Down: un esempio.

Ciao Laroby , io invece faccio parte di quegli "sfortunati" che hanno un figlio disabile ( altra malattia , ma la sostanza cambia poco ) . Prima di avere Filippo , conoscevo il mondo della disabilità da lontano , qualche saltuaria iniziativa , un ragazzo down figlio di amici , un compagno di scuola di mia figlia . Approcciarsi alla disadilità da " fuori " ti lascia sempre una strana sensazione , un misto di tristezza e felicità , di commiserazione e di inadeguatezza . Viverla da "dentro" ti costringe a rivedere le tue priorità , a capire che tante volte ci facciamo un sacco di paranoie per cose in fondo di poco conto , un po' alla volta capisci che in fondo basta molto meno di quello che credevi per essere sereno e vivere la tua vita in modo migliore . Non mi permetterei mai di dire che una familiare disabile ti migliora la vita ( concedetemi è una ******ata , io darei tutto quello che ho se potessi liberare mio figlio dalla sua malattia) , ma di sicuro ti costringe a fare i conti con te stesso e con quello che davvero è importante . Mauro

avere un figlio diversamente abile ti porta ad adattare la tua vita in base ai suoi bisogni alle sue necessità, però ti ricambia ogni giorno con un amore una dimostazione di affetto che come dice @ge300 riesci a percepire in tutta la sua grandezza quando vivi ogni giorno questo "dono"... ... se paghi come dici tu lavoro come dico io.... se paghi come dico io lavoro come dici tu... Nicola.

quote:Risposta al messaggio di laroby 64 inserito in data 08/01/2013  09:56:21 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>

> al genitore di un bambino diversamente abile fa più male l'indifferenza o ""l'esclusione""... un approccio come il tuo è bello è molto significati sia per il bambino ma anche per il genitore... ... se paghi come dici tu lavoro come dico io.... se paghi come dico io lavoro come dici tu... Nicola.

Interagire con una persona che ha un modo di comunicare ( quando ce l'ha) diverso da quello a cui siamo abituati non è semplice , molti preferiscono non affrontare questa difficolta . Io non faccio una colpa a chi preferisce "evitare" di confrontarsi con la disabilità e le difficoltà che comporta , ognuno è libero di vivere come meglio crede . Però chi supera questa barriera , chi riesce ad affrontare le proprie paure e si avvicina a mio figlio in modo affettuoso e senza commiserazione sarà sicuramente nostro amico , perchè sarà una persona limpida , con questo sicuramente non dico che chi non ci riesce o non ne ha voglia non lo sia . Ci sono persone speciali che scelgono di dedicarsi ai bambini e alle persone disabili , alcuni di loro lo fanno oltre i proprio dovere istituzionale , parlo di insegnanti , terapisti , ma anche volontari . Loro lo fanno per scelta . Mauro

Il mio super ragazzo down si chiama Corrado, ha 33 anni, adora il camper che è il mezzo ideale per le nostre necessità, ci aiuta moltissimo negli spostamenti in comodità, lui può ritrovare le sue cose e mantenere le sue abitudini ed è sempre pronto a partire. Nei nostri viaggi è quello della famiglia che aiuta a socializzare con gli altri camperisti, è sempre allegro e si adatta a qualunque situazione, meglio dei fratelli. A lui va bene tutto... basta andare! Queste sue caratteristiche di semplicità e spirito di adattamento sono di esempio per tutti noi. Questi anni gli abbiamo insegnato tante cose ma sono molte di più quelle che ci ha insegnato lui. Fai gli auguri a Andrea anche da parte nostra. Ivana e tribù

Ho un nodo in gola nel leggervi. Immagino le difficoltà e anche le enormi gioie del vivere con persone così capaci di donare amore incondizionato. Ho la fortuna di aver avuto una figlia sana ma ho dovuto fermarmi alla prima. Per scelta abbiamo deciso di non rischiare di trasmettere agli eventuali figli una grave patologia genetica del padre che negli anni ci ha stravolto la vita. Voi potete capire cosa significa restare isolati perchè le persone che prima ti erano vicine ora non sanno più come affrontare una situazione diversa che ti costringe ad una scelta di vita nuova. Fortunatamente dopo un grosso intervento a Verona, riabilitazione, dieta, stile di vita completamente diverso per non parlare dell'approccio psicologico che a livello familiare è completamente stravolto dai problemi, riusciamo ad avere una vita normale grazie anche alla forza e determinazione di mio marito. Avrei tanto desiderato altri figli, anche l'adozione ma non ci siamo trovati d'accordo e quindi non se n'è fatto niente. Quello che volevo raccontarvi è un episodio che a distanza di 20 anni ho ancora ben vivo nella mia mente. Allora eravamo giovani e spensierati, andavamo a cavallo e frequentavamo i concorsi ippici, da spettatori. Ricordo i visi dei giovani cavallerizzi, spesso orgogliosi del loro animale di razza capace di salti miracolosi. Giustamente aggiungo io, anche se un po' di umiltà non fa male a nessuno. Guardavano con aria di sfida i concorrenti e sorridevano appena quando il salto era perfetto. Tanto di cappello a loro e ai loro cavalli, ai sacrifici e agli allenatori ma..mancava qualcosa. Abbiamo capito cosa mancava quando abbiamo visto una gara di salto ostacoli dei "diversamente abili". Ricorderò sempre quel ragazzo down col suo avelignese, il suo impegno,la sua serità nell'affrontare gli ostacoli. Ma non scorderò mai e ancora mi salgono le lacrime agli occhi al pensiero del suo sguardo e della felicità espressa col pugno alzato alla fine del percorso senza errori. Non ho mai più rivisto quella felicità in nessun concorrente ed è un ricordo che tengo dentro me per sempre. Sono loro che insegnano a noi!

Nella mia breve esperienza camperistica,ho avuto occasione di conoscere,durante alcune uscite in compagnia,due famiglie con ragazzi diversamente abili.All'inizio ero impaurito(brutta cosa l'ignoranza in materia)poi,conoscendoli e passandoci del tempo assieme(poco)ho avuto la fortuna di capire e apprezzare la loro semplicità.Grazie a loro,ho avuto la fortuna di vedere il loro mondo,che mi ha fatto capire molte cose che prima non capivo,molti "normali" dovrebbero provare per capire.Spero di non essere frainteso.Ciao a tutti. «Fino a che non diventeranno coscienti del loro potere, non saranno mai capaci di ribellarsi, e fino a che non si saranno liberati, non diventeranno mai coscienti del loro potere». (George Orwell, 1984)

[:)]Ecco come diceva e pensava sempre Anto "L'Unione fa la Forza e la Forza fa l'Unione "id="red"> Questo non è in Post speciale è un Post come tutti gli altri non c'è nessuna differenza se non soffermarci,un attimo. Un abbraccio a tutti/e ANTO15