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dani1967
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03/09/2007 31229
Rispondi Abuso
Inserito il 19/06/2025 alle: 15:37:56
Sto esplorando il mondo della Ai generativa. Al netto dei pregiudizi e di voler trovar egli errrori, non si capisce che invece usata bene ha potenziali immensi nel mondo della produttività. Oggi ho creato un programma che volevo fare da tempo senza scrivere una riga di codice.
La ai generativa ha bisogno di umani creativi dietro, ma toglie molti aspetti quantitativi del lavoro. Aumenta la produttività e chi non la saprà in futuro gestire sarà fuori dal tessuto economico. Ma a scuola, si preoccupano dei temi scritti con chatgpt o la insegnano ?
image(7257).png

https://paroleostili.it/manifesto/
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
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dani1967
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03/09/2007 31229
Rispondi Abuso
Inserito il 19/06/2025 alle: 15:40:28
Ah, questo è quello che ne pensa gemini a riguardo: I Vantaggi dell'IA Generativa per le Future Generazioni
Ciao a tutti!
Vorrei aprire una discussione sull' intelligenza artificiale generativa e su come questa tecnologia potrà modellare in modo positivo il futuro delle prossime generazioni. Spesso si parla delle sfide e dei rischi legati all'IA, ma è fondamentale riconoscere anche le incredibili opportunità che offre.
Ecco alcuni dei vantaggi più significativi che l'IA generativa potrà portare:
1. Accelerazione della Ricerca e dell'Innovazione
L'IA generativa è in grado di creare nuove molecole, materiali e design a una velocità e con una precisione impensabili per gli esseri umani. Questo significa che le future generazioni avranno a disposizione strumenti potentissimi per accelerare la ricerca scientifica in settori come la medicina, l'energia e l'ingegneria. Potrebbe portare a cure per malattie oggi incurabili, a materiali più sostenibili e a soluzioni energetiche innovative in tempi molto più brevi.
2. Personalizzazione Estrema in Ogni Settore
Immaginate un futuro in cui l'istruzione, la medicina e persino l'intrattenimento siano personalizzati su misura per ogni individuo. L'IA generativa può creare contenuti didattici adattivi, percorsi di apprendimento personalizzati che si basano sulle esigenze e sullo stile di apprendimento di ogni studente. In campo medico, potrà generare piani di trattamento e farmaci personalizzati basati sul profilo genetico di un paziente, rendendo le cure più efficaci e riducendo gli effetti collaterali.
3. Creatività e Espressione Artistica Amplificate
Per gli artisti, i designer e i creativi del futuro, l'IA generativa sarà uno strumento potente per superare i limiti attuali. Potrà generare nuove idee, remixare stili esistenti e persino creare opere d'arte complete, testi, musiche o video. Questo non sostituirà la creatività umana, ma la amplierà e la renderà più accessibile, permettendo a chiunque di esplorare nuove forme di espressione e di concretizzare visioni artistiche complesse con maggiore facilità.
4. Soluzioni Sostenibili e Impatto Ambientale Ridotto
L'IA generativa può essere utilizzata per ottimizzare i processi produttivi, riducendo gli sprechi e l'impatto ambientale. Può progettare edifici più efficienti dal punto di vista energetico, veicoli più sostenibili e sistemi agricoli più resilienti. Le future generazioni potranno sfruttare queste capacità per affrontare le sfide del cambiamento climatico e costruire un mondo più sostenibile.
5. Accessibilità e Inclusione Migliorate
La capacità dell'IA generativa di creare contenuti e interfacce personalizzate può migliorare significativamente l' accessibilità per persone con disabilità. Ad esempio, può generare descrizioni audio di immagini, traduzioni in tempo reale in lingue diverse (anche dei segni), o interfacce utente adattive che rispondono a esigenze specifiche, rendendo il mondo digitale e fisico più inclusivo per tutti.
Sono convinto che, se sviluppata e utilizzata in modo etico e responsabile, l'IA generativa sarà una forza trainante per il progresso e il benessere delle future generazioni.
Cosa ne pensate? Vedete altri vantaggi o avete preoccupazioni specifiche? Discutiamone!

