Il caffè italiano è il peggiore del mondo

In risposta al messaggio di dani1967 del 17/11/2022 alle 16:04:08

In questi giorni ha ripreso auge questo vecchio articolo di cui forse si parlò anche qui ... E' di nuovo interessante perché nel caffé si riversa molto del nostro gastronazionalismo, quel pregiudizio di moltissimi,

e tra questi vedo molto infuocati alcuni parenti del sud, che tutto quello di alimentare che è italiano o di tradizione italiana sia buonissimo e il resto, ehm, fa ******. Partendo dal presupposto che il caffè è tutto fuorché italiano, che il nostro caffè espresso sia il meglio, beh, concordo con chi ha scritto l'articolo. Il fatto già di mettere un cucchiaino di caffè in una tazzina, questo è vero, vuol dire cancellare totalmente il gusto di una bevanda che altrimenti davvero è imbevibile. Personalmente non zucchero più il caffè da anni; il caffè buono riesco a berlo, quello che fa ****** lo è perché cattivo. Mediamente perché come giustamente dice l'articolo, il caffè in Italia si tosta troppo, è un caffè bruciato, e noi confondiamo il forte con il bruciato. Il caffè di buona qualità invece ha un buon aroma, un buon gusto, anche senza zucchero. Sotto questo aspetto io non disdegno il caffé come bevanda lunga, non lunghissima, spesso porta con se molti più aromi e non ha gusto di carbone dolcificato. Mi rendo conto, partendo dalle violente discussioni sulla caffettiera in camper, che è un argomento più divisivo del calcio o della politica e che meriterebbe un extra di extra, ma o concordo con l'articolo. Quando invece si voleva il caffè napoletano patrimonio DELL'UNESCO. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson

...

Io bevo caffè, uno e qualche volta due al giorno, sempre, da sempre senza zucchero. E questo frutto lo assumo solo come caffè espresso, aborro (direbbe Mughini) il gelato al caffè, il tiramisù al caffè, ecc., non bevo cappuccini. L'ho bevuto fuori dall'Italia solo all'inizio del mio girovagare, poi ho smesso perché, per me, ripeto per me, è imbevibile quello che offrono all'estero come caffè.

Da quello che ho sentito dai Sudamericani, il nostro modo di preparare il caffè è il migliore del mondo, specialmente se l'acqua usata non è eccessivamente calda. Senza zucchero si può distinguere il buon caffè dalla ciofega.

Giovanni

Io due, mattina e pranzo, fatti con la Kamira e poco zucchero.

Da sempre un solo caffè la mattina ma insieme ad ina bacinella di latte da un po’ di tempo senza lattosio.
Se prendo occasionalmente un caffè anche se dopo pranzo faccio due notti in bianco 

E quindi ancora peggio 

In risposta al messaggio di dani1967 del 17/11/2022 alle 22:47:49

Io di per se lo prendo poco per problemi al lato  b. Ma qui non discutiamo del quanto, ma del fatto che si beve spesso una roba bruciata.

A volte succede che si senta il bruciato, soprattutto quello che si prende dopo il pasto, ma a volte é veramente buono, e te ne accorgi veramente solo se lo prendi senza zucchero.

E per essere buono deve esserlo in.tutte le fasi. Ricordo un posto dove mangiavo sempre, il caffe lo facevano in due. A parità di tutto il resto una faceva una ciofeca, l’altra eccezionale. Una volta capito aspettavamo al tavolo finché alla macchinetta non arrivava quella buona.

io fino a circa i 30 anni ero super credente del caffè espresso, quello super compresso, super bruciato ma con assolutamente una cremina molto consistente.

e niente, dopo mi sono convertito, più per praticità che altro alla moka da 6, in cui uso solo il lavazza qualità oro oppure di recente solo il Chicco D'oro. ora tutti gli espressi non mi piacciono e come prima continuano a non piacermi tutti i caffe per moka che non siano di Arabica.

