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dani1967
dani1967
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03/09/2007 31283
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Inserito il 15/02/2024 alle: 11:40:16
Eco le richieste degli agricoltori

https://www.agi.it/cronaca/news...



Si notino alcune cose. Intanto chiamare al tavolo i veri agricoltori. Ma quali sarebbero ? Ogni sigla evidentemente riterrà di essere rappresentante dei veri agricoltori. Poi citano la libertà di impresa e vogliono decine di misure protezionistiche. Sia chiaro, combattere il dumping ambientale è sacrosanto, ma nel contempo NON vogliono, in maniera dura, le misure europee per la transizione ecologica. In pratica, transizione ecologica, cominciate voi. 
Guardacaso non vogliono pagare le tasse, non l'avrei mai detto, e non vogliono l'iva. Ditemi quale segmento produttivo non vorrebbe una cosa simile.
Ma non solo, non volendo concorrenza, entrano anche in meriti in cui non c'entrano nulla, ovvero nella produzione di alimenti derivati. Peraltro, in un ambito, quello della carne, dove l'impatto ambientale è colossale, ma si sa, per loro l'impatto ambientale non deve valere. Ovviamente la (ridicola) legge italiana a riguardo ha già fatto una brutta fine.
Infine, qualora non bastasse, si deve far sparire la fauna selvatica perché da loro fastidio.
Un punto è interessante è evitare gli incentivi per non coltivare piccole porzioni di terreni. Percepire incentivi non è obbligatorio !

https://paroleostili.it/manifesto/
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
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penguin46
penguin46
02/10/2013 1090
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Inserito il 15/02/2024 alle: 14:41:09
In risposta al messaggio di dani1967 del 15/02/2024 alle 11:40:16

Eco le richieste degli agricoltori Si notino alcune cose. Intanto chiamare al tavolo i veri agricoltori. Ma quali sarebbero ? Ogni sigla evidentemente riterrà di essere rappresentante dei veri agricoltori. Poi citano la
libertà di impresa e vogliono decine di misure protezionistiche. Sia chiaro, combattere il dumping ambientale è sacrosanto, ma nel contempo NON vogliono, in maniera dura, le misure europee per la transizione ecologica. In pratica, transizione ecologica, cominciate voi.  Guardacaso non vogliono pagare le tasse, non l'avrei mai detto, e non vogliono l'iva. Ditemi quale segmento produttivo non vorrebbe una cosa simile. Ma non solo, non volendo concorrenza, entrano anche in meriti in cui non c'entrano nulla, ovvero nella produzione di alimenti derivati. Peraltro, in un ambito, quello della carne, dove l'impatto ambientale è colossale, ma si sa, per loro l'impatto ambientale non deve valere. Ovviamente la (ridicola) legge italiana a riguardo ha già fatto una brutta fine. Infine, qualora non bastasse, si deve far sparire la fauna selvatica perché da loro fastidio. Un punto è interessante è evitare gli incentivi per non coltivare piccole porzioni di terreni. Percepire incentivi non è obbligatorio !
...
IVA su pane, frutta verdura e formaggi e già al 4%

Trascorrendo molto tempo in  ontagna, frequento i mercati e produttori locali.  I prezzI non  sono affatto a buon mercato. Spesso non compero nulla e ritorno al supermercato

 

Modificato da penguin46 il 15/02/2024 alle 14:45:28
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dani1967
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03/09/2007 31283
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Inserito il 15/02/2024 alle: 14:58:09
In risposta al messaggio di penguin46 del 15/02/2024 alle 14:41:09

IVA su pane, frutta verdura e formaggi e già al 4% Trascorrendo molto tempo in  ontagna, frequento i mercati e produttori locali.  I prezzI non  sono affatto a buon mercato. Spesso non compero nulla e ritorno al supermercato  
Il martedì da noi c'è il mercato dei produttori locali a km 0. Il prezzo è circa doppio-triplo  che alle coop, senza nessun intermediario.
Un giorno scendendo dal treno sentivo uno che declamava e in 15 secondo aveva detto tutta una serie di falsità scientifiche. Dubito che emettessero scontrini, come invece avviene alle coop. Hanno anche poco lontano un mercato permanente, anche li insalata inavvicinabile.
Loro vorrebbero un mondo che non esiste.
paeraltro leggevo che è una fetta molto limitata di agricoltori che sta protestando.

