In risposta al messaggio di chorus del 22/01/2024 alle 11:18:02Ma qui si tratta anche di programmazione urbanistica, e qui si vede come la politica diventa importante. le scuole devono essere previste dove sono facilmente raggiungibili, e non distribuirle come regalino paese per paese.. Beh, da dove parte mio figlio c'è un ITIS, lui va al liceo, questo vuol dire che ci sono ragazzi che abitano a Giaveno che vanno all'ITIS di Avigliana e ragazzi di Avigliana che vanno al Liceo di Giaveno. Ma lo stesso si può dire che per le zone industriali, i centri servizi, i centri commerciali. Ripeto, dovremmo badare più alla politica su queste scelte che per i posizionamenti ideologici. Ma quanti sanno chi è il loro assessore regionale ai trasporti o all'urbanistica ?
Se una persona dovesse spostarsi da Rosate a Abbiategrasso (circa 13 km per chi non conosce la zona) posso capire che l'ipotesi mezzo pubblico sia ardua. Tuttavia immagino che chi si muove su questa tratta siano i ragazziche vanno a scuola, ma credo che durante il calendario scolastico ci siano mezzi pubblici adeguati. Fuori da questo contesto credo rimanga soltanto l'auto, ma stiamo parlando di una zona dove non esiste il minimo problema di traffico veicolare. Ho citato questa tratta perché la faccio spesso in bicicletta: qualche km in mezzo alle cascine e alle risaie, dunque stradine di campagna totalmente senza traffico, e il resto su pista ciclabile. Ecco, se avessimo un'altra cultura, 13 km totalmente pianeggianti e in gran parte su pista ciclabile, si potrebbero percorrere in bicicletta: nella fascia d'età 14-18 anni le forze non mancherebbero.
In risposta al messaggio di dani1967 del 22/01/2024 alle 11:28:01Non ho idea di cosa si devono portare dietro i ragazzi (i miei due figli hanno finito l'università ..... qualche mese fa ho festeggiato .... dopo anni e anni sono finite le tasse scolastiche).
Ma qui si tratta anche di programmazione urbanistica, e qui si vede come la politica diventa importante. le scuole devono essere previste dove sono facilmente raggiungibili, e non distribuirle come regalino paese per paese..Beh, da dove parte mio figlio c'è un ITIS, lui va al liceo, questo vuol dire che ci sono ragazzi che abitano a Giaveno che vanno all'ITIS di Avigliana e ragazzi di Avigliana che vanno al Liceo di Giaveno. Ma lo stesso si può dire che per le zone industriali, i centri servizi, i centri commerciali. Ripeto, dovremmo badare più alla politica su queste scelte che per i posizionamenti ideologici. Ma quanti sanno chi è il loro assessore regionale ai trasporti o all'urbanistica ? PS: la bici è un'ottima soluzione, ma hai idea della cartella che hanno i ragazzi ? E i disegni ? la roba da ginnastica ?
In risposta al messaggio di chorus del 22/01/2024 alle 11:38:53Mi viene in mente il periodo in cui andavo a scuola: (i) elementari esclusivamente a piedi per circa 1,5km sia all'andata che al ritorno, anche con pioggia e neve; (ii) medie 1km in bici e poi scuolabus, (iii) superiori 1 km in bici, mezz'ora di autobus e un altro km a piedi, (iv) università finalmente vivevo in una città, con trasporto pubblico capillare (fermata della metro a due metri da casa, 6-7 fermate di metro e poi 700 metri a piedi).
Non ho idea di cosa si devono portare dietro i ragazzi (i miei due figli hanno finito l'università ..... qualche mese fa ho festeggiato .... dopo anni e anni sono finite le tasse scolastiche). Ma, come mi pare di capiredai tuoi scritti, non scendiamo in dettagli, parliamo di principi. Così, a braccio, mi vengono in mente: - programmazione urbanistica (ripeto ciò che hai appena scritto) - scelta del tipo di scuola - scelta della scuola - utilizzo di più di un veicolo per lo spostamento - privilegio del mezzo pubblico Ma, ripeto, spesso vince la pigrizia, basta piazzarsi davanti all'ingresso di una scuola tra le 7,50 e le 8,30 a seconda dell'orario di inizio delle lezioni: quante auto con le 4 frecce parcheggiate alla meglio ci sono? Quanto deleterio è per le nuove generazioni l'esempio dato dai genitori?