In risposta al messaggio di dani1967 del 17/11/2022 alle 16:04:08

In questi giorni ha ripreso auge questo vecchio articolo di cui forse si parlò anche qui ... E' di nuovo interessante perché nel caffé si riversa molto del nostro gastronazionalismo, quel pregiudizio di moltissimi,

e tra questi vedo molto infuocati alcuni parenti del sud, che tutto quello di alimentare che è italiano o di tradizione italiana sia buonissimo e il resto, ehm, fa ******. Partendo dal presupposto che il caffè è tutto fuorché italiano, che il nostro caffè espresso sia il meglio, beh, concordo con chi ha scritto l'articolo. Il fatto già di mettere un cucchiaino di caffè in una tazzina, questo è vero, vuol dire cancellare totalmente il gusto di una bevanda che altrimenti davvero è imbevibile. Personalmente non zucchero più il caffè da anni; il caffè buono riesco a berlo, quello che fa ****** lo è perché cattivo. Mediamente perché come giustamente dice l'articolo, il caffè in Italia si tosta troppo, è un caffè bruciato, e noi confondiamo il forte con il bruciato. Il caffè di buona qualità invece ha un buon aroma, un buon gusto, anche senza zucchero. Sotto questo aspetto io non disdegno il caffé come bevanda lunga, non lunghissima, spesso porta con se molti più aromi e non ha gusto di carbone dolcificato. Mi rendo conto, partendo dalle violente discussioni sulla caffettiera in camper, che è un argomento più divisivo del calcio o della politica e che meriterebbe un extra di extra, ma o concordo con l'articolo. Quando invece si voleva il caffè napoletano patrimonio DELL'UNESCO. Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. R.L. Stevenson

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Io posso dire che il caffè in Spagna fa schi fo. E che il gastronazionalismo italiano è pure poco!

La qualità degli ingredienti mediamente usata in Italia è un milione di volte meglio che in Spagna.
La complessità e varietà della cucina anche.

Loro però sono più nazionalisti di noi e stanno scalando le classiche su olio e gastronomia precisamente per politiche nazionaliste centralizzate.
I ristoranti stellati spagnoli sono fra i migliori al mondo e ne hanno più di noi. Con la gente che mangia letteralmente Mxxrda in molti casi.
4 salumi in tutto il paese. Il formaggio che si compra dicendo solo"fresco semistagionato e stagionato" .
4 zuppe di legumi osannate e conosciutissime quando solo in Toscana/Umbria  ne abbiamo cento volte di più .
ma all estero fra un po'conosceranno più la fabada o il cocido madrileño che la ribollita!
La tortilla è più famosa della frittata.
L.italia all estero è pasta e pizza e la colpa è degli italiani che non sono abbastanza nazionalisti.

Ad eccezione della eccellenza del prosciutto iberico doc, i prosciutto non iberico (serrano) è una porcheria rispetto ai nostri regionali.

Se la cucina italiana fosse in mano agli spagnoli o francesi sarebbe un dominio assoluto mondiale.

La stessa differenza che c'è tra nord e sud Italia. La cucina del centro-sud è migliore e molto più varia ..ma il Trentino Alto Adige con 4 piatti e 4 gatti ha più stellati che tante regioni del sud.

Gli oli del Garda battono i pugliesi (rimasti 1000 anni indietro come agricoltura e impresa).

Quello che serve è proprio più nazionalismo e meno guerre locali e costante autocritica e glorificazione dell' estero. Cosa che non esiste in nessun paese del mondo.
Basta vedere come Bruxelles ci mette i piedi in testa costantemente ( non solo in ambito gastronomico) e come in Spagna di Bruxelles non si parla mai. Se non per rivendicare gli interessi nazionali.

Ma la colpa è nostra perché ci autosp utta niamo per dei chiari interessucci.

Se un giornale Italiano può dire che la tal cosa italiana non va bene, è l articolo più ambito.
All estero è il contrario esatto.
Solo a dire quanto è bello e buono il proprio paese.