https://paroleostili.it/manifesto/
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
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Tore99
Tore99
10/04/2005 10662
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Inserito il 15/02/2024 alle: 15:03:03
In risposta al messaggio di dani1967 del 15/02/2024 alle 14:58:09

Il martedì da noi c'è il mercato dei produttori locali a km 0. Il prezzo è circa doppio-triplo  che alle coop, senza nessun intermediario. Un giorno scendendo dal treno sentivo uno che declamava e in 15 secondo aveva
detto tutta una serie di falsità scientifiche. Dubito che emettessero scontrini, come invece avviene alle coop. Hanno anche poco lontano un mercato permanente, anche li insalata inavvicinabile. Loro vorrebbero un mondo che non esiste. paeraltro leggevo che è una fetta molto limitata di agricoltori che sta protestando.
...
"una fetta molto limitata di agricoltori che sta protestando"

Te l'assicuro. Chi la carretta la tira veramente non sta lì.
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PDR
PDR
01/12/2003 6028
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Inserito il 15/02/2024 alle: 15:06:32
In risposta al messaggio di dani1967 del 15/02/2024 alle 14:58:09

Il martedì da noi c'è il mercato dei produttori locali a km 0. Il prezzo è circa doppio-triplo  che alle coop, senza nessun intermediario. Un giorno scendendo dal treno sentivo uno che declamava e in 15 secondo aveva
detto tutta una serie di falsità scientifiche. Dubito che emettessero scontrini, come invece avviene alle coop. Hanno anche poco lontano un mercato permanente, anche li insalata inavvicinabile. Loro vorrebbero un mondo che non esiste. paeraltro leggevo che è una fetta molto limitata di agricoltori che sta protestando.
...
l'agricoltore di prossimità non è minimamente in grado di reggere la concorrenza della GDO in termini di prezzo; lo scorso anno, mia cugina è agricoltore, una famosa catena di surgelati le comprava gli spinaci a 10 eurocent al Kg; e chi vende direttamente non necessariamente deve emettere scontrino, dipende dalla categoria di azienda agricola 
Paolo DR
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chorus
chorus
05/10/2006 12492
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Inserito il 15/02/2024 alle: 15:36:06
In risposta al messaggio di PDR del 15/02/2024 alle 15:06:32

l'agricoltore di prossimità non è minimamente in grado di reggere la concorrenza della GDO in termini di prezzo; lo scorso anno, mia cugina è agricoltore, una famosa catena di surgelati le comprava gli spinaci a 10 eurocent al Kg; e chi vende direttamente non necessariamente deve emettere scontrino, dipende dalla categoria di azienda agricola 
Esatto, l'agricoltore che vende al dettaglio e che non ha optato per il regime normale iva è dispensato dall'emissione dello scontrino fiscale.
 
22
mapalib
mapalib
04/08/2003 16487
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Inserito il 15/02/2024 alle: 15:55:41
In risposta al messaggio di dani1967 del 15/02/2024 alle 11:40:16

