In risposta al messaggio di Rascal del 05/08/2025 alle 07:45:11Avevamo un manufatturiero che tutti ci invidiavano, nessuno ha mai pensato di creare lavoro, ma tutti sono stati bravi a svenderlo….
Con lo smantellamento in corso dell'industria italiana, ultimi in ordine di tempo la vendita agli stranieri di Iveco e Marelli, mi sto chiedendo chi pagherà in futuro le pensioni ed il sociale visto poi che un grosso delle risorse andrà ad acquistare armi. Poveri italioti siamo alla frutta.
In risposta al messaggio di Rascal del 05/08/2025 alle 07:45:11Ma quali pensioni? Un'altra 20ina di anni o meno e salterà tutto.
Con lo smantellamento in corso dell'industria italiana, ultimi in ordine di tempo la vendita agli stranieri di Iveco e Marelli, mi sto chiedendo chi pagherà in futuro le pensioni ed il sociale visto poi che un grosso delle risorse andrà ad acquistare armi. Poveri italioti siamo alla frutta.
In risposta al messaggio di Paolo62 del 05/08/2025 alle 08:58:35Non sono d'accordo per quanto riguarda la produzione in un paese di ricchezza, questa si produce producendo beni , lo insegnano le economie forti, sopratutto se di alto valore aggiunto in pratica beni tecnologici, molto richiesti dai mercati. I servizi sono un corollario utile sempre pero asserviti a chi produce beni, non esisterebbero senza di questi.
In realtà il numero degli occupati e la loro percentuale sulla popolazione potenzialmente attiva sono in aumento ormai da diversi anni. Che il manifatturiero tradizionale sia in calo e’ un dato, ma in una società evolutanon è solo questo che genera PIL, ma anche tutta una serie di professioni che a noi sembrano servizi ma che in realtà soddisfano bisogni né più né meno di un oggetto. Il vero problema per la sostenibilità del sistema pensionistico è il calo demografico del quale la nostra generazione è grandemente responsabile. Credo che quello che possiamo/potevamo fare noi era garantirci delle rendite extra-pensione per conservare un discreto potere di acquisto. Tralasciamo poi tutti gli errori legati alle pensioni di anzianità e le baby pensioni degli scorsi decenni.
In risposta al messaggio di Rascal del 05/08/2025 alle 07:45:11Qualsiasi politico che pensi ad una prospettiva superiore ai tre mesi, o forse i tre giorni è destinato al fallimento. E buona parte dei cittadini a sentire parlare di debito e conti scappa via.
Con lo smantellamento in corso dell'industria italiana, ultimi in ordine di tempo la vendita agli stranieri di Iveco e Marelli, mi sto chiedendo chi pagherà in futuro le pensioni ed il sociale visto poi che un grosso delle risorse andrà ad acquistare armi. Poveri italioti siamo alla frutta.
In risposta al messaggio di Rascal del 05/08/2025 alle 07:45:11stando alla boldrini, saranno i loro cari migranti, le loro ben accette "risosrse"
Con lo smantellamento in corso dell'industria italiana, ultimi in ordine di tempo la vendita agli stranieri di Iveco e Marelli, mi sto chiedendo chi pagherà in futuro le pensioni ed il sociale visto poi che un grosso delle risorse andrà ad acquistare armi. Poveri italioti siamo alla frutta.
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 05/08/2025 alle 10:02:57Stante a qualsiasi persona che abbia un minimo di confidenza con la matematica. E già oggi le pensioni di moti di quelli che perculano questi concetti sono pagati dagli.immigrati visto che i loro contributi sono stati sperperati in baby pensioni e prepensionamento.
stando alla boldrini, saranno i loro cari migranti, le loro ben accette risosrse
In risposta al messaggio di Giovanni del 05/08/2025 alle 13:22:25Se nasci oggi non fai tante distinzioni, è roba da libro di storia, non di politica. Peraltro la situazione di democrazia bloccata spinse tutte le forze politiche in quella dire. Oggi chi spinge per anticipare l'età pensionabile, almeno a parole? Chia ha inventato le varie quote? Chi ha fatto campagna politica contro la riforma di questo sistema?