Non sento mai la stampa spagnola prendere le parti dell' estero per criticare l interno. In Italia è l'essenza stessa del giornalismo e della politica.

D'alta parte non siamo mai stati una nazione prima dell invenzione di Garibaldi.
Siamo almeno 3 nazioni ben distinte...minimo 2

Con il caffè in tazzina non la vedo così drastica , al bar bevo ancora ottimi caffè e non solo al bar ma anche a casa mia , personalmente non conosco i vari metodi di tostature e miscele ma raramente bevo caffè acquoso , insapore , con strani vomitevoli gusti o bruciato , quelle rare vote che è capitato ne ho bevuto solo un sorso poi rimesso sul banco con lamentela senza pagarlo poi all'altro vicino bar eccellente caffè

In risposta al messaggio di ecostar del 20/11/2022 alle 15:23:06

Con il caffè in tazzina non la vedo così drastica , al bar bevo ancora ottimi caffè e non solo al bar ma anche a casa mia , personalmente non conosco i vari metodi di tostature e miscele ma raramente bevo caffè acquoso

, insapore , con strani vomitevoli gusti o bruciato , quelle rare vote che è capitato ne ho bevuto solo un sorso poi rimesso sul banco con lamentela senza pagarlo poi all'altro vicino bar eccellente caffè

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Ecco...in Spagna 4 su 5 sono cosi
Salvo eccezioni è IMBEVIBILE. Infatti anche loro ci mettono lo zucchero più il latte condensato 

Altro che peggiore del mondo quello italiano...bah

Hunter85  , chiaramente mi riferivo al caffè in tazzina bevuto sulla nostra penisola e 90 su 100 bevo ancora buoni caffè , all'estero preferisco bere quello fatto in camper dalla Kamira , io il caffè lo bevo zuccherato anche se sarebbe meglio gustarlo amaro ma non ci sono mai riuscito 

ciao

In risposta al messaggio di ecostar del 20/11/2022 alle 15:40:50

Hunter85 , chiaramente mi riferivo al caffè in tazzina bevuto sulla nostra penisola e 90 su 100 bevo ancora buoni caffè , all'estero preferisco bere quello fatto in camper dalla Kamira , io il caffè lo bevo zuccherato anche se sarebbe meglio gustarlo amaro ma non ci sono mai riuscito  ciao

No lo so. Appunto io mi riferivo al fatto che l articolo dice che il nostro è il peggior caffè e si parlava del gastronazionalismo esagerato italiano.

Io sostengo che il caffè italiano non sia affatto cattivo anzi.
E se c'è un po' di nazionalismo gastronomico è più che giustificato. Anzi poco.

E che all'estero sono nazionalisti anche con la M

In risposta al messaggio di Hunter85 del 20/11/2022 alle 15:52:54

No lo so. Appunto io mi riferivo al fatto che l articolo dice che il nostro è il peggior caffè e si parlava del gastronazionalismo esagerato italiano. Io sostengo che il caffè italiano non sia affatto cattivo anzi. E se c'è un po' di nazionalismo gastronomico è più che giustificato. Anzi poco. E che all'estero sono nazionalisti anche con la M

 oltre al nostro italico caffè in tazzina che per i gusti italici non ci batte nessuno siamo anche i migliori con il succo di vite superando anche la Francia ma sono solo due esempi tralasciando tutto il resto tipo grana , pasta , pizza e via di seguito ove purtroppo siamo parecchio clonati ma mai eguagliati 

A proposito di succo di vite francese, provate nella stagione della vendemmia ad assaggiare l'uva da vino: acqua! Se non ci fosse l'uva pugliese, i Francesi non farebbero un goccio di vino bevibile. 

Giovanni 

Il punto secondo me è proprio il nazionalismo politico, il fare squadra e le protezioni degli interessi nazionali.

Io vedo che in Spagna (e probabilmente anche in Francia) quando Bruxelles calpesta gli interessi nazionali, lo mandano aff.
Anzi è un paese UE come noi ma al tg di UE non si parla MAI.