In risposta al messaggio di chorus del 22/01/2024 alle 11:44:51Per le elementari è sostanzialmente VIETATO far andare i bimbi soli. Anni fa ci sono state immense polemiche per la stessa cosa alle scuole medie. Io approfittai di un servizio di piedibus lasciando il bimbo in zona più adatta che davanti alla scuola.
Mi viene in mente il periodo in cui andavo a scuola: (i) elementari esclusivamente a piedi per circa 1,5km sia all'andata che al ritorno, anche con pioggia e neve; (ii) medie 1km in bici e poi scuolabus, (iii) superiori 1km in bici, mezz'ora di autobus e un altro km a piedi, (iv) università finalmente vivevo in una città, con trasporto pubblico capillare (fermata della metro a due metri da casa, 6-7 fermate di metro e poi 700 metri a piedi). Ho sottolineato i miei trasferimenti a piedi durante le elementari perché oggi sarebbero improponibili, ma non per i bambini, sicuramente per noi genitori
In risposta al messaggio di dani1967 del 22/01/2024 alle 11:59:28Aggiungo che per quanto a noi sembri ieri, la società è profondamente cambiata e fare paragoni secondo me è piuttosto difficile.
Per le elementari è sostanzialmente VIETATO far andare i bimbi soli. Anni fa ci sono state immense polemiche per la stessa cosa alle scuole medie. Io approfittai di un servizio di piedibus lasciando il bimbo in zona piùadatta che davanti alla scuola. Mio figlio dovrebbe farsi su una strada trafficatissima circa 150 metri di dislivello e 7 km, cosa che mmm, meglio il bus. Comunque organizzando bene il traffico scolastico si abbatte sensibilmente il traffico.
In risposta al messaggio di dani1967 del 22/01/2024 alle 11:59:28Spiegami meglio questo divieto per favore.
Per le elementari è sostanzialmente VIETATO far andare i bimbi soli. Anni fa ci sono state immense polemiche per la stessa cosa alle scuole medie. Io approfittai di un servizio di piedibus lasciando il bimbo in zona piùadatta che davanti alla scuola. Mio figlio dovrebbe farsi su una strada trafficatissima circa 150 metri di dislivello e 7 km, cosa che mmm, meglio il bus. Comunque organizzando bene il traffico scolastico si abbatte sensibilmente il traffico.
In risposta al messaggio di dani1967 del 22/01/2024 alle 12:03:01Sul cambiamento della società è vero.
Aggiungo che per quanto a noi sembri ieri, la società è profondamente cambiata e fare paragoni secondo me è piuttosto difficile.
In risposta al messaggio di chorus del 22/01/2024 alle 12:10:17Di per se non c'era un controllo sul bimbo che entra ed ho il serio sospetto che se tuo figlio tagliasse per te si configuri abbandono di minore; ma quando esce senza adulto di riferimento non te lo danno. E l'adulto deve essere registrato alla scuola ad inizio anno. Per le medie devi firmare col tuo sangue che lo autorizzi alla uscita indipendente, non tutti i genitori lo hanno fatto tra i compagni di mio figlio. Quindi no, quello che hai fatto te non è più possibile.
Spiegami meglio questo divieto per favore. I miei figli andavano alle elementari una ventina d'anni fa o poco meno, ma casa nostra dista 500 metri dalla scuola, peraltro un immobile che ospita dall'asilo alle medie. Ciòdetto, quelle poche che li ho accompagnati a scuola andavo in auto, per poi proseguire verso l'ufficio. Ero l'unico, specifico l'unico, che parcheggiava l'auto a 100-200 metri da scuola, per non creare ingorghi. Un altro esempio di come ci siamo ridotti e di quanto pigri siamo diventati: e lo ribadisco, esempi deleteri per i nostri bambini.
In risposta al messaggio di dani1967 del 22/01/2024 alle 12:16:41Fammi capire perché mi sto rendendo conto di essere invecchiato di colpo dopo aver letto il tuo messaggio.
Di per se non c'era un controllo sul bimbo che entra ed ho il serio sospetto che se tuo figlio tagliasse per te si configuri abbandono di minore; ma quando esce senza adulto di riferimento non te lo danno. E l'adulto deveessere registrato alla scuola ad inizio anno. Per le medie devi firmare col tuo sangue che lo autorizzi alla uscita indipendente, non tutti i genitori lo hanno fatto tra i compagni di mio figlio. Quindi no, quello che hai fatto te non è più possibile.
