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dani1967
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03/09/2007 31236
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Inserito il 04/05/2018 alle: 11:35:52
Aggiungo una cosa, che porgo più dalla mia esperienza professionale che alpinistica. Delle volti tutti considerano le previsioni delle divinazioni, delle volte troppo si confida nelle previsioni in quanto fatte dagli Svizzeri o dai Francesi (che riteniamo ontologicamente superiori), ma si dimentica che la previsione è una valutazione su basi statistiche e condizioni attuali sulla evoluzione futura, di un sistema incredibilmente complesso che può avere variazioni.
Questo errore non è solo tipico del cittadino comune, ma anche dei professionisti, che essendo umani compiono gli stessi errori. La previsione in quanto tale ha margini di errore anche maggiori di quelli dichiarati, per cui prevedere una salita di 6 ore pensando che in 6 ore resti il bello è un errore concettuale bello e buono. E' per questo che il comunicato del Collegio è abbastanza un autogol, indica una prassi che va contro le rpemesse degli stessi previsori meteo. E questo vale anche per le assurde polemiche dopo ad esempio le alluvioni a Genova, dove si pretende di sapere ora e luogo di un temporale impulsivo.
Se viene dato brutto tempo, devi pensare in maniera pessimistica e prepararti al peggio.
Guardate, non è una accusa alla guida, è un errore che ho commesso io stesso due anni fa ficcandomi su una ferrata con mio figlio bimbo confindando nel temporale che arrivava alle 16 e invece è arrivato alle 12.
 

https://paroleostili.it/manifesto/
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
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dani1967
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03/09/2007 31236
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Inserito il 04/05/2018 alle: 11:43:42
In risposta al messaggio di Dash del 04/05/2018 alle 11:01:21

dati accertati e verificati ... Sarebbe interessante sapere se la guida aveva i ramponi ai piedi oppure no, questo potranno riferirlo solo i soccorritori, che presumibilmente avranno delle riprese video e delle foto della
zona del ritrovamento. Finché non si saprà niente di ufficiale (non dagli organi di stampa, che spesso scrivono quello che vien loro in mente anziché quello che è successo, esperienza personale), conviene sospendere il giudizio e aspettare. Sicuramente, visto che la cosa è successa in territorio svizzero e con una guida italiana, gli inquirenti (svizzeri) non avranno nessun occhio di riguardo... N.B. Dai dati accertati e verificati non emerge se il gruppo avesse corde, piccozze, ramponi, viti da ghiaccio. Tutta roba che pesa... Una corda da 50 m (9mm) pesa circa 3 kg. Per un gruppo di 10 ne servono almeno una da 9 e una da 8. Ciao da Dash  
...
Guida Italiana, sopravvissuto italiano, le indagini saranno fatte anche dagli italiani, se i PM vorranno aprire un fascicolo
Se vedi qui

https://www.montagna.tv/cms/122...


Una vicenda su cui il nostro forumista Kinobi scalda molto il sangue su FB, il PM italiano chiede condanne per fatti (non si legge nell'articolo ma io lo so) accaduti in Francia.
E poi io credo che il capitolo fondamentale sarà non tanto quello penale, visto che la povera Guida in questa tragedia è passato a miglior vita, ma sul piano civile, dove comunque i parenti delle vittime chiederanno i danni. Come dicevo, per quanto riguarda il penale, se il sopravvissuto dimostrerà di non avere responsabilità dirette o indirette (era socio del CAI o istruttore ? Potrebbe fare una enorme differenza), non si aprirà mai un fascicolo nei confronti di un deceduto. Non so se comunque gli svizzeri sono soliti per una eventuale archiviazione per decesso del responsabile fornire una dettagliata ricostruzione dei fatti, o se la evitano per evitare un inutile spreco di risorse. Ma ripeto, a farla da padrone potrebbe essere la parte civilistica, che non si esaurisce con la morte. Rispondono parenti e assicurazioni.