In Italia da 20 anni ha sostituito totalmente il dibattito sulle scelte politiche.
Il dibattito non è: cosa ci serve e cosa non vi serve.
È: cosa dice Bruxelles che si deve fare.

Ma in Spagna lo spread per il parere di Bruxelles sulle elezioni spagnole o comunque l.opinione di Bruxelles su un nuovo governo o su una nuova politica, NON ESISTE PROPRIO NEL DIBATTITO PUBBLICO.
Salvo trafiletti ogni cento anni.

Da noi subito a dire" ecco! Bruxelles fa la multa perché l.italia fa così e colà".

Questo anche in ambito gastronomico. Nella protezione degli interessi nazionali nel mercato europeo e internazionale.

Oltre alla mancanza di politiche unitarie e appunto nazionaliste.

La Spagna 30 anni fa ha deciso di diventare il leader della produzione di olio di oliva.
Bene ,con una serie di politiche centralizzate da Madrid lo hanno fatto..in barba alle lottucce locali per gli interessi del tal contadino sull altro.
(Allo stesso modo hanno fatto nello sport).

In Italia questo si fa un po' al nord. Ma al sud?
Basta vedere la produzione di frutti tropicali.
Dovremmo essere i primi esportatori europei insieme alla Spagna.
Invece in Spagna hanno riconvertito massivamente terreni incolti e non ad avocado e mango. In Sicilia Calabria e Puglia quanto si produce di questo a livello massivo anche se c'è il clima ? Poco.

In Trentino si fa quello che si fa in Spagna.
Politiche precise, fortemente unitarie..e infatti in 30 anni in Trentino sono passati da fare vini sconosciuti a un esportazione enorme.


O la differenza tra la tutela e la promozione di qualche nostro prosciutto di alta qualità regionale rispetto al prosciutto iberico? 
Loro hanno fatto del prosciutto iberico un industria ben precisa unificata  e con una promozione immensa a livello politico.
E tutto il resto del prosciutto loro fa CAG...

POSSIBILE che all estero di italiano si conosce pasta pizza e?? Conoscono più la Melinda (sempre per le ottime politiche tarantine) che una marea infinita di prodotti regionali italiani...che sono sconosciuti e poco esportati solo per mancanza di unità politica, nonostante un ricettario regionale italiano è più ampio di un ricettario NAZIONALE di qualunque altro paese europeo.

A me il caffè non piace, quindi solo uno al mattino per svegliarmi, rigorosamente zuccherato e da caffettiera ....uso lo Splendid da sempre, non mi sono mai posto problemi sulla ricerca della miglior qualità.
Fuori di casa, bar e ristoranti evito, dopo aver mangiato al ristorante, da buon Veneto, preferisco una buona grappa barricata .
 

In risposta al messaggio di dani1967 del 21/11/2022 alle 09:41:10

Sul caffé io sono profondamente convinto: l'espresso, proprio come idea, non è il massimo. Continuo a berlo, ma spesso e volentieri il prodotto è pessimo e bruciato. Che poi anche in spagna faccia ******, amen, sarà anche

così. Per il cibo in generale, a me non piace l'idea di difendersi a suon di carte bollate. L'Italia ha tanta qualità, e la qualità si difende da sola. Sul fatto che la spagna habbia ottimizzato i processi agricoli, come il trentino, mentre le nostre regioni meridionali restino al palo, mi pare oramai acclarato.

...

Io non sono un appassionato ne intenditore di caffè...

A parte questo il mio era un discorso più in generale sul nazionalismo in oarticolare quello gastronomico.

