
  • di articoli vari reperiti su "Plein Air" e "Bell'Europa;
  • del Portolano di Plein Air;
  • delle Guide Verdi e delle Guide Oro del Touring Club;
  • del materiale fornitoci dall'Ufficio del Turismo Spagnolo;
  • del materiale reperito su vari siti Internet;

Equipaggio: Maurizio Moroni (anni 53), Stefania Dantini (48), Andrea (14) e Milo (11).
Autocaravan: Adriatik 400 2500 D
Periodo: 3 agosto - 2 settembre 2000


Avevamo conosciuto il fascino dell'Andalusia nell'agosto del 1998, tornando dal viaggio in Portogallo (il diario di tale viaggio è stato pubblicato in questo sito con il titolo di "Portogallo (e un po' di Andalusia) in camper". Si era trattato di una conoscenza superficiale essendo, quella in terra spagnola, solo una tappa di trasferimento, ma la bellezza di ciò che avevamo appena intravisto ci ha convinto a dedicargli una visita più approfondita. Abbiamo pertanto deciso di dedicare all'Andalusia (con l'aggiunta di Barcellona, passando per la Mancha) la vacanza dell'estate 2000. Il percorso previsto consiste nel raggiungere, da Roma, Ventimiglia con un percorso interamente autostradale, traversare la Francia lungo la costa, traversare la Catalogna puntando su Teruel e Cuenca e poi su Toledo deviando per la Mancha (Ruta de Don Quijote); da Toledo verso l'Andalusia: Siviglia - Doñana - Jerez - Cadice - Granada, quindi lunga tappa, passando per il deserto di Tabernas, verso Barcellona.


Giovedì 3 agosto: partenza
Partenza alle ore 20.15 e prima sosta notturna nell'area di servizio Lucignano (A1). Km 197

Venerdì 4 agosto: verso la Francia
Partenza ore 7.20. Proseguiamo sull'A1 fino a Firenze Nord dove prendiamo la A11 (Firenze-Mare), a Viareggio innesto con la A12 (Livorno-Genova) poi con la A10 da Genova a Ventimiglia. Saltata, per via dell'orario (è troppo presto per fermarci), la comoda area attrezzata di San Bartolomeo a mare (già utilizzata in altre occasioni), entriamo in Francia con l'autostrada A8, proseguimento della A10, per evitare (memori dell'esperienza della volta precedente) il pazzesco traffico della Costa Azzurra. Potremmo uscire a Frejus e sfruttare la ottima rete delle strade francesi ma decidiamo di proseguire sulla A8 per effettuare la sosta notturna nella comoda area di servizio "Le Cambaratte" (indicazione presa da uno dei citati appunti di viaggio), dopo l'uscita per Brignoles, ampia e dotata di camper service. La stanchezza si fa sentire visto che è uno solo a guidare. Km 656

Sabato 5 agosto: attraversamento della Francia
Partenza ore 9. Percorriamo l'A8 fino all'uscita di St-Maximin-la-Ste-Baume/Trets, poi per Trets e Gardanne dove prendiamo l'autostrada A51 (gratuita) per Marsiglia, uscendo poi per Fos/Martigues (seguendo le indicazioni per l'aeroporto di Marsiglia e costeggiando l'Etang de Berre. Da Fos seguiamo la strada per Arles, da qui una strada comoda, larga e priva di traffico ci porta, passando per Albaron, ad Aigues Mortes, con breve deviazione per visitare St. Maries de la Mer (siamo in piena Camargue); proseguiamo verso la Grande Motte. Come al solito la Francia si rivela (a parte alcune eccezioni) un paradiso per i camperisti: a St. Maries de la Mer parcheggio per camper all'entrata del paese (grazioso) proprio di fronte agli stagni (35 FF/g), più altri (uno con spiaggia) indicati in un gran cartello proprio all'ingresso del paese. A Carnon è possibile affittare battelli per gite sul fiume lasciando il camper parcheggiato all'imbarcadero. Lungo la strada che costeggia gli stagni e va verso Palavas-les-Flots ci fermiamo per il pranzo in compagnia degli innumerevoli fenicotteri rosa che non pensavamo di riuscire a vedere ad agosto. Ma è una tappa di trasferimento e pertanto si prosegue, con la RN9, verso Narbonne e Perpignan. A Perpignan-nord prendiamo l'autostrada A9 sia per evitare le code sulla nazionale a Le Perthus, sia per passare la notte nella splendida area di servizio "Le Village Catalan", poco prima del confine spagnolo (ampi spazi, camper service Eurorelais). Km 443