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R.L. Stevenson
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enzodc
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07/07/2006 1574
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Inserito il 04/05/2018 alle: 11:59:39
In risposta al messaggio di dani1967 del 04/05/2018 alle 11:35:52

Aggiungo una cosa, che porgo più dalla mia esperienza professionale che alpinistica. Delle volti tutti considerano le previsioni delle divinazioni, delle volte troppo si confida nelle previsioni in quanto fatte dagli Svizzeri
o dai Francesi (che riteniamo ontologicamente superiori), ma si dimentica che la previsione è una valutazione su basi statistiche e condizioni attuali sulla evoluzione futura, di un sistema incredibilmente complesso che può avere variazioni. Questo errore non è solo tipico del cittadino comune, ma anche dei professionisti, che essendo umani compiono gli stessi errori. La previsione in quanto tale ha margini di errore anche maggiori di quelli dichiarati, per cui prevedere una salita di 6 ore pensando che in 6 ore resti il bello è un errore concettuale bello e buono. E' per questo che il comunicato del Collegio è abbastanza un autogol, indica una prassi che va contro le rpemesse degli stessi previsori meteo. E questo vale anche per le assurde polemiche dopo ad esempio le alluvioni a Genova, dove si pretende di sapere ora e luogo di un temporale impulsivo. Se viene dato brutto tempo, devi pensare in maniera pessimistica e prepararti al peggio. Guardate, non è una accusa alla guida, è un errore che ho commesso io stesso due anni fa ficcandomi su una ferrata con mio figlio bimbo confindando nel temporale che arrivava alle 16 e invece è arrivato alle 12.  
...
Ancora una volta giustissima l'osservazione sul margine di errore che, aggiungo io, può riguardare non solo l'orario e il luogo ma anche l'intensità del fenomeno. Ma, come è stato giustamente osservato, disponiamo ancora di troppo pochi elementi. Continuo a dissentire sull'autogol; così scrive il Collegio:
"""Il Collegio Nazione Guide alpine Italiane , che è costantemente in contatto con il Soccorso alpino vallesano (Svizzera) e la polizia vallesana (Svizzera), ha raccolto i seguenti dati accertati e verificati.
Il gruppo guidato da Mario Castiglioni era partito dalla Cabane des Dix come da programma e nei tempi previsti per un regolare svolgimento della gita. Le condizioni della neve e le previsioni meteo permettevano di compiere il percorso.
Le previsioni parlavano di un peggioramento meteo, ma comunque compatibile con il tempo necessario a coprire la tappa che di solito richiede circa 6 ore di marcia...""""
Io non vedo nessun autogol; certo che alla luce del senno di poi si può dire che le valutazioni erano sbagliate ma bisogna sempre riferirsi al momento e con gli elementi disponibili quando esse sono state fatte. E sottolineo che, sulla base di quanto scritto, si tratta non di congetture del Collegio ma di dati acquisiti presso gli Svizzeri. Se poi non è vero è un altro paio di maniche.
 
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dani1967
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03/09/2007 31236
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Inserito il 04/05/2018 alle: 12:19:20
In risposta al messaggio di enzodc del 04/05/2018 alle 11:59:39

Ancora una volta giustissima l'osservazione sul margine di errore che, aggiungo io, può riguardare non solo l'orario e il luogo ma anche l'intensità del fenomeno. Ma, come è stato giustamente osservato, disponiamo ancora
di troppo pochi elementi. Continuo a dissentire sull'autogol; così scrive il Collegio: Il Collegio Nazione Guide alpine Italiane , che è costantemente in contatto con il Soccorso alpino vallesano (Svizzera) e la polizia vallesana (Svizzera), ha raccolto i seguenti dati accertati e verificati. Il gruppo guidato da Mario Castiglioni era partito dalla Cabane des Dix come da programma e nei tempi previsti per un regolare svolgimento della gita. Le condizioni della neve e le previsioni meteo permettevano di compiere il percorso. Le previsioni parlavano di un peggioramento meteo, ma comunque compatibile con il tempo necessario a coprire la tappa che di solito richiede circa 6 ore di marcia... Io non vedo nessun autogol; certo che alla luce del senno di poi si può dire che le valutazioni erano sbagliate ma bisogna sempre riferirsi al momento e con gli elementi disponibili quando esse sono state fatte. E sottolineo che, sulla base di quanto scritto, si tratta non di congetture del Collegio ma di dati acquisiti presso gli Svizzeri. Se poi non è vero è un altro paio di maniche.  
...
Ti spiego perché lo vedo come un autogol. Loro effettivamente riportano i fatti, ma solo fino alla morte della guida, come dire, noi rispondiamo solo di quanto capitato fino alla sua morte. (che cosa orribile parlare in questi termini, di un uomo che è morto durante il suo lavoro e passione, ma tant'è). Ma non dicono cosa è capitato dopo. Cosa che anch'essa fa riferimonto a fatti più o meno accertati, il gruppo è rimasto fermo e sono uno dopo l'altro morti.
Quindi è come dire, caro cliente, se vieni con noi sei sempre in una botte di ferro, salvo che non capiti qualche cosa alla guida. In quel caso il gruppo non ha backup, è spacciato.
E' il concetto che esprimevo della "Guida a perdere", del fatto che ho visto spesso su roccia guide che magari avevano come livello il 7c andare su 3°-4° senza proteggersi, e se si stacca un appiglio ? Beh, a quel punto sono fatti del cliente ! Insomma, stante alla descrizione dei fatti, la guida era attrezzata e preparata, il gruppo no ! Io non sono affatto convinto che fosse così, probabilmente aveva selezionato i clienti in base alla loro esperienza, perché nessuno va a caso in un posto simile, ma dalla dichiarazione delle guide appare un concetto differente, è li he vedo l'autogol. E forse una vera filosofia dell'andare in montagna accompagnati che non condivido per nulla. Non si tratta di una guida con altri alpinisti, ma di una guida con clienti. Un concetto sottile, difficile da cogliere, sottointeso.