Ora..che la seconda testata nazionale scriva così a caratteri cubitali:

sono arrivato in ritardo avrei voluto rispondere a  Hunter85  condivido molte frasi da te scritto, ho lavorato alla promozione di prodotti della mia regione all'estero
cominciamo con il caffè, è da dire che il caffè viene dall'estero da vari paesi che nemmeno ricordo tutti ed ognuno si differenzia con varietà e caratteristiche che da il territorio, ma il particolare che il caffè i produttori una volta raccolto lo mettono ad essiccare nell'aia della loro azienda agricola, si proprio così sparso per terra per far si che si possa essiccare al sole per ridurre i costi di lavorazione, le nostre aziende riescono prima ancora di lavorarli a pulirli dai corpi estranei che arriva con il caffè, praticamente nel caffè si trovano bulloni, piccoli pezzi di ferro, mozziconi di sigarette e tanto altro, la capacità delle nostre aziende è di riuscire a ripulire di tutti i corpi estranei nel caffè, con attrezzature quasi tutte di acciaio inox, mentre in altri paesi non danno tutta questa importanza alla pulizia e qualità delle attrezzature non per nulla siamo anche esportatori di caffè, ci sono aziende estere che non avendo macchinari per questo tipo di lavorazione/pulizia acquistano caffè dall'Italia, infatti siamo anche ottimi esportatori oltre a quello ci si aggiunge una capacità delle nostre aziende di miscelare nella giusta percentuale i vari tipi di caffè per arrivare al gusto del caffè che si vuole raggiungere

per quanto riguarda la promozione dei prodotti italiani all'estero ci sarebbe molto da scrivere, l'ente preposto dello stato Italiano è l'ICE fortemente ridimensionata e modificata in Agenzia ICE, Agenzia Italiana per il Commercio con l'Estero per dare piu spazio alle regioni logicamente in Italia non ci si poteva accontentare di un solo organismo apolitico.
per la promozione ci sono le Camere di Commercio che hanno creato il Centro Estero delle Camere di Commercio, le regioni si sono create delle compartecipate, per un periodo di tempo la mia regione aveva due compartecipate se in regione vinceva la sinistra gli incarichi venivano dati ad una se vinceva la destra andava all'altra.
per far capire meglio poco piu di una quindicina di anni nella città di Shanghai si sono organizzate 4 eventi di promozioni di prodotti di una regione (evito di scriverlo) da una parte la regione, in un altro angolo della città l'associazione dei produttori di ecc ecc ecc da un'altra parte vi era la provincia di ... e da un'altra parte il consorzio del DOP ecc ecc pensate che gli importatori hanno partecipato, no è stato quasi un fallimento proprio perchè non sappiamo nemmeno promuovere i nostri prodotti nemmeno quando ci impegniamo a pagare iniziative per promuoverli  

 per Hunter85 , hai perfettamente ragione, sono stato in francia in una cena una bella tavolata mettono olio e vino a tavola, il loro olio era se ricordo bene di girasole biologico messo all'interno di una bottiglia di plastica gialla tipo quello che usevamo noi per la candeggina, dal camper ho preso l'olio extravergine che produco lo messo su una fetta di pane e lo dato a mio figlio che allora aveva sui 5 anni, i presenti si sono incuriositi hanno voluto assaggiare e praticamente mi hanno preso le altre due bottiglie di olio che avevo in camper, al momento del vino una loro bottiglia di bordeaux che costava poco meno di 10 euro e una volta tirato il tappo al di sotto cerano dei residui biancastri che loro stessi mi hanno detto che era zucchero, ho tirato un tappo da una bottiglia che mi portavo dietro e sotto il tappo vi era solo buon profumo, lo hanno apprezzato, ma mi hanno detto che il bordeaux non si tocca, il giorno dopo nel supermercato ho fatto vedere alcune bottiglie di olio EVO italiano, ma hanno comprato il loro olio, eppure non cera una grossa differenza di prezzo

in una iniziativa promozionale abbiamo invitato un giornalista francese esperto di vini dopo aver fatto visitare cantine e degustare vini, territorio e cucina tipica è rimasto molto colpito infatti sul suo giornale ha fatto veramente un bel articolo la settimana dopo un giornale italiano ha riportato di una azienda che faceva il vino in maniera truffaldina su quel giornale hanno ripreso questo articolo distruggendo tutto quello fatto di buono nei nostri confronti in precedenza