In risposta al messaggio di Giovanni del 29/01/2023 alle 12:42:36Io ero in fasce, anzi no non si usavano più, ma condivido in pieno. Nessun miracolo.
Ricordo bene quando negli anni '60 del 1900, quando molti di voi che leggete non eravate ancora nati, cominciavano ad apparire i primi cervelli elettronici, allora non si chiamavano ancora computer. Cervelli elettronici,che ci faceva immaginare chissà cosa. Per non parlare poi dei programmatori di cervelli elettronici, visti come dèi in terra, dei mostri di intelligenza. Poi divennero computer, anche il popolino cominciò ad usarli, all'inizio spesso con timore per paura di rompere qualcosa perché il computer era, ed è, la prima macchina che fa qualcosa senza vedere come quelle manovre avvengano e con niente che si muove all'interno, come invece avviene in qualsiasi altra macchina. Poi la schiera dei programmatori si diffuse, lo divenni anch'io. Niente di straordinario. Ora l'intelligenza artificiale ci appare miracolosa come miracolosi apparvero i primi cervelli elettronici. Io la vedo solo come un programma estremamente complesso, ma sempre istruzioni dettate da un uomo od una donna, niente di più. Certo da programmatore gestionale sarei molto curioso di capire quali cicli di algoritmi siano stati escogitati per rispondere alle più svariate domande, ma è sempre e sempre resterà senz'anima, senza sentimenti e farà sempre e solo quello che qualcuno gli ha detto di fare tramite delle istruzioni. Autoapprendimento? Apprenderà solo ciò che il programmatore gli ha scritto di apprendere. Giovanni
https://www.hdblog.it/tecnologi...
In risposta al messaggio di dani1967 del 30/01/2023 alle 14:55:58le risposte che hai ottenuto da chatgpt sono risposte buone che però non sono state 'pensate' dal computer stesso ma raccolte in giro per il web o in altri posti e presentate a te dal computer come se le avesse scritte lui. il che non è poco in ogni caso.
HO appena provato chatgpt, ed ho fatto questa domanda e relativa risposta Quali sono i rischi legati alle automobili a guida autonoma ? Le automobili a guida autonoma presentano diversi rischi, tra cui:Affidabilità tecnologica:la guida autonoma richiede sistemi avanzati di sensori, software e hardware che devono funzionare correttamente per garantire la sicurezza degli utenti. Cybersecurity: le automobili a guida autonoma sono vulnerabili agli attacchi informatici che potrebbero compromettere la loro sicurezza. Incertezza delle prestazioni: è ancora incerto come le automobili a guida autonoma reagiranno in situazioni inaspettate o imprevedibili. Responsabilità in caso di incidente: potrebbe essere difficile stabilire chi è responsabile in caso di incidente con un'auto a guida autonoma. Privacy: le automobili a guida autonoma raccolgono e trasmettono grandi quantità di dati, sollevando preoccupazioni per la privacy e la sicurezza dei dati.Una interessante autocritica Anche questa domanda è interessante Le intelligenze artificali possono esser euna soluzione per la solitudine ? Le intelligenze artificiali non possono sostituire completamente le interazioni umane e la compagnia di altre persone, ma possono offrire soluzioni per la solitudine in alcuni casi. Ad esempio, le chatbot e i assistenti virtuali possono fornire conversazioni artificiali che possono aiutare a ridurre la solitudine e la noia, specialmente per persone anziane o isolate. Tuttavia, è importante notare che le interazioni con le intelligenze artificiali non sono equivalenti a relazioni umane significative e non possono soddisfare tutte le esigenze sociali e emotive dell'essere umano.
In risposta al messaggio di sergiozh del 31/01/2023 alle 00:44:52Una delle caratteristiche dell'AI è quella di dare la risposta alla TUA domanda. Per dare la risposta, attinge al web o alle interazioni precedenti, ma si distingue da un motore di ricerca che ti punta a pagine dove incrocia le parole chiave e poi sei tu che devi estrapolare le risposte.
le risposte che hai ottenuto da chatgpt sono risposte buone che però non sono state 'pensate' dal computer stesso ma raccolte in giro per il web o in altri posti e presentate a te dal computer come se le avesse scritte lui.il che non è poco in ogni caso. ci sono però altri tipi di intelligenze artificiali che grazie ai dati con fui sono state imboccate creano loro stesse delle risposte nuove che prima non esistevano.
In risposta al messaggio di giorgioste del 31/01/2023 alle 12:34:10Con risposte nuove intendo risposte che prima non esistevano e non si sapeva nemmeno come fare a darle.