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mapalib
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04/08/2003 16483
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Inserito il 04/05/2018 alle: 12:41:03
"Non si tratta di una guida con altri alpinisti, ma di una guida con clienti. Un concetto sottile, difficile da cogliere, sottointeso."

Veramente gli articoli dicono che i componenti del gruppo erano tutti alpinisti esperti, e poi c'è un altro elemento che non "quaglia":
le guide erano due!
Nel gruppo era rimasta la moglie di Castiglioni, sua socia e guida esperta come lui, quindi tutti i nostri discorsi sul presunto stato di abbandono in cui si sarebbero venuti a trovare i clienti in teoria non dovrebbero stare in piedi.
Come mai allora è andata così?

Modificato da mapalib il 04/05/2018 alle 12:41:42
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enzodc
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07/07/2006 1574
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Inserito il 04/05/2018 alle: 13:19:25
In risposta al messaggio di mapalib del 04/05/2018 alle 12:41:03

Non si tratta di una guida con altri alpinisti, ma di una guida con clienti. Un concetto sottile, difficile da cogliere, sottointeso. Veramente gli articoli dicono che i componenti del gruppo erano tutti alpinisti esperti,
e poi c'è un altro elemento che non quaglia: le guide erano due! Nel gruppo era rimasta la moglie di Castiglioni, sua socia e guida esperta come lui, quindi tutti i nostri discorsi sul presunto stato di abbandono in cui si sarebbero venuti a trovare i clienti in teoria non dovrebbero stare in piedi. Come mai allora è andata così?
...
Appunto, come avevo scritto in un post precedente, qualcosa, più di una cosa, non è andata come si pensava, sia nella fase iniziale del percorso sia nella fase critica. Le indagini potranno ricostruire il tutto o forse no, posto che purtroppo sono venuti a mancare i due principali elementi del gruppo cioè le due guide, marito e moglie.
Un'ultima osservazione per quanto riguarda accompagnatori e accompagnati: se non ci fossero "clienti" non ci sarebbero le guide perché vorrei vedere chi sarebbe a fare quell'attività. La guida dovrebbe valutare, come detto, la preparazione in rapporto alle difficoltà del percorso, conservandosi un certo margine di sicurezza. Uno dei superstiti ha affermato di essere esperto di montagna e per giunta vantato di possedere strumenti tecnologici adeguati e ci si chiede come mai non abbia provato a fare qualcosa. Ma forse a caldo è andato un po' sopra le righe: c'è da capirlo visto quello che ha vissuto.
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dani1967
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03/09/2007 31236
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Inserito il 04/05/2018 alle: 13:20:50
In risposta al messaggio di mapalib del 04/05/2018 alle 12:41:03

