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26 Aprile di 34 anni fa, Chernobyl

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impiegatodelvolante
impiegatodel...
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14/01/2010 29436
Rispondi Abuso
Inserito il 27/04/2020 alle: 10:08:27
Abbiamo alcune ipotesi (OMS anno 2006) che parlano di 4000 decessi nella sola Europa, 9000 in totale, ma OMS ha notoriamente stime prudenti.
L'unico dato certo è che non possiamo dire che non successe nulla, cosa questa che sarebbe bello non leggere più.


Calcoliamo che sia anche 10 volte tanto, sono comunque più bassi dei morti per inquinamento prodotto dal petrolio  oggi anno ​​​​​​, però in itialia è stato vietato il nucleare. 
Concordo che una eventuale nube tossica non conosca confini (poco dopo il confine con la Francia c'è ne sono alcune) , ma, o si chiudono tutte le centrali al mondo, o non ha avuto senso chiuderle  solo in Italia, continuando comunque a comprarla dagli altri paesi. 
Capisco perfettamente che se scoppia un reattore sono problemi, ma credo che nuove tecnologie e nuovi materiali possano contribuire a ridurre a 0 i rischi. 
Si anche che non è LA Soluzione, ma, secondo me, è meno problematica e più pulita del petrolio. 
Io ero piccolo quando è successo, ma ricordo un paio di particolari, mettere le scarpe su fogli di giornale prima di entrare in casa e una cosa che mi angoscia a, una volta a settimana andavamo a trovare i miei nonni che abitavano a 10 km da noi, passavamo in un comune dove sulla strada vedevo un cartello con il simbolo della radioattività, tutte le volte che lo vedevo mi spaventava, perché in corsa non riuscivo a leggere cosa vi fosse scritto. 
Solo molto tempo dopo, capii, vi era scritto "comune denuclearizzato" ma per qualche tempo ne fui spaventatissimo
Silvio
morodirho
morodirho
-
Rispondi Abuso
Inserito il 27/04/2020 alle: 10:11:29
si , e i camion li facciamo ''a pedali'', come le macchinine wink
mala tempora currunt, sed peiora parantur
19
Emme48
Emme48
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13/01/2006 24154
Rispondi Abuso
Inserito il 27/04/2020 alle: 13:06:40
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 27/04/2020 alle 10:08:27

Abbiamo alcune ipotesi (OMS anno 2006) che parlano di 4000 decessi nella sola Europa, 9000 in totale, ma OMS ha notoriamente stime prudenti. L'unico dato certo è che non possiamo dire che non successe nulla, cosa questa
che sarebbe bello non leggere più. Calcoliamo che sia anche 10 volte tanto, sono comunque più bassi dei morti per inquinamento prodotto dal petrolio oggi anno ​​​​​​, però in itialia è stato vietato il nucleare.  Concordo che una eventuale nube tossica non conosca confini (poco dopo il confine con la Francia c'è ne sono alcune) , ma, o si chiudono tutte le centrali al mondo, o non ha avuto senso chiuderle  solo in Italia, continuando comunque a comprarla dagli altri paesi.  Capisco perfettamente che se scoppia un reattore sono problemi, ma credo che nuove tecnologie e nuovi materiali possano contribuire a ridurre a 0 i rischi.  Si anche che non è LA Soluzione, ma, secondo me, è meno problematica e più pulita del petrolio.  Io ero piccolo quando è successo, ma ricordo un paio di particolari, mettere le scarpe su fogli di giornale prima di entrare in casa e una cosa che mi angoscia a, una volta a settimana andavamo a trovare i miei nonni che abitavano a 10 km da noi, passavamo in un comune dove sulla strada vedevo un cartello con il simbolo della radioattività, tutte le volte che lo vedevo mi spaventava, perché in corsa non riuscivo a leggere cosa vi fosse scritto.  Solo molto tempo dopo, capii, vi era scritto comune denuclearizzato ma per qualche tempo ne fui spaventatissimo
...
Non concordo.
Si devono fare ragionamenti che stiano almeno in piedi da soli.

Rischio zero.... avere centrali tanto le hanno anche gli altri.... i morti per inquinamento giustificano un rischio aggiuntivo...

Ma proprio no.

