CamperOnLine.it Home Page
Camping Sport Magenta

Dall'Alaska alla California

Il nostro camper 'in posa' Per il "Matanuska" è l'ultimo viaggio della stagione e la navigazione è monotona e raramente si intravede una casa isolata o un faro. Appena sbarcati prendiamo la "101" che si snoda lungo la costa, si inerpica sulle scogliere a strapiombo frustate dalle onde furiose del Pacifico per poi declinare su piccole spiagge coperte di tronchi trascinati dalla violenza del mare.
A tratti la strada piega nell'interno fra foreste di sequoias. La pioggia torrenziale ci accompagna per tutto l'Oregon. Il vento è talmente forte che di notte non riusciamo a dormire per lo scuotimento del camper e dobbiamo cercarci una posizione più riparata.

Appena si entra in California splende un magnifico sole. La "101" diventa un'autostrada a sei corsie e superata una collina appare San Francisco e il Golden Gate. I piloni rosso ruggine sostengono il ponte proteso sulla baia azzurra punteggiata di vele. Nel centro si staglia la roccia dell'Alcatraz. Ci spostiamo sull'ultima corsia di destra e lentamente traversiamo il ponte, godendoci la vista sulla città. Con San Francisco è amore a prima vista.
Finalmente dopo tanta solitudine una vera città, viva e pulsante. Le distanze sono limitate e si può girare bene a piedi o in cable-car.

Per la prima volta dall'inizio del viaggio si pone il problema di dove poter pernottare in sicurezza.
Facciamo vari giri ma non restiamo convinti e alla fine decidiamo per il camping.
Una settimana passa in un soffio ma è tempo di proseguire perché la stagione è ormai avanzata.

Las Vegas Visitiamo il Parco di Yosemite e attraverso la desolazione della Death Valley arriviamo a Las Vegas, la capitale mondiale del gioco d'azzardo.
Le guide dicono che ogni anno oltre 23 milioni di persone passano per questa città, alloggiano nei 300 alberghi e motel, si attaccano alle 120mila slot-machines, agli innumerevoli tavoli di roulette,blackjack, poker.

Las Vegas va vista sopratutto di notte, lo Strip e la Fremont Street sono un tunnel di luci e insegne al neon in vorticoso movimento. Tutto è fatto per attirare e affascinare, diversi casinò hanno i loro camping destinati ai motorhomes.

I prezzi sono molto sotto la media, al Circus-Circus paghiamo quindici dollari al giorno per uno dei campeggi più lussuosi del mondo, l'importante è trattenersi più a lungo possibile e ... giocare.

E' chiaro che Las Vegas è una grande trappola: milioni di persone perdono soldi come ipnotizzati.

Lasciamo anche noi il nostro tributo al tavolo verde e proseguiamo per l'Utah e l'Arizona che si dividono uno dei territori più incantevoli degli Stati Uniti.

Bryce Canyon Questa è terra di canjons e di grandi paesaggi. Si va dallo Zion National Park al Bryce su fondali da film western. Pareti di roccia color rame, montagne brulle, macchie di pini e ginepri.

Traversiamo la riserva Navajo, la più grande riserva indiana d'America. La maggior parte delle macchine che incrociamo, vecchi carcassoni anni 60, sono guidati da indiani.

La sera ci fermiamo a Hatch, un paesetto di poche case non diverso da altri che abbiamo attraversato: polvere, spazzatura, cocci di bottiglie sparsi ovunque, cartelli stradali usati come tiro a segno. Ci accorgiamo che l'accoglienza non è cordiale, la gente non ci degna di uno sguardo. Vorremmo andarcene ma siamo troppo stanchi per proseguire.
Parcheggiamo defilati per non dare troppo nell'occhio e ci mettiamo a dormire. In piena notte veniamo svegliati da voci all'esterno, poi una gran botta sulla fiancata del camper e passi che si allontanano di corsa. Saltiamo su, in pigiama ci mettiamo alla guida e riprendiamo la strada. Ci fermiamo su una piazzola dopo una decina di chilometri e cerchiamo inutilmente di riaddormentarci.
La mattina dopo constatiamo che la sassata non ha fatto gran danno al vetroresina della carrozzeria ma comunque ci siamo presi un bello spavento. Monument Valley