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Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
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Giovanni
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28/08/2003 13128
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Inserito il 19/06/2025 alle: 16:41:22

Mi pare d'esser stato uno dei primi a parlare di Intelligenza Artificiale su questo forum e subito sono stato tacciato d'aver ceduto il mio cervello all'ammasso. Ho portato dei semplici esempi in cui l'IA non rende stupidi ma, anzi, amplia le proprie conoscenze, a scoprire anche metodi di cui nemmeno si pensava potessero esistere. Quindi, io vedo con estremo favore l'IA. 

Il guaio è che oggi non possiamo prevedere gli sviluppi di questa nuova materia. Quando Marconi riuscì a sentire lo scoppio del fucile con la sua primitiva radio, non pensava certo che avrebbe portato quello che ha portato; ma non solo lui: anche fino a vent'anni fa non si poteva immaginare l'oggi come oggi non possiamo immaginare quello che sarà l'IA fra venti anni.

Nessuno scienziato ha immaginato, meno di soli cento anni fa, cosa l'aspettava il futuro: la radio, la televisione, i computer... gli scrittori di fantascienza di quando ero ragazzo (anni '60), si immaginavano di tutto ma nessuno immaginò il computer, tanto meno il cellulare. Per esempio, in telefonia fu un salto in avanti la teleselezione, finalmente liberi di chiamare qualsiasi numero sul territorio nazionale, poi anche internazionale; nessuno immaginò lo smartphone dove io e te, in qualsiasi parte del mondo noi fossimo, anche agli antipodi, potessimo parlare in diretta e vederci in faccia! Sembrarono futuristi i videocitofoni! Ma ebbero vita breve perché il progresso, per legge o non per legge, non lo può fermare nessuno. Ecco perché sono scettico sull'auto elettrica imposta per legge. Sarà anche questo un buco nell'acqua, come i videocitofoni, e se i soldi spesi per questi capricci degli ambientalisti fossero stati spesi per ricerche più serie, oggi avremmo da un pezzo risolto il problema.

Ma torno all'IA: provate a chiedere all'IA come si calcola la data della Pasqua di ogni singolo anno e verificate la risposta: dopo quattro tentativi tutti sbagliati vi risponderà che in rete potrete trovare delle tabelle con anni e relative date della Pasqua! E pensare che mio zio, semianalfabeta, negli anni '50 del 1900, sapeva calcolare a mente (la penna non sapeva usarla) la Pasqua per i prossimi due anni!

Cosa voglio dire? L'intelligenza Artificiale siamo noi: l'IA sa cercare in un lampo quello che cerchiamo ma solo se esiste in rete, altrimenti fa cilecca. E' sempre l'Uomo che mette a disposizione la sua conoscenza a da vita all'IA. Siamo noi, tutti noi, la base dell'Intelligenza Artificiale. Essa somma la mia conoscenza con tua e di miliardi di altre persone. Ma se questi miliardi di persone non sanno fare una cosa, quella cosa non la saprà fare nemmeno l'IA.

Questo il mio pensiero ed il mio contributo. Quanto sarà azzeccato sarà da chiederlo all'Intelligenza Artificiale.

Giovanni
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Giovanni
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28/08/2003 13128
Rispondi Abuso
Inserito il 19/06/2025 alle: 17:07:31

Ho voluto verificare: ho chiesto il parere a Chatgpt sul mio messaggio qui sopra e questa è stata la risposta:
Punti di forza
  1. Sguardo storico lucido:
    L'autore fa un confronto interessante tra le innovazioni tecnologiche del passato e l'IA di oggi. Il riferimento a Marconi, alla teleselezione, ai videocitofoni e agli smartphone rende bene il concetto che il progresso spesso sorprende anche i più visionari.
  2. Valutazione equilibrata dell'IA:
    Nonostante le critiche, l'autore esprime chiaramente la convinzione che l’IA amplifichi le conoscenze umane. Questa è una posizione sensata, che si discosta sia dall'entusiasmo cieco che dal catastrofismo
---------------------------------------------------------------------------------------
Poi ho fatto la stessa domanda a Perplexity e questa la risposta, molto più articolata:

