In risposta al messaggio di time69 del 25/03/2023 alle 18:35:56Ci sono componenti funzionali e componenti di sicurezza.
Ciao a tutti. Volevo condividere questa mia prova dopo aver rifatto completamente l impianto solare sul mio camper. Ho montato due pannelli Moscatelli da 24V e 200W in parallelo. Ho letto di tutto e di più sul argomentodiodo SI/NO. Ebbene oggi sotto il sole ho effettuato un test che mi ha portato a decidere per il NO. Passo al test: in ricarica a circa 150W totali, con due amperometri in serie sul positivo di entrambi i pannelli leggevo circa 1,8A. Portando in ombra completa uno dei due pannelli con un cartone ho registrato una corrente inversa di appena 0,05A. Ho ripetuto il test anche sul secondo pannello con stesso risultato. Questo chiaramente è il caso limite perché non avrò mai un pannello completamente al sole e l altro in ombra completa. È bastato scoprire leggermente il pannello in ombra per azzerare anche la corrente inversa. Data l evidenza ho deciso di non montare i diodi di blocco. Un saluto a tutti
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In risposta al messaggio di Emme48 del 25/03/2023 alle 20:05:11Ciao Marco. Ti seguo da tanto e sono un tuo ammiratore.
Ci sono componenti funzionali e componenti di sicurezza. Eliminando i componenti funzionali il sistema funziona male oppure non funziona. Eliminando i componenti di sicurezza, come i diodi di non ritorno, il sistema funzionaperfettamente, ma alcuni particolari tipi di guasto non sono gestiti e i risultati sono imprevedibili. La prova che hai fatto è errata perchè hai provato la funzionalità eliminando un dispositivo di sicurezza. Mi spiego meglio... prova a eliminare il fusibile di protezione della pompa dell'acqua, potrai verificare che i rubinetti funzionano perfettamente, dopo potrai scrivere fusibile sull'autoclave NO. Nel caso di due soli pannelli in parallelo, senza diodi di protezione, anche il guasto più svantaggioso provoca danni minimi, ma non lo puoi certo verificare con un amperometro e un cartone... I calcoli teorici di quello che può succedere nello scenario peggiore sono una cosa complessa, una eventuale verifica sarebbe distruttiva. Esistono pannelli solari con mezze celle, sul mio camper ne ho due, sono due pannelli in parallelo sullo stesso vetro, ma sono installati sempre sollevati e una cella in sovratemperatura non fa grossi danni, i flessibili Moscatelli sono attaccati al tetto del camper, se è alluminio o lamiera di un furgonato rischi poco, se è vetroresina rischi qualcosa. Non è banale eliminare un dispositivo di sicurezzza e poi valutare cosa può succedere in tutte le possibili casistiche di guasto. Potremmo dire che i pannelli flessibili, in parallelo senza diodi, vanno bene su un furgonato ma non con la vetroresina, ma non è certo così che si progetta .. Marco.
In risposta al messaggio di time69 del 25/03/2023 alle 20:55:15Purtroppo no.
Ciao Marco. Ti seguo da tanto e sono un tuo ammiratore. Non ho mai parlato di pannelli flessibili. Ho pannelli sollevati dal tetto di due centimetri. Capisco cosa vuoi dire. Se un pannello va in corto subisce il massimo passaggiodella corrente prodotta dall altro pannello. A quel punto basta un fusibile sulle due linee dei pannelli ma certamente non un diodo. Con i fusibili sei in totale sicurezza. Sbaglio? Saluti
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In risposta al messaggio di Emme48 del 25/03/2023 alle 21:37:25Ok. Mi hai convinto
Purtroppo no. La corrente di corto circuito è simile a quella del funzionamento normale. La tensione e quindi la potenza persa da un diodo Schottky è irrisoria in inverno con correnti minime, in estate non ci importa nulladi mezzo Watt su 200, per questo conviene metterli, non ci sono controindicazioni. I pannelli flessibili e quelli rigidi hanno un diverso comportamento in caso di surruscaldamento di una cella, è difficile dare una regola generale valida sempre e con tutte le tipologie di matetiali. quello che potrebbe succedere non è facile da immaginare, per questo si preferisce eliminare un problema invece cercare di immaginare cosa potrebbe accadere quando questo problema si presenta. Una probabilità su 1000 che un pannello crei delle fiamme, più una su 1000 che l'autoclave crei fiamme abbinata a una su 1000 che il regolatore MPPT faccia incendiare le batterie ecc... alla fine tante minime probabilità fanno una probabilità importante. Per questo io ho un MPPT per ciascun pannello solare e due sensori di temperatura per ciascuna batteria che staccano tutto in caso di surtuscaldamento. Idem per troppa corrente o troppa tensione, ma io sono strano... Marco.
https://www.vigilfuoco.it/alleg...