Eco le richieste degli agricoltori Si notino alcune cose. Intanto chiamare al tavolo i veri agricoltori. Ma quali sarebbero ? Ogni sigla evidentemente riterrà di essere rappresentante dei veri agricoltori. Poi citano la
libertà di impresa e vogliono decine di misure protezionistiche. Sia chiaro, combattere il dumping ambientale è sacrosanto, ma nel contempo NON vogliono, in maniera dura, le misure europee per la transizione ecologica. In pratica, transizione ecologica, cominciate voi.  Guardacaso non vogliono pagare le tasse, non l'avrei mai detto, e non vogliono l'iva. Ditemi quale segmento produttivo non vorrebbe una cosa simile. Ma non solo, non volendo concorrenza, entrano anche in meriti in cui non c'entrano nulla, ovvero nella produzione di alimenti derivati. Peraltro, in un ambito, quello della carne, dove l'impatto ambientale è colossale, ma si sa, per loro l'impatto ambientale non deve valere. Ovviamente la (ridicola) legge italiana a riguardo ha già fatto una brutta fine. Infine, qualora non bastasse, si deve far sparire la fauna selvatica perché da loro fastidio. Un punto è interessante è evitare gli incentivi per non coltivare piccole porzioni di terreni. Percepire incentivi non è obbligatorio !
...
Mah, a me invece sembrano argomenti sensati o perlomeno meritevoli di una discussione seria e senza pregiudizi.
Nel punto uno si dichiarano contrari a politiche europee di estremismo ambientalista. A ragione o torto, è la loro opinione di addetti ai lavori.
Nel due chiedono di permettere l'importazione solo dai paesi/produttori che rispettano gli stessi regolamenti produttivi e sanitari e di contrastare il dumping economico sui prodotti agricoli e alimentari. Mi sembra il minimo. Cosa c'entra la transizione ecologica in tutto questo?
Nel punto tre chiedono in pratica di non essere più rappresentati da Coldiretti nei tavoli decisionali.
Nel quattro chiedono l'abolizione non solo degli incentivi ma anche dei vincoli sulla non coltivazione. Anche qui a ragione o a torto, ma io parto dal principio che ne sappiano più di me. E comunque esiste sempre la mediazione, no?
Nel cinque e nel sei chiedono di mantenere detassazioni e agevolazioni. Come dici tu, chi non le vorrebbe? E infatti mica sono gli unici a godere di questi istituti che se sono stati concessi sarà stato per qualche motivo. Giusto rivederli se necessario, sbagliato eliminarli per motivi ideologici secondo me. Anche qui, si parte da 10 per ottenere almeno 5.  
Il sette riguarda la "concorrenza sleale" dei cibi sintetici. Li capisco ma su questo non sono d'accordo con loro, nel senso che capisco i loro timori da un punto di vista imprenditoriale ma non devono essere loro a dirmi se si possono o non possono produrre, vendere e mangiare. Per inciso, al momento sono contrario perchè penso che servano studi approfonditi e a lungo termine prima di poter escludere effetti dannosi per la salute. Tolto questo...
Per quanto riguarda il punto 8, anche qui non mi risulta che siano gli unici a chiedere la detassazione dei prodotti venduti. Chi non lo vorrebbe? Poi domandare è lecito, rispondere è cortesia.
Nel nove chiedono che le attuali leggi nate per proteggere la fauna selvatica quando il suo impatto su agricoltura e allevamento era a livelli trascurabili, siano riviste oggi a fronte del considerevole aumento dell'impatto della popolazione selvatica e, di conseguenze delle anche delle leggi che lo tutelano sulle attività produttive. Mi sembra sensato. Se ne potrà parlare o è tabù?
Il punto 10 mi sembra che non abbia bisogno di nessun commento.
Concludendo, non dico che gli agricoltori abbiano ragione su tutto, ma nemmeno che meritino di essere descritti come i peggiori approfittatori e inquinatori del pianeta e meritino di essere almeno ascoltati.
 
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penguin46
penguin46
02/10/2013 1090
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Inserito il 15/02/2024 alle: 17:05:08
In risposta al messaggio di mapalib del 15/02/2024 alle 15:55:41

Mah, a me invece sembrano argomenti sensati o perlomeno meritevoli di una discussione seria e senza pregiudizi. Nel punto uno si dichiarano contrari a politiche europee di estremismo ambientalista. A ragione o torto, è la
loro opinione di addetti ai lavori. Nel due chiedono di permettere l'importazione solo dai paesi/produttori che rispettano gli stessi regolamenti produttivi e sanitari e di contrastare il dumping economico sui prodotti agricoli e alimentari. Mi sembra il minimo. Cosa c'entra la transizione ecologica in tutto questo? Nel punto tre chiedono in pratica di non essere più rappresentati da Coldiretti nei tavoli decisionali. Nel quattro chiedono l'abolizione non solo degli incentivi ma anche dei vincoli sulla non coltivazione. Anche qui a ragione o a torto, ma io parto dal principio che ne sappiano più di me. E comunque esiste sempre la mediazione, no? Nel cinque e nel sei chiedono di mantenere detassazioni e agevolazioni. Come dici tu, chi non le vorrebbe? E infatti mica sono gli unici a godere di questi istituti che se sono stati concessi sarà stato per qualche motivo. Giusto rivederli se necessario, sbagliato eliminarli per motivi ideologici secondo me. Anche qui, si parte da 10 per ottenere almeno 5.   Il sette riguarda la concorrenza sleale dei cibi sintetici. Li capisco ma su questo non sono d'accordo con loro, nel senso che capisco i loro timori da un punto di vista imprenditoriale ma non devono essere loro a dirmi se si possono o non possono produrre, vendere e mangiare. Per inciso, al momento sono contrario perchè penso che servano studi approfonditi e a lungo termine prima di poter escludere effetti dannosi per la salute. Tolto questo... Per quanto riguarda il punto 8, anche qui non mi risulta che siano gli unici a chiedere la detassazione dei prodotti venduti. Chi non lo vorrebbe? Poi domandare è lecito, rispondere è cortesia. Nel nove chiedono che le attuali leggi nate per proteggere la fauna selvatica quando il suo impatto su agricoltura e allevamento era a livelli trascurabili, siano riviste oggi a fronte del considerevole aumento dell'impatto della popolazione selvatica e, di conseguenze delle anche delle leggi che lo tutelano sulle attività produttive. Mi sembra sensato. Se ne potrà parlare o è tabù? Il punto 10 mi sembra che non abbia bisogno di nessun commento. Concludendo, non dico che gli agricoltori abbiano ragione su tutto, ma nemmeno che meritino di essere descritti come i peggiori approfittatori e inquinatori del pianeta e meritino di essere almeno ascoltati.  
...
Il tuo ragionamento fila
b8sogna tener conto che con gli stipendi che molti percepiscono, non tutti si possono permettere i prodotti made in Italy. Io stessa spesso compero frutta proveniente dall 'estero perché costa meno.