Non si tratta di una guida con altri alpinisti, ma di una guida con clienti. Un concetto sottile, difficile da cogliere, sottointeso. Veramente gli articoli dicono che i componenti del gruppo erano tutti alpinisti esperti,
e poi c'è un altro elemento che non quaglia: le guide erano due! Nel gruppo era rimasta la moglie di Castiglioni, sua socia e guida esperta come lui, quindi tutti i nostri discorsi sul presunto stato di abbandono in cui si sarebbero venuti a trovare i clienti in teoria non dovrebbero stare in piedi. Come mai allora è andata così?
...
Sono daccordo, infatti io ho detto
Io non sono affatto convinto che fosse così, probabilmente aveva selezionato i clienti in base alla loro esperienza,

Ecco cosa dice il sopravvissuto
«Ogni tanto - ha detto al TG3 - mi veniva la voglia di lasciarmi andare, ma dopo pensavo a mia moglie». Così ha resistito. Tutta la notte. Il suo è il racconto di un concatenarsi di errori. «Abbiamo sbagliato strada e ci siamo trovati nella bufera, un inferno che non dimentichero mai». «Ci siamo persi quattro o cinque volte - ha detto -. Ho portato avanti il gruppo io perché ero l'unico ad avere un gps funzionante fino a che siamo arrivati a un punto in cui non si poteva più procedere perché con quella visibilità non era possibile». Una catena di errori, continuata anche quando è venuto il buio. «È arrivata la notte. Ci siamo fermati in una sella e anche quello è stato un errore perché non ci si ferma nelle selle quando c'è il vento. Devi fermarti in un punto riparato e scavare un buco». «Ho cercato di non addormentarmi e ci sono riuscito, tutto lì - ha minimizzato - perché in quelle situazioni se ti addormenti sei finito: l'ipotermia ti prende e ti uccide. Bisogna muoversi, muoversi, respirare e solo pensare di non morire. Ogni tanto mi veniva la voglia di lasciarmi morire, dopo pensavo a mia moglie» «Eravamo tutti italiani tranne tre. Non sapevamo che la gita fosse lunga e impegnativa perché non ce l'aveva detto. Io sapevo già che sarebbero morti quasi tutti, comunque - conclude - più della metà».
da

https://www.ilmessaggero.it/pri...



Quindi, della moglie non si dice nulla. Anche se era guida. Posso pensare che con la sparizione del marito non fosse tanto per la quale, ricordiamo, sono sempre esseri umani. Ma stante queste dichiarazioni, mi pare che le gi errori commessi vengano candidamente ammessi, e siamo in un virgolettato, se fosse falso il giornalista rischia di grosso. Insomma, gli erorri che diciamoio, dash, ezio sono grosso modo confermati dal protagonista. Quello che mi chiedo, ma se sai che è un erorre, perché continuare ?
 

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R.L. Stevenson
sergiozh
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Inserito il 04/05/2018 alle: 13:41:28
Io non capisco la frase "non sapevamo che la gita fosse lunga e impegnativa perché non ce l'aveva detto"

che roba é ? Paga la guida ma non sa che gita fa ?
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enzodc
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07/07/2006 1574
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Inserito il 04/05/2018 alle: 13:54:16
In risposta al messaggio di sergiozh del 04/05/2018 alle 13:41:28

Io non capisco la frase non sapevamo che la gita fosse lunga e impegnativa perché non ce l'aveva detto che roba é ? Paga la guida ma non sa che gita fa ?
Ecco, appunto. Era esperto, almeno a suo dire, e ha fatto una cosa che neanche un principiante?  Mah!
Nella mia passata, modestissima attività di escursionista in una Sezione CAI, mi informavo sempre su ogni escursione programmata e no, dislivello, ore, tipo di attrezzatura e il giorno prima condizioni meteo. E stiamo parlando di escursionismo.
Questa era un percorso di scialpinismo su più giorni, tutta un'altra cosa che a maggior ragione richiedeva necessità di informarsi nel dettaglio. A meno che il tipo non si ritenesse superman.

Modificato da enzodc il 04/05/2018 alle 14:07:17
19
enzodc
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07/07/2006 1574
Rispondi Abuso
Inserito il 04/05/2018 alle: 14:16:58

http://mlgmountainguide.com/wp-...