QUI
li vendono a 1,40 euro illustrando a cosa servono, ma anche altri costruttori li commercializzano, direi proprio che non lo fanno certo per guadagno, con 1,40 euro non ci si arricchisce di certo.QUI
l'università di Napoli a pag 35, ma solo se i pannelli solari in parallelo sono molti, altrimenti non c'è versi di trovare il valore giusto del fusibile che sia capace di saltare in caso di corto circuito di un pannello, grazie alla corrente totale fornita dagli altri in parallelo, ma di non saltare con le correnti normali di quel pannello, per questo i diodi di blocco facilitano la soluzione elettrica e si preferiscono ai fusibili.http://www.m48.it
In risposta al messaggio di Giuliopgn del 27/03/2023 alle 11:09:53Hai detto la tua.
Fino a qualche anno fa, prima che postassi le mie prove, le dichiarazioni dei costruttori e le sperimentazioni ben documentate sul web, la necessità di installare i diodi di blocco era da alcuni sostenuta dal fatto checi possa essere una corrente inversa in grado di cuocere il pannello in ombra, ora che anche da molti altri è stato dimostrato che non esiste questa possibilità, si passa a sostenere che servono per un principio di sicurezza. Come ho già evidenziato prima, il pannello può bruciare se una cella di cui è composto salta, e le altre celle del pannello stesso la alimentano, un diodo di blocco esterno al pannello non può fare nulla, tantomeno il fusibile. Teoricamente per impedire questa situazione ogni cella dovrebbe avere il diodo di bypass (che tra l'altro non essendo in serie ma in parallelo, non provoca cadute di tensione), ma costruttivamente non è possibile farlo ed infatti viene inserito per serie di 16 o più celle, come anche segnalato dal documento dei VV.FF.. Nella stringa civile, abbiamo molti pannelli in serie, se uno salta può essere alimentato dalla corrente degli altri (attenzione sono in serie, non in parallelo, se per qualche motivo il diodo di bypass non funziona continua ad essere attraversato da corrente generata dagli altri pannelli in serie sulla stringa), con tensioni anche elevate; nel caso del singolo pannello in parallelo con altri, non esistendo la famosa corrente inversa, è solo la singola cella che viene alimentata dalle altre celle del pannello stesso. Aspettando l'ingegnere che tu citi, smettiamola di alimentare una leggenda metropolitana priva di fondamento, andando addirittura a modificare le ragioni che renderebbero necessario il diodo di blocco. Le documentazioni che postai riguardano: La domanda e la risposta di quattro costruttori/rivenditori di pannelli, dove tutti asserivano la non necessità di installare i diodi di blocco. Link dei test eseguiti da molti. Documentazione ABB. Mie semplici prove con foto. Relazione dei Vigili del Fuoco. Per continuare ad alimentare questa leggenda, è necessario che tu posti qualcosa di più del link del prezzo del diodo, non è sufficiente che tu dica che hai un regolatore per ogni pannello...
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In risposta al messaggio di Armando del 27/03/2023 alle 12:31:51
Io partii da una risposta a esplicita domanda, fatta da me ai tecnici di Helios Technology (marca dei miei pannelli di allora) sia nel 1995 sia nel 2000. Notare si parlava di parallelo realizzato sui cavi sul tetto, quindiprima dei due ingressi (eventualmente già protetti) sul regolatore che allora era pwm. La stessa situazione circuitale che si realizza con i nostri mppt che hanno di solito un solo ingresso. Questi pareri di chi progetta li ho ricercati (a titolo di ricontrollo) e trovati in rete più volte a ogni successiva installazione di FV sul camper. In genere si trattava di progettisti non italiani, gente comunque che lavorava a tempo pieno su impianti fotovoltaici e non c'era alcun dubbio di nessuno: per due pannelli i diodi di blocco non servono. Esperienze fatte sui miei pannelli hanno confermato, come pure l'utilizzo pratico del parallelo dal 1995 in poi. Talora, più volte nei vari anni che bazzico questo forum, ho riportato qui i link se magari c'era in corso la solita discussione. Francamente non ho voglia di rifare queste ricerche una volta di più. Sono sempre stato considerato, dai tempi del 100/100 al Poli di Mi in poi, tecnicamente affidabile e a me basta di aver valutato per bene e tratto una conclusione, non è che devo conquistare l'auditorio o convincere qualcuno. Se a un certo punto i camperisti vogliono seguire comunque il parere del guru date le sue benemerenze su tanti (altri!) argomenti, per conto mio possono pure farlo ... Ora è il tuo turno di sbattimento, Giulio .. té dür, mòla mìa.
In risposta al messaggio di Giuliopgn del 27/03/2023 alle 11:56:40Ecco un documento redatto dal reparto ingegneria dell'Università di Bologna, sono le pubblicazioni scientifiche di un professore ordinario di Ingegneria dell'Energia Elettrica.
Io ho detto la mia suffragata da motivazioni tecniche, documentazioni, test ed esperienze. Tu porta il tuo ingegnere.
http://www.die.ing.unibo.it/per...
