In risposta al messaggio di Grinza del 19/06/2025 alle 17:50:36Come tutti gli strumenti va conosciuta nei suoi pregi e nei suoi limiti, e bisogna usarla al meglio.
Fare gestire la famiglia tramite intelligenza artificiale, funzionerebbe? Devo dire che la uso più per divertimento, indovinelli, calcoli matematici, opinioni tra amici, poco altro L’altro giorno gli ho chiesto di farmiuna espressione/equazione dove il risultato dava otto e sinceramente mi è sembrata una demenza artificiale più che una intelligenza Non mi farei pianificare un viaggio perché è troppo soggettivo, casomai, come ha fatto Giovanni, chiederei cosa vedere di una città, forse è più utile alla forza lavoro che a pensionati. Mi piace esplorare

https://www.hdblog.it/tecnologi...
In risposta al messaggio di Giovanni del 19/06/2025 alle 16:41:22Interessante Giovanni.
Mi pare d'esser stato uno dei primi a parlare di Intelligenza Artificiale su questo forum e subito sono stato tacciato d'aver ceduto il mio cervello all'ammasso. Ho portato dei semplici esempi in cui l'IA non rende stupidima, anzi, amplia le proprie conoscenze, a scoprire anche metodi di cui nemmeno si pensava potessero esistere. Quindi, io vedo con estremo favore l'IA. Il guaio è che oggi non possiamo prevedere gli sviluppi di questa nuova materia. Quando Marconi riuscì a sentire lo scoppio del fucile con la sua primitiva radio, non pensava certo che avrebbe portato quello che ha portato; ma non solo lui: anche fino a vent'anni fa non si poteva immaginare l'oggi come oggi non possiamo immaginare quello che sarà l'IA fra venti anni. Nessuno scienziato ha immaginato, meno di soli cento anni fa, cosa l'aspettava il futuro: la radio, la televisione, i computer... gli scrittori di fantascienza di quando ero ragazzo (anni '60), si immaginavano di tutto ma nessuno immaginò il computer, tanto meno il cellulare. Per esempio, in telefonia fu un salto in avanti la teleselezione, finalmente liberi di chiamare qualsiasi numero sul territorio nazionale, poi anche internazionale; nessuno immaginò lo smartphone dove io e te, in qualsiasi parte del mondo noi fossimo, anche agli antipodi, potessimo parlare in diretta e vederci in faccia! Sembrarono futuristi i videocitofoni! Ma ebbero vita breve perché il progresso, per legge o non per legge, non lo può fermare nessuno. Ecco perché sono scettico sull'auto elettrica imposta per legge. Sarà anche questo un buco nell'acqua, come i videocitofoni, e se i soldi spesi per questi capricci degli ambientalisti fossero stati spesi per ricerche più serie, oggi avremmo da un pezzo risolto il problema. Ma torno all'IA: provate a chiedere all'IA come si calcola la data della Pasqua di ogni singolo anno e verificate la risposta: dopo quattro tentativi tutti sbagliati vi risponderà che in rete potrete trovare delle tabelle con anni e relative date della Pasqua! E pensare che mio zio, semianalfabeta, negli anni '50 del 1900, sapeva calcolare a mente (la penna non sapeva usarla) la Pasqua per i prossimi due anni! Cosa voglio dire? L'intelligenza Artificiale siamo noi: l'IA sa cercare in un lampo quello che cerchiamo ma solo se esiste in rete, altrimenti fa cilecca. E' sempre l'Uomo che mette a disposizione la sua conoscenza a da vita all'IA. Siamo noi, tutti noi, la base dell'Intelligenza Artificiale. Essa somma la mia conoscenza con tua e di miliardi di altre persone. Ma se questi miliardi di persone non sanno fare una cosa, quella cosa non la saprà fare nemmeno l'IA. Questo il mio pensiero ed il mio contributo. Quanto sarà azzeccato sarà da chiederlo all'Intelligenza Artificiale. Giovanni
In risposta al messaggio di Armando del 20/06/2025 alle 07:31:23
Interessante Giovanni. Però, a quanto ricordo, Marconi sentì il colpo di fucile con le orecchie. Era il segnale convenuto tra lui e un occasionale collaboratore che, al di là della collina, doveva tener d'occhio l'apparatoricevente e, nel caso si fosse mossa una certa levetta, segnalare appunto con un sistema che Marconi avrebbe potuto udire a quella distanza. Sull'insegnare la AI a scuola, non dimenticherei che prima bisogna mettere in condizione un apparato docente di farlo. Quindi prima capire wuel che si deve fare, poi trovare chi insegni agli insegnanti e poi magari dopo un po' funzionerebbe. Ci vuole qualche anno. Mi trovai ai primi anni 80 in una situazione simile, ad ammannire concetti di informatica e di programmazione C/N (questa con un collaboratore di dove lavoravo) sia agli insegnanti sia, con poco distacco di tempo, agli allievi di un ITIS. Cosa non istituzionale, ma che si fece grazie all'iniziativa di due dirigenti scolastici. Ricordo che con gll insegnanti facevo una specie di appello iniziale e poi cominciavo .. e la cosa richiedeva che scrivessi anche dei contenuti alla lavagna. Poi quando mi giravo ne vedevo qualcuno meno .. in genere al termine della lezione ce n'era la metà. NB erano pagati. Con i ragazzi invece era un'altra cosa, finiva sempre che si stesse lì anche un'ora in più, non finivano mai di fare domande e sollecitare esempi, ad un certo punto dovevamo dirgli che dovevamo tornare a casa. Vita vissuta.