Marco


 
Marco

http://www.m48.it

14
bradipo66
bradipo66
31/07/2011 1333
Rispondi Abuso
Inserito il 27/04/2020 alle: 19:14:19
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 27/04/2020 alle 10:08:27

Abbiamo alcune ipotesi (OMS anno 2006) che parlano di 4000 decessi nella sola Europa, 9000 in totale, ma OMS ha notoriamente stime prudenti. L'unico dato certo è che non possiamo dire che non successe nulla, cosa questa
che sarebbe bello non leggere più. Calcoliamo che sia anche 10 volte tanto, sono comunque più bassi dei morti per inquinamento prodotto dal petrolio oggi anno ​​​​​​, però in itialia è stato vietato il nucleare.  Concordo che una eventuale nube tossica non conosca confini (poco dopo il confine con la Francia c'è ne sono alcune) , ma, o si chiudono tutte le centrali al mondo, o non ha avuto senso chiuderle  solo in Italia, continuando comunque a comprarla dagli altri paesi.  Capisco perfettamente che se scoppia un reattore sono problemi, ma credo che nuove tecnologie e nuovi materiali possano contribuire a ridurre a 0 i rischi.  Si anche che non è LA Soluzione, ma, secondo me, è meno problematica e più pulita del petrolio.  Io ero piccolo quando è successo, ma ricordo un paio di particolari, mettere le scarpe su fogli di giornale prima di entrare in casa e una cosa che mi angoscia a, una volta a settimana andavamo a trovare i miei nonni che abitavano a 10 km da noi, passavamo in un comune dove sulla strada vedevo un cartello con il simbolo della radioattività, tutte le volte che lo vedevo mi spaventava, perché in corsa non riuscivo a leggere cosa vi fosse scritto.  Solo molto tempo dopo, capii, vi era scritto comune denuclearizzato ma per qualche tempo ne fui spaventatissimo
...
Pur essendo migliorate dal punto di vista della sicurezza, le centrali nucleari hanno ancora molti punti deboli come dimostra Fukushima. Esistono fattori interni, esterni e imprevedibili, nel caso di un incidente come affrontarlo e limitare i danni ? A Chernobyl furono fatte azioni che peggiorarono la situazione in preda alla confusione più totale e anche il moderno sarcofago è il male minore, non la soluzione, l'ambiente nella zona di alienazione sarà invivibile per decine di migliaia di anni ( anche se ci vivono circa un centinaio di persone senza problemi, misteri della natura). Non si ha il controllo una volta innescata la reazione nucleare e non c'è modo di fermarla, a Chernobyl andò bene che gli altri  reattori non furono coinvolti, qualche anno dopo un'altro reattore ebbe un incidente minore e venne fermato fino alla chiusura definitiva dell'impianto nel 2000. Altro grosso problema sono le scorie, cosa ne fai? continuiamo a portarle nel Terzo Mondo? senza contare che  seppur minimi, i tassi di radiazioni nei dintorni delle centrali sono più alti che altrove. Quando si riuscirà a gestire tutti i possibili incidenti e le scorie allora se ne potrà parlare. Certamente l'inquinamento atmosferico è causa di decine di migliaia di morti in Italia ( si stima dai 60 agli 80k all'anno) e milioni nel mondo ( circa 7) causati da tutto l'inquinamento ( auto, riscaldamento o rifiuti compresi) senza contare i malati cronici e relativi costi ( i morti stimati  di Chernobyl negli anni furono dai 4 ai 19k senza contare gli ammalati e il problema degli sfollati, ma il n esatto non lo sapremo mai ). D'altra parte abbiamo visto come è diminuito l'inquinamento atmosferico e marino in questo mese e mezzo di parziale chiusura pur con le centrali in funzione. Atteggiamenti più virtuosi da parte di tutti e meno interessi economici renderebbero il mondo un posto più vivibile. Investiamo nelle nuove tecnologie.
Ricordo che gli incidenti riconosciuti dall' AIEA sono 33, in tutto il mondo, ma secondo Greenpeace e altri almeno 130
bradipo66
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Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 13129
Rispondi Abuso
Inserito il 27/04/2020 alle: 19:27:13

Hai scritto:
... senza contare che  seppur minimi, i tassi di radiazioni nei dintorni delle centrali sono più alti che altrove.

Non m'intrometto sugli altri aspetti da te e da altri evidenziati perché le mie conoscenze mi suggeriscono di astenermi, ma quello che riporto qui sopra, da te scritto, è proprio il contrario dalla realtà. Quello che succede dentro e fuori (area circostante) una centrale nucleare è controllato periodicamente dall'Agenzia Internazionale con visite a sorpresa e rilevazioni trasferite in diretta alla sede centrale (Vienna) senza la possibilità di manipolazioni. E le zone circostanti le centrali nucleari sono inquinate esattamente come le zone lontane, senza nessuna differenza. Anzi, una differenza c'è: quelle zone sono controllate, le altre no. Se, poi, succede Cernobyl o Fukushima, è un altro discorso.

