Più comfort in viaggio: una frase che non è solo il claim di Truma, ma che ne rappresenta con con precisione la mission. Con oltre 65 anni di storia, la celebre azienda di Putzbrunn è, con pieno merito, una delle pietre miliari dell’abitar viaggiando in Europa e offre una gamma di prodotti ampia e capace di spaziare dai sistemi di gestione del gas agli impianti di condizionamento, dai movimentatoti per caravan fino alla punta di diamante, il VeGA, il fuell-cell di casa Truma, senza dimenticare un know-how ultracinquantennale nella progettazione e realizzazione di impianti di riscaldamento. Sono passati 53 anni, infatti, dalla produzione e commercializzazione della prima stufa a gas per caravan e camper: era il lontano 1961 e, da allora, il celebre marchio Truma ha personalizzato qualcosa come 4.6 milioni di stufe Truma serie S, tutt’ora in produzione nelle versioni S2002, S3002FS a cui si aggiungono le recentissime S3004 e S5004. Adottata per anni come primo impianto di riscaldamento sulla stragrande maggioranza delle caravan e dei camper in abbinamento ai boiler Therme e B10, la Truma S è stata affiancata, a partire dal 1994, dalla celebre Combi, un nome che riassume in sé le peculiarità di offrire, in uno stesso apparecchio, stufa e boiler contenendo gli ingombri, facilitando le operazioni di installazione per gli allestitori e offrendo al cliente finale potenza, semplicità e praticità di utilizzo che, spessissimo, si rivelano indispensabili per la concretizzazione di quel concetto di comfort, ovvero di livello di benessere a bordo, che è l’obiettivo di ogni prodotto Truma.
Giunta alla terza generazione, (1994, 2007 e 2013), la nuovissima Combi CP Plus non è soltanto un impianto di riscaldamento combinato, ma un vero e proprio sistema polifunzionale capace di fornire risposte concrete a ogni tipologia di necessità in termini di climatizzazione invernale. Disponibile in sei varianti, la nuovissima generazione Combi CP Plus è infatti proposta con due livelli di potenza (Combi 4 da 4kW, Combi 6 da 6kW), due differenti tipologie di alimentazione (a gas per le Combi 4 e 6, a gasolio per la Combi Diesel) a cui si aggiungono le possibilità offerte dalla presenza di resistenze elettriche integrate (Combi E e Combi Diesel E) sfruttabili in caso di allacciamento alla rete elettrica.
Capace di integrare un boiler ad accumulo da 10 litri e un potente ventilatore in grado di generare un flusso massimo di 287 metri cubi all’ora, la nuova generazione di Combi rappresenta, oggi, l’impianto di riscaldamento di gran lunga più diffuso sui veicoli ricreazionali di ultima generazione grazie alla possibilità di abbinare potenza, compattezza, velocità, affidabilità e leggerezza e di sommare a una grande facilità di installazione. Una dote, questa, particolarmente importante e che si inserisce in un quadro tanto complesso quanto affascinante, quello della realizzazione complessiva dell’abitacolo di ogni veicolo ricreazionale. Non basta, infatti, collocare all’interno di una cellula abitativa una caldaia potente per ottenere immediatamente il benessere desiderato: l’equazione che conduce al pieno comfort invernale coinvolge un grande numero di fattori, diverse incognite ed è un mondo affascinante che Truma conosce e sperimenta di continuo grazie alla propria camera climatica.
L’equazione del comfort invernale
Temperature rigide, spesso di molti gradi sotto lo zero, umidità elevata, vento, precipitazioni nevose: guardando l’inverno con gli occhi del veicolo ricreazionale, non si vedono giornate di sci, di divertimento e di spensieratezza, ma condizioni di utilizzo severe e di grande lavoro per tutti gli impianti di bordo.