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In risposta al messaggio di Emme48 del 27/03/2023 alle 16:44:22
Ecco un documento redatto dal reparto ingegneria dell'Università di Bologna, sono le pubblicazioni scientifiche di un professore ordinario di Ingegneria dell'Energia Elettrica. Fa riferimento alla norma CEI 82-25 punto3.34, che sicuramente conosci, la quale recita: Diodo di Blocco. Diodo connesso in serie a moduli, pannelli, stringhe e generatori FV, al fine di bloccare la eventuale corrente inversa, prevenendone quindi gli effetti indesiderati (perdita di potenza, eventuali danneggiamenti dei moduli, ecc). Marco.
In risposta al messaggio di Emme48 del 27/03/2023 alle 16:44:22Marco, vorrei far notare che, leggendo bene:
Ecco un documento redatto dal reparto ingegneria dell'Università di Bologna, sono le pubblicazioni scientifiche di un professore ordinario di Ingegneria dell'Energia Elettrica. Fa riferimento alla norma CEI 82-25 punto3.34, che sicuramente conosci, la quale recita: Diodo di Blocco. Diodo connesso in serie a moduli, pannelli, stringhe e generatori FV, al fine di bloccare la eventuale corrente inversa, prevenendone quindi gli effetti indesiderati (perdita di potenza, eventuali danneggiamenti dei moduli, ecc). Marco.
In risposta al messaggio di Armando del 27/03/2023 alle 18:05:32Concordo, la norma descrive bene i diodi ma non dice altro.
Marco, vorrei far notare che, leggendo bene: 1) quel documento Uni-Bo è dichiaratamente una raccolta di slide per fare lezione, i documenti e gli argomenti sono ancora tutti da approfondire. Ad es. le immagini sono immaginistandard che si trova facilmente in rete, viste molte volte. Dove dice dell'esigenza dei diodi di blocco, c'è in effetti una figura con 5 pannelli, non con soli due. Si nota che in alto nella slide dice il collegamento in parallelo PUÒ prevedere diodi di blocco e sotto fa riferimento alla CEI 82-25 solo per dire cosa sono, non per quantificarne l'uso. 2) Era già stato linkato da me, in un'analoga discussione, che la CEI 82-25 al punto (4.1.3.2) dice che si deve inserire un dispositivo di protezione per sovracorrente (diodo di blocco o fusibile) per un numero di stringhe in parallelo uguale o superiore a tre. Qui si sta parlando di due. Ricordo che avevi commentato l'uso dei fusibili .. però hai dimenticato N>=3 3) con normali considerazioni elettrotecniche, in caso di parallelo di N stringhe uguali la corrente inversa sarà inferiore (o uguale, come limite teorico raggiungibile solo se per gli altri Ws=1000 W/m² ma un pannello produce 0) al valore: Corrente inversa <= (N-1)*Isc dove Isc è la corrente di corto circuito di una singola stringa. Quindi se i pannelli sono due, la corrente inversa può essere al massimo uguale alla Isc. (I pannelli sopportano bene correnti inverse più che doppie o anche triple della loro Isc, si vede ove dichiarato tra i dati di targa) Ma con le illuminazioni e le ombre correnti in utilizzo reale è anche molto meno, come si può facilmente misurare, ad es. in una prova come ha fatto Time69. Io ne feci di analoghe a suo tempo.
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In risposta al messaggio di Emme48 del 27/03/2023 alle 16:44:22
Ecco un documento redatto dal reparto ingegneria dell'Università di Bologna, sono le pubblicazioni scientifiche di un professore ordinario di Ingegneria dell'Energia Elettrica. Fa riferimento alla norma CEI 82-25 punto3.34, che sicuramente conosci, la quale recita: Diodo di Blocco. Diodo connesso in serie a moduli, pannelli, stringhe e generatori FV, al fine di bloccare la eventuale corrente inversa, prevenendone quindi gli effetti indesiderati (perdita di potenza, eventuali danneggiamenti dei moduli, ecc). Marco.
In risposta al messaggio di Szopen del 27/03/2023 alle 19:01:11"P. S. Anche nella relazione dei VV. FF postata da Giulio sono presenti i diodi di blocco, a pag. 16 nel primo schema in alto sono chiaramente raffigurati sulla connessione positiva in basso dei pannelli parallelati e descritti come: CASETTA DI DERIVAZIONE CON DIODI 24V."
Ritornando in ambito camper mi piacerebbe capire cosa potrà mai accadere in un caso del genere: Sul tetto abbiamo diversi pannelli, 2, 3, 4 in parallelo per cui con tensione simile ma potenze diverse magari collegati adun 'famigerato' pseudo-regolatore Mppt da 40A da 20 eurozzi (sui camper se ne vedono tanti), siamo in viaggio e l'alternatore provvede anche lui a fornire corrente in quel mentre il regolatore 'puff' si guasta mettendo in collegamento sulla/nella morsettiera i cavi che vanno alla batteria con quelli che vanno ai pannelli, ora vi chiedo: Potrebbe arrivare ai pannelli una corrente molto superiore alla loro corrente di corto circuito? Ciro. P. S. Anche nella relazione dei VV. FF postata da Giulio sono presenti i diodi di blocco, a pag. 16 nel primo schema in alto sono chiaramente raffigurati sulla connessione positiva in basso dei pannelli parallelati e descritti come: CASETTA DI DERIVAZIONE CON DIODI 24V.