Analisi dell’intervento sull’Intelligenza Artificiale
1.  L’IA come strumento di ampliamento della conoscenza
L’autore ha ragione nel dire che l’IA non rende stupidi, ma può ampliare le nostre conoscenze. L’IA moderna, infatti, è in grado di elaborare enormi quantità di dati, scoprire pattern nascosti e proporre soluzioni innovative. Questo è un enorme vantaggio rispetto al solo apprendimento umano, che ha limiti di tempo e capacità.
2.  L’incertezza degli sviluppi futuri
Il paragone con Marconi e l’evoluzione della radio è molto calzante. Spesso non riusciamo a immaginare l’impatto rivoluzionario di una tecnologia finché non è già parte della nostra vita quotidiana. L’IA è ancora in una fase iniziale, e le sue applicazioni future potrebbero superare di gran lunga le nostre attuali aspettative.
3.  Il progresso tecnologico è inarrestabile
L’autore sottolinea come il progresso tecnologico, anche se a volte imprevedibile, non si possa fermare. Questo è vero, ma è importante anche guidare questo progresso con consapevolezza, etica e attenzione agli impatti sociali e ambientali, per evitare conseguenze indesiderate.
4.  Scetticismo sull’auto elettrica e investimenti nella ricerca
L’intervento esprime dubbi sull’efficacia di alcune scelte politiche come l’imposizione dell’auto elettrica. È un punto di vista legittimo, che invita a riflettere sull’importanza di investire in ricerca scientifica seria e innovativa, piuttosto che in soluzioni che potrebbero rivelarsi premature o inefficaci. Tuttavia, il tema è complesso: la transizione energetica è una sfida globale e l’auto elettrica rappresenta una delle tante strategie per ridurre l’impatto ambientale.
5.  Limiti attuali dell’IA: esempio del calcolo della data della Pasqua
L’esempio della Pasqua è molto interessante. Mostra come l’IA, specialmente nei modelli basati su dati disponibili, possa avere difficoltà con problemi che richiedono ragionamenti specifici o conoscenze tradizionali non formalizzate nei dati digitali. Questo evidenzia che l’IA non è (ancora) un’entità “intelligente” autonoma, ma uno strumento che dipende dalla qualità e dalla quantità delle informazioni a cui ha accesso.
6.  L’IA come estensione della conoscenza umana
Concordo con la conclusione che l’IA è, in fondo, una somma e una moltiplicazione delle conoscenze umane. Senza l’apporto, la creatività e l’esperienza degli esseri umani, l’IA non potrebbe esistere né funzionare. È uno strumento che potenzia l’intelligenza umana, ma non la sostituisce. Conclusione
L’intervento è molto equilibrato e realistico. Riconosce i grandi benefici dell’IA, ma anche i suoi limiti attuali e la necessità di un approccio critico e consapevole verso il progresso tecnologico. L’IA è uno strumento potente, ma resta un prodotto della nostra intelligenza, cultura e capacità di innovazione. Il futuro dell’IA dipenderà molto da come sapremo integrarla nella società, con responsabilità e lungimiranza.

Giovanni

Modificato da Giovanni il 19/06/2025 alle 17:18:27
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Grinza
Grinza
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16/02/2006 63170
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Inserito il 19/06/2025 alle: 17:50:36
Fare gestire la famiglia tramite intelligenza artificiale, funzionerebbe?
Devo dire che la uso più per divertimento, indovinelli, calcoli matematici, opinioni tra amici, poco altro
L’altro giorno gli ho chiesto di farmi una espressione/equazione dove il risultato dava otto e sinceramente mi è sembrata una demenza artificiale più che una intelligenza laugh
Non mi farei pianificare un viaggio perché è troppo soggettivo,  casomai, come ha fatto Giovanni, chiederei cosa vedere di una città, forse è più utile alla forza lavoro che a pensionati.
Mi piace esplorare
Il problema non è la gente che non comprende ma la gente che giudica quello che nemmeno comprende