Questo è il modulo di partecipazione tratto dal sito della guida deceduta, modulo che bisogna restituire compilato e firmato.
Al punto 1 c'è scritto:
"""I partecipanti devono essere consci dei rischi impliciti nelle attività sportive in ambiente di
montagna e devono pertanto avere una giusta preparazione fisica in relazione alla proposta cui
vogliono aderire."""
E dunque, il tipo o i tipi avevano tutto il dovere di chiedere per sapere i rischi che correvano in relazione all'escursione programmata e se la loro preparazione fisica era adeguata.

Se con quelle parole pensava di scaricare ogni responsabilità sulla guida, bè ho proprio l'impressione che potrebbe ottenere l'effetto contrario.

Modificato da enzodc il 04/05/2018 alle 14:19:17
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Dash
Dash
10/03/2012 8136
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Inserito il 04/05/2018 alle: 14:39:40
Ho già detto di prendere con le pinze quello che scrivono i giornali (cartacei, online, o video). Spesso scrivono tutto e il contrario di tutto. Basiamoci solo sui fatti emersi e sulle cose riscontrabili oggettivamente, tipo il tempo di percorrenza che è una cosa documentata e documentabile.

Allora, mettiamo in fila gli eventi:
  • Il percorso del gruppo iniziale era Cabane des Dix- Rif.Nacamuli.
  • La partenza del gruppo era stata alle 6:30. Non troppo tardi, ma si poteva partire anche prima.
  • Il tempo di arrivo era dopo le 12:30. Contando un'oretta di tempo per recuperare il fiato, diciamo 13:30-14
  • La perturbazione è arrivata alle 9:30
  • In corso d'opera decidono di accorciare il percorso e dirigersi verso la Cabane des Vignettes. Un risparmio di 1h-1h30', oltretutto evitando la traversata del Gh.d'Otemma che con il whiteout sarebbe stata una trappola bianca.
  • Nel momento in cui è sopraggiunta la tempesta, erano a 1h30'-2h dalla Cabane des Vignettes.
  • Però dalle 9:30 al sopraggiungere del buio (circa 20:30) passano 11 ore.
  • Qui c'è il blackout: in quelle 11 ore cosa hanno fatto? Quanto tempo dopo il sopraggiungere della tempesta è successo l'incidente alla guida? Cosa ha fatto il gruppo quando la guida s'è allontanata?
  • Le squadre di soccorso (vado a memoria) dovrebbero aver trovato il gruppo alle 6:30 del mattino dopo.
  • I 4 francesi che si erano accodati ai 10 dovrebbero essere tutti sopravvissuti.
  • Del gruppo di 10 ci sono 6 morti, fra cui la guida e la moglie (guida anch'essa).
  • A parte la guida, erano tutti stati trovati in vita, anche se in condizioni estremamente critiche.

Attendiamo ulteriori notizie certe per riempire le zone grigie

Ciao da Dash
 
.(\_/).
(='.'=)
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Il camper è come la salute: ti accorgi come stavi bene prima, quando non l'hai più... (DASH)
Fermiamoci un attimo, arriveremo prima (proverbio Tuareg) ‹(•¿•)›‹(•¿•)›
Se l'evoluzione ci ha dato 2 orecchie e una bocca, significa che dobbiamo tutti (me compreso) ascoltare più che parlare

Modificato da Dash il 04/05/2018 alle 15:33:17
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dani1967
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03/09/2007 31236
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Inserito il 04/05/2018 alle: 14:48:33
In risposta al messaggio di Dash del 04/05/2018 alle 14:39:40