Una delle caratteristiche dell'AI è quella di dare la risposta alla TUA domanda. Per dare la risposta, attinge al web o alle interazioni precedenti, ma si distingue da un motore di ricerca che ti punta a pagine dove incrociale parole chiave e poi sei tu che devi estrapolare le risposte. Non capisco cosa intendi per dare risposte nuove perché la risposta è in funzione della domanda. Anche a un essere umano se gli poni più volte la stessa domanda probabilmente ti dà la stessa risposta (ci sono diversi casi anche su COL, ad esempio quando si parla di pesi o di sosta libera ). Un'altra cosa che che distingue ChatGpt dal resto è che si ricorda la conversazione che ha in corso con te. Se gli fai una domanda, ti dà una risposta, se chiedi un approfondimento o un contradittorio su una parte, non devi ripetere tutta la domanda (come faresti con un motore di ricerca), ma cerca di capisce sa solo il contesto. Ad esempio, ad una domanda, in mezzo ad una risposta di mezza pagina, c'era mezza riga con il consiglio di informarsi di persona, io gli ho letteralmente chiesto a chi posso telefonare? ed è riuscito ad indovinare a cosa mi riferivo e a rispondermi. Secondo me questo non è banale.
In risposta al messaggio di Giovanni del 29/01/2023 alle 12:42:36
Ricordo bene quando negli anni '60 del 1900, quando molti di voi che leggete non eravate ancora nati, cominciavano ad apparire i primi cervelli elettronici, allora non si chiamavano ancora computer. Cervelli elettronici,che ci faceva immaginare chissà cosa. Per non parlare poi dei programmatori di cervelli elettronici, visti come dèi in terra, dei mostri di intelligenza. Poi divennero computer, anche il popolino cominciò ad usarli, all'inizio spesso con timore per paura di rompere qualcosa perché il computer era, ed è, la prima macchina che fa qualcosa senza vedere come quelle manovre avvengano e con niente che si muove all'interno, come invece avviene in qualsiasi altra macchina. Poi la schiera dei programmatori si diffuse, lo divenni anch'io. Niente di straordinario. Ora l'intelligenza artificiale ci appare miracolosa come miracolosi apparvero i primi cervelli elettronici. Io la vedo solo come un programma estremamente complesso, ma sempre istruzioni dettate da un uomo od una donna, niente di più. Certo da programmatore gestionale sarei molto curioso di capire quali cicli di algoritmi siano stati escogitati per rispondere alle più svariate domande, ma è sempre e sempre resterà senz'anima, senza sentimenti e farà sempre e solo quello che qualcuno gli ha detto di fare tramite delle istruzioni. Autoapprendimento? Apprenderà solo ciò che il programmatore gli ha scritto di apprendere. Giovanni
In risposta al messaggio di Elletufo del 01/02/2023 alle 19:11:45
Apprenderà solo ciò che il programmatore gli ha scritto di apprendere. Era il 1960 quando, IBM preoccupato dei rapporti con il suo principale cliente ,il governo degli Stati Uniti a causa delle ricerche in ambito AI,ordinò ai propri venditori di rispondere semplicemente che “i computer possono fare solo quello che sono programmati a fare”. Sistemi esperti Era necessario che persone “esperte” in un dato setttore istruissero “il computer” su quel determinato problema. Ad esempio: il gioco degli scacchi o altri simili giochi di strategia. Network neurali Si ebbe un approccio diverso alla programmazione, cercando di imitare i meccanismi del cervello umano. Purtroppo non sappiamo bene come funziona il nostro cervello, ma la cosa non importa più di tanto. Mancava la possibilità di accedere alle informazioni, ed il numero di neuroni simulabile non era sufficiente a riconoscere qualcosa che andasse oltre un semplice modello (pattern). L’indirizzo IP di internet è stato codificato solo nel 1982! Machine Learning Oggi è possibile simulare miliardi di neuroni; con internet è facile accedere ad una miniera inesauribile di informazioni ed esempi; non servono più gli esperti per istruirli a fare qualcosa; non è più necessario l’uomo che gli fornisca dati codificati. Praticamente è stato applicato il vecchio proverbio: “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.” Trasformato in: “Dai qualche dato a un computer e lo nutrirai per un secondo, insegnagli a cercare e lo nutrirai per un millennio.” I programmi oggi non sono più bravi di noi a spiegare cosa fanno e come, semplicemente trovano la risposta. Sviluppano le proprie intuizioni e agiscono d’istinto: non vale più la vecchia storia “i computer possono fare solo quello che sono programmati a fare”. Noi ci fidiamo tanto della Intelligenza artificiale al punto da affidare ad essa la nostra vita e quella dei nostri cari. E non mi si venga a dire: Io no! Non l'ho mai fatto! L'ABS decide come frenare, quanto frenare e ... se frenare.