Va da sé che, in presenza di temperature esterne estremamente rigide, una delle componenti fondamentale è data dall’impianto di riscaldamento: deve essere potente, adeguato alle dimensioni e al volume di aria che deve riscaldare, ben bilanciato, affidabile e silenzioso. In poche parole, deve poter garantire il comfort che l’equipaggio gli richiede e che andrà a fare la differenza tra una vacanza piacevole e spensierata o un calvario a cui mettere fine appena possibile. La stufa, però, non può fare tutto da sola: è sicuramente uno degli attori principali, ma necessita di essere abbinata a soluzioni e peculiarità che le permettano di lavorare e di rendere al meglio. Un veicolo ricreazionale pensato con un occhio di riguardo per l’utilizzo invernale deve infatti possedere determinate caratteristiche: una coibentazione curata e capace di limitare al massimo le dispersioni di calore e i ponti termici, un’impiantistica dimensionata e completamente protetta dal gelo, un impianto di riscaldamento potente e ben distribuito, un mobilio interno capace di favorire la circolazione dell’aria calda e che, lavorando insieme a isolamento e riscaldamento, crei le condizioni necessarie a evitare ogni fenomeno di condensa. Un insieme di più fattori, quindi, che necessitano di lavorare insieme e di essere adeguatamente supportati e ottimizzati per tradursi in una sola parola: comfort.
Progettazione virtuale, prove reali
I veicoli ricreazionali di ultima generazione sono ideati e progettati tramite l’uso delle più avanzate strumentazioni informatiche: ogni modello può infatti beneficiare di una progettazione tridimensionale capace di servire ogni fase dello sviluppo, dallo styling degli esterni allo studio dimensionale degli interni fino alla fondamentale fase che concerne l’abbinamento tra cellula e impiantistica. Oltre a essere efficienti, infatti, gli impianti di bordo necessitano di essere adeguatamente dimensionati rispetto alle esigenze del veicolo e la loro collocazione deve rispettare le normative di omologazione DIN EN 1646-1, deve adattarsi allo sviluppo della disposizione interna del veicolo e, possibilmente, deve contribuire a un corretto bilanciamento dei pesi.
Una volta terminato l’allestimento, provare la funzionalità dei vari impianti è essenziale: così come un test-drive su un apposito percorso di prova può fornire indicazioni preziosissime riguardo al comportamento dinamico del veicolo (tenuta di strada, rollio, beccheggio…) una prova in camera climatica riesce a offrire informazioni chiare, precise e circostanziate sull’efficacia di tutti gli impianti di bordo anche in condizioni di utilizzo particolarmente gravose, sulla bontà della coibentazione e della costruzione del mobilio e, naturalmente, sulla capacità dell’impianto di riscaldamento di climatizzare ogni angolo dell’abitacolo. In breve, sul comfort invernale che il veicolo può (o non può) offrire al proprio equipaggio.
Il test secondo la normativa DIN EN 1646-1
Per essere certificato come idoneo all’utilizzo invernale e potersi fregiare di tale titolo in base alla normativa DIN EN 1646-1, un veicolo ricreazionale deve dimostrare di saper resistere ai rigori e sottoposto ad accurati test in camera climatica.
In particolare, il veicolo, strettamente di serie, viene preparato con l’installazione di una ventina di sensori interni che misureranno, istante dopo istante, la temperatura e l’umidità delle varie zone dell’abitacolo, dalla cabina di guida ai letti, dalla zona living al blocco cucina, dalla toilette al garage. Le sonde sono posizionate a differenti altezze in modo di valutare l’eventuale presenza di zone fredde (in prossimità del pavimento, nei pensili o negli angoli posteriori o anteriori). Nel caso di riscaldamento ad aria canalizzata, sono valutati i flussi provenienti dalle varie bocchette e, se necessario, alcune di queste vengono parzializzate agendo sull’apposita valvola a farfalla in modo da favorire un riscaldamento omogeneo nella cellula abitativa. In seguito, il camper è parcheggiato all’interno della camera climatica a una temperatura di 15 gradi sotto lo zero: tutte le porte, le finestre e i portelli di servizio (garage e gavoni) sono aperti, in modo da ottenere una temperatura interna pari a quella esterna. Il veicolo viene collegato alla rete elettrica a 220V e all’alimentazione del gas: entrambi i parametri saranno monitorati per controllare, in ogni istante, l’assorbimento elettrico e il consumo di gas.
