In risposta al messaggio di dani1967 del 01/03/2021 alle 16:57:38al giorno d,oggi la leva non ha più senso. per quanto riguarda i giovani tantissimi sono bravi ragazzi e capiscono il problema ma resta il fatto che a parte ora che siamo in EMERGENZA non dovrebbero esistere i rave party e ancora meno sbeffeggiare le forze dell,ordine come hanno fatto
Io non conosco molto la protezione civile ma da quel poco che ho visto se non fosse per aver partecipato per lavoro ad una decina di alluvioni, al terremoto di amatrice etc etc ... e ti assicuro che tra i volontari ci sonomolti, molti, molti giovani ragazzi che per motivi anagrafici NON possono aver fatto la leva obbligatoria. Magari sono associazioni di volontariato che non richiamano più i corpi militari, oramai molte regioni come la mia hanno direttamente un corpo di protezione civile volontario. Ricorda sempre che quando esci di casa e vedi un gruppo di ragazzi sfaccendati, non vedi quelli rimasti a casa a studiare, nelle palestre ad allenarsi, nei conservatori a suonare, nelle fabbriche a lavorare, etc etc etc ... e quelli che erano fissi sotto casa a far nulla ci sono sempre stati. Ripeto, togliere la leva obbligatoria è stato un segno di civiltà che ha dato lustro sopratutto all'esercito.
In risposta al messaggio di dani1967 del 01/03/2021 alle 16:57:38Sono consapevole che ci sono anche i bravi ragazzi. Il mio intervento replicava al fatto che la naia non serviva e invece per come l'ho sempre vista io i giovani imparavano l'ordine, la disciplina, il rispetto, l'appartenenza a qualcosa, a relazionarsi e creare amicizie, altro che rawe party e aperitivi che troppe volte finiscono in risse. Purtroppo quelli che dici tu non si vedono per strada e sono gli altri che spiccano. Ti dirò di più, i bravi ragazzi a scuola sono considerati i diversi e vengono bullizzati perchè non si drogano, non bevono, non fanno casini ecc. Ma anche questo è un altro discorso che è OT.
Io non conosco molto la protezione civile ma da quel poco che ho visto se non fosse per aver partecipato per lavoro ad una decina di alluvioni, al terremoto di amatrice etc etc ... e ti assicuro che tra i volontari ci sonomolti, molti, molti giovani ragazzi che per motivi anagrafici NON possono aver fatto la leva obbligatoria. Magari sono associazioni di volontariato che non richiamano più i corpi militari, oramai molte regioni come la mia hanno direttamente un corpo di protezione civile volontario. Ricorda sempre che quando esci di casa e vedi un gruppo di ragazzi sfaccendati, non vedi quelli rimasti a casa a studiare, nelle palestre ad allenarsi, nei conservatori a suonare, nelle fabbriche a lavorare, etc etc etc ... e quelli che erano fissi sotto casa a far nulla ci sono sempre stati. Ripeto, togliere la leva obbligatoria è stato un segno di civiltà che ha dato lustro sopratutto all'esercito.
Servo per Amikeco by IPA
"Viaggio per vedere non per viaggiare" In risposta al messaggio di kalasaya del 01/03/2021 alle 13:59:09OT Sono passati 30 anni e il mondo è cambiato anche io vidi queste storie. Ma educare sarebbe compito della scuola non dell'esercito. Nella mia vicenda personale avevo una occasione di lavoro imminente e cercai di abbreviare al massimo i tempi, non potevo permettermi altro.
