In risposta al messaggio di Gege01 del 20/04/2020 alle 19:34:00Esatto.
Non proprio.... in teoria dovresti andare al supermercato più vicino a casa. Tant'è vero che se il supermercato più vicino fosse in un altro comune (perché abiti al confine) sei autorizzato ad andarci. O almeno così me la hanno spiegata...
In risposta al messaggio di dani1967 del 24/04/2020 alle 23:06:12Dopo un mese di lockdown quindi un mese fa era già chiara la situazione e si potevano individuare tre macro aree dove anzi tutto far ripartire il lavoro dove possibile
Oggi ho fatto un giro più ampio del solito. Necessario per me togliere le termiche, dovevo andare a prendere i cerchi da mia madre. L'impressione è che molti siano già in fase due. Mia madre che vive in un paesino nonè uscita, ma in giro ho visto molte persone e bimbi in bici. Molte mascherine sia chiaro. Da noi hanno fortemente smesso di passare con gli altoparlanti, anche qui cose normali e innocue come due paedalate coi bimbi le vedo. Dove vivo io a qualche giorno fa eravamo a 10 contagi e 4 morti, da mia madre erano a zero zero. A proposito, la distanza sociale è meglio prenderla longitudinalmente alla strada, perché facendolo trasversalmente non si muore di coronavirus ma sotto un'auto.

In risposta al messaggio di gio 60 del 17/04/2020 alle 13:49:46Per tornare al quesito iniziale …
Ciao, dopo 36 giorni in cui non ho messo piede fuori dal cancello del giardino, ieri, avevo necessità di acquistare alcuni prodotti che non riesco a trovare vicino a casa e sono andata all'ipermercato in città distanteuna ventina di Km. da casa Fino a ieri non avevo bisogno di uscire perchè la spesa settimanale la faceva mio marito, io non mi sentivo a mio agio a incontrare gente. Bene, mi è successa una cosa spiacevole all'interno del negozio mi sentivo a disagio perchè mi sembrava di avere tutti addosso e troppo vicino, ho respirato poco fino al momento di uscire quando finalmente ho potuto respirare aria pulitatanto che mi girava anche la testa. E' stata un'esperienza davvero brutta, mi sono sentita a disagio e contaminata per tutto il tempo che sono rimasta fuori. A nessuno è capitato qualcosa di simile? Ciao Giovanna.
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In risposta al messaggio di ilcamaleonte del 25/04/2020 alle 11:12:14Ciao, penso che tu abbia ragione, la settimana dopo sono andata al paese vicino (posso andare senza sanzioni) in un supermercato di media dimensione dove andavo abitualmente, eravamo in pochissimi dentro 4-5 e conosco tutte le commesse, la situazione è stata molto migliore, ho scambiato qualche battuta con la cassiera e sono tornata a casa.
Per tornare al quesito iniziale … Abito a Torino e lavorando in un grosso centro commerciale, non mi sono mai fermato. Il lavoro è cambiato sotto diversi punti di vista, ma il mio quotidiano sempre scandito dalle medesimenormalità: sveglia alla stessa ora, medesimo tragitto in auto (unica differenza il traffico quasi azzerato), soliti colleghi e solita gestione dei clienti (code all'esterno, distanze interne, spese on line, ecc...). Insomma, tutto come sempre o quasi. Viceversa, dopo Pasqua mi sono fermato qualche giorno ed al di là del fatto che mi sono trovato dei lavoretti da fare in casa (cose che rimandavo da un po') ho in effetti avuto la percezione di come la città si fosse fermata. Al netto di poche eccezioni (più o meno motivate) traffico quasi del tutto azzerato, ed un silenzio irreale o comunque al quale non siamo abituati nelle grandi città. Sono poi rientrato al lavoro e ti posso assicurare che nei primi istanti, ovvero all'impatto con i molti clienti (che sebbene opportunamente distanziati, sono comunque tanti…) ho provato una vera e propria sensazione di disagio, fastidio generale: come se avessi sviluppato una sorta di repulsione verso la massa ... E come detto il mio stop è durato meno di una settimana. Non sono un esperto della psiche … (e lungi da me consigliarti/sconsigliarti qualsiasi consulto), ma immagino che una clausura forzata di oltre un mese lasci un segno niente affatto trascurabile, probabilmente risolvibile (sicuramente affrontabile) mediante un rientro graduale alla normalità … . In bocca al lupo, ce la possiamo/dobbiamo fare .