Il veicolo rimane con tutto aperto a 15 gradi sottozero per almeno 10 ore: è ora di chiudere porte, portelli e finestre e di accendere il riscaldamento al massimo. Dal momento dell’accensione dell’impianto, inizia il count down: per ottenere la certificazione in “Grade 3”, il veicolo dovrà infatti passare da -15 a +20°C interni in meno di quattro ore e, all’interno, non potrà presentare una differenza di temperatura tra i vari ambienti superiore a 7°C. Istante per istante, ogni sensore monitorerà la temperatura e l’umidità, in modo da fornire dati certi e incontrovertibili riguardo alla capacità di riscaldamento di ogni area dell’abitacolo, mentre all’esterno gli operatori procederanno alla scansione del veicolo tramite telecamere termiche per individuare eventuali ponti termici e dispersioni di calore.
Trascorse le quattro ore e giunti al momento del verdetto, gli operatori salgono all’interno del veicolo per controllare anche visivamente, sempre grazie all’utilizzo della telecamera termica, la corretta diffusione del calore all’interno dell’abitacolo, specie nelle parti più nascoste e difficili da raggiungere. Si procede al riempimento dei serbatoi dell’acqua potabile, dell’impianto idrico e del serbatoio di recupero utilizzando una quarantina di litri: anche in presenza di una temperatura esterna che viene mantenuta costantemente a -15°C, tutte le utenze devono funzionare correttamente.
Il test si completa poi con la redazione di completi verbali in cui sono analizzate tutte le peculiarità dell’impianto presente sul veicolo testato e, se necessario, si suggeriscono le eventuali ottimizzazioni necessarie.
Il veicolo
Al nostro arrivo in Truma, il veicolo è già sotto esame: parcheggiato all’interno della camera climatica si trova infatti un Roller Team Zefiro 285 TL.
Generoso profilato con basculante pensato per la coppia così come per la famiglia di quattro persone, questo semintegrale da 743 cm di lunghezza è allestito su Fiat Ducato 35 L con telaio ribassato Camping-Car Special e beneficia di una scocca a pannelli sandwich con pavimento da 76.5 mm con struttura in doppio strato di multistrato fenolico coibentato con polistirolo ad alta densità, pareti EXPS con rivestimento in vetroresina antigrandine, coibentazione in styrofoam e intelaiatura interna in legno ed estruso plastico per un totale di 31 mm e tetto sandwich vetroresina/polistirolo ad alta densità/multistrato fenolico sempre da 31 mm. La pianta interna prevede una vera e propria camera da letto posteriore con letti gemelli su garage, toilette passante con doccia indipendente, blocco cucina centrale a L completo di colonna frigo separata e, nella zona anteriore, living panoramico con semidinette a L, tavolo centrale e divanetto contrapposto. Non manca, a soffitto, l’ormai imprescindibile letto basculante.
Per ciò che riguarda l’impiantistica, lo Zefiro 285 TL può contare su un serbatoio dell’acqua potabile da 100 litri, collocato all’interno della cassapanca frontemarcia del living anteriore, di un serbatoio di recupero esterno da 108 litri (che in opzione può essere corredato di coibentazione e riscaldamento (Thermo Pack) mentre il wc è il classico Thetford C200 da 17 litri. Interessanti sono poi le possibilità offerte per ciò che concerne l’impianto di riscaldamento: RollerTeam, infatti, propone come base la Truma Combi 4, mentre in opzione sono disponibili la più potente Combi 6 e l’eclettica Combi 6 E completa di resistenze elettriche integrate.
Conosciamo molto bene lo Zefiro 285 TL: non solo gli abbiamo dedicato un CamperOnTest, ma lo abbiamo utilizzato personalmente sia per lavoro che per turismo, portandolo proprio in un ambiente simile a quello che troverà nella camera climatica Truma, le nevi di Breuil Cervinia, in Valle d’Aosta.