Giovanni

 
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impiegatodelvolante
impiegatodel...
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14/01/2010 29436
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Inserito il 27/04/2020 alle: 19:59:37
In risposta al messaggio di bradipo66 del 27/04/2020 alle 19:14:19

Pur essendo migliorate dal punto di vista della sicurezza, le centrali nucleari hanno ancora molti punti deboli come dimostra Fukushima. Esistono fattori interni, esterni e imprevedibili, nel caso di un incidente come affrontarlo
e limitare i danni ? A Chernobyl furono fatte azioni che peggiorarono la situazione in preda alla confusione più totale e anche il moderno sarcofago è il male minore, non la soluzione, l'ambiente nella zona di alienazione sarà invivibile per decine di migliaia di anni ( anche se ci vivono circa un centinaio di persone senza problemi, misteri della natura). Non si ha il controllo una volta innescata la reazione nucleare e non c'è modo di fermarla, a Chernobyl andò bene che gli altri  reattori non furono coinvolti, qualche anno dopo un'altro reattore ebbe un incidente minore e venne fermato fino alla chiusura definitiva dell'impianto nel 2000. Altro grosso problema sono le scorie, cosa ne fai? continuiamo a portarle nel Terzo Mondo? senza contare che  seppur minimi, i tassi di radiazioni nei dintorni delle centrali sono più alti che altrove. Quando si riuscirà a gestire tutti i possibili incidenti e le scorie allora se ne potrà parlare. Certamente l'inquinamento atmosferico è causa di decine di migliaia di morti in Italia ( si stima dai 60 agli 80k all'anno) e milioni nel mondo ( circa 7) causati da tutto l'inquinamento ( auto, riscaldamento o rifiuti compresi) senza contare i malati cronici e relativi costi ( i morti stimati  di Chernobyl negli anni furono dai 4 ai 19k senza contare gli ammalati e il problema degli sfollati, ma il n esatto non lo sapremo mai ). D'altra parte abbiamo visto come è diminuito l'inquinamento atmosferico e marino in questo mese e mezzo di parziale chiusura pur con le centrali in funzione. Atteggiamenti più virtuosi da parte di tutti e meno interessi economici renderebbero il mondo un posto più vivibile. Investiamo nelle nuove tecnologie. Ricordo che gli incidenti riconosciuti dall' AIEA sono 33, in tutto il mondo, ma secondo Greenpeace e altri almeno 130
...
Tutto giusto, ma vi ricordo che di centrali nucleari, ne siamo circondati, quindi non ha nessun senso averle al di là del confine, le eventuali radiazioni non le fermi alla frontiera, trovo assurdo che le abbiamo a fianco, la compriamo dagli altri, abbiamo chiese le nostre e in caso di incidente moriremo ugualmente. 
O si chiudono tutte, o questi discorsi del. " e ma se succede qualcosa" lasciano il tempo che trova
Silvio
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bradipo66
bradipo66
31/07/2011 1333
Rispondi Abuso
Inserito il 27/04/2020 alle: 20:56:13
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 27/04/2020 alle 19:59:37

Tutto giusto, ma vi ricordo che di centrali nucleari, ne siamo circondati, quindi non ha nessun senso averle al di là del confine, le eventuali radiazioni non le fermi alla frontiera, trovo assurdo che le abbiamo a fianco,
la compriamo dagli altri, abbiamo chiese le nostre e in caso di incidente moriremo ugualmente.  O si chiudono tutte, o questi discorsi del. e ma se succede qualcosa lasciano il tempo che trova
...
La speranza è che vengano chiuse, come in Germania (chiusura totale entro il 2022) o Francia (probabile chiusura di 17 centrali). Vero che nel mondo ce ne sono 66 in progetto o costruzione.
Tra l'altro i costi e i tempi di smantellamento delle vecchie centrali ( anni 80 e 90) saranno enormi.
Nel costo dell'energia va considerato dalla progettazione allo smaltimento della centrale e dei rifiuti oltre alla bonifica del terreno oltre ai tempi lunghi di costruzione e di smantellamento ( e senza considerare eventuali incidenti). Inoltre non è ancora stata trovata una soluzione per la gestione dei rifiuti più radioattivi. Con queste considerazioni la convenienza economica decade, non invece il fatto di essere indipendenti da altri Paesi per l'approvvigionamento di combustibile per le centrali. Infine, discorso da non sottovalutare potrebbero essere obiettivo di attentati terroristici

https://www.ecoage.it/energia-n...


https://www.lifegate.it/persone...

bradipo66

Modificato da bradipo66 il 27/04/2020 alle 21:12:23
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bradipo66
bradipo66
31/07/2011 1333
Rispondi Abuso
Inserito il 27/04/2020 alle: 21:08:53
In risposta al messaggio di Giovanni del 27/04/2020 alle 19:27:13