Domenica 6 agosto: in Spagna
Partenza ore 10. Entrati in Spagna ci dirigiamo verso la Costa Brava uscendo a Blanes per riposarci (dopo due giorni e mezzo di viaggio!) con una sosta al mare. Certamente Blanes non è il meglio che possa offrire la Spagna, una tipica cittadina cresciuta a scopi turistici: caos, traffico, un'innumerevole moltitudine di ristoranti, pizzerie e sale giochi. Il Camping S'Abanell è (come anche gli altri campeggi di Blanes) in pieno centro, stretto tra palazzi e superaffollato. Ci arriviamo abbastanza tardi (sono circa le 22) pensando d'avere difficoltà per sistemarci, per via dell'orario, ma ci rendiamo subito conto che gli orari, in Spagna (specialmente nelle zone turistiche), sono molto diversi dai nostri: prima delle 10 non c'è anima viva in giro e i negozi non aprono prima di quell'ora, si pranza generalmente verso le 14-16 e la vita ricomincia non prima delle 17-18, si cena normalmente verso le 22-23 orario in cui è facile incontrare gente che torna dalla spiaggia (visto anche che è giorno fino alle 21 e che fa un discreto caldo). Km 124

Lunedì 7 agosto: Alcañiz
Partenza ore 10.20. Anche se la prima meta è l'Andalusia decidiamo comunque di passare per l'interno percorrendo la Ruta de Don Quijote arrivando fino a Toledo. Lasciata l'autostrada a Tarragona raggiungiamo, con la A420 poi N420 e N232, tortuosa ma con fondo buono, Alcañiz (visita della cittadina e pernottamento presso il camping La Estanca, sulla strada per Zaragozza, struttura nuovissima e funzionale consigliataci dal locale Ufficio del Turismo). Km 348

Martedì 8 agosto: da Alcañiz a Cuenca
Partenza ore 9.15. La strada per Teruel (N211 da Alcañiz a Montalban, poi N420), con fondo buono e molte salite, si snoda attraverso un panorama desertico ma non privo di fascino; i rari paesi sono formati da case che spesso si confondono con le terre e le rocce circostanti colorate in tutti i toni del marrone (fino al rosso). Tra un paese e l'altro non esistono costruzioni di nessun tipo, solo deserto; per noi abituati a campagne enormemente antropizzate, a cittadine o paesi le cui periferie spesso si fondono, è inusuale osservare il deserto stando in pieno centro urbano. Il traffico è scarsissimo e il turismo praticamente inesistente. Dopo Montalban la strada s'inerpica fino a toccare quota 1408 metri della Sierra de San Just; percorriamo l'altopiano: l'aria è frizzante ma il sole picchia forte. A Puerto de Esquinazo (1300 metri) sosta con la compagnia di grossi uccelli che a noi sono parsi avvoltoi. L'altopiano corre lungo il percorso di una ferrovia in disuso e i ruderi delle vecchie stazioni sono le uniche costruzioni che incontriamo; il rosso è il colore predominante della terra. Teruel è una cittadina graziosa e merita una visita (l'unico punto per parcheggiare è nella zona residenziale oltre il cavalcavia ed il ponte pedonale, sulla via per Valencia). La strada verso Cuenca (N330) è stretta e tutta curve, ridiventa bella una volta imboccata, a Torre Baja, la N420. A Cuenca decidiamo di terminare la giornata visitando la Ciudad Encantada (da Cuenca prendere la CM2105), una zona di rocce che l'azione erosiva combinata di acqua e vento ha modellato in forme varie vagamente zoomorfe (simpatica ma niente di speciale). Il vasto parcheggio si presterebbe agevolmente per la sosta notturna (come indicato da altri resoconti di viaggio) ma siamo soli e pertanto decidiamo di sostare presso un campeggio che avevamo incontrato salendo alla Ciudad. Km 374

Mercoledì 9 agosto: da Cuenca a Toledo
Partenza ore 9.30. Visitiamo Cuenca: il grazioso centro storico (Casco Antiguo) e le celebri Casas Colgadas, poi dirigiamo verso la Mancha seguendo la Ruta de Don Quijote, la strada dei celebri mulini a vento. Da Cuenca, con la N420 raggiungiamo i mulini di Mota del Cuervo (ampio parcheggio) e poi con la N301 e la CM3162 arriviamo a El Toboso, graziosa cittadina dove merita anche la casa-museo di Dulcinea, per proseguire per di Campo de Criptana (altri mulini). Ma i mulini più scenografici, arroccati su uno sperone di roccia con Castello e bellissimo panorama, sono quelli di Consuegra. Da Campo de Criptana, si riprende la 420 (fondo pessimo) fino a Puerto Lapice dove s'imbocca la NIV uscendo a Madridedjos, e imboccando la CM400, si arriva a Consuegra. Sempre con la CM400 (buona) arriviamo a Toledo dove pernottiamo nel camping "Circo Romano", comodissimo perché a 300 metri dall'ingresso del centro storico e perché dotato di comoda piscina. Avvertenza: per parcheggiare a Cuenca seguire le indicazioni "Casas Colgadas" fino al parcheggio dell'Auditorium (riservato ai pullman - accanto c'è un parcheggio sotterraneo per autovetture, non adatto ai camper, che oltretutto era chiuso). Da lì si diramano tre strade: prendere quella di centro (per Hotel Cueva del Friale) per circa 10 Km (in pratica si fa una grossa U); si arriva al Barrio Castillo, enorme parcheggio dal quale si gode una stupenda vista della città e della gravina sulla quale questa è costruita, ideale per visitare il "Casco Antiguo" e le Casas Colgadas. Sicuramente sarebbe un posto ideale per la notte, ma non c'è un camper in giro! Km 334