Lo specialista del freddo
Il Dott. Fidelis Knaus è il responsabile della KlimaKammer Truma: gentilissimo, disponibile e altamente professionale, è un vero e proprio specialista del freddo.
E’ colui, infatti, che si occupa della preparazione del veicolo, dell’effettuazione dei test climatici, dell’analisi dei risultati e della compilazione del verbale di prova che contiene osservazioni, riscontri e suggerimenti, ma, soprattutto, è una persona che nutre una profonda passione per il proprio lavoro. Ogni anno, migliaia e migliaia di nuovi veicoli ricreazionali iniziano il proprio percorso sulle strade d’Europa: spessissimo, i prototipi di questi camper e di queste caravan, prima di essere destinati alla produzione in serie, sono passati dalle sapienti mani di Fidelis. Lo incontriamo nel suo laboratorio, a Putzbrunn, nel cuore del mondo Truma: siamo in una delle tante e modernissime sale riunioni che si affacciano nella hall del centro direzionale dell’azienda tedesca e, su un grande schermo al plasma, si materializzano grafici inequivocabili: sono le rilevazioni che arrivano, in tempo reale, dalla KlimaKammer.
“La temperatura esterna e interna al veicolo è di 15 gradi sotto lo zero, e abbiamo appena avviato l’impianto di riscaldamento” ci spiega Fidelis. La sfida tra i rigori del gelo da una parte, il veicolo e il suo impianto di riscaldamento dall’altra, è appena iniziata e si preannuncia avvincente e interessante. La camera climatica di cui dispone Truma è una tra le più moderne in assoluto: lunga 12,8 metri, larga 4,1 e con un’altezza variabile tra 4,6 e 5,5 metri, è capace di generare temperature tra -30 e +50°C con umidità relativa dell’aria compresa tra 50 e 80% e temperatura ambiente tra +10 e +50°C per consentire di testare non solo gli impianti di riscaldamento quanto anche quelli di climatizzazione, settore in cui Truma gioca un ruolo di primissimo piano grazie a una gamma di prodotti particolarmente completa.
La preparazione del veicolo
Lo Zefiro 285 TL che sarà sottoposto al test in camera climatica è un veicolo strettamente di serie, arrivato direttamente dalle linee di produzione Trigano S.p.A. di Cusona.
Delle tre versioni di riscaldamento disponibili, opta per quella centrale, rappresentata dalla potente Truma Combi 6 da 6 kW nella nuovissima versione CP Plus con pannello di comando digitale che ne permette una perfetta programmazione.
La stufa, collocata nella parte posteriore destra del veicolo, si trova sotto a uno dei letti gemelli e distribuisce il calore tramite una canalizzazione di otto bocchette distribuite all’interno dell’abitacolo.
Il veicolo è corredato, per il test, di un oscurante termico esterno dedicato ai cristalli cabina e, sempre per questo ambiente, del recente copricruscotto Larcos Coverhood.
Questo prodotto, realizzato con la consueta maestria e precisione dall’azienda forlivese, chiude completamente il cockpit della meccanica di base andando a evitare spifferi e dispersioni di calore dal cruscotto e dalle parti metalliche della scocca. All’interno del veicolo sono posizionate 18 sonde termiche, tutte collegate alla centrale installata nei pressi del blocco cucina.