In risposta al messaggio di chorus del 22/01/2024 alle 12:34:13Nessun registro, nessun controllo in ingresso, ma in uscita senza genitore non esce; i bimbi escono uno per volta da un cancello solo quando la maestra vede un adulto di riferimento, e dallo scuolabus senza genitore va diritto dai vigili (poi l'autista non è rigido come le maestre). Non è una cosa che può essere messa in discussione.
Fammi capire perché mi sto rendendo conto di essere invecchiato di colpo dopo aver letto il tuo messaggio. Ore 8,25, accompagno mio figlio a scuola elementare: c'è un registro da firmare in cui si attesta la consegna delbambino alle maestre? Idem alla fine delle lezioni, quando c'è la procedura inversa? E cosa succede nei comuni dove viene utilizzato lo scuolabus? C'è un registro che viene firmato alla fermata, quando si consegna il bambino all'autista dello scuolabus? Te lo chiedo per mia esclusiva cultura, grazie Dopodiché capisco che sulla sicurezza non si scherza! Soprattutto quella dei bambini!
https://www.euroedizioni.it/198...
In risposta al messaggio di dani1967 del 22/01/2024 alle 12:52:29Per tornare sul cambiamento climatico
Nessun registro, nessun controllo in ingresso, ma in uscita senza genitore non esce; i bimbi escono uno per volta da un cancello solo quando la maestra vede un adulto di riferimento, e dallo scuolabus senza genitore va dirittodai vigili (poi l'autista non è rigido come le maestre). Non è una cosa che può essere messa in discussione. Basta fare una breve ricerca in rete ...
In risposta al messaggio di chorus del 22/01/2024 alle 12:13:50Da insegnante in pensione ( da 5 mesi) ti confermo che il dramma degli insegnanti,oggi,sono i rapporti con i genitori.Sempre piu' invadenti rendono quasi impossibile mettere un 5 ,figuriamoci i 4. La colpa è sempre della scuola e i dirigenti non vogliono rogne e mediano ( a favore dei genitori )
Sul cambiamento della società è vero. Ti porto un banale esempio: ieri ho casualmente incontrato una delle maestre dell'asilo dei miei figli, e mi ha detto che non vede l'ora di andare in pensione perché il rapporto coni genitori, oggi, è difficilissimo, imparagonabile rispetto a quello dei miei tempi. Dunque, se questa testimonianza fosse vera, nel senso che se questo cambiamento fosse diffuso, significa che la nostra società è cambiata in peggio.
In risposta al messaggio di Giovanni del 25/01/2024 alle 09:02:38La questione è che un cambiamento in una direzione di una stagione avrebbe a livello globale una somma zero. Mentre qui non cambia il clima in una zona , cambia globalmente in una direzione. Inoltre già ai tempi le affermazioni catastrofiste in merito furono tacciate per quello che sono, notizie da tabloid, non scienza.
Purtroppo gli Italiani, ed anche i non Italiani, hanno il vizio di dimenticare quello che è politicamente corretto dimenticare e non dimenticano quello che è politicamente corretto non dimenticare. Da questo ne nasce ches'è dimenticato, forse in mala fede o forse in buona fede, un fatto importante avvenuto il 26 dicembre di 20 anni, il terremoto di Sumatra, dove una scossa di magnitudo 9.1 generò un violentissimo tsunami che causò circa 250 mila morti. Allora tutti i TG e tutte le testate giornalistiche proposero, com'era giusto, questo dramma per giorni e giorni e fu sempre continuamente rimarcato che questo enorme spostamento d'acqua aveva modificato anche l'asse terrestre di non ricordo bene quanto ma che comunque l'avremmo pagato in futuro con modifiche all'ambiente per le variazioni sulla successione delle stagioni. Poi di altri terremoti sui 9 gradi Ritcher, si parlò ancora di altri spostamenti dell'asse terrestre che, sommati tutti assieme, avrebbero portato a significativi cambiamenti nelle stagioni. Io mi ricordo di questi fatti, di queste notizie. Che siano state tutte false? Possibile che tutti gli ambientalisti di professione, che sarebbe la loro materia, si siano dimenticati? Giovanni
https://it.wikipedia.org/wiki/M...
°C
in un periodo di circa 20 000 anni, il che corrisponde ad un incremento medio di 0,0003 °C per anno.https://www.3bmeteo.com/giornal...
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