Modificato da Grinza il 19/06/2025 alle 17:52:15
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dani1967
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03/09/2007 31229
Rispondi Abuso
Inserito il 19/06/2025 alle: 18:15:16
In risposta al messaggio di Grinza del 19/06/2025 alle 17:50:36

Fare gestire la famiglia tramite intelligenza artificiale, funzionerebbe? Devo dire che la uso più per divertimento, indovinelli, calcoli matematici, opinioni tra amici, poco altro L’altro giorno gli ho chiesto di farmi
una espressione/equazione dove il risultato dava otto e sinceramente mi è sembrata una demenza artificiale più che una intelligenza  Non mi farei pianificare un viaggio perché è troppo soggettivo,  casomai, come ha fatto Giovanni, chiederei cosa vedere di una città, forse è più utile alla forza lavoro che a pensionati. Mi piace esplorare
...
Come tutti gli strumenti va conosciuta nei suoi pregi e nei suoi limiti,  e bisogna usarla al meglio. 
L'IA è uno strumento comparativo linguistico,  pertanto è  totalmente inadatto a calcoli matematici o altri usi deterministici. Verosimilmente se gli avessi chiesto su come calcolare su excel o python la pasqua per i prossimi 20 anni ti avrebbe dato una risposta corretta. Ho visto esempi invece dove sbaglia calcoli banali.
Insomma per fare di conto servono ancora software classici. Ma ti aiuta ad usarli.
Questo è un classico caso in cui.non ci si adatta per usare al meglio lo strumento.
1750350043119.jpg

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R.L. Stevenson

Modificato da dani1967 il 19/06/2025 alle 18:21:27
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Tore99
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10/04/2005 10625
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Inserito il 19/06/2025 alle: 18:29:00
Secondo me potrebbe mandare in pensione tanta gente...

https://www.hdblog.it/tecnologi...


Modificato da Tore99 il 19/06/2025 alle 18:30:25
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Ummagamma
Ummagamma
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12/12/2013 14064
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Inserito il 19/06/2025 alle: 22:31:52
Ho difficoltà a interagire con l’IA, nel senso che per il momento mi rifiuto di interrogarla.. l’ho fatto un paio di volte su argomenti banali e ho avuto risposte banali
ho fatto domanda su argomento complesso ed articolato ed avuto risposta adeguata.
So che mi devo mettere al passo perché e’ il prossimo step dell’immediato futuro un po come inizio anni 90 ho dovuto prendere lezioni di informatica per non rimanere indietro 
Pace, salute, serenità
22
Armando
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11/08/2003 7401
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Inserito il 20/06/2025 alle: 07:31:23
In risposta al messaggio di Giovanni del 19/06/2025 alle 16:41:22