tabella trasmessa oggi in tv
Lavoratore dipendente
reddito imponibile 20.000,00 euro
irpef lorda 4.700,00 euro

LAvoratore agricolo
Reddito imponibile 20.000,00 euro
irpef lorda 1.725 00 euro
12
penguin46
penguin46
02/10/2013 1090
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Inserito il 15/02/2024 alle: 17:07:43
In risposta al messaggio di mapalib del 15/02/2024 alle 15:55:41

Mah, a me invece sembrano argomenti sensati o perlomeno meritevoli di una discussione seria e senza pregiudizi. Nel punto uno si dichiarano contrari a politiche europee di estremismo ambientalista. A ragione o torto, è la
loro opinione di addetti ai lavori. Nel due chiedono di permettere l'importazione solo dai paesi/produttori che rispettano gli stessi regolamenti produttivi e sanitari e di contrastare il dumping economico sui prodotti agricoli e alimentari. Mi sembra il minimo. Cosa c'entra la transizione ecologica in tutto questo? Nel punto tre chiedono in pratica di non essere più rappresentati da Coldiretti nei tavoli decisionali. Nel quattro chiedono l'abolizione non solo degli incentivi ma anche dei vincoli sulla non coltivazione. Anche qui a ragione o a torto, ma io parto dal principio che ne sappiano più di me. E comunque esiste sempre la mediazione, no? Nel cinque e nel sei chiedono di mantenere detassazioni e agevolazioni. Come dici tu, chi non le vorrebbe? E infatti mica sono gli unici a godere di questi istituti che se sono stati concessi sarà stato per qualche motivo. Giusto rivederli se necessario, sbagliato eliminarli per motivi ideologici secondo me. Anche qui, si parte da 10 per ottenere almeno 5.   Il sette riguarda la concorrenza sleale dei cibi sintetici. Li capisco ma su questo non sono d'accordo con loro, nel senso che capisco i loro timori da un punto di vista imprenditoriale ma non devono essere loro a dirmi se si possono o non possono produrre, vendere e mangiare. Per inciso, al momento sono contrario perchè penso che servano studi approfonditi e a lungo termine prima di poter escludere effetti dannosi per la salute. Tolto questo... Per quanto riguarda il punto 8, anche qui non mi risulta che siano gli unici a chiedere la detassazione dei prodotti venduti. Chi non lo vorrebbe? Poi domandare è lecito, rispondere è cortesia. Nel nove chiedono che le attuali leggi nate per proteggere la fauna selvatica quando il suo impatto su agricoltura e allevamento era a livelli trascurabili, siano riviste oggi a fronte del considerevole aumento dell'impatto della popolazione selvatica e, di conseguenze delle anche delle leggi che lo tutelano sulle attività produttive. Mi sembra sensato. Se ne potrà parlare o è tabù? Il punto 10 mi sembra che non abbia bisogno di nessun commento. Concludendo, non dico che gli agricoltori abbiano ragione su tutto, ma nemmeno che meritino di essere descritti come i peggiori approfittatori e inquinatori del pianeta e meritino di essere almeno ascoltati.  
...
Il tuo ragionamento fila
b8sogna tener conto che con gli stipendi che molti percepiscono, non tutti si possono permettere i prodotti made in Italy. Io stessa spesso compero frutta proveniente dall 'estero perché costa meno.

tabella trasmessa oggi in tv
Lavoratore dipendente
reddito imponibile 20.000,00 euro
irpef lorda 4.700,00 euro