Le baby pensioni, i prepensionamenti... chi li ha voluti, pretesi, mettendo a ferro e fuoco il mondo del lavoro? Chi ha voluto la legge Mosca, che si parlava di 3.000 persone (non lavoratori, ma politicanti) quando ne hannofruito, di riffa o di raffa, oltre 300.000. E la legge 336 chi l'ha pretesa, con la quale ho avuto un collega andato in pensione a 48 anni con 52 anni di contribuzione, e con la quale hanno fruito combattenti e fascisti conclamati, navigati a sinistra, e con incarichi politici. Facile parlare senza esserci stati in quei periodi. Giovanni
In risposta al messaggio di Paolo62 del 05/08/2025 alle 14:57:46quasi d'accordo . un semplice dato : quante aziende hanno portato la LORO ESPERIENZA frutto di ANNI DI RICERCA E SVILUPPO in stati cui il costo del personale era mooolto basso ? moltissime e con che risultato ? prezzi di produzione impensabili da NOI , ma in fondo cosa è successo ? a LORO non pareva vero di avere su un vassoio d'argento il LORO sapere a costo zero , e lo vediamo costantemente su qualsiasi sito di vendita online x un esempio scarpe della salomon xa pro 3 d in vendita a negozio tra i 130 e i 160 € ,sui siti online a 30/40 € molto ma molto simili , e x un CINEBASTO ? altro esempio a 150 € circa . è vero lo potevano acquistare e poi copiare ma tutti i passaggi svolti x avere un prodotto come si deve certamente NO . x ultimo ma NON x questo meno importante non c'è stato il ricambio generazionale tra lavoratori con il risultato che adesso è TUTTO MADE IN CINA e quello che è perso è perso . ma abbiamo un miriade di KEBAB o venditori di cianfrusaglie cinesi in zone turistiche , a noi rimane la cassa integrazione o chiusura o delocalizzazione .
Senza i migranti saremmo messi molto peggio, interi settori de manifatturiero si reggono su queste persone: ristorazione, marmo e pietre, edilizia, pellami e concia, agricoltura e si potrebbe proseguire per diverse righe.La nostra incapacità di gestire i migranti obbligandoli ad adeguarsi ad un sistema sociale e culturale diverso da quello di origine e’ ciò che crea la “nube” attorno alla delinquenza dei migranti. Formazione e acculturamento all’ingresso, garantirebbero un più facile inserimento nella società con reciproco beneficio. Ci sono zone del paese che si stanno spopolando e potrebbero essere assegnate a questi nuovi cittadini affinché le coltivino e le facciano fruttare, invece le lasciamo all’abbandono trasformandole da risorse a costi legati al dissesto geologico. Sarebbe un discorso infinito, ma è più facile dare la colpa a chi fatica a difendersi. Tipico dei regimi! Per quanto riguarda il manifatturiero in declino, è vero ma non è mantenendo il “vecchio” manifatturiero che si progredisce, quello si fa a costi inferiori in paesi meno costosi, Noi dobbiamo fare un manifatturiero evoluto, ma per farlo bisogna investire in formazione e ricerca. Non lo facciamo e i nostri ricercatori finiscono nella università degli altri paesi che, forse, una volta raggiunti gli obiettivi ci faranno lavorare da terzisti com’è via via sempre successo negli ultimi 40 anni. Alla fine è la nostra generazione la responsabile.
In risposta al messaggio di Paolo62 del 05/08/2025 alle 14:57:46In queste risposte si vedono due atteggiamenti. Chi semplicemente vuole scaricare il proprio odio, dirigenti il livore verso i nemici colpevoli di tutto, e chi magari tira un attimo di respiro e si distacca u n secondo senza sforare in extra.