Per te sicuramente , adulto, laureato non sia servito sono d'accordo , ma ti posso dire nella mia lunga esperienza ho conosciuto ragazzi, negli anni 90 , che hanno tratto esperienza in questa situazione. Per esempio ti raccontodi un ragazzo Sardo che faceva il pastore in Sardegna e non aveva mai preso il treno in vita sua. Mi disse che era la prima volta che veniva in continente. Per non dire che ho avuto anche un ragazzo nipote di una grossa famiglia mafiosa che all'inizio mi voleva far conoscere i suoi cugini perché non si voleva tagliare i capelli :-) per poi diventare quasi amici. E tanti altri casi che non sto' a raccontare Ragazzi timidi e introversi che nel giro di qualche mese si aprivano e cambiavano espressione. Poi, può' essere che siano cambiati i tempi, ma una buona percentuale di ragazzi hanno imparato dal militare di leva.. Poi scusa perché visto che eri laureato e grande non ti sei arruolato come ufficiale di complemento AUC o nei carabinieri?
In risposta al messaggio di dani1967 del 01/03/2021 alle 20:11:46Educare, è compito della famiglia, la scuola ha il compito di insegnare.
OT Sono passati 30 anni e il mondo è cambiato anche io vidi queste storie. Ma educare sarebbe compito della scuola non dell'esercito. Nella mia vicenda personale avevo una occasione di lavoro imminente e cercai di abbreviare al massimo i tempi, non potevo permettermi altro.
In risposta al messaggio di Ummagamma del 02/03/2021 alle 07:55:02Io separerei due cose, il significato della leva e quello dell'esercito. Secondo me la leva era una roba assurda che sminuiva e rendeva ridicolo il ruolo dell'esercito che oggi, diventato professionale, ha invece assunto una dignità del tutto differente. E questo generale deriva da una esperienza di un esercito di professionisti. Ma come fai a costruire un esercito fatto di persone che NON vogliono fare quel lavoro, fanno ogni sforzo per evitare e scaricare su terzi il lavoro, cercano di fregare il più possibile e sopratutto se ne vanno appena hanno imparato qualcosina. Il rapporto con l'addestramento in un corpo professionale non è possibile.
Solite storielle ideologiche, che tanto hanno fanno male a questo paese, ma che per fortuna stanno per essere spazzate via la nomina del generale Figliolo esperto di logistica , al posto di un funzionario stile CCCP ( inettoe dannoso), ne è la prova Si insinua che l’Esercito sia il male e la società civile sia il suo contrario Siete il vecchio, siete dannosi per l’intera società
In risposta al messaggio di dani1967 del 02/03/2021 alle 08:53:05Replico al tuo PS.
Io separerei due cose, il significato della leva e quello dell'esercito. Secondo me la leva era una roba assurda che sminuiva e rendeva ridicolo il ruolo dell'esercito che oggi, diventato professionale, ha invece assuntouna dignità del tutto differente. E questo generale deriva da una esperienza di un esercito di professionisti. Ma come fai a costruire un esercito fatto di persone che NON vogliono fare quel lavoro, fanno ogni sforzo per evitare e scaricare su terzi il lavoro, cercano di fregare il più possibile e sopratutto se ne vanno appena hanno imparato qualcosina. Il rapporto con l'addestramento in un corpo professionale non è possibile. Per i ragazzi, imparare a scansare il lavoro e scaricarlo su terzi, quello avveniva nel servizio di leva, è la peggiore educazione possibile. Inoltre veniva insegnato il bullismo come regola di vita, l'insensibilità verso i compagni solo se appartenenti a un mese differente dal tuo, la prevaricazione e la violenza con i compagni, ritenuta come regola per addestrare. Anche io ho conosciuto persone, perlopiù da famiglie che allevavano animali, che scoprivano il mondo per la prima volta. Ma ripeto, sarebbero bastate delle gite scolastiche. A proposito di cibo cattivo, mi rendo conto che in guerra ci si deve adattare. Ma nel centro di una città una mensa militare doveva seguire le stesse regole igieniche di una civile. Ma non succedeva che i NAS entrassero in quei luoghi immondi, perché se non non si sarebbe potuto nutrire le truppe. Cibi scaduti, i pezzi migliori rubati, e un soggetto messo a rappresentare le truppe, di solito un ragazzino 18enne senza istruzione che non aveva la più pallida idea delle regole igieniche che avrebbe dovuto denunciare tutta la catena di comando la quale aveva su di lui potere di rovinare i suoi prossimi 10 mesi. Quella che mangiare schifezze (ricordo pasta con gli insetti data senza scrupoli) fosse educativo era una scusa bella e buona, per coprire corruzione e incapacità. No walter, non è ideologia, sono convinto che debba esistere un esercito, ma quella roba che ho visto io permettimi, anche no. Un anno utile solo per capire bene cosa è sbagliato, vedendolo. Oggi sono convinto (o perlomeno lo spero) che l'esercito professionale sia un mondo totalmente differente, probabilmente con tutti i problemi del pubblico, ma robe simili non sono possibili. Il nostro responsabile delle vaccinazioni ha gestito un esercito differente. PS: sono in un paesino anche io che ha la sede dell'ana, mio padre ci teneva che io tenessi il cappello, e ci provarono a prendermi, risposi gentilmente che di quella roba non avrei voluto mai più avere traccia e non ne volevo più sentire parlare.