Mi pare d'esser stato uno dei primi a parlare di Intelligenza Artificiale su questo forum e subito sono stato tacciato d'aver ceduto il mio cervello all'ammasso. Ho portato dei semplici esempi in cui l'IA non rende stupidi
ma, anzi, amplia le proprie conoscenze, a scoprire anche metodi di cui nemmeno si pensava potessero esistere. Quindi, io vedo con estremo favore l'IA.  Il guaio è che oggi non possiamo prevedere gli sviluppi di questa nuova materia. Quando Marconi riuscì a sentire lo scoppio del fucile con la sua primitiva radio, non pensava certo che avrebbe portato quello che ha portato; ma non solo lui: anche fino a vent'anni fa non si poteva immaginare l'oggi come oggi non possiamo immaginare quello che sarà l'IA fra venti anni. Nessuno scienziato ha immaginato, meno di soli cento anni fa, cosa l'aspettava il futuro: la radio, la televisione, i computer... gli scrittori di fantascienza di quando ero ragazzo (anni '60), si immaginavano di tutto ma nessuno immaginò il computer, tanto meno il cellulare. Per esempio, in telefonia fu un salto in avanti la teleselezione, finalmente liberi di chiamare qualsiasi numero sul territorio nazionale, poi anche internazionale; nessuno immaginò lo smartphone dove io e te, in qualsiasi parte del mondo noi fossimo, anche agli antipodi, potessimo parlare in diretta e vederci in faccia! Sembrarono futuristi i videocitofoni! Ma ebbero vita breve perché il progresso, per legge o non per legge, non lo può fermare nessuno. Ecco perché sono scettico sull'auto elettrica imposta per legge. Sarà anche questo un buco nell'acqua, come i videocitofoni, e se i soldi spesi per questi capricci degli ambientalisti fossero stati spesi per ricerche più serie, oggi avremmo da un pezzo risolto il problema. Ma torno all'IA: provate a chiedere all'IA come si calcola la data della Pasqua di ogni singolo anno e verificate la risposta: dopo quattro tentativi tutti sbagliati vi risponderà che in rete potrete trovare delle tabelle con anni e relative date della Pasqua! E pensare che mio zio, semianalfabeta, negli anni '50 del 1900, sapeva calcolare a mente (la penna non sapeva usarla) la Pasqua per i prossimi due anni! Cosa voglio dire? L'intelligenza Artificiale siamo noi: l'IA sa cercare in un lampo quello che cerchiamo ma solo se esiste in rete, altrimenti fa cilecca. E' sempre l'Uomo che mette a disposizione la sua conoscenza a da vita all'IA. Siamo noi, tutti noi, la base dell'Intelligenza Artificiale. Essa somma la mia conoscenza con tua e di miliardi di altre persone. Ma se questi miliardi di persone non sanno fare una cosa, quella cosa non la saprà fare nemmeno l'IA. Questo il mio pensiero ed il mio contributo. Quanto sarà azzeccato sarà da chiederlo all'Intelligenza Artificiale. Giovanni
...
Interessante Giovanni.
Però, a quanto ricordo, Marconi sentì il colpo di fucile con le orecchie. Era il segnale convenuto tra lui e un occasionale collaboratore che, al di là della collina, doveva tener d'occhio l'apparato ricevente e, nel caso si fosse mossa una certa levetta, segnalare appunto con un sistema che Marconi avrebbe potuto udire a quella distanza.

Sull'insegnare la AI a scuola, non dimenticherei che prima bisogna mettere in condizione un apparato docente di farlo. Quindi prima capire wuel che si deve fare, poi trovare chi insegni agli insegnanti e poi magari dopo un po' funzionerebbe. Ci vuole qualche anno.

Mi trovai ai primi anni 80 in una situazione simile, ad ammannire concetti di informatica e di programmazione C/N (questa con un collaboratore di dove lavoravo) sia agli insegnanti sia, con poco distacco di tempo, agli allievi di un ITIS. Cosa non istituzionale, ma che si fece grazie all'iniziativa di due dirigenti scolastici.
Ricordo che con gll insegnanti facevo una specie di appello iniziale e poi cominciavo .. e la cosa richiedeva che scrivessi anche dei contenuti alla lavagna. Poi quando mi giravo ne vedevo qualcuno meno surprise.. in genere al termine della lezione ce n'era la metà. NB erano pagati.
Con i ragazzi invece era un'altra cosa, finiva sempre che si stesse lì anche un'ora in più, non finivano mai di fare domande e sollecitare esempi, ad un certo punto dovevamo dirgli che dovevamo tornare a casa.
Vita vissuta. 

 
_____________ Armando

Modificato da Armando il 20/06/2025 alle 15:31:38
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Giovanni
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28/08/2003 13128
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Inserito il 20/06/2025 alle: 08:45:47
In risposta al messaggio di Armando del 20/06/2025 alle 07:31:23