Giovedì 10 agosto: Toledo
Toledo è uno scrigno di gioielli: dal museo di El Greco alla Cattedrale, dalla Sinagoga del Transito a quella di Sta. Maria La Blanca. È un centro storico da gustare pezzo a pezzo (ci fosse meno gente!); fa molto caldo e, terminata la visita (il centro è piccolo, basta la mattina ed il primo pomeriggio), decidiamo di terminare la giornata nella piscina del campeggio, per essere riposati, l'indomani, vista la lunga tappa che ci aspetta verso Siviglia. Km 0

Venerdì 11 agosto: da Toledo a Siviglia
Partenza ore 9. Da Toledo torniamo indietro verso Madridejos, poi, con l'autovia N IV (Carretera de Andalucia), fino a Siviglia: è un'ottima strada, tranne l'impegnativo tratto in cui si passa per il "Desfiladero de Despeñaperros" attraverso l'omonimo parco con una discesa molto ripida e molte curve, ma con un paesaggio molto bello. Arrivati a Siviglia (saltiamo Cordoba già visitata nel 1998) decidiamo di utilizzare il camping Sevilla (vicino all'aeroporto) perché, dalle indicazioni di altri diari di bordo, era indicato come dotato di servizio autonomo di trasporto per il centro città. In effetti la struttura non era male (piscina, ristorante, buoni servizi) ma il servizio di trasporto per la città consisteva in un pullman decrepito che se il primo giorno coprì i circa 10 Km, dal campeggio al centro, in 45 minuti, il secondo giorno esalò l'ultimo respiro a neppure metà strada. Probabilmente avranno provveduto alla sostituzione, comunque, in alternativa, c'è il camping Club de Campo di Dos Hermanas: la struttura (anch'essa con piscina) è piccola e bruttina e presenta problemi per camper di grosse dimensioni, ma ha l'enorme pregio di avere, proprio all'entrata, la fermata di un autobus urbano che porta, in pochi minuti, al centro della città. Km 519

Sabato12 e domenica 13 agosto: Siviglia
Che dire di Siviglia? La città è splendida, viva e fruibile. Molto bella la Cattedrale (strapiena di turisti di cui molti italiani) e la famosa Giralda (panorama da non perdere). Il Barrio de Sta Cruz è il vecchio ghetto, un dedalo di viuzze tra case bianche con stupendi patii, molti i ristoranti dove gustare cucina Andalusa (ottimo pranzo a base di pesce a prezzi onesti). Purtroppo il quartiere si avvia a perdere i suoi connotati originali di quartiere popolare; ristoranti e negozi lo stanno trasformando in un baraccone per turisti affamati del "colore locale" portandolo a subire la stessa sorte di Trastevere, Alberobello e di tutti quegli altri posti vittime di un distorto concetto di turismo di massa. Stupenda la Casa de Pilatos, interessante la Plaza de Toros (con annesso museo), suggestivi i quartieri popolari della Macarena e di Triana, ancora lontani dal rischio paventato per Sta Cruz; abbiamo rivisto con piacere Plaza de España (già visitata durante la breve visita del 1998) e i suoi giardini con i padiglioni dell'Expò del 1929. Abbiamo trovato molto comodo, per un giro panoramico della città (con possibilità di scesa e risalita per 48 ore) o anche per gli spostamenti da un quartiere all'altro, il Sevilla Tour, effettuato con autobus a due piani (il secondo scoperto) con servizio di informazioni tramite auricolari (in tutte le lingue) o bus camuffati da tram d'epoca (con informazioni a voce, anche in italiano). Km 0