LAvoratore agricolo
Reddito imponibile 20.000,00 euro
irpef lorda 1.725 00 euro
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Grinza
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16/02/2006 63289
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Inserito il 15/02/2024 alle: 17:49:50
In risposta al messaggio di penguin46 del 15/02/2024 alle 17:05:08

Il tuo ragionamento fila b8sogna tener conto che con gli stipendi che molti percepiscono, non tutti si possono permettere i prodotti made in Italy. Io stessa spesso compero frutta proveniente dall 'estero perché costa meno.
tabella trasmessa oggi in tv Lavoratore dipendente reddito imponibile 20.000,00 euro irpef lorda 4.700,00 euro LAvoratore agricolo Reddito imponibile 20.000,00 euro irpef lorda 1.725 00 euro
...
La ‘guerra’ maggiore è proprio sull’Irpef, hanno già tante agevolazioni anche consone ma non possono avere agevolazioni su un IRPEF che serve alla comunità, io sono contro le tasse differenziate, non ho nulla di personale contro gli agricoltori ma è sempre la stessa storia, chi ha uno ‘sciopero’ efficace ottiene, gli altri s’attaccano
Il problema non è la gente che non comprende ma la gente che giudica quello che nemmeno comprende
19
chorus
chorus
05/10/2006 12492
Rispondi Abuso
Inserito il 15/02/2024 alle: 18:27:07
In risposta al messaggio di Grinza del 15/02/2024 alle 17:49:50

La ‘guerra’ maggiore è proprio sull’Irpef, hanno già tante agevolazioni anche consone ma non possono avere agevolazioni su un IRPEF che serve alla comunità, io sono contro le tasse differenziate, non ho nulla di personale contro gli agricoltori ma è sempre la stessa storia, chi ha uno ‘sciopero’ efficace ottiene, gli altri s’attaccano
Ma l'agricoltore si può scaricare, a seconda dell'attività specifica, le sementi, il carburante per il trattore, il veterinario, le medicine, le manutenzioni delle stalle, e i vari costi di gestione della propria azienda agricola?
Grazie
19
Grinza
Grinza
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16/02/2006 63289
Rispondi Abuso
Inserito il 15/02/2024 alle: 20:35:23
In risposta al messaggio di chorus del 15/02/2024 alle 18:27:07

Ma l'agricoltore si può scaricare, a seconda dell'attività specifica, le sementi, il carburante per il trattore, il veterinario, le medicine, le manutenzioni delle stalle, e i vari costi di gestione della propria azienda agricola? Grazie
Come tutti del settore…con in più parecchi benefici per il costo delle macchine, non è che non deve essere così ma non puó essere sempre a carico di altri, adesso hanno cominciato (ovviamente) anche i pescatori
Il problema non è la gente che non comprende ma la gente che giudica quello che nemmeno comprende
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dani1967
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03/09/2007 31283
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Inserito il 16/02/2024 alle: 07:49:31
Ma davvero dobbiamo dividerci in categorie ? Molti dei problemi non è che riguardino una categoria,  ma tutti. Se no diventiamo 50 milioni di casi speciali. 

https://paroleostili.it/manifesto/
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
19
chorus
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05/10/2006 12492
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Inserito il 16/02/2024 alle: 09:03:26
In risposta al messaggio di Grinza del 15/02/2024 alle 20:35:23

Come tutti del settore…con in più parecchi benefici per il costo delle macchine, non è che non deve essere così ma non puó essere sempre a carico di altri, adesso hanno cominciato (ovviamente) anche i pescatori
Voi che sapete tutto, mi spiegate come mai una tassazione forfettaria come quella degli agricoltori concede la deducibilità dei costi di produzione?
O la storia è diversa?
19
Grinza
Grinza
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16/02/2006 63289
Rispondi Abuso
Inserito il 16/02/2024 alle: 10:03:00
In risposta al messaggio di chorus del 16/02/2024 alle 09:03:26

Voi che sapete tutto, mi spiegate come mai una tassazione forfettaria come quella degli agricoltori concede la deducibilità dei costi di produzione? O la storia è diversa?
Non sappiamo tutto ma dimmi te una cosa, hanno delle agevolazioni rispetto a chi lavora come loro e paga tutti i contributi fino all'ultimo centesimo?