In risposta al messaggio di dani1967 del 02/03/2021 alle 08:53:05Io non ricordo un esperienza così negativa. Si mangiava bene, strutture decenti, mai problemi di nonnismo, mai testimone di palesi ruberie. Ma è anche vero che l'ho fatto in una scuola di élite con relativamente poca leva rispetto magari ad una caserma sperduta sulle Alpi. Sono d'accordissimo invece sul ruolo dell'Esercito. Mi diede l'impressione che fosse diventato una enorme, mastodontica organizzazione per fare fare la leva ai ragazzi secondo Costituzione. Un po' come se si fossero invertiti i ruoli. Fino al secondo dopoguerra la leva serviva a fare l'Esercito, dopo era l'Esercito che serviva a fare fare la leva.
Io separerei due cose, il significato della leva e quello dell'esercito. Secondo me la leva era una roba assurda che sminuiva e rendeva ridicolo il ruolo dell'esercito che oggi, diventato professionale, ha invece assuntouna dignità del tutto differente. E questo generale deriva da una esperienza di un esercito di professionisti. Ma come fai a costruire un esercito fatto di persone che NON vogliono fare quel lavoro, fanno ogni sforzo per evitare e scaricare su terzi il lavoro, cercano di fregare il più possibile e sopratutto se ne vanno appena hanno imparato qualcosina. Il rapporto con l'addestramento in un corpo professionale non è possibile. Per i ragazzi, imparare a scansare il lavoro e scaricarlo su terzi, quello avveniva nel servizio di leva, è la peggiore educazione possibile. Inoltre veniva insegnato il bullismo come regola di vita, l'insensibilità verso i compagni solo se appartenenti a un mese differente dal tuo, la prevaricazione e la violenza con i compagni, ritenuta come regola per addestrare. Anche io ho conosciuto persone, perlopiù da famiglie che allevavano animali, che scoprivano il mondo per la prima volta. Ma ripeto, sarebbero bastate delle gite scolastiche. A proposito di cibo cattivo, mi rendo conto che in guerra ci si deve adattare. Ma nel centro di una città una mensa militare doveva seguire le stesse regole igieniche di una civile. Ma non succedeva che i NAS entrassero in quei luoghi immondi, perché se non non si sarebbe potuto nutrire le truppe. Cibi scaduti, i pezzi migliori rubati, e un soggetto messo a rappresentare le truppe, di solito un ragazzino 18enne senza istruzione che non aveva la più pallida idea delle regole igieniche che avrebbe dovuto denunciare tutta la catena di comando la quale aveva su di lui potere di rovinare i suoi prossimi 10 mesi. Quella che mangiare schifezze (ricordo pasta con gli insetti data senza scrupoli) fosse educativo era una scusa bella e buona, per coprire corruzione e incapacità. No walter, non è ideologia, sono convinto che debba esistere un esercito, ma quella roba che ho visto io permettimi, anche no. Un anno utile solo per capire bene cosa è sbagliato, vedendolo. Oggi sono convinto (o perlomeno lo spero) che l'esercito professionale sia un mondo totalmente differente, probabilmente con tutti i problemi del pubblico, ma robe simili non sono possibili. Il nostro responsabile delle vaccinazioni ha gestito un esercito differente. PS: sono in un paesino anche io che ha la sede dell'ana, mio padre ci teneva che io tenessi il cappello, e ci provarono a prendermi, risposi gentilmente che di quella roba non avrei voluto mai più avere traccia e non ne volevo più sentire parlare.