Lunedì 14 agosto: Doñana
Partiamo con comodo (ore 11.30) visto che abbiamo prenotato la visita a Doñana per le ore 17. Da Siviglia prendiamo l'autostrada per Huelva uscendo a Bollullos, percorrendo la A483 arriviamo al Parco di Doñana e precisamente al Centro Visite di El Acebuche, passando per la bizzarra El Rocio, cittadina gitana con le sue costruzioni rigorosamente bianche e le sue strade di sabbia. Il Parco di Doñana, la più grande riserva naturale d'Europa, era una delle nostre mete; due anni fa avevamo fatto solo i percorsi a piedi nella zona umida, tra i capanni attrezzati per il birdwaching, quest'anno abbiamo fatto anche la interessantissima escursione con i grossi fuoristrada. È stata una bella esperienza, quattro ore di percorso attraverso le zone desertiche, le dune mobili, le enormi spiagge deserte e le zone umide, incontrando cervi, cinghiali che facevano il bagno e uccelli di tutte le specie. Terminata la visita ci mettiamo alla ricerca di un campeggio. Proviamo al camping Rocio-La Playa, sulla litoranea A494 per Huelva, enorme struttura a pochi minuti dal parco, ma siamo costretti a scappare vista la assurda disorganizzazione: a dispetto di una reception superinformatizzata, per ben due volte ci è assegnata una piazzola che risultava essere occupata. Proviamo al camping Doñana, sempre sulla strada stessa litoranea, dove riusciamo a sistemarci con l'aiuto di alcuni gentilissimi campeggiatori spagnoli. Il camping è enorme ma ben organizzato e dotato di tutti i servizi e di una bella e vasta spiaggia; decidiamo di rimanere, l'indomani, nel campeggio per passare una tranquilla giornata in spiaggia. Avvertenza: per la escursione con i fuoristrada nel Parco di Doñana occorre prenotare (anche telefonicamente) e comperare il biglietto, presso il Centro Visite di El Acebuche, almeno 30 minuti prima. Le partenze sono alle 8.00 e alle 17.00, il percorso dura circa 3.5-4 ore e costa 2750 Ptas a testa. Km 152

Martedì 15 agosto: tutto mare!
Ci concediamo una giornata di assoluto riposo. La spiaggia è enorme e, a parte l'ingresso dal campeggio, con pochi accessi, per cui basta spostarsi di poche decine di metri per trovare spazio in gran quantità. Il campeggio, in parte stanziale, è molto affollato, ma i servizi sono numerosi, la struttura regge bene all'impatto di tanta gente. Km 0

Mercoledì 16 agosto: verso Cadice
Partenza ore 11. Dapprima indietro fino a Siviglia, poi con la A4 fino a Jerez de la Frontera e poi verso Sanlucar de Barrameda, dove non riusciamo a visitare nessuna delle cantine dove è prodotta la Manzanilla, perché chiuse il pomeriggio. A parte le cantine, la cittadina non ha nulla di interessante (solo una lunga e invitante spiaggia, proprio alla foce del Guadalquivir. Puntiamo verso Cadice con la CA602 passando per El Puerto de Sta Maria. Lungo la strada verso Cadice panorama di assolate colline coltivate a vite, cantine e bianche fattorie. Cadice è una grande città ma il Casco Antiguo è grazioso pur senza monumenti di rilievo; ha classica atmosfera delle città di mare. Ci avviamo verso il campeggio El Pinar (a Puerto Real) costeggiando tutta la baia di Cadice. Km 320

Giovedì 17 agosto: Jerez de la Frontera e Ronda
Partenza ore 9.45. Non ripetiamo l'errore di Sanlucar de Barrameda e arriviamo a Jerez di mattina per visitare le cantine; tra le tante scegliamo quelle della Domeq. La visita guidata (lire 500 Ptas a testa, in spagnolo - per gruppi è possibile avere, previa prenotazione, anche in italiano) attraverso scenografiche ed immense cantine, con dettagliate spiegazioni, è piacevole e culmina nella classica degustazione; volendo si possono fare acquisti nell'apposito punto vendita. Puntiamo verso la Ruta de los Pueblos Blancos (dapprima con la A382, poi con la A376); il fondo è buono ma la strada è assolutamente deserta, non c'è una piazzola di sosta se non i parcheggi delle locande (poche). Dal Km 97 della A376 (per Ronda) qualche possibilità di sosta per mangiare e riposare qualche minuto. Vista l'impossibilità di parcheggiare il camper a Ronda, decidiamo di andare direttamente al camping El Sur e, da lì, raggiungere la cittadina con altri mezzi. Ronda è bellissima, la più bella dei Pueblos Blancos e va gustata passeggiando pigramente per le sue viuzze, gustando scorci ed angoli che pensavamo scomparsi per sempre; non c'è un monumento da citare (a parte il famoso ponte), è la cittadina nel suo insieme ad essere monumento. Unico neo: il fiume che scorre nel tajo (la gravina che divide in due la città) è usato come fogna a cielo aperto ed il fetore, attraversando il ponte, è insopportabile (peccato!). Una nota a parte merita il campeggio El Sur: piccolo, ordinato, pulito e silenzioso (dappertutto cartelli con perentori richiami al rispetto degli orari di silenzio), con tutto quello che in un campeggio ci deve essere e senza tutto quello che non deve esserci; dalla graziosa piscina stupendo panorama su Ronda. Per andare in città basta dirlo alla reception: una telefonata e dopo 5-10 minuti un taxi viene a portarvi a Ronda (circa 800-900 Ptas). Km 155