Hai scritto: ... senza contare che  seppur minimi, i tassi di radiazioni nei dintorni delle centrali sono più alti che altrove. Non m'intrometto sugli altri aspetti da te e da altri evidenziati perché le mie conoscenze
mi suggeriscono di astenermi, ma quello che riporto qui sopra, da te scritto, è proprio il contrario dalla realtà. Quello che succede dentro e fuori (area circostante) una centrale nucleare è controllato periodicamente dall'Agenzia Internazionale con visite a sorpresa e rilevazioni trasferite in diretta alla sede centrale (Vienna) senza la possibilità di manipolazioni. E le zone circostanti le centrali nucleari sono inquinate esattamente come le zone lontane, senza nessuna differenza. Anzi, una differenza c'è: quelle zone sono controllate, le altre no. Se, poi, succede Cernobyl o Fukushima, è un altro discorso. Giovanni  
...
A Prypiat ( la città vicino alla centrale di Chernobyl) le radiazioni emesse erano normalmente più elevate anche se entro i limiti tollerati. Non essendo a tenuta stagna perfetta alcuni radioisotopi fuoriescono e colpiscono in maggioranza feti e bambini

https://www.qualenergia.it/arti...


http://tozzi-national-geographi...


Gli studi non sono recentissimi e quindi oggi potrebbero essere migliorate le condizioni, io comunque non vivrei a fianco di una centrale nucleare, così come di una a carbone o sotto l'alta tensione
bradipo66

Modificato da bradipo66 il 27/04/2020 alle 21:14:58
18
cruiser
cruiser
22/05/2007 2330
Rispondi Abuso
Inserito il 27/04/2020 alle: 21:49:42
In risposta al messaggio di Emme48 del 27/04/2020 alle 08:40:00

Immagini terrificanti. Il contatore Geiger però me lo sarei portato da casa... mi fido poco dell'onestà dei tour operators... e anche un dosimetro. Lí è tutto Cesio, di Iodio con tempo di decadimento di una settimana
ormai non c'è più nulla. Non mi torna l'assenza di mascherine in un terreno altamente contaminato potenzialmente volatile alla prima folata di vento. Anche dei copriscarpe ci stavano bene insieme a un vestiario impermeabile e non poroso come la stoffa. Immagini veramente spettacolari e... terribili allo stesso tempo. Marco  
...
Anch'io avrei preferito avere un contatore professionale, ma avevamo alcuni di quelli gialli che hai visto nella foto e sembravano oggetti costosi (si pagava extra per il noleggio dell'apparecchio). Io il mio lo avevo sempre con me, e aveva la funzione dosimetro attivata:  a fine giornata avevo assorbito 0,003 milliSievert di radiazioni.

La guida diceva che quel contatore misurava solo alcuni tipi di radiazioni, ma io ero abbastanza tranquillo perché in uscita siamo stati sottoposti un paio di volte a screening in una specie di cabina, per misurare la contaminazione generale. Io nella mia ignoranza mi sono fidato frown

E' obbligatorio vestirsi con pantaloni e maniche lunghe (da abbassare all'occorrenza), per ridurre l'esposizione alla polvere. Non si può mangiare un panino all'esterno, ma si può bere l'acqua in bottiglia. Non ho visto nessuno indossare tute o copriscarpe, neanche chi sta li a tempo pieno.

Il terreno, come dici, è contaminato, però seguendo le indicazioni delle guide è possibile fare passeggiate in sicurezza. In alcune zone critiche è obbligatorio procedere su sentieri di cemento, non si può andare liberamente nei campi.
La zona è monitorata e relativamente sicura, non credo basti il vento per creare problemi seri di contaminazione. Quello che potrebbe avvenire, se un edificio dovesse crollare, è che le macerie smuoverebbero il terreno a una profondità di vari cm, sufficiente per far riaffiorare le radiazioni di parecchi anni fa.  Il Duga Radar, ad esempio, viene solo tenuto d'occhio ma è senza manutenzione (almeno così mi dissero nel 2018). Se dovesse crollare, si tornerebbe indietro di diversi anni con le radiazioni. Quando i palazzi di Prypiat inizieranno a crollare, mi aspetto che tutta l'area venga interdetta dinuovo.
Immagino che un effetto simile potrebbe determinarlo anche un'alluvione, portando inoltre terreno contaminato sul fiume Dnepr e quindi verso il Mar Nero.

Mi è rimasto impresso un episodio in cui col furgone siamo passati accanto a una foresta altamente contaminata. Vietato fermarsi, finestrini rigorosamente chiusi e velocità di almeno 60 km/h. I contatori Geiger sono impazziti per qualche secondo. La guida ci aveva detto che in quella zona era piovuto poco dopo l'incidente, scaricando a terra la contaminazione, o qualcosa del genere.