Interessante Giovanni. Però, a quanto ricordo, Marconi sentì il colpo di fucile con le orecchie. Era il segnale convenuto tra lui e un occasionale collaboratore che, al di là della collina, doveva tener d'occhio l'apparato
ricevente e, nel caso si fosse mossa una certa levetta, segnalare appunto con un sistema che Marconi avrebbe potuto udire a quella distanza. Sull'insegnare la AI a scuola, non dimenticherei che prima bisogna mettere in condizione un apparato docente di farlo. Quindi prima capire wuel che si deve fare, poi trovare chi insegni agli insegnanti e poi magari dopo un po' funzionerebbe. Ci vuole qualche anno. Mi trovai ai primi anni 80 in una situazione simile, ad ammannire concetti di informatica e di programmazione C/N (questa con un collaboratore di dove lavoravo) sia agli insegnanti sia, con poco distacco di tempo, agli allievi di un ITIS. Cosa non istituzionale, ma che si fece grazie all'iniziativa di due dirigenti scolastici. Ricordo che con gll insegnanti facevo una specie di appello iniziale e poi cominciavo .. e la cosa richiedeva che scrivessi anche dei contenuti alla lavagna. Poi quando mi giravo ne vedevo qualcuno meno .. in genere al termine della lezione ce n'era la metà. NB erano pagati. Con i ragazzi invece era un'altra cosa, finiva sempre che si stesse lì anche un'ora in più, non finivano mai di fare domande e sollecitare esempi, ad un certo punto dovevamo dirgli che dovevamo tornare a casa. Vita vissuta.   
...

Armando, hai fatto bene a specificare la storia del colpo di fucile di Marconi: a volte si dà per assodato ciò che non per tutti è assodato. Ho parlato del colpo di fucile perché quel primo esperimento andato a buon fine era segnalato dal colpo di fucile come tu hai giustamente spiegato.

Preparazione degli insegnanti sulla Intelligenza Artificiale. Mi hai fatto venire in mente che fino a metà degli anni '60 del secolo scorso, data l'autarchia del ventennio fascista e l'inimicizia con l'Inghilterra, non si trovavano insegnanti di lingua inglese e si dovette aspettare circa trenta anni per avere insegnanti d'inglese, altrimenti tutti a studiare il francese che, come abbiamo constatato, viene parlato solo in Francia e nei territori ex colonie francesi. L'insegnante di inglese, come di qualsiasi altra lingua, non si improvvisa, si può avere un insegnante scarso (come è successo a me per quattro anni alle superiori) oppure un ottimo insegnante (come è successo a me ma solo per un anno, sempre alle superiori).

La preparazione degli insegnanti all'informatica dovrebbe essere stata davvero avventurosa. Nel 1984 comprai lo Spectrum 48 (per passare poi al 64) e da allora fino ad oggi e, spero, anche domani, mi sono sempre dilettato nella scrittura di programmi gestionali; della grafica, non avendone avuta necessità, non mi sono mai impegnato. Non ho mai giocato con videogiochi, salvo forse in totale 5 ore di solitario, mentre i mei figli, con lo Spectrum, facevano solo quello. Ma questo era bastato al figlio piccolo (oggi ultracinquantenne) di capire cos'era un file, cos'era e cosa significasse caricare un programma e caricare un file, necessari per giocare col videogioco sullo Spectrum. Per questa sua minimissima esperienza, la sua insegnante di informatica alle superiori (ex mia insegnante alle superiori di Diritto!) lo mandava alla lavagna a spiegare l'informatica, file e programmi. Oggi questo figlio è responsabile dell'area commerciale di una multinazionale che ogni anno vede un avanzamento di retribuzione perché corteggiato dalla concorrenza.

Mi fermo qui con i ricordi, avrò già tediato parecchi e me ne scuso!

Giovanni
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dani1967
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03/09/2007 31229
Rispondi Abuso
Inserito il 20/06/2025 alle: 19:27:04
In risposta al messaggio di Giovanni del 20/06/2025 alle 08:45:47