- Angolo posteriore destro (sonda collocata su materasso letto posteriore DX)
- Angolo posteriore sinistro (sonda collocata su materasso letto posteriore SX)
- Garage (sonda sospesa)
- Letto posteriore sinistro (sonda collocata su materasso letto)
- Letto posteriore destro (sonda collocata su materasso letto)
- Doccia (sonda sospesa)
- Corridoio (sonda collocata a pavimento, di fronte alla doccia)
- Toilette (sonda collocata sul mobile lavabo)
- Zona servizi (sonda sospesa)
- Blocco cucina (sonda collocata a pavimento)
- Ingresso (sonda collocata a pavimento)
- Letto basculante (sonda collocata su materasso letto)
- Living (sonda sospesa)
- Pavimento retro cabina (sonda collocata a pavimento su scalino raccordo cabina guida)
- Pavimento cabina (sonda collocata a pavimento, in cabina guida, in posizione centrale)
- Angolo anteriore sinistro (sonda sospesa)
- Cruscotto (sonda collocata centralmente su parte superiore Coverhood)
- Angolo anteriore destro (sonda sospesa)
Il test
Tra preparazione del veicolo, effettuazione delle prove, misurazioni, rimozioni dei sensori e delle apparecchiature tecniche di rilevazione e redazione del verbale, una prova in camera climatica richiede circa tre giorni e mezzo di lavoro. La parte più interessante è, senza dubbio, quella dedicata al test vero e proprio: lo Zefiro 285 TL si trova in camera climatica da ormai più di 10 ore a 15 gradi sotto lo zero con porte, finestre e portelli completamente aperti e la temperatura, anche all’interno dell’abitacolo, è identica a quella esterna al veicolo.
Sono le 8 del mattino: il Dott. Knaus entra nella camera climatica, sale sul veicolo e chiude tutte le finestre, gli oblò, le porte e i portelli di servizio. Chiude la porta scorrevole a serrandina della toilette e controlla che tutto sia pronto. E’ ora di cominciare: sullo Zefiro viene acceso l’impianto di riscaldamento. La Truma Combi 6 CP Plus viene impostata alla massima potenza, sfruttando la funzione Boost per favorire il riscaldamento dell’ambiente più veloce possibile. Sul pannello di comando digitale è impostata la massima temperatura (30°C): la stufa si accende e il test può iniziare.
Le apparecchiature di controllo iniziano a rilevare i dati: si monitorano 21 diversi parametri. Oltre, infatti, alle 18 sonde termometriche posizionate all’interno del veicolo, in tempo reale sono controllate anche la temperatura della camera climatica, che deve mantenersi costante a -15°C, l’assorbimento elettrico del veicolo (su cui sono accesi solo il pannello di comando delle utenze elettriche e la Truma Combi) e il consumo di gas, con il combustibile (propano) che è fornito da un apposito serbatoio fisso e il cui afflusso è controllato da un apposito flussometro. Il test inizia alle ore 8 e 10 minuti: da qui in avanti, per le prossime quattro ore, la Combi 6 CP Plus e lo Zefiro sfideranno il freddo della camera climatica.
Istante per istante, le apparecchiature rilevano i dati: tre di questi rimangono più o meno sempre costanti (consumo di gas, circa 480 grammi/ora), assorbimento elettrico (picco iniziale in fase di accensione di 5.6 Ampere e stabilizzazione a circa 1.1/1.2 Ah) e temperatura esterna (fissa a -15°C), mentre è molto interessante assistere a cosa accade all’interno del veicolo, che inizia a beneficiare dell’operato dell’impianto di riscaldamento.
La Truma Combi 6 CP Plus è collocata nell’angolo posteriore destro del veicolo, nella parte inferiore del letto singolo: da qui distribuisce il calore prodotto tramite otto bocchette di cui due dedicate ai letti gemelli, una alla toilette, una alla doccia, una al blocco cucina e all’ingresso, una alla zona living, una alla cabina di guida e una al garage. Come logico immaginarsi, gli ambienti che iniziano, sin da subito, a beneficiare maggiormente del flusso di aria calda generati dall’impianto sono le zone più vicine alla caldaia stessa, in particolare la toilette e il garage posteriore, entrambi ambienti chiusi, raggiunti da diramazioni brevi e dirette della canalizzazione e che, in poco più di mezz’ora dall’avvio dell’impianto guadagnano rispettivamente 20 e 15 gradi di temperatura raggiungendo i +5 e 0°C in appena 41 minuti. La temperatura cresce in tutte le zone del veicolo: i sensori rivelano come lo sviluppo dell’impianto privilegi, nell’ordine, la toilette, il garage, l’ingresso, il pavimento nei pressi del divanetto laterale destro, il cruscotto, la zona centrale (tra i sedili) del pavimento della cabina di guida, il pavimento di fronte alla doccia, la zona living (sensore sospeso), il letto singolo posteriore sinistro, il pavimento davanti alla poltrona passeggero in cabina di guida, il letto singolo posteriore destro, la doccia indipendente e il pavimento di fronte alla poltrona di guida, vicino alla pedaliera.