20180731_132154.jpg

20180731_131208.jpg

Modificato da cruiser il 27/04/2020 alle 22:10:59
18
cruiser
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22/05/2007 2330
Rispondi Abuso
Inserito il 27/04/2020 alle: 22:01:46
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 27/04/2020 alle 19:59:37

Tutto giusto, ma vi ricordo che di centrali nucleari, ne siamo circondati, quindi non ha nessun senso averle al di là del confine, le eventuali radiazioni non le fermi alla frontiera, trovo assurdo che le abbiamo a fianco,
la compriamo dagli altri, abbiamo chiese le nostre e in caso di incidente moriremo ugualmente.  O si chiudono tutte, o questi discorsi del. e ma se succede qualcosa lasciano il tempo che trova
...
Però avere un incidente in casa sarebbe una bella gatta da pelare. Se la centrale è all'estero, a parte la contaminazione, la responsabilità invece ricade sul governo straniero, es.: Francia, Slovenia, etc., e i problemi grossi se li spupazzano loro per diverse generazioni: costruzione/manutenzione sarcofago, indennizzi vari.
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impiegatodelvolante
impiegatodel...
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14/01/2010 29436
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Inserito il 28/04/2020 alle: 08:27:59
Guarda, se dovesse capitare in Francia, ti assicuro che l'ultimo dei mie pensieri ricadrebbe sui problemi della responsabilità e dei provvedimenti del dopo, probabilmente morirei nel giro di pochi ggwink​​​​​​
Ripeto, non ho detto che È LA SOLUZIONE,  ma che di morti ne ha fatti e ne farà decisamente meno che l'inquinamento da petrolio. 
In un post di qualche anno fa sempre sul nucleare, dissi che in Italia non avrei mai voluto che si costruisce una centrale, ma non perché ne sono contrario, ma perché con il sistema italiano di costruire, l'incidente nucleare è assicurato(vedi ponti che crollano dopo inaugurazione) 
 
Silvio
22
Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 13129
Rispondi Abuso
Inserito il 28/04/2020 alle: 08:49:55

Io ho avuto l'occasione, per motivi di lavoro, di visitare tutte quattro le centrali nucleari italiane. Parliamo di impianti iniziati negli anni '60 (Latina) e finiti alla fine degli anni '80 (Codroipo). Le sicurezze che erano in atto neanche si possono immaginare per quanto sofisticate ed altre semplici allo stesso tempo, tipo affrontare un uragano con venti da oltre 250 km orari. Ho avuto occasione anche di sollevare a mani nude un pacco di combustibile (stecche di uranio) in quanto questo materiale è inerte finché non attivato nel nucleo della centrale. Questo checché ne dicano gli ambientalisti che i minatori che estraggono uranio muoiono per le radiazioni. Ho assistito, de visu, anche alle operazioni per estrarre il materiale dal nucleo e metterlo nei contenitori per lo smaltimento, potendolo anche vedere nelle vasche di deposito. 

Il forumista che raccontava dei controlli all'uscita mi ha fatto venir in mente quello che capitò al mio collega quando uscimmo da una di queste nostre centrali (Trino): io e l'accompagnatore passammo senza allarmi ma per questo collega, niente da fare, suonava sempre l'allarme. Se l'era fatta quasi addosso quando scoprimmo, anzi, il nostro accompagnatore scoprì che questo collega aveva un orologio con le lancette fosforescenti. Questo per dire la sensibilità degli strumenti di controllo. Personalmente, dovendo scegliere se abitare vicino ad una centrale nucleare o ad una centrale termoelettrica, non avrei dubbi. Ho visitato anche centrali termoelettriche (Civitavecchia, Porto Tolle, Brindisi, B.a.st.a.rdo ed altre minori) e so cosa buttano fuori pur se con tutte gli accorgimenti del caso. Tutt'altra cosa delle centrali idroelettriche ma l'acqua che cade giù quella che è; però anche queste non è che siano esenti da rischi, in Italia, se non erro, solo questa tipologia ha creato tragedie: Longarone.

Quanto alla Germania e Francia che chiuderanno le loro centrali nucleari, hanno usato il verbo al futuro e non hanno indicato le alternative.

Giovanni 
Edit Ho dovuto modificare il nome dell'ultima centrale perché asteriscato dal sistema.

Modificato da Giovanni il 28/04/2020 alle 08:52:07
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bradipo66
bradipo66
31/07/2011 1333
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Inserito il 28/04/2020 alle: 17:14:15
Mio padre ha lavorato, alla Breda di Milano, al reparto turbine per le centrali nucleari e seguiva la costruzione e i controlli di qualità, altissimi, ma non sempre effettuati in maniera così maniacale ( tra l'altro lui è ed era favorevole al nucleare avendo lavorato anche in Francia negli anni '60 al progetto Superfenix). Dando per scontato che gli standard di sicurezza sono ottimi sia in fase di progettazione, sia in fase di realizzazione faccio alcune considerazioni:
Contro
1 - Costi, dal progetto allo smantellamento, dai rifiuti alla bonifica del terreno ( e le varie tempistiche), polizze assicurative,  non sono così favorevoli ( al netto di incidenti). I costi del nucleare non comprendono  il combustibile, come nelle centrali a combustibile fossile e quindi, per essere ammortizzati devono durare più anni ( e più manutenzione)  

https://www.ecoage.it/energia-n...