Senza i migranti saremmo messi molto peggio, interi settori de manifatturiero si reggono su queste persone: ristorazione, marmo e pietre, edilizia, pellami e concia, agricoltura e si potrebbe proseguire per diverse righe.La nostra incapacità di gestire i migranti obbligandoli ad adeguarsi ad un sistema sociale e culturale diverso da quello di origine e’ ciò che crea la “nube” attorno alla delinquenza dei migranti. Formazione e acculturamento all’ingresso, garantirebbero un più facile inserimento nella società con reciproco beneficio. Ci sono zone del paese che si stanno spopolando e potrebbero essere assegnate a questi nuovi cittadini affinché le coltivino e le facciano fruttare, invece le lasciamo all’abbandono trasformandole da risorse a costi legati al dissesto geologico. Sarebbe un discorso infinito, ma è più facile dare la colpa a chi fatica a difendersi. Tipico dei regimi! Per quanto riguarda il manifatturiero in declino, è vero ma non è mantenendo il “vecchio” manifatturiero che si progredisce, quello si fa a costi inferiori in paesi meno costosi, Noi dobbiamo fare un manifatturiero evoluto, ma per farlo bisogna investire in formazione e ricerca. Non lo facciamo e i nostri ricercatori finiscono nella università degli altri paesi che, forse, una volta raggiunti gli obiettivi ci faranno lavorare da terzisti com’è via via sempre successo negli ultimi 40 anni. Alla fine è la nostra generazione la responsabile.
In risposta al messaggio di marinox del 05/08/2025 alle 17:39:17Sono molte le motivazioni per le quali le aziende se ne vanno dal paese di origine. Bisognerebbe fare un trattato: in molti casi per ampliare i mercati, in altri per risparmiare sui costi di produzione spesso mantenendo alti prezzi di vendita, quindi maggior profitto e molti altri ancora.
quasi d'accordo . un semplice dato : quante aziende hanno portato la LORO ESPERIENZA frutto di ANNI DI RICERCA E SVILUPPO in stati cui il costo del personale era mooolto basso ? moltissime e con che risultato ? prezzi diproduzione impensabili da NOI , ma in fondo cosa è successo ? a LORO non pareva vero di avere su un vassoio d'argento il LORO sapere a costo zero , e lo vediamo costantemente su qualsiasi sito di vendita online x un esempio scarpe della salomon xa pro 3 d in vendita a negozio tra i 130 e i 160 € ,sui siti online a 30/40 € molto ma molto simili , e x un CINEBASTO ? altro esempio a 150 € circa . è vero lo potevano acquistare e poi copiare ma tutti i passaggi svolti x avere un prodotto come si deve certamente NO . x ultimo ma NON x questo meno importante non c'è stato il ricambio generazionale tra lavoratori con il risultato che adesso è TUTTO MADE IN CINA e quello che è perso è perso . ma abbiamo un miriade di KEBAB o venditori di cianfrusaglie cinesi in zone turistiche , a noi rimane la cassa integrazione o chiusura o delocalizzazione . carlo
In risposta al messaggio di Paolo62 del 05/08/2025 alle 21:14:15Quante persone di quegli anni conosco che facevano lavori in teoria da sussistenza e che grazie alla evasione dsi sono presi case ovunque. Magari lavori duri e faticosi, ma che non giustificavao simili tenori di vita. Oggi si presenta il conto, conto di chi è passato a miglior vita in molti casi.