Venerdì 18 agosto: Granada - arrivo e visita della città
Partenza ore 10.30. Lasciato a malincuore il simpatico campeggio di Ronda, arriviamo a Granada (per oltre duecento km solo sterminate distese di olivi) parcheggiando (a pagamento, sabato e domenica gratis) nell'ampio Paseo del Salon, vicino al centro storico (i parcheggi indicati nelle piantine delle guide sono tutti coperti e inadatti ai camper) e visitando l'Albaicin (il quartiere dove andarono a vivere i musulmani dopo la Reconquista) e il Sacromonte, il quartiere dei gitani, da cui si gode uno stupendo panorama sull'Alhambra. A sera saliamo verso l'Alhambra. Come già sperimentato due anni fa, il modo migliore per visitare l'Alhambra, con il camper, è salire la sera e posizionarsi nel parcheggio P4 che si apre proprio al termine della salita (lo si individua facilmente perché sempre pieno di camper). È l'unico nel quale i camper possono manovrare senza difficoltà; il cartello segnala parcheggio riservato ai Bus, ma guardando il tariffario si vede che è anche per autovetture. La tariffa (1920 Ptas) permette la sosta per 24 ore, per cui arrivati la sera, si può dormire e, l'indomani visitare tranquillamente l'Alhambra, soprattutto perché, vista la vicinanza con la biglietteria, è possibile andare a fare agevolmente la fila per i biglietti. Avvertenza: il numero di ingressi per i palazzi Nazariti nell'Alhambra è limitato, per cui consigliamo di andare a mettersi in fila almeno alle 7, massimo 7.30 (la biglietteria apre alle 8.30); nel biglietto è indicato l'orario d'ingresso ai palazzi Nazariti, il resto (Generalife e Alcazaba) è visitabile fino a tarda ora. Costo 1000 Ptas a testa). È possibile, con congruo anticipo, prenotare telefonicamente. Km 249

Sabato 19 agosto: Granada - visita all'Alhambra e partenza verso Almeria
Riassaporiamo le stupende atmosfere dei palazzi Nazariti e dei bellissimi giardini della Generalife. Avvertenza: all'interno, all'ingresso della Alcazaba, possibilità di ristoro con panini e bibite.
Terminata la visita all'Alhambra scendiamo di nuovo al parcheggio del Paseo del Salon (sono le 15 è, visti gli orari degli spagnoli, il parcheggio è deserto) per visitare la Cattedrale, la Capilla Real e Alcaceira (l'antico mercato arabo), quindi ripartiamo, sono circa le 18, verso Almeria. La A92 (autovia) sale fino a 1390 metri (il camper stenta, si va molto piano) poi, dopo Guadix (evitiamo di visitare l'interessante Barrio troglodita, con le sue case scavate nel tufo, perché già visto due anni prima) la strada scende e percorre un monotono altopiano, costeggiando le ultime propaggini della Sierra Nevada; dopo Huéreja termina l'autovia e la strada diventa N324 poi, deviando per la C3326, ci avviamo verso Almeria passando per il deserto di Tabernas. Quello di Tabernas, l'unico deserto d'Europa, è un paesaggio unico, non a caso è il posto dove hanno girato oltre 400 film western, tutti gli "spaghetti western" a cominciare da quelli di Sergio Leone (e anche alcune scene di Lawrence d'Arabia, le altre le hanno girate a Doñana); le scenografie utilizzate per quei film sono state trasformate in parchi di divertimento. Purtroppo la costruzione del proseguimento della A92 (enormi cantieri dappertutto) sta distruggendo irreparabilmente uno scenario fantastico. Proponendoci di tornarci l'indomani, ci dirigiamo, con la A92, verso il campeggio di Almeria. Il campeggio La Garrofa, lungo la litoranea (piccolo e un po' scomodo per i camper di grosse dimensioni) è, come indicato da un cartello appeso alla sbarra d'ingresso, al completo. Spieghiamo alla ragazza della reception che siamo molto stanchi (sono le 20.30) e che dobbiamo fermarci una sola notte per cui non pretendiamo una piazzola ma ci accontentiamo di un angolo qualsiasi per passare la notte; la ragazza (molto gentile) ci fa accomodare davanti alla spiaggia, piccola ma graziosa e chiusa tra due costoni rocciosi e noi ne approfittiamo per fare un bagno ristoratore prima di cena (ci siamo ormai abituati agli orari spagnoli) . Km 197