2 - Il grosso problema, e lo vediamo con le infrastrutture, è la manutenzione regolare, fondamentale in strutture di questo tipo, che, oltre ai costi, prevedono anche periodi di fermo ( uno dei problemi che causò l'incidente a Chernobyl fu limitare al massimo il tempo di stop per gli interventi e i test di controllo)
3 - come controllare un incidente nucleare al di là delle cause ( non solo con emissioni nell'aria, ma anche ad eventuali falde acquifere presenti intorno)
4 - come trasportare e eliminare le scorie, allo stato attuale non mi sembra ci siano soluzioni definitive. Possono essere recuperati in parte e riutilizzati con costi particolarmente alti e non privi di rischi di incidente per cui molti Paesi non lo fanno. Per il momento i rifiuti vengono stoccati in attesa di soluzioni definitive ( al momento solo ipotesi), ma nessuno può garantirne la sicurezza nel tempo. Chi controlla poi i depositi stoccati? e i rifiuti smaltiti illegalmente ? 

https://it.wikipedia.org/wiki/R...

,  

https://www.focus.it/scienza/en...


5 - il territorio intorno alla centrale, nonostante i controlli, rimane contaminato e più pericoloso rispetto agli altri 

http://tozzi-national-geographi...

,   

https://www.qualenergia.it/arti...


6- non è un'energia rinnovabile, uranio e plutonio non sono presenti in enormi quantità. Si sta studiando la possibilità di recuperarlo dal mare, o reattori che possono utilizzare altri minerali, per il momento siamo ancora nel campo delle ipotesi.
7 - il raffreddamento utilizza grandi prelievi di acqua e viene reimmessa più calda con alterazioni degli ambienti naturali ( per questo vengono costruite vicino a fiumi o mare, e eventuali incidenti riversano materiale radioattivo in questi sistemi )
8- possibili attentati terroristici
Pro
1 - coinvolge più lavoratori di una centrale normale
2 - produzione di grande quantità di energia
3 - bassa produzione di inquinanti, a parte le scorie nucleari durante il funzionamento produce principalmente vapore acqueo, ma durante i processi di costruzione, smaltimento centrale e scorie, estrazione e produzione isotopi radioattivi se ne produce più rispetto ai corrispondenti processi delle altre centrali
4 - indipendenza da combustibili come petrolio e carbone  e quindi da altri Stati
bradipo66

Modificato da bradipo66 il 28/04/2020 alle 17:17:34
22
Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 13129
Rispondi Abuso
Inserito il 28/04/2020 alle: 18:29:11

Hai scritto:
7 - il raffreddamento utilizza grandi prelievi di acqua e viene reimmessa più calda con alterazioni degli ambienti naturali ( per questo vengono costruite vicino a fiumi o mare, e eventuali incidenti riversano materiale radioattivo in questi sistemi )

Se tuo padre ha lavorato nell'ambito delle centrali nucleari saprà che l'acqua esce dall'impianto ad 1 o 2 gradi superiori alla temperatura d'entrata che, rimescolata con l'acqua adiacente, risulta ininfluente. Se dal mare o dal fiume recepisce acqua a 15 gradi, la restituisce a 16-17 gradi che, confluendo nel mare o nel restante flusso del fiume, alla fine non apporta alcuna variazione. Visto con i miei occhi alla centrale nucleare di Trino (Vercelli).

Forse tuo padre ha dimenticato di segnalarti che l'acqua che viene prelevata dal fiume o dal mare, prima di entrare nell'impianto, viene depurata di qualsiasi elemento inquinante, quindi l'acqua che viene restituita all'ambiente (fiume o mare) è l'acqua che è stata prelevata, meno quella evaporata, ma pulitissima; in minima parte, minima parte, consente di ripulire una parte dell'acqua del mare (ininfluente!) o del fiume.