Sono molte le motivazioni per le quali le aziende se ne vanno dal paese di origine. Bisognerebbe fare un trattato: in molti casi per ampliare i mercati, in altri per risparmiare sui costi di produzione spesso mantenendo altiprezzi di vendita, quindi maggior profitto e molti altri ancora. La vendita online è un fattore che si è aggiunto mettendo in crisi il commercio che per secoli, ingiustamente, ha guadagnato più di chi progettava e produceva il prodotto stesso (lo dico da commerciante). I venditori di cianfrusaglie e Kebab li abbiamo anche perché chi deteneva i punti vendita prima, ha trovato vantaggioso vendere le proprie attività a chi arrivava con la valigetta di soldi offrendo magari il doppio del valore realizzabile fino a poche settimane prima, oltre a non avere eredi che avrebbero potuto portare avanti la loro attività. Lo stesso vale per molte aziende, vendute dai titolari a cifre che mai avrebbero potuto realizzare lavorandoci, e così le aziende sono passate ad una gestione famigliare (quella che permette il maggior benessere al cosiddetto ceto medio ) ad una gestione manageriale/finanziaria che certo non si cura di quell'aspetto. Al di la del fatto che la cucina multietnica è una caratteristica non negativa di tutti i paesi in cui c'è mescolanza di popoli. Insomma, molti fenomeni sono probabilmente ingovernabili, ma la responsabilità maggiore è di una generazione che ha voluto vivere al di sopra delle proprie possibilità (il debito lo dimostra) riservando i voti a chi gli faceva credere che tutto era possibile, anche andare in pensione a 39 anni, maturare anzianità pensionistica a prescindere dal lavoro svolto, evadere le tasse restando impuniti e tantissime altre nefandezze che, ad un'analisi anche superficiale, apparivano immediatamente come insostenibili. Insomma siamo un popolo che non ha mai fatto una rivoluzione e forse mai la faremo, Di questo dobbiamo dolerci ed ammettere che la nostra inettitudine ha portato a tutto ciò. LA colpa non è degli altri.
In risposta al messaggio di Paolo62 del 05/08/2025 alle 21:14:15.... cristallino...
Sono molte le motivazioni per le quali le aziende se ne vanno dal paese di origine. Bisognerebbe fare un trattato: in molti casi per ampliare i mercati, in altri per risparmiare sui costi di produzione spesso mantenendo altiprezzi di vendita, quindi maggior profitto e molti altri ancora. La vendita online è un fattore che si è aggiunto mettendo in crisi il commercio che per secoli, ingiustamente, ha guadagnato più di chi progettava e produceva il prodotto stesso (lo dico da commerciante). I venditori di cianfrusaglie e Kebab li abbiamo anche perché chi deteneva i punti vendita prima, ha trovato vantaggioso vendere le proprie attività a chi arrivava con la valigetta di soldi offrendo magari il doppio del valore realizzabile fino a poche settimane prima, oltre a non avere eredi che avrebbero potuto portare avanti la loro attività. Lo stesso vale per molte aziende, vendute dai titolari a cifre che mai avrebbero potuto realizzare lavorandoci, e così le aziende sono passate ad una gestione famigliare (quella che permette il maggior benessere al cosiddetto ceto medio ) ad una gestione manageriale/finanziaria che certo non si cura di quell'aspetto. Al di la del fatto che la cucina multietnica è una caratteristica non negativa di tutti i paesi in cui c'è mescolanza di popoli. Insomma, molti fenomeni sono probabilmente ingovernabili, ma la responsabilità maggiore è di una generazione che ha voluto vivere al di sopra delle proprie possibilità (il debito lo dimostra) riservando i voti a chi gli faceva credere che tutto era possibile, anche andare in pensione a 39 anni, maturare anzianità pensionistica a prescindere dal lavoro svolto, evadere le tasse restando impuniti e tantissime altre nefandezze che, ad un'analisi anche superficiale, apparivano immediatamente come insostenibili. Insomma siamo un popolo che non ha mai fatto una rivoluzione e forse mai la faremo, Di questo dobbiamo dolerci ed ammettere che la nostra inettitudine ha portato a tutto ciò. LA colpa non è degli altri.
In risposta al messaggio di chorus del 06/08/2025 alle 13:23:42I diritti acquisti possono restare se si trova il sottoproletariato che li paga.
Provoco: l'importante è che vengano pagate le pensioni degli attuali pensionati. I nostri figli e coloro che andranno in pensione da domani si arrangeranno, qualcosa accadrà, ma i diritti acquisiti devono restare intoccabili!