La sofisticata strumentazione tecnica a disposizione di Truma permette, poi, di suddividere il veicolo per aree: angolo anteriore destro, angolo anteriore sinistro, centro del veicolo, angolo posteriore destro, angolo posteriore sinistro, semplificando, di conseguenza, la lettura e l’analisi dei vari dati provenienti dai sensori. I minuti passano, e la temperatura nel veicolo aumenta: raggiunte le quattro ore dall’accensione dell’impianto di riscaldamento, è tempo di verdetti obiettivi e di analisi che forniranno un preziosissimo aiuto al costruttore a migliorare le performance offerte da questo veicolo e, di conseguenza, nell’affinare ulteriormente il proprio bagaglio di conoscenze nella realizzazione di impianti di riscaldamento.
Dopo quattro ore dall’accensione dell’impianto di riscaldamento, la temperatura della toilette raggiunge i 33°C, seguita dalla doccia e dall’ingresso (24°C), dal pavimento a fianco al divanetto laterale destro (23°C), dal pavimento della doccia (21°C), dal pavimento della cabina di guida tra i sedili (19°C), dal garage e dalla zona living (18°C), dal pavimento di fronte alla cucina (17°C), dai due letti gemelli posteriori (leggermente più caldo quello di destra rispetto a quello di sinistra, con entrambi i materassi a circa 15°C), mentre la zona più fredda si conferma la cabina di guida con la zona pavimento di fronte alla poltrona passeggero e quella della pedaliera che registrano, rispettivamente, +10 e +3°C. Va meglio al cruscotto, più alto e protetto da Coverhood Larcos (13°C).
Ragionando per aree del veicolo, il centro del veicolo è quello che raggiunge la temperatura più alta (21°C), seguita a sorpresa dagli angoli anteriori (destro, 20°C e sinistro, 18°C), gli angoli posteriori pagano l’assenza di bocchette o tratte di canalizzazione dedicate in quella parte dell’abitacolo (16°C l’angolo destro, 15,5°C quello sinistro).
Terminato il test termometrico, ci si concentra sull’utilizzo della telecamera termica: uno strumento estremamente complesso e costoso (circa 50.000 Euro) che permette di ottenere immagini estremamente chiare riguardo alla dispersione di calore, alle diverse temperature presenti sul veicolo (internamente ed esternamente) e di valutare ponti termici ed efficacia della distribuzione del calore individuando le aree troppo calde, quelle in cui la temperatura si rivela ottimale e quelle in cui occorre potenziare la diffusione del calore.
Si passa, poi, all’analisi dell’impianto idrico: nel serbatoio dell’acqua potabili vengono immessi una quarantina di litri necessari a caricare tubazioni, pompa e boiler. L’acqua è erogata da tutte le utenze (cucina, toilette, doccia, wc) in modo da verificarne il corretto funzionamento e da trasferirla al serbatoio di recupero al fine di controllare che tutto rimanga agibile nell’ottica di un utilizzo invernale senza problemi.
Il responso
Secondo la normative DIN EN 1646-1, il veicolo, ha a disposizione 4 ore per passare da -15 a +20°C: lo Zefiro 285 TL ci ha messo pochi minuti in più, 17 per l’esattezza, raggiungendo i 20°C interni in 4 ore e 17 minuti. Un risultato che va molto vicino a quanto previsto dalla normativa e su cui Roller Team e Truma ragioneranno insieme per implementare le potenzialità offerte dall’impianto di riscaldamento di questo e dei modelli che il marchio toscano, parte integrante di Trigano S.p.A., proporrà in futuro. L’azienda tedesca dispone, infatti, di diverse filiali europee che lavorano di concerto con i produttori di veicoli ricreazionali partecipando attivamente alle fasi di progettazione, realizzazione e sviluppo degli impianti di riscaldamento: non fa eccezione il nostro paese, dove Truma Italia beneficia del know-how e della professionalità del Responsabile Tecnico Fernando Collini.