Ho già detto di prendere con le pinze quello che scrivono i giornali (cartacei, online, o video). Spesso scrivono tutto e il contrario di tutto. Basiamoci solo sui fatti emersi e sulle cose riscontrabili oggettivamente,
tipo il tempo di percorrenza che è una cosa documentata e documentabile. Allora, mettiamo in fila gli eventi:Il percorso del gruppo iniziale era Cabane des Dix- Rif.Nacamuli. La partenza del gruppo era stata alle 6:30. Non troppo tardi, ma si poteva partire anche prima. Il tempo di arrivo era dopo le 12:30. Contando un'oretta di tempo per recuperare il fiato, diciamo 13:30-14 La perturbazione è arrivata alle 9:30 In corso d'opera decidono di accorciare il percorso e dirigersi verso la Cabane des Vignettes. Un risparmio di 1h-1h30', oltretutto evitando la traversata del Gh.d'Otemma che con il whiteout sarebbe stata una trappola bianca. Nel momento in cui è sopraggiunta la tempesta, erano a 1h30'-2h dalla Cabane des Vignettes. Però dalle 9:30 al sopraggiungere del buio (circa 20:30) passano 11 ore. Qui c'è il blackout: in quelle 11 ore cosa hanno fatto? Quanto tempo dopo il sopraggiungere della tempesta è successo l'incidente alla guida? Cosa ha fatto il gruppo quando la guida s'è allontanata? Le squadre di soccorso (vado a memoria) dovrebbero aver trovato il gruppo alle 6:30 del mattino dopo. I 4 francesi che si erano accodati ai 10 dovrebbero essere tutti sopravvissuti. Del gruppo di 10 ci sono 6 morti, fra cui la guida e la moglie (guida anch'essa). A parte la guida, erano tutti stati trovati in vita, anche se in condizioni estremamente critiche. Attendiamo ulteriori notizie certe per riempire le zone grigie Ciao da Dash  
...
In mezzo c'è solo il virgolettato di cui sopra, in cui il "non guida" dice di aver condotto il gruppo in un punto che lui stesso dice essere errato. E qui mi chiedo, ma è possibile che un virgolettato sia sbagliato ? Se quanto detto fosse vero, vuol dire che il ruolo della moglie è stato nullo. Di nuovo troppe poche spiegazioni.

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R.L. Stevenson
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Dash
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10/03/2012 8136
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Inserito il 04/05/2018 alle: 16:05:35
In risposta al messaggio di dani1967 del 04/05/2018 alle 14:48:33

In mezzo c'è solo il virgolettato di cui sopra, in cui il non guida dice di aver condotto il gruppo in un punto che lui stesso dice essere errato. E qui mi chiedo, ma è possibile che un virgolettato sia sbagliato ? Se quanto detto fosse vero, vuol dire che il ruolo della moglie è stato nullo. Di nuovo troppe poche spiegazioni.
Non facevo riferimento al tuo virgolettato, bensì all'affermazione di un articolista che "erano tutti esperti"

Spesso a livello giornalistico si fa confusione fra "appassionato di montagna" e "esperto di montagna", dove l'appassionato di montagna non è detto che sappia tirare fuori il compagno da un crepaccio o mettere correttamente una serie di rinvii, mentre l'esperto è tenuto a saperlo fare. E' la stessa cosa che mi fa imbufalire quando i giornalisti confondono i tifosi del calcio con gli sportivi, due cose che stanno come l'acqua e l'olio...

La zona grigia delle 11 ore descritte prima, dove non è stato fatto nulla per organizzare un piano B, è la zona dove mi attendo delle spiegazioni e dove forse chi poteva darle non c'è più. I sopravvissuti probabilmente hanno vissuto quelle ore in uno stato di quasi narcosi dove erano lì solo fisicamente e la cui affidabilità è altamente questionabile..

Ciao da Dash


 
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ezio59
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Inserito il 04/05/2018 alle: 19:45:52
Non capisco il ruolo della guida/guide. Non si abbandona per nessun motivo un gruppo se non è in sicurezza. Ci sono poi situazioni delle quali  quasi nessuno parla e sono dovute agli attacchi di "panico". Anche alpinisti esperti possono esserne colpiti e allora non riescono più a fare un passo nè su, nè giù e devono essere recuperati. In questo caso erano però in tanti e non credo ne siano stati colpiti tutti. Non sapremo mai perchè è accaduto in quanto abbiamo solamente una versione e ciò è troppo poco poichè la verità del sopravvissuto per ora non ha contraddittorio.
Ezio Servo per Amikeco by IPA "Viaggio per vedere non per viaggiare"
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salito
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21/03/2009 28445
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Inserito il 04/05/2018 alle: 19:57:47
Ho dato una occhiata su youtube tanti filmati
Haute ruote Chamonix to Zermatt
„Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo buongustaio.“ — Georges Courteline
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07/07/2006 1574
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Inserito il 04/05/2018 alle: 20:47:57
In risposta al messaggio di ezio59 del 04/05/2018 alle 19:45:52