In risposta al messaggio di Panda68 del 25/04/2020 alle 09:42:48Sono d'accordo con te: ho l'impressione che molti (soprattutto quelli che vivono in zone che non sono state fortemente colpite da questa epidemia) vedono questo virus come un qualcosa da cui loro non potranno mai essere toccati e che non hanno la benchè minima idea di cosa significhi avere un'insufficienza respiratoria o, peggio ancora, finire in una terapia intensiva ed essere intubati !
Tutto dipende dal fatto che il pericolo e la morte li hai toccati o se sei stato molto vicino. Se ne hai solo sentito parlare ,le cose sono un po' diverse. Quando vedi sul telefonino un tuo parente stretto che il giorno diPasqua fa un cenno di saluto solo perché gli infermieri gli sollevano il braccio , quando non hai notizie di qualcuno in UTI per ben 3 giorni per la mole di lavoro , quando ti telefonano dicendo lo abbiamo portato in UTI , e intubato perché c'era posto ……. erano morte da poco 2 persone , quando ti dicono che lo hanno stubato per due ore e poi reintubato , quando ti dicono che gli stanno facendo l'ultrfiltrazione dopo solo 2 giorni che è in UTI, quando tutto questo capita a qualcuno che fino a qualche giorno prima andava al lavoro , allora capisci che , forse, tutte queste restrizioni potevano , dovevano essere ancora più dure !
In risposta al messaggio di bottastra del 25/04/2020 alle 21:24:48Mi aspetto d'ora innanzi il bollettino giornaliero dei morti per tumore, infarto ed ictus, dopo i TG e prima del film in prima serata ci starebbe bene.
Sono d'accordo con te: ho l'impressione che molti (soprattutto quelli che vivono in zone che non sono state fortemente colpite da questa epidemia) vedono questo virus come un qualcosa da cui loro non potranno mai essere toccatie che non hanno la benchè minima idea di cosa significhi avere un'insufficienza respiratoria o, peggio ancora, finire in una terapia intensiva ed essere intubati ! E' un po' come l'atteggiamento che hanno in tanti nei confronti dei tumori: nella quasi totalità dei casi si tratta di gente che, per sua fortuna, non ha mai frequentato un reparto di oncologia.
In risposta al messaggio di navarre del 25/04/2020 alle 22:15:13Beh, è pur vero che i problemi ci sono "principalmente" in Lombardia e a Milano, ma questo non significa che il problema sia circoscritto solo a quelle zone, perchè - come ben sai - è diffuso un po' in tutto il Paese, anche se in misura meno marcata.
Mi aspetto d'ora innanzi il bollettino giornaliero dei morti per tumore, infarto ed ictus, dopo i TG e prima del film in prima serata ci starebbe bene. Detto questo non capisco perché le regole debbano essere uguali intutta Italia, quando i problemi ci sono principalmente in Lombardia e a Milano. Cioè non vedo il nesso tra un vecchietto malato mandato in un ospizio senza neanche avere tampone o cure a Milano e un ragazzino che non può giocare in un parco a Roma. Ma forse sono ***** io.
In risposta al messaggio di annapasqua del 25/04/2020 alle 23:30:24Hai assolutamente ragione, ma non credo che sia solo il fatto che dove ci sono meno contagi la gente non si rende conto del problema, credo che dipenda dalla sensibilità di ognuno di noi e dalla consapevolezza che quello che è capitato a Bergamo può succedere in 2 giorni ovunque.