L’effettuazione di test in camera climatica rappresenta infatti un esame estremamente serio e severo per il veicolo, e, al contempo, un tesoro in termini di informazioni e bagaglio culturale per ogni costruttore. Una sfida che mette a dura prova ogni aspetto del camper e che testimonia la forte intenzione di migliorarne, giorno dopo giorno, il comfort, la fruibilità e la piacevolezza di utilizzo.
«Lo Zefiro 285 TL – spiega Fidelis – presenta la stufa in posizione posteriore: una posizione che, su un riscaldamento ad aria canalizzata, porta inevitabilmente a privilegiare alcune zone del veicolo rispetto ad altre. Come Truma, infatti, consigliamo sempre di collocare l’unità termica in posizione centrale, in mezzo all’abitacolo, in modo da favorire la migliore diffusione possibile del calore prodotto. Durante il test, la toilette si è da subito contraddistinta per la straordinaria velocità di riscaldamento dovuta alla sua posizione molto vicina alla stufa e alla presenza di una diramazione pressoché diretta: il flusso di aria diretto verso questo ambiente è eccessivo e la valvola a farfalla presente sulla bocchetta non ha potuto contrastarlo efficacemente.»
«Sarà sufficiente inserire un restringitore di flusso alla base della bocchetta per riequilibrare l’erogazione dell’aria e distribuirne di più in altre aree dell’abitacolo, specie nella parte anteriore di living e cabina di guida. La zona soggiorno, in particolare, vede un percorso della tubazione diretta sotto al tavolo non ottimale a causa della presenza, all’interno della cassapanca, del serbatoio dell’acqua: una soluzione semplice ed efficace può essere rappresentata dall’inserimento di una bocchetta supplementare nella parte frontale del divano frontemarcia in modo da convogliare un flusso maggiore anche in direzione della parte sinistra della cabina di guida, il cui pavimento rappresenta, specie nella parte meno raggiunta dalla bocchetta anteriore destra, la parte più fredda dell’intero veicolo».
Uno dei risultati più evidenti, specie con la telecamera termica, è rappresentato dalla non perfetta diffusione del calore all’interno dell’abitacolo: toilette e doccia sono molto calde, così come la parte di pavimento prospiciente i letti gemelli, mentre le temperature su questi sono decisamente diverse e, a conti fatti, gli angoli posteriori del veicolo non particolarmente riscaldati.
Un aspetto che, secondo il Dott. Knaus, sottolinea l’importanza ricoperta, proprio per ciò che concerne le zone letto e living, delle paretine anticondensa, adeguatamente distaccate rispetto alla parete (almeno 20 mm) in modo da convogliarvi all’interno un flusso di aria calda.
Spiega ancora Fidelis: «su ogni veicolo, il freddo arriva dal perimetro, e più si riesce a distribuire calore lungo il perimetro, migliore sarà la sensazione di comfort. Inoltre, più circola aria calda all’interno dell’abitacolo, e minori sono le possibilità che si generi condensa.»
Il discorso si sposta, di conseguenza, sul mobilio: «cassapanche e pensili dovrebbero essere sempre aerati, provvisti, cioè, di opportune feritoie nella parte inferiore in modo da consentire l’ingresso all’interno di vani chiusi dell’aria calda proveniente dal basso ed evitare quindi zone fredde. Una soluzione ideale, in questo senso, è rappresentata dall’adozione di una vera e propria paretina anticondensa anche per i pensili, che va a costituirne il fondo e che l’aria libera di circolare in ogni ambiente, anche quando utilizzato per lo stivaggio».