Se ha tante perdite, spese o poca convienienza vada a fare il lavoratore dipendente (stavlta sta a melaugh)
 
Il problema non è la gente che non comprende ma la gente che giudica quello che nemmeno comprende

Modificato da Grinza il 16/02/2024 alle 10:04:37
18
dani1967
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03/09/2007 31283
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Inserito il 16/02/2024 alle: 10:49:35
In risposta al messaggio di mapalib del 15/02/2024 alle 15:55:41

Mah, a me invece sembrano argomenti sensati o perlomeno meritevoli di una discussione seria e senza pregiudizi. Nel punto uno si dichiarano contrari a politiche europee di estremismo ambientalista. A ragione o torto, è la
loro opinione di addetti ai lavori. Nel due chiedono di permettere l'importazione solo dai paesi/produttori che rispettano gli stessi regolamenti produttivi e sanitari e di contrastare il dumping economico sui prodotti agricoli e alimentari. Mi sembra il minimo. Cosa c'entra la transizione ecologica in tutto questo? Nel punto tre chiedono in pratica di non essere più rappresentati da Coldiretti nei tavoli decisionali. Nel quattro chiedono l'abolizione non solo degli incentivi ma anche dei vincoli sulla non coltivazione. Anche qui a ragione o a torto, ma io parto dal principio che ne sappiano più di me. E comunque esiste sempre la mediazione, no? Nel cinque e nel sei chiedono di mantenere detassazioni e agevolazioni. Come dici tu, chi non le vorrebbe? E infatti mica sono gli unici a godere di questi istituti che se sono stati concessi sarà stato per qualche motivo. Giusto rivederli se necessario, sbagliato eliminarli per motivi ideologici secondo me. Anche qui, si parte da 10 per ottenere almeno 5.   Il sette riguarda la concorrenza sleale dei cibi sintetici. Li capisco ma su questo non sono d'accordo con loro, nel senso che capisco i loro timori da un punto di vista imprenditoriale ma non devono essere loro a dirmi se si possono o non possono produrre, vendere e mangiare. Per inciso, al momento sono contrario perchè penso che servano studi approfonditi e a lungo termine prima di poter escludere effetti dannosi per la salute. Tolto questo... Per quanto riguarda il punto 8, anche qui non mi risulta che siano gli unici a chiedere la detassazione dei prodotti venduti. Chi non lo vorrebbe? Poi domandare è lecito, rispondere è cortesia. Nel nove chiedono che le attuali leggi nate per proteggere la fauna selvatica quando il suo impatto su agricoltura e allevamento era a livelli trascurabili, siano riviste oggi a fronte del considerevole aumento dell'impatto della popolazione selvatica e, di conseguenze delle anche delle leggi che lo tutelano sulle attività produttive. Mi sembra sensato. Se ne potrà parlare o è tabù? Il punto 10 mi sembra che non abbia bisogno di nessun commento. Concludendo, non dico che gli agricoltori abbiano ragione su tutto, ma nemmeno che meritino di essere descritti come i peggiori approfittatori e inquinatori del pianeta e meritino di essere almeno ascoltati.  
...
 a politiche europee di estremismo ambientalista

Le politiche europee sono ben lontane dall'essere estremiste anzi, sono insufficienti per mitigare la catastrofe che ci aspetta. Fare di meno vuol dire fare nulla in quanto sono già il risultato di ampissime contrattazioni. Il che è esattamente quello che si chiede, ovvero che facciano gli altri, loro vorrebbero fare semplicemente nulla. Oltre il fatto che molte norme sono dirette a tutelare la salute pubblica, che mi pare sia un bene ancora superiore agli interessi di pochi.

contrastare il dumping economico sui prodotti agricoli e alimentari
Il contrasto al dumping economico è l'unico argomento più o meno condiviso da tutti. Non sempre è semplice. Peraltro non sono rare le importazioni illegali truffaldine da parte degli agricoltori stessi.

chiedono in pratica di non essere più rappresentati da Coldiretti nei tavoli decisionali
Questa è una interpretazione. la coldiretti, come si scrive in topic sopra, è sostanzialmente il braccio di un partito o viceversa, controlla l'attuale maggioranza, ma pone spesso le stesse istanze di tipo propagandistico e strumentale. Tuttavia se permettono la rappresentanza è prima di tutto un problema loro, divisi in mille sigle, non può essere in questo modo posta. Un 0,000001% di agricoltori che protesta pretende di essere un vero agricoltore contro gli altri ?