Io sono in provincia di Bergamo e sicuramente qui la sensibilita' riguardo a questa epidemia e' molto sviluppata. Il paese e' piccolo, 900 abitanti, 12 contagi e 7 decessi. qui non sono numeri o percentuali che senti in televisione,sono il Gino, la Maria, l' amico con cui facevi una grigliata, il muratore che ti ha fatto un lavoro in casa, il signore che ti raccontava della sua vita in miniera... qui piu' o meno tutti hanno avuto un parente, un amico che sono partiti su un camion militare. qui le mascherine non sono quelle delle polemiche, serve o non serve, metterla o non metterla , sono quelle che tutte le donne del paese stanno cucendo da settimane, magari anche con tessuti di recupero perche' piutost che nient l'e' mej piutost. capisco che dove non ci sono casi o ce ne sono pochi si sentano le cose in modo diverso e mi auguro e vi auguro che possiate continuare a sentirle cosi' pero', per favore, smettete di dire che queste misure sono inutili, perche' rendersi inve e conto della loro utilita' e' molto ma molto duro. Scusate ma e' una sera cosi' perche' anche oggi se ne e'andato qualcuno
In risposta al messaggio di annapasqua del 25/04/2020 alle 23:30:24Hai perfettamente ragione ! Molti la pensano diversamente fin quando non gli tocca e poi se dovesse accadere sono i primi a lamentarsi
Io sono in provincia di Bergamo e sicuramente qui la sensibilita' riguardo a questa epidemia e' molto sviluppata. Il paese e' piccolo, 900 abitanti, 12 contagi e 7 decessi. qui non sono numeri o percentuali che senti in televisione,sono il Gino, la Maria, l' amico con cui facevi una grigliata, il muratore che ti ha fatto un lavoro in casa, il signore che ti raccontava della sua vita in miniera... qui piu' o meno tutti hanno avuto un parente, un amico che sono partiti su un camion militare. qui le mascherine non sono quelle delle polemiche, serve o non serve, metterla o non metterla , sono quelle che tutte le donne del paese stanno cucendo da settimane, magari anche con tessuti di recupero perche' piutost che nient l'e' mej piutost. capisco che dove non ci sono casi o ce ne sono pochi si sentano le cose in modo diverso e mi auguro e vi auguro che possiate continuare a sentirle cosi' pero', per favore, smettete di dire che queste misure sono inutili, perche' rendersi inve e conto della loro utilita' e' molto ma molto duro. Scusate ma e' una sera cosi' perche' anche oggi se ne e'andato qualcuno
Servo per Amikeco by IPA
"Viaggio per vedere non per viaggiare"
In risposta al messaggio di gio 60 del 26/04/2020 alle 10:22:14Il problema è che anche nelle zone che finora sono state poco colpite, basta poco perchè l'epidemia cominci a diffondersi all'improvviso e con una rapidità impressionante.
Hai assolutamente ragione, ma non credo che sia solo il fatto che dove ci sono meno contagi la gente non si rende conto del problema, credo che dipenda dalla sensibilità di ognuno di noi e dalla consapevolezza che quelloche è capitato a Bergamo può succedere in 2 giorni ovunque. Queste misure sono sacrosante, non inutili e mi fa molto arrabbiare chi non le rispetta e sono convinta che ogni zona d'Italia debba partire in modo autonomo, non solo regionale ma anche provinciale, in Emilia Romagna, c'è la zona dove vivo che è stata relativamente poco colpita, mentre la zona di Piacenza, Parma, Reggio che è stata colpita in modo molto più grave. In bocca al lupo agli amici lombardi. Ciao Giovanna.
In risposta al messaggio di navarre del 25/04/2020 alle 22:15:13Beh, se é per questo a partire dal 4 di maggio chiuderanno tutti i tabacchini, non lo sai?
Mi aspetto d'ora innanzi il bollettino giornaliero dei morti per tumore, infarto ed ictus, dopo i TG e prima del film in prima serata ci starebbe bene. Detto questo non capisco perché le regole debbano essere uguali intutta Italia, quando i problemi ci sono principalmente in Lombardia e a Milano. Cioè non vedo il nesso tra un vecchietto malato mandato in un ospizio senza neanche avere tampone o cure a Milano e un ragazzino che non può giocare in un parco a Roma. Ma forse sono ***** io.
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