Non capisco il ruolo della guida/guide. Non si abbandona per nessun motivo un gruppo se non è in sicurezza. Ci sono poi situazioni delle quali  quasi nessuno parla e sono dovute agli attacchi di panico. Anche alpinisti
esperti possono esserne colpiti e allora non riescono più a fare un passo nè su, nè giù e devono essere recuperati. In questo caso erano però in tanti e non credo ne siano stati colpiti tutti. Non sapremo mai perchè è accaduto in quanto abbiamo solamente una versione e ciò è troppo poco poichè la verità del sopravvissuto per ora non ha contraddittorio.
...
Immagino che non è che ha preso, salutato e se ne è andato. Si sarà allontanato per individuare il rifugio e il modo di raggiungerlo e il fatto che ci abbia rimesso la vita testimonia che la situazione era veramente critica e pericolosa. dani 1967 mi sembra abbia già spiegato cosa significa non vedere più niente e anzi trovarsi disorientati nella maniera più assoluta. In quelle condizioni avrà valutato che era più sicuro se gli altri rimanevano fermi, confidando di ritornare presto con i soccorsi. Così non è andata e quel posto si è rivelato una trappola ma non è detto che se si fossero mossi si sarebbero salvati. Alla guida non è sucesso.
13
Dash
Dash
10/03/2012 8136
Rispondi Abuso
Inserito il 04/05/2018 alle: 21:28:58
In risposta al messaggio di enzodc del 04/05/2018 alle 20:47:57

Immagino che non è che ha preso, salutato e se ne è andato. Si sarà allontanato per individuare il rifugio e il modo di raggiungerlo e il fatto che ci abbia rimesso la vita testimonia che la situazione era veramente critica
e pericolosa. dani 1967 mi sembra abbia già spiegato cosa significa non vedere più niente e anzi trovarsi disorientati nella maniera più assoluta. In quelle condizioni avrà valutato che era più sicuro se gli altri rimanevano fermi, confidando di ritornare presto con i soccorsi. Così non è andata e quel posto si è rivelato una trappola ma non è detto che se si fossero mossi si sarebbero salvati. Alla guida non è sucesso.
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Se la visibilità è quasi zero, è d'obbligo legarsi in cordata e andare almeno in due, seguendo le indicazioni del GPS che a questo punto si suppone fosse presente nel gruppo (affermazione ufficiale).

Fai pure che la guida avesse riconosciuto il grande ometto che segnala l'inizio della salita alla Pigne d'Arolla (per loro era la fine della discesa). Con visibilità zero non puoi incamminarti da solo , basta una lieve deviazione dalla giusta linea e fai la fine del topo, come è poi successo. Chiunque ha visto dove è ubicata la Cab. des Vignettes sa di cosa parlo.

Leggo adesso che le vittime sono salite a 7. (fonte: Le Dauphiné)

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Percorso Cabane des Dix - Pigne d'Arolla - Cabane des Vignettes


Ciao da Dash
 
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Il camper è come la salute: ti accorgi come stavi bene prima, quando non l'hai più... (DASH)
Fermiamoci un attimo, arriveremo prima (proverbio Tuareg) ‹(•¿•)›‹(•¿•)›
Se l'evoluzione ci ha dato 2 orecchie e una bocca, significa che dobbiamo tutti (me compreso) ascoltare più che parlare

Modificato da Dash il 04/05/2018 alle 21:44:07
19
enzodc
enzodc
07/07/2006 1574
Rispondi Abuso
Inserito il 05/05/2018 alle: 08:20:14
In risposta al messaggio di Dash del 04/05/2018 alle 21:28:58