In risposta al messaggio di Tore99 del 02/03/2021 alle 09:52:01Stare li dentro ti assuefava così tanto alla situazione che spesso non ti rendevi nemmeno più conto, certi meccanismi li davi per scontati. E' per questo che qualche anno in più, un occhio critico, il fatto di aver già passato un anno fuori casa a fare attività ben più dure della naja e non vivere chissaquale dramma psicologico mi mantennero sul pezzo. Di certo il commilitone morto per overdose, entrato pulito e conosciuta la droga in missione all'estero, per me ha fatto la differenza. La sera prima visto che ero di due scaglioni prima il giovane cercò di farmi atti di nonnismo, io come al solito declinai invitandolo ad agire, alcuni mi consigliarono di non irrigidirmi ma non capii, avessi saputo gli avrei fatto quella cacchio di branda.
Io non ricordo un esperienza così negativa. Si mangiava bene, strutture decenti, mai problemi di nonnismo, mai testimone di palesi ruberie. Ma è anche vero che l'ho fatto in una scuola di élite con relativamente poca levarispetto magari ad una caserma sperduta sulle Alpi. Sono d'accordissimo invece sul ruolo dell'Esercito. Mi diede l'impressione che fosse diventato una enorme, mastodontica organizzazione per fare fare la leva ai ragazzi secondo Costituzione. Un po' come se si fossero invertiti i ruoli. Fino al secondo dopoguerra la leva serviva a fare l'Esercito, dopo era l'Esercito che serviva a fare fare la leva.
In risposta al messaggio di impiegatodelvolante del 01/03/2021 alle 20:59:17hai ragione ma sia l.asilo sia le scuole hanno o avevano il compito di insegnare storia ecc ma anche educazione rispetto.ora gli insegnanti volenterosi ci sono ancora non come prima ma ci sono ma non POSSONO insegnare il rispetto i valori morali ecc in quanto quasi sempre vengono lapidati dai genitori e il risultato è sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere es NAVIGLI altra sera le forze di polizia presi in giro
Educare, è compito della famiglia, la scuola ha il compito di insegnare. A scuola bisogna andare già educati, o in fase di educazione. La naja aveva il compito di dare disciplina
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"Viaggio per vedere non per viaggiare"In risposta al messaggio di chorus del 02/03/2021 alle 09:47:15Concordo che la naja farebbe bene ai figli diciottenni perché insegna la disciplina, il rispetto delle regole, vivere in comunità e rispettare gli orari.
Replico al tuo PS. Sono passati alcuni decenni, ma il senso di appartenenza alla gloriosa Brigata Alpina Cadore mi è rimasto. E ciò nonostante io non abbia mai partecipato a un raduno nazionale degli alpini. La naja un'esperienza indimenticabile, per quanto mi riguarda molto formativa e educativa: mi spiace che i miei figli non possano provare una simile esperienza.
