Nome in codice...

… TWO W. Salutò suo padre che era intento a versarsi il caffè. Ricevette in risposta qualcosa di più simile a un mugugno che a un saluto. Uscì sul pianerottolo chiudendosi la porta alle spalle con un colpo secco e preciso. Sapeva che quel gesto avrebbe fatto in@a77@re suo padre e lui lo utilizzava come mezzo di rivendicazione per protestare contro il diritto negato di disporre delle chiavi di casa. Da quando il suo Vecchio era in cassa integrazione si era immusonito. Non che prima potesse essere confuso con un cabarettista ma era senz’altro più socievole. Non riusciva a capire il perché di tanto malumore… lavorava un mese su tre e i restanti due li passava con un sacco di tempo libero, non aveva da fare un @a77o tutto il giorno e, per ironia, era pure pagato, magari non tanto ma per non fare niente era sempre troppo. O no? Attese che l’ascensore fosse al piano sperando di incontrare la Gnocca da Warm Up che viveva nell’unico, enorme, appartamento dell’undicesimo piano con tanto di giardino pensile e solarium. Era il suo sogno, non il giardino pensile quanto la Gnocca da Warm Up. L’ascensore era vuoto. Alle 06.15 di un freddo martedì di novembre inoltrato quelli che uscivano a quell’ora erano davvero pochi. Qualche studente come lui e un paio di condomini che lavoravano come infermieri. Gli altri abitanti di quello stabile signorile erano quasi tutti professionisti o impiegati con figli piccoli e per loro l’uscita massiva alla Fantozzi avveniva intorno alle 07.45. Si godette la sensazione di ‘farfalle nel basso ventre’ che la discesa silenziosa dell’ascensore gli trasmetteva. Un riflesso condizionato lo portò a pensare ad Alessandra o, meglio, alla sensazione che lei regalava al suo basso ventre e che non era per niente assimilabile alle farfalle. I freni silenziosi e dolci dell’ascensore lo distolsero da quei pensieri. Se proprio proprio gli fosse andata bene doveva aspettare quella sera per mettere nuovamente alla prova la generosità della sua compagna di classe. Era una ragazza strana. A volte era indifferente a ogni sua iniziativa, altre volte sembrava fosse posseduta da attacchi di libido ossessivo-compulsiva e, quelle volte che si era trovato nei paraggi durante una di queste crisi, era stato come salire sulle ‘Montagne Russe del Sesso’ con il vantaggio di non provare nausea e vertigini ma solo ‘botte di adrenalina’ diretta conseguenza della ‘botta di cvlo’ di essere l’uomo giusto, nel posto giusto, al momento giusto. Si ritrovò in strada. Una nebbia densa alimentata dagli scarichi della auto in transito lo avvolse rendendolo uguale alle altre rare e sfocate figure che animavano il marciapiede. Si tirò sulla testa il cappuccio della felpa, sistemò lo spallaccio e si diresse verso la fermata del filobus distante poco meno di quattrocento metri. Lo zaino con i libri scolastici, il martedì, non era molto pesante. Aveva due ore di Educazione Artistica, una di Religione e due di Filosofia. I martedì erano giornate dedicate all’introspezione, alle riflessioni circa la grande sfida che la vita, a cui si era affacciato poco meno di 18 anni prima, gli aveva già lanciato… come vivere di gnocca o come sopravvivere senza. Sapeva già che con il passare delle ore di lezione quel martedì sarebbe mutato da pigro in noioso evolvendo nell’apatico per raggiungere infine il suo acme e librarsi verso la sua compiuta metamorfosi… una rottura di colioni apparentemente senza fine. Quest’ultima fase della giornata scolastica si conclamava verso la metà della seconda ora di Filosofia quando il Professore, colto da eccitazione maieutica, profondeva ogni energia per entusiasmare a Socrate una classe per lo più composta da brufolosi post adolescenti affetti da priapismo che lo avrebbero crocifisso volentieri alla lavagna scorrevole (lui e Socrate) per usarlo come bersaglio mobile per le esercitazioni di ‘tiro del cancellino’ da breve distanza. Lui forse non avrebbe preso parte alla fase della crocifissione ma sicuramente avrebbe mostrato molto zelo nella fase di tiro. (potrebbe anche continuare)

Ben trovati! È un genere di racconto diverso che non ho mai sperimentato. Siete le mie cavie[:o)][:D]. L'unica cosa che è préoccupante è che lo svuotacarceri ha fatto veramente dei gran danni sociali... E non mi riferisco al sottoscritto.[:D][:D]. Più tardi andro' avanti con la seconda puntata. Vedremo dove ci portera'. Grazie[8D][:)]