Passando alla seconda parte del test, l’impianto idrico si è comportato correttamente, assicurando la piena funzionalità delle varie utenze, controllate più volte a intervalli di tempo regolari: sullo Zefiro utilizzato per la prova in camera climatica non era presente il ThermoPack e, di conseguenza, non erano previsti la coibentazione o il riscaldamento del serbatoio di recupero.
In conclusione
Effettuare test in camera climatica dimostra la volontà, l’interesse e la serietà di un costruttore nel migliorare i propri prodotti sottoponendoli a un test severo e svolto utilizzando tecnologie particolarmente avanzate. Una prova impegnativa che Roller Team e Trigano S.p.A. hanno deciso di intraprendere e che testimonia la vitalità del costruttore toscano nell’impegnarsi a proporre veicoli che, seppure inseriti nella fascia di accesso del mercato, possano offrire comfort adeguato anche in situazioni di utilizzo gravose. Di più, la scelta di sottoporre a test non un veicolo di dimensioni compatte (e di conseguenza anche piuttosto facile da riscaldare), ma un profilato con basculante di dimensioni generose con una tra le piante oggi più gettonate, sottolinea una volta di più la concreta intenzione della factory di Cusona di continuare nel processi di crescita qualitativa e competitiva. Un processo necessario per tutti coloro che intendono dotarsi di proposte appetibili di fronte alle richieste ed esigenze di un mercato europeo che, se da una parte vede alcuni paesi affrontare serie difficoltà, dall’altra può beneficiare di messaggi incoraggianti e promettenti. La parola d’ordine, in ogni caso, è qualità: un termine che, giorno dopo giorno assume crescente importanza in un mercato sempre più ampio e competitivo e che vede i contenuti tecnici crescere anche tra i cosiddetti “entry level” in cui lo Zefiro 285 TL e la serie omonima di casa Roller Team si inseriscono pronti a giocare ruoli da protagonisti.
Nell’analisi di un’esperienza che reputiamo straordinaria, ciò che rimane non sono i 17 minuti di troppo dello Zefiro nel raggiungere la temperatura ottimale, non le immense quantità di dati raccolte o le fotografie termiche, ma il coraggio di mettersi alla prova e la volontà di migliorare concretamente i propri prodotti da parte di un costruttore di primissimo piano come Roller Team e il fulgido esempio di applicazione della tecnologia più moderna e ricercata al servizio del comfort e della piacevolezza nell’utilizzo di un veicolo ricreazionale. Tecnologie che Truma ha contribuito significativamente a sviluppare, a migliorare, spesso a inventare, quasi sempre a perfezionare e che rappresentano, oggi, un punto di riferimento adottato, in primo impianto, dalla stragrande maggioranza dei costruttori europei. Un prodotto capace di unire compattezza, potenza, affidabilità, semplicità di utilizzo e di installazione e di trasformarsi in quel prezioso alleato che, insieme a una coibentazione curata, a una costruzione dell’impiantistica intelligentemente ragionata e a un mobilio ergonomico e opportunamente aerato rende un veicolo ricreazionale un perfetto rifugio in ogni stagione, anche e soprattutto in inverno. Il test in camera climatica non è una ghigliottina: non è un dentro o fuori. Non è tale e non è da intendersi come tale. E’ da percepire, specialmente da parte dei costruttori, come una straordinaria opportunità per ottimizzare e migliorare le possibilità offerte da un veicolo ricreazionale, per accrescere le proprie conoscenze, per essere sicuri di andare a immettere sul mercato prodotti che saranno capaci di rispondere favorevolmente alle esigenze di ogni cliente, in qualunque località egli viva e in qualunque stagione intenda utilizzare il proprio camper o la propria caravan. E’ la certezza di affidare le proprie creazioni alle sapienti mani di un team, quello di Truma, che lavora con straordinaria passione e competenza per offrire, a ogni costruttore prima e a ogni cliente poi, la certezza di avere più comfort, in sosta come in viaggio.
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Si ringraziano per la gentile collaborazione:
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Loc. Cusona, 5037 San Gimignano (Siena).
Tel. +39 0577 6501 Fax +39 0577 650200
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