Domenica 20 agosto: Mini Hollywood
Partenza ore 10.30. Torniamo verso Tabernas. Dei tre parchi (Mini Hollywood, Texas Hollywood e Poblado Leone decidiamo di visitare il primo; uno di quei paesi immortalati in centinaia di film, con tanto di saloon e ufficio dello sceriffo. Per trasformarlo in parco dei divertimenti (un po' caro, però, 2595 Ptas gli adulti, 1350 i bambini) sono stati aggiunti uno zoo, un interessante orto botanico di cactus vari e un museo del cinema (apparecchi da proiezione e locandine dei film lì girati); inoltre vari spettacoli (l'assalto alla prigione, can can, pappagalli ammaestrati, …) e numerosi punti di ristoro permettono di passare una piacevole giornata, specie per i più piccoli. A questo punto ci dirigiamo verso l'ultima meta del viaggio: Barcellona. Traversato il deserto di Tabernas con la A370 ci immettiamo sull'autovia N340 che dopo Murcia diventa A7, autostrada che fino ad Alicante è gratuita, pernottando nell'area di servizio di Crevillent, vicino Elche. Km 276

Lunedì 21 agosto: arrivo a Barcellona
Partenza ore 8.45. Seguitiamo ad utilizzare l'A7, riteniamo sia il caso di evitare le statali costiere, sia perché allungano il percorso sia perché attraversano località balneari e molto trafficate (esperienza negativa fatta nel 1998); vorremmo arrivare a Barcellona in serata. Dopo l'uscita 67 (Alicante) comincia il tratto a pedaggio che termina poco prima di Valencia; rare sia le aree di servizio che le piazzole per la sosta o per il riposo. A tarda sera arriviamo a Gavà, alla periferia di Barcellona, sul mare e vicino all'aeroporto: è la zona dei campeggi e ci dirigiamo verso quello indicato e consigliato da una degli appunti di viaggio citati nella premessa. Dopo lunghe ricerche scopriamo che tale campeggio non esiste più (al suo posto condominio in costruzione) e, stanchi, optiamo per il primo che ci capita, il "Tres Estellas", lungo la C246 cioè l'autovia di Casteldefells, che, costeggiando l'aeroporto, porta a Barcellona. Quella di utilizzare i campeggi di Gavà (sono tre, uno di seguito all'altro e tutti sul mare) ci è sembrata la soluzione migliore per visitare Barcellona alternando rilassanti giornate al mare (spiaggia molto grande, pulita e poco affollata). Il Tres Estellas è grande (anche gli altri due), confortevole e dotato di tutti i servizi; la zona ombrosa è tutta occupata (anche questo campeggio è, in parte, stanziale) per cui ci sistemiamo nelle piazzole parallele alla recinzione che separa il campeggio dalla spiaggia e, questa si rivela un'ottima scelta: la brezza continua che soffia dal mare fa sì che, nonostante il sole a picco e la completa assenza d'ombra, la temperatura, sia all'interno del camper che all'esterno, sotto la veranda, si mantenga più che accettabile. Per recarsi in città c'è un autobus (L95 - fermata davanti al campeggio successivo "La Ballena Alegre") che porta a Plaza de Catalunya, cioè in pieno centro. Km 600