Attraversiamo la Monument Valley e siamo sull'orlo del Gran Canyon, una delle più gigantesche crepe della crosta terrestre, l'impressionante voragine scavata dalle acque del fiume Colorado in venticinque milioni di anni.
Per quanto si abbia letto o visto al cinema, la visione reale è da mozzafiato. La strada costeggia per cinquanta chilometri il bordo meridionale del Canyon e ci sono piazzole per fermarsi nei punti più spettacolari.

Traversando l'Arizona verso sud, arriviamo in uno di quei posti assurdi che puoi trovare solo in America: Quartzsite.
Inutile cercarlo sulla carta stradale, perché Quartzsite in realtà è un niente; non un albero, non una goccia d'acqua nel giro di decine di miglia, in compenso serpenti e scorpioni. Un punto nel deserto all'incrocio di due autostrade che fra i mesi di ottobre e aprile si trasforma nel più grande ospizio su ruote del mondo: un milione e 200 mila anziani camperisti provenienti dai freddi stati del nord e dal Canada che si riversano nel deserto intorno a Quartzsite: roulottes, trailers, motorhomes scintillanti ricoprono un paesaggio brullo e triste; sono quelli che gli americani chiamano "Snowbirds", gli uccelli migratori che fuggono verso sud al primo gelo. Sono anziani, alcuni veramente decrepiti ma pieni di una indomabile voglia di vivere.
Disneyland Nella tarda primavera, prima che il deserto diventi una fornace rovente, gli Snowbirds ripartano per la loro transumanza verso nord, lasciandosi dietro una comunità di residenti di 800 anime.

Proseguiamo verso la California, decine di chilometri senza una curva, una svolta.

Ogni tanto un distributore con l'annesso motel. Tira un forte vento che alza nuvole di polvere e cespugli di erba mobile.
Nelle piazzole di sosta i coyotes si avvicinano furtivi in cerca di rifiuti, ormai la strada degrada verso la costa, si traversano zone fertili coltivate a ortaggi e frutteti e poi in lontananza appare la cortina giallastra di smog che ricopre Los Angeles.

La rete di autostrade si infittisce, il traffico si fa caotico, niente che inviti a trattenersi.

Una visita a Disneyland e poi verso sud per cercare un pò di aria pulita sulle spiagge di San Diego.

Ormai siamo a soli venti chilometri dalla frontiera con il Messico, una frontiera che divide due mondi così vicini e così profondamente diversi.

continua...


"La maggior parte di noi porta dentro di sé per tutta la vita un sogno, per noi questo sogno è stato quello di poter fare, un giorno, un viaggio in camper intorno al mondo. Un viaggio che si è alimentato per decenni di letture, proiezioni, incontri con persone che, con i loro racconti, ci rendevano partecipi delle loro esperienze in paesi lontani.
Poi un giorno il sogno diventa realtà e allora sei tu che vorresti trasmettere ad altri le tue emozioni.
Così è nata l'idea di scrivere un libro, che vuole essere una testimonianza della nostra esperienza attraverso i cinque continenti.
Il titolo è 'Vagator - 7 anni in camper intorno al Mondo' - che viene presentato sul sito www.campervagamondo.it."
Cesare Pastore


Viaggio effettuato nel 1998 da Cesare Pastore, www.campervagamondo.it.

Potete trovare ulteriori informazioni sulle località toccate da questo itinerario nella sezione METE.


Traduci questa pagina
App Camperonline
Stampa questa pagina Stampa
Stampa questa pagina
Ritorno alla pagina precedente COL Magazine, per approfondire i temi dei viaggi in camper CamperOnLine.it, tutte le informazioni in rete per il turista pleinair
Ritorno all'inizio di questa pagina