Se la visibilità è quasi zero, è d'obbligo legarsi in cordata e andare almeno in due, seguendo le indicazioni del GPS che a questo punto si suppone fosse presente nel gruppo (affermazione ufficiale). Fai pure che la guida
avesse riconosciuto il grande ometto che segnala l'inizio della salita alla Pigne d'Arolla (per loro era la fine della discesa). Con visibilità zero non puoi incamminarti da solo , basta una lieve deviazione dalla giusta linea e fai la fine del topo, come è poi successo. Chiunque ha visto dove è ubicata la Cab. des Vignettes sa di cosa parlo. Leggo adesso che le vittime sono salite a 7. (fonte: Le Dauphiné) Percorso Cabane des Dix - Pigne d'Arolla - Cabane des Vignettes Ciao da Dash  
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Tutto vero se la guida avesse potuto fidarsi con sicurezza di un compagno "esperto" e non solo "appassionato" di montagna. Quello che mi hanno detto è che in cordata sarebbe bene andarci con chi è in grado di gestire l'emergenza, una scivolata, una caduta, altrimenti si mette a rischio più di una vita.  È andata così?  C'era qualcuno nel gruppo capace di gestirsi in situazioni del genere?  Probabilmente non lo sapremo mai, perché certi ragionamenti la guida potrebbe averli fatti solo nella sua testa. E richiamare ovvie regole di comportamento va bene ma poi bisogna tenere  conto della situazione lì,  in quel momento e con quelle persone. Questo penso, con buon senso, dal basso della mia inesperienza.
16
salito
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21/03/2009 28445
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Inserito il 05/05/2018 alle: 08:56:00
Scarsa visibilità e un cosa ma essere su alla neve ,neve copre tutto bianco uniforme ed essere pure avvolti dalla nebbia cioè essere avvolti dal bianco in campo aperto e' sconvolgente ,sperimentato alcune volte su piste da sci da fondo andata  bene perché si riusciva vedere gli sci e si "sentiva " la corsia della pista percorso fatto più più volte  ma una certa ansia si sentiva nel gruppo .
Stessa situazione ultimo trekking percorso ,facile, d estate per famiglie, su strada forestale tre quarti nel bosco finale allo scoperto (3/4h andata viceversa ritorno) ciaspole e alcuni sci/alpinismo fin che si era nel bosco le sagome dei tronchi scure che si intravvedevano nel mare di bianco ci aiutavano.tranquilizzavano ma una volta allo scoperto ci restava a conforto solo il sapere di essere su strada forestale con minimo di bordo laterale e di dover,
.potere andare sempre avanti.
Anche lì in gruppo ...andato tutto liscio fisicamente ma moralmente.psicologicamente messo alla prova fiducia e amicizie.
 Quindi lassù immagino tutto moltiplicato per cento chissà cosa.come e' andata .
Il soppravissuto avrà bisogno di sostegno.
„Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo buongustaio.“ — Georges Courteline
ezio59
ezio59
-
Rispondi Abuso
Inserito il 05/05/2018 alle: 10:16:25
In risposta al messaggio di enzodc del 04/05/2018 alle 20:47:57

Immagino che non è che ha preso, salutato e se ne è andato. Si sarà allontanato per individuare il rifugio e il modo di raggiungerlo e il fatto che ci abbia rimesso la vita testimonia che la situazione era veramente critica
e pericolosa. dani 1967 mi sembra abbia già spiegato cosa significa non vedere più niente e anzi trovarsi disorientati nella maniera più assoluta. In quelle condizioni avrà valutato che era più sicuro se gli altri rimanevano fermi, confidando di ritornare presto con i soccorsi. Così non è andata e quel posto si è rivelato una trappola ma non è detto che se si fossero mossi si sarebbero salvati. Alla guida non è sucesso.
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Mi riferisco al mio intervento che ho basato su questo:
«Abbiamo sbagliato strada e ci siamo trovati nella bufera, un inferno che non dimenticherò mai». «Ci siamo persi quattro o cinque volte - ha detto -. Ho portato avanti il gruppo io perché ero l'unico ad avere un gps funzionante fino a che siamo arrivati a un punto in cui non si poteva più procedere perché con quella visibilità non era possibile». Una catena di errori, continuata anche quando è venuto il buio. «È arrivata la notte. Ci siamo fermati in una sella e anche quello è stato un errore perché non ci si ferma nelle selle quando c'è il vento. Devi fermarti in un punto riparato e scavare un buco».
Non parla mai della guida, perchè? Ha portato avanti lui il gruppo, Perchè? Dalla mattinata alla notte al buio li in quelle condizioni, senza chiamare nessuno, perchè? Si sono fermati proprio dove non dovevano, perchè? Al di la di cosa ha fatto la povera guida e che non sapremo mai, mi sorge un dubbio: c'era armonia tra la guida ed i partecipanti? ed i partecipanti hanno trattato la giuda da lider o c'era qualcuno che ne voleva sapere di più ed ha creato dissapori proprio nei momenti più critici.
Io non ho risposte nè mi azzardo a fare supposizioni inutili. 
Ezio Servo per Amikeco by IPA "Viaggio per vedere non per viaggiare"
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