Da martedì 22 a mercoledì 30 agosto: Barcellona
Barcellona è senza dubbio, con Parigi e Praga, una delle più affascinanti città d'Europa. I nostri itinerari partono tutti da Plaza de Catalunya, il vero centro della città: è da lì che comincia l'Example con gli stupendi palazzi di Gaudì e Domenech i Montaner, è da lì che partono le Ramblas; a Plaza de Catalunya (o nelle immediate vicinanze) si trovano Grandi Magazzini, uffici turistici e librerie, banche e una moltitudine di ristoranti, fast food e locali d'ogni genere. Barcellona è una città che ha avuto il suo momento di massimo splendore economico ed artistico tra la fine dell'ottocento e i primi decenni del novecento e la Ruta Modernista è un percorso che tocca gli esempi più belli di quell'eclettica architettura che ha caratterizzato quegli anni. Da non perdere i capolavori di Gaudì: Casa Milà detta anche La Pedrera (solo i camini varrebbero un viaggio), Casa Batlò (purtroppo attualmente chiusa per restauri), Casa Vicens, il Palau Guell, il Parco Guell e, ovviamente la Sagrada Familia. La stessa cosa vale per quelli di Domenech i Montaner, primo tra tutti lo stupendo Palau della Musica Catalana e l'Ospedale di S. Pau (tuttora in funzione). Ma oltre a quelli celebri e indicati in tutte le guide, Barcellona è piena di palazzi molto belli, angoli suggestivi, particolari architettonici da gustare passeggiando senza fretta sia per le vie dell'Example che nel Barrio Gotico, sia sulle Ramblas che nei nuovi quartieri costruiti per le Olimpiadi del 1992. Estremamente interessanti sono il Museo Picasso e la Fondazione Mirò; per chi ha ragazzi patiti del calcio è d'obbligo la visita al Museo del Barcellona F.C., all'interno dello stadio del Camp Nou (anch'esso visitabile) e all'annesso negozio di articoli sportivi. Non eccessivamente esaltante il Poble Español (un insieme dei principali esempi di architetture spagnole), con molti negozi di souvenir (banali) e botteghe di artigianato (alcune pregevoli anche se non propriamente economiche). Dalla lettura di due volumi acquistati nella libreria accanto all'ufficio informazioni (uno su Gaudì e un altro su Domenech i Montaner) ci rendiamo conto che troppe sono, purtroppo, le cose bellissime che non abbiamo fatto in tempo a vedere.
Avvertenza 1: l'ufficio informazioni turistiche è a Plaza de Catalunya. Avvertenza 2: al numero 41 del Paseo da Gracias, vicino Plaza de Catalunya, presso Casa Amatller (singolare edificio di Puig i Cadafalch, altro celebre architetto catalano) ora sede del Centro del Modernismo), si può acquistare un convenientissimo carnet di sconti per l'accesso a monumenti e musei che comprende un opuscolo con piantina sulla Ruta Modernista. Km 0

Giovedì 31 agosto: inizia il ritorno - da Barcellona a Montpellier
Partenza ore 11. Dopo 10 giorni passati a Barcellona (6 visitando la città e 4 al mare) è, purtroppo venuto il momento di ritornare a casa. Promettendoci di ritornare (6 giorni non bastano per questa città) riprendiamo la strada del ritorno utilizzando, salvo piccole deviazioni, lo stesso percorso dell'andata. Prendiamo l'autostrada A19 percorrendola fino alla fine (Palafolls) e proseguendo con la NII fino a Figueras Nord dove riprendiamo l'autostrada A7; traversiamo, sempre in A7, il confine, proseguendo fino a Perpignan Nord dove prendiamo la RN9 fino a Beziers, poi la per Agde, Marsellian e Meze, per poter, in quest'ultima località, gustare (come altre volte) le ostriche, buone e convenienti (le migliori 20 FF al Kg). Vista l'ora tarda, entriamo alla prima entrata utile in autostrada (A9) e, incontrata subito una area di servizio (Montpellier-Fabrégues), passiamo la notte. Km 397

Venerdì 1 settembre: entriamo in Italia
Partenza ore 9.15. Usciamo dalla A9, a Montpellier-centre e ci dirigiamo verso Palavas-les-Flots seguendo lo stesso percorso e rivedendo lo spettacolo dei fenicotteri (il cui numero, nel frattempo, era considerevolmente aumentato rispetto all'andata); riprendendo la A8 a Le Muy e proseguendo fino a oltre Genova. Pernottamento nell'area di S. Ilario Sud, sull'A12.

Sabato 2 settembre: a casa
Partenza ore 8, arrivo a Roma nel pomeriggio.


Note

FRANCIA

Strade: le autostrade francesi sono carissime (anche se stupende) e, spessissimo, con lo scomodo sistema del pedaggio ogni 2-3 caselli; si consiglia di servirsi delle ottime strade nazionali (se non si è allergici alle continue rotatorie) evitandole solo in alcuni particolari tratti intensamente trafficati (come la Costa Azzurra). I tronchi autostradali che costeggiano le grandi città, permettendone l'aggiramento, sono generalmente gratuiti. Tutti i tratti a pagamento sono indicati (peage) nei cartelli (blu). Gli autogrill sono molto belli, con ampi parcheggi e servizi eccellenti ma sono posizionati a distanze molto maggiori che in Italia.

Sosta notturna: abbiamo utilizzato solo le ottime aree di servizio autostradali.

Indicazioni enogastronomiche: le numerose caves (cantine) lungo la strada sono aperte anche ad Agosto.

Prezzi: generalmente un po' superiori a quelli italiani. Una caratteristica è l'estrema variabilità dei prezzi, nelle aree di servizio autostradali sono molto alti. Il gasolio costa (agosto 2000) in media, come in Italia, nelle autostrade; nei supermercati (Intermarchè, ….), presenti alle porte di ogni cittadina, i carburanti possono costare fino a 1FF di meno al litro.

