December 4, 2024

 

Se non siamo costretti a lavorare in ufficio, possiamo svolgere la nostra attività a distanza, in luoghi piacevoli, sfruttando camper, caravan o mobile home

Lavoro da remoto, smart working, lavoro a distanza… Fino a pochi anni fa erano concetti poco conosciuti, chi lavorava in luoghi diversi dal proprio ufficio erano gli agenti di commercio, pochissime altre categorie professionali erano coinvolte in questa modalità. Poi, negli anni Covid, tutto è cambiato, molti di noi hanno capito che si può lavorare da remoto e il processo avviato durante la pandemia appare oggi inarrestabile, non si torna più indietro. In Italia oggi quasi 3 milioni di persone lavorano in modalità smart working.

Chi ama la vacanza all’aria aperta può sfruttare in pieno le possibilità offerte dallo smart working e molti fornitori di beni e servizi lanciano proposte in questo senso: anche nel settore del tempo libero e della vacanza all’aria aperta alcune aziende hanno proposto soluzioni per agevolare chi vuole lavorare a distanza, conciliando il lavoro con una sorta di vacanza prolungata.

Sono nati i primi camper e le prime caravan con uno spazio-ufficio, ma anche qualche campeggio si sta attrezzando con l’offerta di case mobili adattate all’uso lavorativo. Parliamoci chiaro: se non siamo obbligati a lavorare in uno specifico ufficio, in un determinato luogo, perché dobbiamo rimanere tra le quattro mura domestiche? Perché dobbiamo piazzare computer e telefono sulla scrivania della nostra camera da letto e avere come vista il palazzo di fronte al nostro? In definitiva: perché dobbiamo continuare a lavorare nella nostra città, quando potremmo tranquillamente svolgere la nostra professione al mare, in montagna o in qualsiasi altro luogo gradevole e “diverso”?

Possiamo migrare per brevi periodi o per mesi interi, ovviamente dipende dal tipo di lavoro e dagli impegni familiari. Single, coppie o famiglie con bambini: sono tante le categorie che possono permettersi di vivere e lavorare “in vacanza”. Potremmo usare proprio questa espressione, “lavorare in vacanza”, per identificare quella condizione singolare che abbina il lavoro ai momenti di relax, con l’evasione dalla solita routine che permette di mitigare la “fatica del lavorare”.

Lo possiamo fare da soli, oppure con il nostro partner o anche con i bambini al seguito quando sono liberi da impegni scolastici. Lavorare da remoto, magari in camper, è possibile non solo perché è cambiato il modo di pensare delle persone e delle aziende, ma anche perché la tecnologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Insomma, la digital transformation è un fatto culturale e tecnologico insieme. Certo non potremmo pensare al lavoro da remoto se non avessimo una buona connessione alla rete internet, sempre attiva, e se non avessimo smartphone e notebook performanti.

Lavorare da remoto significa comunicare da un punto all’altro dello stato o addirittura del globo attraverso una mail, una telefonata, una videochiamata. Se abbiamo il supporto tecnologico necessario possiamo lavorare praticamente ovunque: in un campeggio, in un’area di sosta per camper o addirittura in mezzo al nulla a bordo del nostro mezzo. Sfruttando come ambiente di lavoro il camper, ma anche la caravan o una mobile home, possiamo godere di due vantaggi: lavorare dove più ci piace e lavorare dove serve in quel preciso momento. Possiamo vivere e lavorare in camper in riva al mare o in mezzo alle montagne, perché vogliamo rilassarci e godere del panorama.

Oppure possiamo abitare in camper e svolgere a bordo il nostro lavoro nei luoghi dove dobbiamo incontrare i clienti, o dove siamo impegnati con una precisa attività lavorativa, oppure nella località dove si svolge una fiera del settore di riferimento per la nostra attività… Ma, visto che non lavoreremo ininterrottamente dalla mattina alla sera, avremo anche la possibilità di visitare i luoghi. Oppure, terminata la giornata lavorativa o in vari momenti di essa, potremo rilassarci in veranda, bere un caffè sul tavolo della dinette con vista panoramica dalla finestra, oppure gustare un aperitivo fuori dal mezzo ascoltando il verso delle cicale e il richiamo degli uccelli.

Lavorare in camper

Qualsiasi camper è adatto ad accogliere un piccolo spazio di lavoro, perché sul tavolo del living si può appoggiare un notebook insieme a uno smartphone e a qualche documento cartaceo (se ancora ne esistono…). Alcuni costruttori di camper però hanno capito che in alcuni casi serve uno spazio specifico per lavorare, per non entrare in conflitto con le attività legate al pranzo e alla preparazione del cibo, ma anche per avere a disposizione più spazio e poter utilizzare un monitor di grandi dimensioni. Vale la pena citare l’esempio di Challenger, che ha in catalogo il modello 384 (in allestimento base Break Edition o nel più completo Etape Edition), un semintegrale lungo 729 cm e allestito su base Ford Transit (clicca qui per notizie e video).

Presenta una zona anteriore ben sviluppata con ampio living e letto matrimoniale basculante, ma c’è anche una particolare zona posteriore dotata di una scrivania, a cui si aggiungono mensole, cassetti e un supporto a parete per lo schermo del computer. Perfetto angolo di lavoro, la scrivania può servire anche come angolo di studio o di gioco per i ragazzi.

Infatti il Challenger 384 è in grado di accogliere anche una famiglia di quattro persone e proprio accanto alla scrivania c’è un letto singolo, piuttosto rialzato dal pavimento. Un secondo letto può essere estratto all’occorrenza, andando a posizionarsi sopra alla scrivania e a un armadio, basso ma molto capiente.

