Inserito il 19/10/2007 alle: 08:49:55
Inserito - 12/10/2007 : 14:19:25
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Riporto di seguito una mia e-mail inviata a pleinair.
Sarei contento che chi volesse esprimesse un suo parere su quest'argomento.
Grazie
Caro Direttore, desidererei in questa mia poter affrontare, se pur in modo ovviamente non esaustivo data la complessità del fenomeno, la questione moda-camper. Ora cerco di spiegarmi, sempre più persone, fortunatamente, si avvicinano al mondo del plein-air, le famiglie giovani molto spesso fanno questa scelta per i più svariati motivi, alcuni credendo che con il camper si possa avere un risparmio cospicuo, alcuni perché magari pensano che esso si possa utilizzare in qualsiasi luogo, in ogni dove, senza magari stare attenti all’aspetto della sicurezza.
Anche io posso dire di essere l’acquirente “standard” per un camper, infatti avendo 37 anni essendo sposato e avendo due figli credo di rientrare nella categoria di acquirente “tipo” di un veicolo ricreazionale. Infatti è già il terzo che cambio e la mia passione per questo mondo cresce sempre di più.
Dico tutto ciò perché vorrei evidenziare, come già ho accennato, il fatto che questo nostro mondo sta diventando sempre più numericamente cospicuo, e ciò porta si alla crescita del settore, ma anche allo sviluppo di problematiche nuove che vanno sicuramente analizzate e disquisite. A tal proposito per entrare nel merito di seguito Le riporto, brevemente, una simpatica circostanza a me capitata la quale a mio avviso fa capire in modo chiaro quali sono i rischi a cui si può andare incontro: quest’estate mi trovavo al mare con il mio bel mezzo nella località di Sperlonga, quando comincio a parlare con un signore il quale mi raccontò la sua prima esperienza in camper. Egli infatti mi disse che era di ritorno dalla Spagna con un vc, proseguì dicendomi che questo suo viaggio doveva servirgli anche per capire se era il caso poi di acquistarne uno successivamente. Fin qui tutto ok anzi mi sembrava anche abbastanza saggio e lungimirante, poi però proseguì dicendomi che questa sua esperienza era stata del tutto negativa in quanto non si sarebbe mai sognato di comprare un camper, poiché durante questo viaggio egli si era reso conto che vi era la necessità di fare delle cose: come scaricare le acque chiare, le acque grigie e che bisognava all’occorrenza fare il pieno di acqua potabile, inoltre vi erano altre “incombenze” in generale che facevano diventare la vacanza in camper una tortura. Tutto questo lo era venuto a sapere e scoprire durante il suo viaggio. Infatti neanche colui che gli affittò il camper gli disse di tale “ grosse necessità”, certo io scherzosamente gli dissi che sarebbe stato un po’ difficile avere un tubo lungo che magari ricaricasse i serbatoi di acqua, ma glielo dissi solamente per sdrammatizzare un pò.
Le ho scritto tale simpatica circostanza per farLe comprendere le difficoltà che ci sono proprio dovute dal fatto che molte persone che si avvicinano al pleinair, non hanno quel “feeling”, che a mio avviso si dovrebbe avere in questo nostro mondo. La mia non vuole essere sicuramente un’accusa verso i nuovi camperisti, il nostro settore è giusto che si allarghi e che cresca, altresì però durante la fase di crescita si devono analizzare alcune questioni a cui prima nemmeno ci si pensava.
Molti di noi per esempio hanno fatto percorsi che hanno poi portato all’acquisto di un camper, io per esempio ho sviluppato questa passione sin da bambino e ho realizzato un sogno famigliare che mio padre per molti motivi non aveva potuto realizzare, la mia è stata una conquista e un approdo naturale, fortunatamente condivisa anche da mia moglie. Io non dico assolutamente che bisogna avere questa “passione” sin da piccoli, ci mancherebbe, le passioni gli amori possono anche nascere strada facendo, ma sicuramente bisognerebbe dal mio punto di vista aver un minimo di predisposizione verso la vacanza intesa come la intendiamo noi. Infatti ad esempio alcuni credono che solamente perché si è possessori di un vc, tutto sia possibile e tutto sia concesso, ci si ferma a dormire in posti notoriamente non tranquilli,( perché non ci si rende conto che ci sono dei pericoli ), si mettono in essere comportamenti poco consoni ad un corretto uso del camper e anche altre situazioni poco edificanti per la “categoria”. Poi accade che per responsabilità di una minoranza alcuni comuni, e in più in generale la gente non ci veda di buon occhio.
In conclusione vorrei solamente mettere l’accento sull’aspetto dei comportamenti e della sensibilizzazione verso tutti coloro che approdano per la prima volta al pleinair, dandogli il benvenuto e anche indicare loro alcune informazioni utili per tutti noi, e non fare come quella persona che ha affittato il camper a quel mio conoscente, a cui non gli sono state date le più elementari informazioni, pur di affittare il camper.
Credo che Lei e la sua bella rivista possiate fare molto, per questa causa, la quale a mio avviso è importante per far crescere bene il settore e cercare di evitare alcune storture che inevitabilmente si vengano a creare.
Buoni km a tutti
Anche io avevo provato a instaurare un dibattito tra noi utilizzatori di col, con questa mia e-mail inviata a pleinair, ma l'argomento evidentemente non interessava in quel momento........, la ripropongo qui in quanto sono d'accordo con chi dice che non dobbiamo considerarci una casta, sicuramente, ma nemmeno però far passare il messaggio che solo perchè si ha un camper tutto sia permesso e realizzabile. I comportamenti devono essere sempre quelli della buona educazione e del buon senso.