ma io parto dal principio che ne sappiano più di me. E comunque esiste sempre la mediazione, no?
Allora partiamo dal principio che ne sappiano qualche cosa anche i tecnici europei, e che gli incentivi è logico che siano vincolati anche a obbiettivi ambientali e non spalmati a casaccio. Se no è volere moglie piena e botte ubriaca. Inoltre occupare le strade non è mediazione, la mediazione già esiste. Su questi argomenti in realtà ho sentito molte leggende metropolitane fintanto che uno non ci mette il naso, per cui invece credo che molti di quelli che protestano non abbiano idea del perché. Ad esempio la norma sulla rotazione delle coltivazioni se la leggi capisci subito che ha effetti risibili per come è scritta, fermo restando che è una roba che si fa dai tempi dei sumeri. Più che la norma combattono il principio. Vogliono avere i contributi (soldi nostri) senza alcun tipo di vincolo

Nel cinque e nel sei chiedono di mantenere detassazioni e agevolazioni. Come dici tu, chi non le vorrebbe? 
Tutti vorremmo ad esempio carburante senza accise. Ma queste non possono essere misure temporanee ed eccezionali, perché aimè la legge dovrebbe essere uguale per tutti. Perché alla fine poi strade, scuole, ospedali, polizia, carceri, etc  etc  sono anche al loro servizio, perché mai non dovrebbero pagarle ? E no, vista l'enormità di agevolazioni e rimborsi già presenti, mi pare davvero immorale che si blocchi le strade per difendere queste posizioni di privilegio. Come dici te, ci si può provare, ma il resto della popolazione dovrebbe reagire duramente, capire che se si da a loro si toglie a tutti. Invece, come al solito, si andrà a debito.

Il sette riguarda la "concorrenza sleale" dei cibi sintetici. 
Al di la che è una posizione ideologica e politica priva di ogni forma di fondamento scientifico. Qualsiasi alimento deve avere già oggi caratteristiche di sicurezza, e se dovessimo badare alla sicurezza alimentare sul lungo termine dovremmo ad esempio togliere tutti i salumi, sicuramente cancerogeni e latori di malattie cardiovascolari e obesità; dovremmo togliere tutti gli alcolici, sicuramente pericolosi e tossici. Mentre accettiamo di tenere prodotti agricoli anche molto elaborati (un maiale non è un salame, l'uva non è vino) perché ci piacciono, ce la prendiamo con prodotti ancora da inventare che al contrario potrebbero anche far molto meno male dei sopra citati. Se si usa il principio di cautela, vale per tutti, se non deve valere , si applichino le norme esistenti che sono già restrittive e basta. Peraltro, per principio di libertà, se voglio mangiare una bistecca sintetica o una frittata di grilli, perché mi deve essere impedito ? Ma tu giustamente citi la parola concorrenza. In Italia una parte politica se la prende col comunismo, ma poi odia il principio della economia di mercato, la concorrenza. Si è destra solo quando fa comodo. Ricordiamolo, tassisti, farmacisti, gestori spiagge, tutti fieramente contro ogni forma di concorrenza che porterebbe solo benefici al resto della popolazione.

Sul a fauna selvatica mi spiace, ma io sono molto più a favore del cinghiale che di fuffi tanto coccoloso, ma è una cosa mia.




 

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Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
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sergionoemi
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24/12/2004 3102
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Inserito il 16/02/2024 alle: 10:53:00
In risposta al messaggio di mapalib del 15/02/2024 alle 15:55:41

