In risposta al messaggio di Antopat del 26/03/2020 alle 12:14:59Grazie adesso lo guardo volentieri
Non è molto ma può aiutare a chiarire le idee. Magari accedi anche al menù Esperienza e saprai qualcosa di più. Io ho avuto la fortuna di visitare lo stabilimento e ti garantisco che è stata un'esperienza illuminante.In passato ho avuto un AIESISTEM, azienda ormai defunta, purtroppo. In Francia sono stato tamponato con una certa violenza da un'automobile. Il portabici, in acciaio, si è piegato. Nessun altro danno. Ho avuto anche un'infiltrazione a conferma che anche i monoscocca non sono del tutto esenti da questo problema. Il pavimento è marcito per circa mezzo metro quadrato a causa di una microscopica perdita dal boiler. Il camper era del 2001; credo che gli attuali monoscocca abbiano risolto anche questo problema. P.S. Alberto, il titolare di Gulliver's mi diceva che alcune parti possono essere rinforzate anche in Kevlar o in fibra di carbonio. Sarebbe anche possibile realizzare camper tutti in fibra di Kevlar o di carbonio, con risultati di robustezza eccezionali ma i costi risulterebbero paragonabili a quelli della De Tomaso P 72.
In risposta al messaggio di paolo 195 del 26/03/2020 alle 12:34:52Ma vi ricordate la Lander? Era fatta in due metà saldate al centro nel senso orrizzontale come una noce. Io avevo la 474 e l'unica accortezza era riprendere, ogni tanto, la siliconatura sulla saldatura per sicurezza. Prima di fallire ( mi pare che ripresero la produzione facendo casonetti per immondizia), sfornarono la Pier Marten. Una meraviglia con linea ancora attuale ancora oggi.(le vecchie avevano una linea obsoleta). Non so quante ne abbiano fatte. Ne ho sempre viste poche. Le Aiesistem, invece, non so come erano fatte, ma mi davano l'idea di una robustrezza unica.
Grazie adesso lo guardo volentieri
In risposta al messaggio di galelo del 26/03/2020 alle 15:04:01Il mio Aiesistem era robusto quanto può essere un camper monoscocca in vetroresina. Ovviamente non era un VAS.
Ma vi ricordate la Lander? Era fatta in due metà saldate al centro nel senso orrizzontale come una noce. Io avevo la 474 e l'unica accortezza era riprendere, ogni tanto, la siliconatura sulla saldatura per sicurezza. Primadi fallire ( mi pare che ripresero la produzione facendo casonetti per immondizia), sfornarono la Pier Marten. Una meraviglia con linea ancora attuale ancora oggi.(le vecchie avevano una linea obsoleta). Non so quante ne abbiano fatte. Ne ho sempre viste poche. Le Aiesistem, invece, non so come erano fatte, ma mi davano l'idea di una robustrezza unica. galelo
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In risposta al messaggio di galelo del 26/03/2020 alle 15:04:01Le Lander avevano la pessima abitudine di "spanciare" in quanto la scocca collassava proprio sulla giunzione a guscio di noce; quelle che facevano tanta strada sopravvivevano solo se saldavi le due scocche con una fascia di VTR
Ma vi ricordate la Lander? Era fatta in due metà saldate al centro nel senso orrizzontale come una noce. Io avevo la 474 e l'unica accortezza era riprendere, ogni tanto, la siliconatura sulla saldatura per sicurezza. Primadi fallire ( mi pare che ripresero la produzione facendo casonetti per immondizia), sfornarono la Pier Marten. Una meraviglia con linea ancora attuale ancora oggi.(le vecchie avevano una linea obsoleta). Non so quante ne abbiano fatte. Ne ho sempre viste poche. Le Aiesistem, invece, non so come erano fatte, ma mi davano l'idea di una robustrezza unica. galelo
In risposta al messaggio di Antopat del 26/03/2020 alle 16:20:30
Il mio Aiesistem era robusto quanto può essere un camper monoscocca in vetroresina. Ovviamente non era un VAS. Il principale difetto era che il signor Tognetti era rimasto ancorato al sistema del letto basculante che si ribaltava di 180 gradi quando già da tempo erano apparsi i sistemi project. Per il resto era perfetto.