 

Se invece serve spazio in abbondanza e una sorta di salone di rappresentanza, attrezzabile co un maxi schermo per le riunioni, ecco che può diventare utile un grande e prestigioso motorhome come il Carthago Liner-for-two, con maxi living in coda (clicca qui per notizie e video).

 

Alcuni piccoli allestitori, abituati a lavorare in piccolissima serie o sul pezzo unico, propongono van o semintegrali con una zona ufficio anteriore (rinunciando alla dinette) o posteriore (rinunciando a un letto fisso).

Se invece non serve molto spazio per lavorare, i minivan sono perfetti, si usano come una normale automobile ma all’occorrenza diventano un piccolo ufficio dove telefonare, utilizzare il computer o fare riunioni a distanza.

Di minivan ormai ne esistono svariati modelli, quasi ogni costruttore ne ha in catalogo almeno uno.

Se vogliamo lavorare a bordo del camper dobbiamo avere un’adeguata riserva di energia elettrica, per poter accendere le luci interne del mezzo e alimentare il computer caricandolo quando serve. Nessun problema se sostiamo in un campeggio o un’area attrezzata dotata di colonnine elettriche. Se invece non abbiamo la possibilità di allacciarci alla rete esterna a 230V, allora dobbiamo avere una buona riserva di energia. Potrebbe non bastare la normale batteria ausiliaria di bordo, quindi occorre pensare a un potenziamento della riserva con una seconda batteria ausiliaria oppure con una batteria al litio di grande capacità (o addirittura più batterie al litio).

E’ possibile prolungare la durata della batteria con sistemi di reintegro dell’energia, come i moduli fotovoltaici installati sul tetto del veicolo. Un inverter di adeguata potenza potrà trasformare la corrente a 12V dell’impianto di bordo in corrente a 230V.

 

In alcuni casi può rivelarsi utile l’utilizzo di una power station: oggi questi accumulatori portatili riescono a fornire una riserva notevole di energia con la presa elettrica di uscita a 230V. Ne esistono di diversi tipi, con più o meno riserva di energia, più o meno ingombranti e pesanti: occorre capire cosa serve realmente.

 

Lavorare sulla caravan

Anche la caravan, al pari del camper, si presta ad essere utilizzata come spazio-ufficio, ma a volte non basta il normale tavolino della dinette. Ecco perché alcuni costruttori hanno iniziato a pensare a specifici modelli di caravan con un angolo ufficio ben attrezzato. E’ il caso di Fendt, che per la stagione 2025 ha inserito in gamma la Apero #Connect.

Mette a disposizione un angolo ufficio che va ad aggiungersi ad una zona abitativa tradizionale. Nell’area di lavoro troviamo una scrivania ribaltabile (quando non serve viene ripiegata a parete) con relativa seduta, una parete attrezzata (su cui è possibile installare vari accessori) e infine alcuni vani di contenimento per riporre documenti o attrezzature.

 

Nella zona posteriore dell’abitacolo, oltre all’angolo ufficio c’è anche un divano e volendo un tavolo, così da permettere il pranzo e il relax. Nella zona anteriore della Fendt Apero #Connect è stato creato un letto matrimoniale longitudinale, posto accanto al bagno, il quale ha il lavabo esterno al vano wc-doccia.

Al centro dell’abitacolo invece troviamo la cucina e l’armadio. Per chi deve lavorare a bordo di una caravan, quando questa è piazzata in campeggio non ci sono problemi di energia elettrica, occorre soltanto assicurarsi che ci sia il collegamento wi-fi gratuito, se non vogliamo utilizzare il nostro smartphone o altri sistemi. Il campeggio, se ben attrezzato, può offrire vari servizi a chi lavora, ad esempio mettendo a disposizione una stampante e garantendo il ritiro e la consegna di pacchi e documenti.

Lavorare in una casa mobile

Alcuni campeggi hanno iniziato ad affittare delle mobile home a chi vuole creare un proprio ufficio da usare in vacanza. Qualcuno potrebbe chiedersi: perché devo affittare una casa mobile ad uso ufficio quando posso lavorare a bordo del camper o della caravan? La risposta è semplice: perché diventa difficile lavorare se nel camper o nella caravan c’è la mia famiglia, magari i bambini che vogliono giocare, e non lo possono certo fare in silenzio, oppure se a bordo c’è qualcuno che vuole dormire quando invece io devo lavorare… Ma, a questo punto, sorge spontanea un’altra domanda: se a lavorare sono da solo, mi serve un’intera casa mobile? Forse no, ed è da questa considerazione che nasce la proposta del Marina di Venezia Camping Village di Cavallino Treporti (Venezia), uno dei più grandi e attrezzati campeggi d’Europa (clicca qui per info su Marina di Venezia Camping Village).

Dalla primavera 2024 mette a disposizione, con affitto a ore, dei piccoli ma ben attrezzati uffici, ricavati dividendo in due una mobile home standard e arredandola appositamente. Questi uffici dispongono di bagno privato e sono corredati di scrivania, delle sedie e alcuni scaffali. Le grandi vetrate permettono di godere del panorama circostante, mentre durante le pause si può godere dei molti plus di questo grande campeggio: parco acquatico interno e spiaggia riservata, molti bar, diversi ristoranti e tanti negozi.

In definitiva, la situazione è in continua evoluzione, siamo solo all’inizio di un cambio culturale e l’offerta di strumenti per il lavoro da remoto senza dubbio crescerà, perché in tanti hanno capito i vantaggi di “lavorare in vacanza”.

Renato Antonini

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