In risposta al messaggio di Giovanni del 20/06/2025 alle 08:45:47Il problema della preparazione degli insegnanti a scuola è solo uno: stipendio. La migrazione tra insegnanti e il resto della società, soprattutto nelle tecnologie avanzate, è troppo scarsa e un esperto di ai non si mette ad insegnare.
Armando, hai fatto bene a specificare la storia del colpo di fucile di Marconi: a volte si dà per assodato ciò che non per tutti è assodato. Ho parlato del colpo di fucile perché quel primo esperimento andato a buonfine era segnalato dal colpo di fucile come tu hai giustamente spiegato. Preparazione degli insegnanti sulla Intelligenza Artificiale. Mi hai fatto venire in mente che fino a metà degli anni '60 del secolo scorso, data l'autarchia del ventennio fascista e l'inimicizia con l'Inghilterra, non si trovavano insegnanti di lingua inglese e si dovette aspettare circa trenta anni per avere insegnanti d'inglese, altrimenti tutti a studiare il francese che, come abbiamo constatato, viene parlato solo in Francia e nei territori ex colonie francesi. L'insegnante di inglese, come di qualsiasi altra lingua, non si improvvisa, si può avere un insegnante scarso (come è successo a me per quattro anni alle superiori) oppure un ottimo insegnante (come è successo a me ma solo per un anno, sempre alle superiori). La preparazione degli insegnanti all'informatica dovrebbe essere stata davvero avventurosa. Nel 1984 comprai lo Spectrum 48 (per passare poi al 64) e da allora fino ad oggi e, spero, anche domani, mi sono sempre dilettato nella scrittura di programmi gestionali; della grafica, non avendone avuta necessità, non mi sono mai impegnato. Non ho mai giocato con videogiochi, salvo forse in totale 5 ore di solitario, mentre i mei figli, con lo Spectrum, facevano solo quello. Ma questo era bastato al figlio piccolo (oggi ultracinquantenne) di capire cos'era un file, cos'era e cosa significasse caricare un programma e caricare un file, necessari per giocare col videogioco sullo Spectrum. Per questa sua minimissima esperienza, la sua insegnante di informatica alle superiori (ex mia insegnante alle superiori di Diritto!) lo mandava alla lavagna a spiegare l'informatica, file e programmi. Oggi questo figlio è responsabile dell'area commerciale di una multinazionale che ogni anno vede un avanzamento di retribuzione perché corteggiato dalla concorrenza. Mi fermo qui con i ricordi, avrò già tediato parecchi e me ne scuso! Giovanni
In risposta al messaggio di Giovanni del 24/06/2025 alle 10:17:06Giustissimo. Peraltro io non uso mai assistenti vocali, solo qualche rara volta l'assistente di maps quando sono solo alla guida
Ritorno sull'argomento per suggerire di non fare mai richieste vocali (tramite microfono) all'IA perché i male intenzionati potrebbero copiare il timbro di voce ed utilizzarlo a vostro nome per delle truffe ai vostri amicie parenti. Veramente questo non si dovrebbe fare mai, né con messaggi vocali né con foto primo piano, su nessun social, se collegabili al vostro nominativo perché questa è la fonte dei furti di identità e del timbro di voce. Giovanni
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