Giovanni
 
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bradipo66
bradipo66
31/07/2011 1333
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Inserito il 28/04/2020 alle: 20:08:37
In risposta al messaggio di Giovanni del 28/04/2020 alle 18:29:11

Hai scritto: 7 - il raffreddamento utilizza grandi prelievi di acqua e viene reimmessa più calda con alterazioni degli ambienti naturali ( per questo vengono costruite vicino a fiumi o mare, e eventuali incidenti riversano
materiale radioattivo in questi sistemi ) Se tuo padre ha lavorato nell'ambito delle centrali nucleari saprà che l'acqua esce dall'impianto ad 1 o 2 gradi superiori alla temperatura d'entrata che, rimescolata con l'acqua adiacente, risulta ininfluente. Se dal mare o dal fiume recepisce acqua a 15 gradi, la restituisce a 16-17 gradi che, confluendo nel mare o nel restante flusso del fiume, alla fine non apporta alcuna variazione. Visto con i miei occhi alla centrale nucleare di Trino (Vercelli). Forse tuo padre ha dimenticato di segnalarti che l'acqua che viene prelevata dal fiume o dal mare, prima di entrare nell'impianto, viene depurata di qualsiasi elemento inquinante, quindi l'acqua che viene restituita all'ambiente (fiume o mare) è l'acqua che è stata prelevata, meno quella evaporata, ma pulitissima; in minima parte, minima parte, consente di ripulire una parte dell'acqua del mare (ininfluente!) o del fiume. Giovanni  
...
Non ho detto che l'acqua che viene riversata è contaminata ( tranne incidenti non sempre prevenibili). L'acqua viene si raffreddata nelle torri di raffreddamento, ma comunque rientra ad una temperatura superiore. Finchè finisce nel mare o nel fiume questa si diluisce, in un lago molto meno e sappiamo benissimo che 1 o 2 gradi in un ecosistema ( soprattutto se velocemente) fanno una differenza enorme. In casi di scarsità di acqua per siccità o estati molto calde con temperature dell'acqua in rialzo possono esserci problemi di raffreddamento. L'acqua viene trattata con additivi per evitare incrostazioni o corrosione? se si con cosa? queste sostanze vengono riversate nell'acqua? non sono un tecnico e quindi prendo per buone le tue chiarificazioni che, sicuramente ti intendi più di me, le mie erano una serie di considerazioni e riflessioni. Non esiste una produzione di energia a impatto zero, bisogna capire qual'è la migliore al netto di mode, interessi e avere una visione a lungotermine.

https://www.lifegate.it/persone...


http://www.noncicredo.org/index...


https://www.cdt.ch/svizzera/cro...


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bradipo66
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Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 13129
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Inserito il 29/04/2020 alle: 11:19:10
In risposta al messaggio di bradipo66 del 28/04/2020 alle 20:08:37

Non ho detto che l'acqua che viene riversata è contaminata ( tranne incidenti non sempre prevenibili). L'acqua viene si raffreddata nelle torri di raffreddamento, ma comunque rientra ad una temperatura superiore. Finchè
finisce nel mare o nel fiume questa si diluisce, in un lago molto meno e sappiamo benissimo che 1 o 2 gradi in un ecosistema ( soprattutto se velocemente) fanno una differenza enorme. In casi di scarsità di acqua per siccità o estati molto calde con temperature dell'acqua in rialzo possono esserci problemi di raffreddamento. L'acqua viene trattata con additivi per evitare incrostazioni o corrosione? se si con cosa? queste sostanze vengono riversate nell'acqua? non sono un tecnico e quindi prendo per buone le tue chiarificazioni che, sicuramente ti intendi più di me, le mie erano una serie di considerazioni e riflessioni. Non esiste una produzione di energia a impatto zero, bisogna capire qual'è la migliore al netto di mode, interessi e avere una visione a lungotermine.
...

Hai scritto:
L'acqua viene trattata con additivi per evitare incrostazioni o corrosione? se si con cosa? queste sostanze vengono riversate nell'acqua?

Premetto che non sto intervenendo per polemizzare con te o con altri, ma solo per discutere su un argomento che, in parte, ha creato crisi in Italia quando ha chiuso le proprie centrali nucleari per uno scellerato comportamento del Psi di allora (nella persona di Craxi per non farsi battere a sinistra dal Pci), che ha influito pesantemente sul risultato del referendum, costringendoci a comprare energia all'estero, prodotta col nucleare; ricordo ancora che non si comprano Giga wattora ma si comprano Giga watt di potenza che, poi, consumata o non consumata, si paga, mandando a farsi benedire le energie alternative che, infatti, ce le troviamo inutilmente addebitate in bolletta.

Premesso questo forse non sei a conoscenza di che acqua si parla nelle centrali nucleari: l'acqua deve essere pura, purificata, senza additivi, senza niente, altrimenti si contaminerebbe tutto! Questo detto in termini super semplicistici, sia chiaro.