Armando, hai fatto bene a specificare la storia del colpo di fucile di Marconi: a volte si dà per assodato ciò che non per tutti è assodato. Ho parlato del colpo di fucile perché quel primo esperimento andato a buon
fine era segnalato dal colpo di fucile come tu hai giustamente spiegato. Preparazione degli insegnanti sulla Intelligenza Artificiale. Mi hai fatto venire in mente che fino a metà degli anni '60 del secolo scorso, data l'autarchia del ventennio fascista e l'inimicizia con l'Inghilterra, non si trovavano insegnanti di lingua inglese e si dovette aspettare circa trenta anni per avere insegnanti d'inglese, altrimenti tutti a studiare il francese che, come abbiamo constatato, viene parlato solo in Francia e nei territori ex colonie francesi. L'insegnante di inglese, come di qualsiasi altra lingua, non si improvvisa, si può avere un insegnante scarso (come è successo a me per quattro anni alle superiori) oppure un ottimo insegnante (come è successo a me ma solo per un anno, sempre alle superiori). La preparazione degli insegnanti all'informatica dovrebbe essere stata davvero avventurosa. Nel 1984 comprai lo Spectrum 48 (per passare poi al 64) e da allora fino ad oggi e, spero, anche domani, mi sono sempre dilettato nella scrittura di programmi gestionali; della grafica, non avendone avuta necessità, non mi sono mai impegnato. Non ho mai giocato con videogiochi, salvo forse in totale 5 ore di solitario, mentre i mei figli, con lo Spectrum, facevano solo quello. Ma questo era bastato al figlio piccolo (oggi ultracinquantenne) di capire cos'era un file, cos'era e cosa significasse caricare un programma e caricare un file, necessari per giocare col videogioco sullo Spectrum. Per questa sua minimissima esperienza, la sua insegnante di informatica alle superiori (ex mia insegnante alle superiori di Diritto!) lo mandava alla lavagna a spiegare l'informatica, file e programmi. Oggi questo figlio è responsabile dell'area commerciale di una multinazionale che ogni anno vede un avanzamento di retribuzione perché corteggiato dalla concorrenza. Mi fermo qui con i ricordi, avrò già tediato parecchi e me ne scuso! Giovanni
...
Il problema della preparazione degli insegnanti a scuola è  solo uno: stipendio.  La migrazione tra insegnanti e il resto della società,  soprattutto nelle tecnologie avanzate,  è  troppo scarsa e un esperto di ai non si mette ad insegnare. 
Quando uscii dall'università il cad era affermato e si affacciavano i software GIS. Ad oggi mio figlio fa le stesse tavole a mano che facevo io, ci sono corsi pomeridiani supplementari di cad. Stenderei un velo pietoso sulle ore di informatica. Con la scusa che servono le basi e il resto si impara dopo la scuola rifiuta di porsi all'avanguardia e i ragazzi nativi digitali arrivano nel mondo del lavoro con tre passi indietro.  E ovviamente usare tecnologie avanzate,  come cad modellatori 3d o ai viene visto non  solo impossibile,  ma come immorale e da sanzionare

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Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
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Giovanni
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28/08/2003 13128
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Inserito il 24/06/2025 alle: 10:17:06

Ritorno sull'argomento per suggerire di non fare mai richieste vocali (tramite microfono) all'IA perché i male intenzionati potrebbero copiare il timbro di voce ed utilizzarlo a vostro nome per delle truffe ai vostri amici e parenti. 

Veramente questo non si dovrebbe fare mai, né con messaggi vocali né con foto "primo piano", su nessun social, se collegabili al vostro nominativo perché questa è la fonte dei furti di identità e del timbro di voce.

 Giovanni
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03/09/2007 31229
Rispondi Abuso
Inserito il 25/06/2025 alle: 09:52:18
In risposta al messaggio di Giovanni del 24/06/2025 alle 10:17:06

Ritorno sull'argomento per suggerire di non fare mai richieste vocali (tramite microfono) all'IA perché i male intenzionati potrebbero copiare il timbro di voce ed utilizzarlo a vostro nome per delle truffe ai vostri amici
e parenti.  Veramente questo non si dovrebbe fare mai, né con messaggi vocali né con foto primo piano, su nessun social, se collegabili al vostro nominativo perché questa è la fonte dei furti di identità e del timbro di voce.  Giovanni
...
Giustissimo. Peraltro io non uso mai assistenti vocali, solo qualche rara volta l'assistente di maps quando sono solo alla guida
image(7274).png

https://paroleostili.it/manifesto/
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson

Modificato da dani1967 il 25/06/2025 alle 09:55:07
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