In risposta al messaggio di Giovanni del 29/01/2023 alle 12:42:36
Ricordo bene quando negli anni '60 del 1900, quando molti di voi che leggete non eravate ancora nati, cominciavano ad apparire i primi cervelli elettronici, allora non si chiamavano ancora computer. Cervelli elettronici,che ci faceva immaginare chissà cosa. Per non parlare poi dei programmatori di cervelli elettronici, visti come dèi in terra, dei mostri di intelligenza. Poi divennero computer, anche il popolino cominciò ad usarli, all'inizio spesso con timore per paura di rompere qualcosa perché il computer era, ed è, la prima macchina che fa qualcosa senza vedere come quelle manovre avvengano e con niente che si muove all'interno, come invece avviene in qualsiasi altra macchina. Poi la schiera dei programmatori si diffuse, lo divenni anch'io. Niente di straordinario. Ora l'intelligenza artificiale ci appare miracolosa come miracolosi apparvero i primi cervelli elettronici. Io la vedo solo come un programma estremamente complesso, ma sempre istruzioni dettate da un uomo od una donna, niente di più. Certo da programmatore gestionale sarei molto curioso di capire quali cicli di algoritmi siano stati escogitati per rispondere alle più svariate domande, ma è sempre e sempre resterà senz'anima, senza sentimenti e farà sempre e solo quello che qualcuno gli ha detto di fare tramite delle istruzioni. Autoapprendimento? Apprenderà solo ciò che il programmatore gli ha scritto di apprendere. Giovanni
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In risposta al messaggio di Giovanni del 02/02/2023 alle 09:00:29Se per questo anche il nostro cervello si comporta in ragione di precise reazioni chimiche. Solo che la complessità è tale che non è decodificabile.
Hai scritto: L'ABS decide come frenare, quanto frenare e ... se frenare. Stiamo solo scrivendo per passare il tempo in attesa della buona stagione. Per me non è l'ABS che decide come frenare, quanto frenare e se frenare.E' stato un uomo che ha costruito un sistema in grado di intervenire quando si verifica la condizione necessaria all'assistenza alla frenata. Quando una ruota è bloccata dal freno e l'altra no, allora interviene modulando la frenata affinché la ruota bloccata giri appena appena. Quindi, anche qui è l'intelligenza dell'uomo che ha dato le istruzioni al dispositivo ed il dispositivo fa quello e solo quello per il quale è stato costruito. Probabilmente molti non sanno come funziona un computer. Tutto l'Amba Aradam che gira su un computer, dal programma che scrive semplicemente Hello sullo schermo al programma più complesso che si possa immaginare, su basa su una sola capacità del computer: capire se il risultato di una sottrazione è zero o diversa da zero. Tutte le menate sulle strabilianti capacità dei moderni computer si basano sempre solo su questo e ciò avviene da una settantina di anni, da quando è stato inventato l'elaboratore elettronico la cui memoria interna era costruita con dei relè e, per 4 k di memoria, occupava quattro piani di un palazzone e non ricordo che potenza elettrica fosse necessaria per farlo funzionare per qualche minuto perché poi si rompeva. Non c'è niente di magico attorno al computer, di magico c'è quanto l'uomo riesce a sviluppare con quella semplice facoltà del computer in quanto tale, cioè capire se il risultato di una sottrazione è zero o diversa da zero. Giovanni
In risposta al messaggio di sergiozh del 02/02/2023 alle 14:38:34Non è detto che i computer quantici saranno mai in funzione, cominciano ad esserci dubbi. Ci sono problemi fisici di base sulla gestione degli errori, che non è detto che verranno mai risolti. Io l'ho spiegata in maniera maccheronica, ma ci se cerchi in giro ci sono molte pubblicazioni a riguardo.
Quel che fino a prima di chatgpt veniva chiamato ‚intelligenza artificiale‘ non era intelligente ma si chiamava cosi‘. con chatgpt a un osservatore esterno le cose sembra stiano cambiando in quanto gli output che producesembrano intelligenti a chi li legge. negli anni 2000 ci fu il primo computer capace di battere il campione mondiale di scacchi e sembrava una cosa intelligente anche se oggi non lo reputiamo tale, ma solo come il risultato di una specie di calcolo. Lo stesso campione del mondo battuto a scacchi era convinto dopo aver perso che il computer che lo sconfisse fosse stato aiutato da un qualche grande maestro di scacchi perche‘ fece mosse ‚umane‘ che un computer secondo lui non avrebbe potuto fare. Oggi uno smartphone puo‘ aiutare a vincere contro il campione del mondo di scacchi. vedremo se in futuro quel che sistemi come chatgpt verranno sempre recepiti da chi li usa come ‚intelligenti‘. tra 20 anni chissa‘ che faranno i computer, sia quelli giganti che quelli da telefono. in piu‘ i computer quantici inizieranno ad essere parecchio diffusi presumibilmente.