In risposta al messaggio di ezio59 del 02/03/2021 alle 12:59:32Di tutto il resto ti posso dare ragione, ma quel ragazzo era una storia che conoscevo, era uno fragile con ovviamente una storia travagliata, e tutti mi dissero che quel'esperienza militare lo fece precipitare; che fosse accaduto così non lo dissero i genitori, ma tutti quanti gli erano più vicini. Ma questo dimostra solo una cosa, che non c'era li dentro nessun effetto salvifico. Nulla a che vedere, non so, con quello che capita dentro ai carabinieri, dove chi andava anche solo di leva aveva ben altre motivazioni.
Dani, madai! hai scritto Di certo il commilitone morto per overdose, entrato pulito e conosciuta la droga in missione all'estero, per me ha fatto la differenza. Perchè, non c'erano quelli che già facevano uso. Mi hai evidenziatoche ci sono giovani e giovani, secondo te con loro ho più avuto a che fare io con il mio lavoro o tu con il tuo ? mai arrestato o interrogato minorenni per vari reati, anche alcuni molto gravi ? Sai cosa dicevano i genitori, mio figlio no, non è possibile, vi state sbagliando, sono stati gli altri, non finisce qui ecc. ecc. Solo qualche raro genitore se la prendeva con il pargolo. E poi era la naia che rovinava i giovani ! I giovani sono rovinati dai genitori!
In risposta al messaggio di dani1967 del 02/03/2021 alle 13:15:10Si, ci sono situazioni e situazioni e viverle fa la differenza. Sono convinto che con i giovani d'oggi la naia non è proponibile, ma visto che non lavorano trovare il modo di fargli fare qualcosa di buono per gli altri non sarebbe male. Non il servizio civile come è strutturato ora perchè li sfrutta togliendo posti di lavoro possibili.
Di tutto il resto ti posso dare ragione, ma quel ragazzo era una storia che conoscevo, era uno fragile con ovviamente una storia travagliata, e tutti mi dissero che quel'esperienza militare lo fece precipitare; che fosseaccaduto così non lo dissero i genitori, ma tutti quanti gli erano più vicini. Ma questo dimostra solo una cosa, che non c'era li dentro nessun effetto salvifico. Nulla a che vedere, non so, con quello che capita dentro ai carabinieri, dove chi andava anche solo di leva aveva ben altre motivazioni. So benissimo che la leva per molti è stato un bel ricordo, so il valore che ha in certe aree del paese, ma ripeto, la leva obbligatoria è un segno di inciviltà, non degno di un paese moderno.
Servo per Amikeco by IPA
"Viaggio per vedere non per viaggiare" https://www.youtube.com/watch?v...
sono immagini scioccanti in un certo senso forse troppo duri , ma da considerare che in America hanno grossi problemi con i giovanissimi.https://www.youtube.com/watch?v...
In risposta al messaggio di dani1967 del 02/03/2021 alle 08:53:05Infatti ho scritto pro e contro della naja obbligatoria
Io separerei due cose, il significato della leva e quello dell'esercito. Secondo me la leva era una roba assurda che sminuiva e rendeva ridicolo il ruolo dell'esercito che oggi, diventato professionale, ha invece assuntouna dignità del tutto differente. E questo generale deriva da una esperienza di un esercito di professionisti. Ma come fai a costruire un esercito fatto di persone che NON vogliono fare quel lavoro, fanno ogni sforzo per evitare e scaricare su terzi il lavoro, cercano di fregare il più possibile e sopratutto se ne vanno appena hanno imparato qualcosina. Il rapporto con l'addestramento in un corpo professionale non è possibile. Per i ragazzi, imparare a scansare il lavoro e scaricarlo su terzi, quello avveniva nel servizio di leva, è la peggiore educazione possibile. Inoltre veniva insegnato il bullismo come regola di vita, l'insensibilità verso i compagni solo se appartenenti a un mese differente dal tuo, la prevaricazione e la violenza con i compagni, ritenuta come regola per addestrare. Anche io ho conosciuto persone, perlopiù da famiglie che allevavano