In risposta al messaggio di Hecktor2 del 27/03/2020 alle 17:02:18Grazie per tutte queste foto. Sarebbe possibile sapere di quale materiale sono fatti i rinforzi? Sono stati messi per fare una base di appoggio per poi renderlo calpestabile? Grazie
io ho fatto rinforzare il tetto al mio monoscocca lo ho fatto perchè non scaricava l’acqua, mi si formava una pozzanghera, avevano fissato tutto con le viti, un monoscocca con tutto il tetto forato non è un monoscoccaio ho tutto incollato, non ho fatto fori questo è il risultato finale, aggiungo che il camper non è stato riverniciato, la fibra di vetro era dello stesso colore del camper
In risposta al messaggio di paolo 195 del 28/03/2020 alle 11:43:24è un materiale poroso leggero e molto duro, lo ha messo per dare rigidità al tetto, prima dovevo fare molta attenzione dove calpestare, ora con due persone sopra non flette di un millimetro, è diventato molto ma molto più coibentato, molto più silenzioso quando viaggio, se guardi bene, dalle foto vedi quanta resina ha adoperato il costruttore per fare il tetto, si e no un paio di millimetri, decisamente pochi, ha messo anche dei rinforzi esterni, la carenatura dell’MV Agusta è più resistente, per la paura di un’infiltrazione ho fatto fare questo lavoro, ora sono pienamente soddisfatto, lavando il tetto mi sono accorto che ora non ristagna una goccia d’acqua, era quello che volevo
Grazie per tutte queste foto. Sarebbe possibile sapere di quale materiale sono fatti i rinforzi? Sono stati messi per fare una base di appoggio per poi renderlo calpestabile? Grazie
In risposta al messaggio di paolo 195 del 28/03/2020 alle 11:43:24quel materiale dovrebbe essere "Termanto"
Grazie per tutte queste foto. Sarebbe possibile sapere di quale materiale sono fatti i rinforzi? Sono stati messi per fare una base di appoggio per poi renderlo calpestabile? Grazie
In risposta al messaggio di PDR del 28/03/2020 alle 19:13:06Grazie molto utile
quel materiale dovrebbe essere Termanto


In risposta al messaggio di paolo 195 del 01/04/2020 alle 14:53:45ma tu ritieni davvero che la vetroresina impiegata per una costruzione a pannelli ed una usata per un "monoblocco" siano uguali?
Ecco adesso posso darvi qualche aggiornamento in più. Sono riuscito a vedere i dati che riguardano la durezza e flessibilità di una saldatura tra due fogli di vetroresina e un singolo foglio di vetroresina. In ogni casonon ci sono differenze sostanziali di tenute ,o quantomeno trascurabili...pensavo allora che il problema si trovasse tra la vetroresina aggiunta e il foglio già esistente...ma anche la giuntura se fatta correttamente (irruvidendo e creando ritenzioni) non presenta criticità... invece penso che il problema sia nell'impalcatura della cellula che dovrebbe essere resa più rigida rispetto allo scheletro di legno e lasciare lo scarico delle torsioni magari a livello del profilo inferiore... non penso che trasformare una cellula normale in monoscocca sia impossibile,ma necessita di capire la corretta implementazione dei rinforzi,il che può essere fatto secondo me creando esternamente delle sedi dove immergere i pezzi di rinforzo compreso i collegamenti tra essi e annegando il tutto nella resina con una resinatura esterna sempre in vetroresina per livellare il tutto...il costo non ho idea quale sarebbe.. . bisognerebbe sapere il costo al metro della fibra,il costo della resina e dei rinforzi, e poi fare un calcolo del prezzo... è una curiosità
In risposta al messaggio di PDR del 01/04/2020 alle 15:23:05Sbagliato. Ho fatto appositamente attenzione alla grammatura e alla disposizione delle fibre, al tipo e alla concentrazione di resina e catalizzatore,allo spessore della vetroresina, alla tipologia di materiale tra le prestampato e resinate...la differenza potrebbe esserci nel tipo di lavorazione tra una normale e una a pressione inversa ( sottovuoto o a pressione)... se però tu hai dati diversi sarebbe bello capire la differenza di cui parli se si riferisce alla grammatura,alla disposizione,alla concentrazione delle fibre o al tipo di monomero e polimero, etc. .. insomma per vedere su che dati parli tu
ma tu ritieni davvero che la vetroresina impiegata per una costruzione a pannelli ed una usata per un monoblocco siano uguali? A parte il nome, Vetroresina, saranno parenti come un leone ed un gatto, entrambi felini
In risposta al messaggio di paolo 195 del 01/04/2020 alle 15:43:58la VTR di un pannellato è laminata, quella di un mezzo monoscocca no; la differenza è questa, ma sempre vetroresina è; però non voglio convincerti del contrario.