Giovanni
Al Ula
Al Ula
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Inserito il 29/04/2020 alle: 12:38:44
Tralasciando il discorso circa la pericolosita' legata alla produzione di energia nucleare che potrebbe essere associata ad un sistema di bassa probabilita' ma altissimo rischio, ricordo che un professore che ci teneva un corso all'universita' di Genova aveva partecipato agli studi per la costruzione della centrale di Montalto di Castro di cui ci aveva ampiamente parlato in senso generale. Ci disse che la centrale era stata pensata come una delle piu' sicure al mondo (con i criteri dell'epoca) aggiungendo che gl iingegneri italiani erano tra i migliori a livello mondiale. Lui reputava molto stupido aver bloccato un progetto come quello considerando soprattutto che era quasi terminato dopo aver speso una immensa quantita' di denaro. Ovvio che una corrente poilitca cavalco' l'onda dell'incidente di Cernobyl per portare l'opinione pubblica in una certa direzione. Ora soffriamo anche per quelle scelte scellerate prese, come spesso accade in Italia, senza ragionare sulle alternative. Si puo' dire che Montalto di Castro sia un gigantesco monumento al fallimento della politica energetica italiana.
Stefano
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Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 13129
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Inserito il 29/04/2020 alle: 12:46:18
In risposta al messaggio di Al Ula del 29/04/2020 alle 12:38:44

Tralasciando il discorso circa la pericolosita' legata alla produzione di energia nucleare che potrebbe essere associata ad un sistema di bassa probabilita' ma altissimo rischio, ricordo che un professore che ci teneva un
corso all'universita' di Genova aveva partecipato agli studi per la costruzione della centrale di Montalto di Castro di cui ci aveva ampiamente parlato in senso generale. Ci disse che la centrale era stata pensata come una delle piu' sicure al mondo (con i criteri dell'epoca) aggiungendo che gl iingegneri italiani erano tra i migliori a livello mondiale. Lui reputava molto stupido aver bloccato un progetto come quello considerando soprattutto che era quasi terminato dopo aver speso una immensa quantita' di denaro. Ovvio che una corrente poilitca cavalco' l'onda dell'incidente di Cernobyl per portare l'opinione pubblica in una certa direzione. Ora soffriamo anche per quelle scelte scellerate prese, come spesso accade in Italia, senza ragionare sulle alternative. Si puo' dire che Montalto di Castro sia un gigantesco monumento al fallimento della politica energetica italiana. Stefano
...

Già Montalto di Castro. Mi hai fatto ricordare quando andai a quella Centrale la cui costruzione era ormai quasi completata. Ricordo l'entusiasmo del personale tecnico ed amministrativo che già vi stava prendendo posizione, gli spazi enormi per tutto quanto era possibile prevedere; ricordo l'enorme salone d'ingresso (almeno ai miei occhi). Quanto alle scellerate scelte, allora come oggi, vige il motto, in alcune fazioni politiche, del tanto peggio tanto meglio perché solo nel peggio potevano ... avere giustificazione.

Giovanni
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13/01/2006 24154
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Inserito il 29/04/2020 alle: 15:07:52
In risposta al messaggio di Al Ula del 29/04/2020 alle 12:38:44

Tralasciando il discorso circa la pericolosita' legata alla produzione di energia nucleare che potrebbe essere associata ad un sistema di bassa probabilita' ma altissimo rischio, ricordo che un professore che ci teneva un
corso all'universita' di Genova aveva partecipato agli studi per la costruzione della centrale di Montalto di Castro di cui ci aveva ampiamente parlato in senso generale. Ci disse che la centrale era stata pensata come una delle piu' sicure al mondo (con i criteri dell'epoca) aggiungendo che gl iingegneri italiani erano tra i migliori a livello mondiale. Lui reputava molto stupido aver bloccato un progetto come quello considerando soprattutto che era quasi terminato dopo aver speso una immensa quantita' di denaro. Ovvio che una corrente poilitca cavalco' l'onda dell'incidente di Cernobyl per portare l'opinione pubblica in una certa direzione. Ora soffriamo anche per quelle scelte scellerate prese, come spesso accade in Italia, senza ragionare sulle alternative. Si puo' dire che Montalto di Castro sia un gigantesco monumento al fallimento della politica energetica italiana. Stefano
...
Costa tantissimo fare le centrali.
Dobbiamo comprare l'uranio all'estero perché noi non lo abbiamo.
Costa tantissimo dismetterle.

Quando l'ultimo tetto italiano sarà coperto di pannelli solari allora ne riparleremo.

Marco.
Marco

http://www.m48.it

morodirho
morodirho
-
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Inserito il 29/04/2020 alle: 15:18:03
è stato fatto un referendum ,la maggioranza ha detto no, che piaccia o meno ai sostenitori di COL ,è la democrazia wink
ps 
sapete quante delibere condominiali non mi andavano bene? la maggioranza era di parere diverso e si accettava,
mala tempora currunt, sed peiora parantur
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