SPAGNA

Strade: generalmente buone, rarissime le stazioni di servizio e, spesso, anche le semplici piazzole per la sosta; scarsissimo il traffico. Buone le autostrade, un po' più care rispetto a quelle italiane; come in Francia sono gratuiti i tratti che aggirano le grandi città e laddove l'autostrada rappresenta l'unica via di comunicazione; in pratica sono a pagamento le autostrade che corrono parallele alle strade nazionali. Avvertenza: La rete stradale spagnola sta subendo un profondo fenomeno di riassetto, la numerazione delle strade non corrisponde a quanto riportato sulle guide del Touring Club Italiano: munirsi di atlante stradale aggiornato (noi ci siamo trovati benissimo con quello Michelin del quale abbiamo verificato perfetta corrispondenza della numerazione delle strade).

Sosta notturna: abbiamo sempre optato per i campeggi o per le aree di sosta nelle autostrade (tranne che a Granada); sia perché non abbiamo mai incontrato punti di sosta con altri camper sia perché per le soste nelle città preferiamo sempre utilizzare strutture organizzate. Tranne rari casi (camping Rocio-La Playa) i campeggi utilizzati si sono rivelati strutture efficienti; i costi giornalieri (riferiti al nostro equipaggio) variano dalle 2320 Ptas del campeggio di Alcañiz alle 5100 di quello di Barcellona. Ad eccezione di quello di Ronda, sono abbastanza rumorosi (radio e TV a volume sostenuto fino a mezzanotte). Al contrario del viaggio di due anni or sono, abbiamo attraversato zone quasi sempre desertiche (Mancha, Andalusia) che poco invogliano alla sosta libera (specie per equipaggi singoli).

Indicazioni enogastronomiche: ci siamo concessi un solo pranzo in un ristorante (a Siviglia), troppo poco per dare giudizi e indicazioni. Nelle grandi città sono presenti numerosi fast-food, poco affollati, molto adatti per pasti rapidi durante le visite; ottimi quelli della catena Bogatta, una imitazione del Mc Donalds con, al posto del panino molle con hamburger, una mezza baguette ripiena con affettati vari o formaggi o salmone (molto buona).

Carico/scarico acqua: rarissimi i camper service, rare le fontanelle, molto spesso l'unica possibilità è nelle stazioni di servizio sia per il carico acqua che per lo scarico di wc a cassetta.

Prezzi: allineati a quelli italiani, il gasolio costa meno che in Italia, in media 115,9 Ptas al litro. Ottimi ed economici gli ipermercati.

Temperature: In Andalusia e nella Mancha di giorno fa molto caldo; abbiamo superato anche i 45°, ma è un caldo secco è perciò poco fastidioso. La sera rinfresca e perciò si dorme sufficientemente bene. Toledo è molto calda; Barcellona ha un clima simile a quello di Roma, caldo e con una forte umidità.

TABELLA RIASSUNTIVA DELLE SOSTE

Giorno

Arrivo

Sosta notturna

Km

3/8

A1 - Autogril di Lucignano

Autogril di Lucignano

197

4/8

A8 - Area di servizio Le Cambaratte

Area di servizio Le Cambaratte

656

5/8

A9 - Area di servizio Le Village Catalan

Area di servizio Le Village Catalan

443

6/8

Blanes

Camping S’Abanell

124

7/8

Alcañiz

Camping La Estanca

348

8/8

Cuenca

Camping

374

9/8

Toledo

Camping Circo Romano

334

10/8

Toledo

Camping Circo Romano

0

11/8

Siviglia

Camping Sevilla

519

12-13/8

Siviglia

Camping Sevilla

0

14/8

Doñana

Camping Doñana

152

15/8

Doñana

Camping Doñana

0

16/8

Cadice

Camping El Pinar

320

17/8

Ronda

Camping El Sur

155

18/8

Granada

parcheggio P4 dell’Alhambra

249

19/8

Almeria

Campeggio La Garrofa

197

20/8

A7 all’altezza di Elche

nell’area di servizio di Crevillent  

276

21/8

Barcellona

Camping Tres Estellas (a Gavà)

600

22-30/8

Barcellona

Camping Tres Estellas (a Gavà)

0

31/8

Montpellier

area di servizio Montpellier-Fabrégues

397

1/9

A12- Area di servizio S. Ilario sud

area di servizio S. Ilario sud

588

2/9

Roma

 

497

 

 

Totale Km percorsi

6426


Viaggio effettuato nell'Agosto 2000 da Maurizio Moroni

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE, e i più recenti aggiornamenti alla situazione delle aree di sosta nella sezione AREE DI SOSTA.


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