Sbagliato. Ho fatto appositamente attenzione alla grammatura e alla disposizione delle fibre, al tipo e alla concentrazione di resina e catalizzatore,allo spessore della vetroresina, alla tipologia di materiale tra le prestampatoe resinate...la differenza potrebbe esserci nel tipo di lavorazione tra una normale e una a pressione inversa ( sottovuoto o a pressione)... se però tu hai dati diversi sarebbe bello capire la differenza di cui parli se si riferisce alla grammatura,alla disposizione,alla concentrazione delle fibre o al tipo di monomero e polimero, etc. .. insomma per vedere su che dati parli tu grazie
In risposta al messaggio di PDR del 01/04/2020 alle 19:08:36Esatto grazie avevo fatto il paragone appunto tenendo conto anche di questo
la VTR di un pannellato è laminata, quella di un mezzo monoscocca no; la differenza è questa, ma sempre vetroresina è; però non voglio convincerti del contrario.
In risposta al messaggio di paolo 195 del 01/04/2020 alle 19:21:31Se sei convinto fallo, io non ci vedo l utilità . Con 1/5 del tempo che impiegheresti potresti togliere gli angolari di alluminio e li rimonti sigillandoli a regola d arte vai avanti 20 anni senza problemi .
Esatto grazie avevo fatto il paragone appunto tenendo conto anche di questo
In risposta al messaggio di 100176 del 01/04/2020 alle 20:01:17No non voglio farlo stavo solo cercando di approfondire se fosse una cosa possibile e quali potrebbero essere le conseguenze perché da anni sento che non è possibile ma nessuno da spiegazioni con dati sul perché non si può fare...molto spesso è perché come me l'hanno sentito dire da altri. Inoltre non riuscivo a capire il perché dell'enorme differenza di costi tra una lavorazione e l'altra. Invece da quello che ho potuto approfondire la cosa sarebbe fattibile ma non sono ancora riuscito a fare i calcoli del costo.
Se sei convinto fallo, io non ci vedo l utilità . Con 1/5 del tempo che impiegheresti potresti togliere gli angolari di alluminio e li rimonti sigillandoli a regola d arte vai avanti 20 anni senza problemi .
In risposta al messaggio di paolo 195 del 01/04/2020 alle 20:11:45per fare i calcoli del costo comincia a pensare alla questione "ammortamento", è un dato imprescindibile
No non voglio farlo stavo solo cercando di approfondire se fosse una cosa possibile e quali potrebbero essere le conseguenze perché da anni sento che non è possibile ma nessuno da spiegazioni con dati sul perché non sipuò fare...molto spesso è perché come me l'hanno sentito dire da altri. Inoltre non riuscivo a capire il perché dell'enorme differenza di costi tra una lavorazione e l'altra. Invece da quello che ho potuto approfondire la cosa sarebbe fattibile ma non sono ancora riuscito a fare i calcoli del costo. grazie mille per il contributo
In risposta al messaggio di PDR del 02/04/2020 alle 16:37:28Giustissimo. Prima appunto vorrei cercare di capire il costo dei materiali,ma la cosa non è facile perché intervengono diversi fattori...il prezzo cambia in base alla quantità di acquisto, non sono sicuro di centrare le quantità di materiale, le quantità vengono calcolate copiando progetti già esistenti e ovviamente non calcolati esattamente da un progettista. Ho la fortuna che mi aiuta in questo una persona che lavora in una grande ditta di vetroresina ( che però costruiscono grandi manufatti)....in ogni caso lo scopo di questo post è quello di approfondire la fattibilità per superare i simpatici amici che dicono che è impossibile ma soprattutto per ampliare le conoscenze.
per fare i calcoli del costo comincia a pensare alla questione ammortamento, è un dato imprescindibile