animali, che scoprivano il mondo per la prima volta. Ma ripeto, sarebbero bastate delle gite scolastiche. A proposito di cibo cattivo, mi rendo conto che in guerra ci si deve adattare. Ma nel centro di una città una mensa militare doveva seguire le stesse regole igieniche di una civile. Ma non succedeva che i NAS entrassero in quei luoghi immondi, perché se non non si sarebbe potuto nutrire le truppe. Cibi scaduti, i pezzi migliori rubati, e un soggetto messo a rappresentare le truppe, di solito un ragazzino 18enne senza istruzione che non aveva la più pallida idea delle regole igieniche che avrebbe dovuto denunciare tutta la catena di comando la quale aveva su di lui potere di rovinare i suoi prossimi 10 mesi. Quella che mangiare schifezze (ricordo pasta con gli insetti data senza scrupoli) fosse educativo era una scusa bella e buona, per coprire corruzione e incapacità. No walter, non è ideologia, sono convinto che debba esistere un esercito, ma quella roba che ho visto io permettimi, anche no. Un anno utile solo per capire bene cosa è sbagliato, vedendolo. Oggi sono convinto (o perlomeno lo spero) che l'esercito professionale sia un mondo totalmente differente, probabilmente con tutti i problemi del pubblico, ma robe simili non sono possibili. Il nostro responsabile delle vaccinazioni ha gestito un esercito differente. PS: sono in un paesino anche io che ha la sede dell'ana, mio padre ci teneva che io tenessi il cappello, e ci provarono a prendermi, risposi gentilmente che di quella roba non avrei voluto mai più avere traccia e non ne volevo più sentire parlare.
In risposta al messaggio di kalasaya del 02/03/2021 alle 16:29:00"In America che insegna , esiste un programma di rieducazione per i minori che fanno piccoli reati che consiste nel fargli stare qualche giorno d'accordo con i genitori stufi e arresi, insieme a veri delinquenti per "assaggiare " la vita dietro le sbarre"
Vi rendete conto che oggi giorno ci sono ancora 50enni che vivono sulle spalle dei genitori? Se questi avessero fatto il militare da giovani e avessero pulito qualche latrina penso che dopo il militare si sarebbero umiliatia fare qualsiasi lavoro. Se non ci riuscivano i genitori a fare un po' di paura a questi giovani ci pensava un c/te di compagnia . In America che insegna , esiste un programma di rieducazione per i minori che fanno piccoli reati che consiste nel fargli stare qualche giorno d'accordo con i genitori stufi e arresi, insieme a veri delinquenti per assaggiare la vita dietro le sbarre. sono immagini scioccanti in un certo senso forse troppo duri , ma da considerare che in America hanno grossi problemi con i giovanissimi.
In risposta al messaggio di Ummagamma del 02/03/2021 alle 16:43:00Con i pro e i contro ci siamo. Ma stiamo sempre parlando dei ragazzi di ieri di oggi, di quanto potrebbero giovarsi di qualche mese sotto disciplina militare o, al contrario, di quanto questo li potrebbe traumatizzare. Quindi stiamo continuando sempre a dare per scontato che l'Esercito (lasciamo perdere le altre forze armate che già prima erano qualcosa di diverso) debba essere paragonato ad un campo scout. Mi sembra che l'unico che ha guardato alla questione anche dall'altro punto di vista, nonostante l'esperienza non positiva o forse proprio grazie a quella, sia stato Dani. Cosa ce ne facciamo dell'esercito, a cosa serve e a cosa vogliamo che serva?
Infatti ho scritto pro e contro della naja obbligatoria le motivazioni le stesse che hai argomentato tra i contro certo il bullismo i modi da bassa caserma ed un esercito ma anche forze di Polizia con bassa scolarità Ioal corso ero l’unico su mille ad essere iscritto all’Universita, pochi anche i diplomati oggi la situazione è ben diversa per fortuna tra i pro lo spirito di aggregazione la solidarietà vedrei con favore il ripristino della leva obbligatoria con le opportune correzioni