Mah, a me invece sembrano argomenti sensati o perlomeno meritevoli di una discussione seria e senza pregiudizi. Nel punto uno si dichiarano contrari a politiche europee di estremismo ambientalista. A ragione o torto, è la
loro opinione di addetti ai lavori. Nel due chiedono di permettere l'importazione solo dai paesi/produttori che rispettano gli stessi regolamenti produttivi e sanitari e di contrastare il dumping economico sui prodotti agricoli e alimentari. Mi sembra il minimo. Cosa c'entra la transizione ecologica in tutto questo? Nel punto tre chiedono in pratica di non essere più rappresentati da Coldiretti nei tavoli decisionali. Nel quattro chiedono l'abolizione non solo degli incentivi ma anche dei vincoli sulla non coltivazione. Anche qui a ragione o a torto, ma io parto dal principio che ne sappiano più di me. E comunque esiste sempre la mediazione, no? Nel cinque e nel sei chiedono di mantenere detassazioni e agevolazioni. Come dici tu, chi non le vorrebbe? E infatti mica sono gli unici a godere di questi istituti che se sono stati concessi sarà stato per qualche motivo. Giusto rivederli se necessario, sbagliato eliminarli per motivi ideologici secondo me. Anche qui, si parte da 10 per ottenere almeno 5.   Il sette riguarda la concorrenza sleale dei cibi sintetici. Li capisco ma su questo non sono d'accordo con loro, nel senso che capisco i loro timori da un punto di vista imprenditoriale ma non devono essere loro a dirmi se si possono o non possono produrre, vendere e mangiare. Per inciso, al momento sono contrario perchè penso che servano studi approfonditi e a lungo termine prima di poter escludere effetti dannosi per la salute. Tolto questo... Per quanto riguarda il punto 8, anche qui non mi risulta che siano gli unici a chiedere la detassazione dei prodotti venduti. Chi non lo vorrebbe? Poi domandare è lecito, rispondere è cortesia. Nel nove chiedono che le attuali leggi nate per proteggere la fauna selvatica quando il suo impatto su agricoltura e allevamento era a livelli trascurabili, siano riviste oggi a fronte del considerevole aumento dell'impatto della popolazione selvatica e, di conseguenze delle anche delle leggi che lo tutelano sulle attività produttive. Mi sembra sensato. Se ne potrà parlare o è tabù? Il punto 10 mi sembra che non abbia bisogno di nessun commento. Concludendo, non dico che gli agricoltori abbiano ragione su tutto, ma nemmeno che meritino di essere descritti come i peggiori approfittatori e inquinatori del pianeta e meritino di essere almeno ascoltati.  
...
Quanto da te esplicato è corretto, da figlio di contadini vi/ti dico che fino agli anni '70 mantenevi una famiglia con ca. 3 ettari, poi negli anni '80 ci volevano 10 Ha, ora e a seconda di ciò che coltivi ci vanno dai 25 ai 100 ettari, Da qui ne deduci che le spese di investimento per realizzare un'azienda agricola tra terreni-capannoni-abitazione e macchinari ci vogliono da 1.000.000 di euro in su;
un ettaro di vigna/frutteto ti costa 100.000 € (capannone e mezzi inclusi), allevamento animale dai 50.000 ai 70.000 €  (stalla-capannone e mezzi inclusi), fiori o ortaggi 200.000 €/ha (serre-tunnel-capannone e mezzi inclusi) e via dicendo; la Coldiretti non fà più sindacato ma i commercialisti con monopolio per i contributi PAC, o passi da loro o niente contributi e le prestazioni le paghi care; le fauna selvatica è un grosso problema e gli animalisti/ambientalisti ti bloccano sia sulla caccia sia sulla cattura sia sul l'uso dei fitofarmaci vendendoti come panacea l'aceto, l'estratto di geraneo ed altre scemenze che non portano a nulla se non enormi esborsi di denaro, per non dire della lotta ad alcune erbe ed insetti alieni; ci sarebbero tante cose da dire per poi dire che NOI tutti (italiani) con tasse ed altre imposte che vengono girate agli agricoltori sottoforma di contributi paghiamo assai salati  i prodotti agricoli italiani.
 
18
dani1967
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03/09/2007 31283
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Inserito il 16/02/2024 alle: 11:08:48
In risposta al messaggio di sergionoemi del 16/02/2024 alle 10:53:00

Quanto da te esplicato è corretto, da figlio di contadini vi/ti dico che fino agli anni '70 mantenevi una famiglia con ca. 3 ettari, poi negli anni '80 ci volevano 10 Ha, ora e a seconda di ciò che coltivi ci vanno dai
25 ai 100 ettari, Da qui ne deduci che le spese di investimento per realizzare un'azienda agricola tra terreni-capannoni-abitazione e macchinari ci vogliono da 1.000.000 di euro in su; un ettaro di vigna/frutteto ti costa 100.000 € (capannone e mezzi inclusi), allevamento animale dai 50.000 ai 70.000 €  (stalla-capannone e mezzi inclusi), fiori o ortaggi 200.000 €/ha (serre-tunnel-capannone e mezzi inclusi) e via dicendo; la Coldiretti non fà più sindacato ma i commercialisti con monopolio per i contributi PAC, o passi da loro o niente contributi e le prestazioni le paghi care; le fauna selvatica è un grosso problema e gli animalisti/ambientalisti ti bloccano sia sulla caccia sia sulla cattura sia sul l'uso dei fitofarmaci vendendoti come panacea l'aceto, l'estratto di geraneo ed altre scemenze che non portano a nulla se non enormi esborsi di denaro, per non dire della lotta ad alcune erbe ed insetti alieni; ci sarebbero tante cose da dire per poi dire che NOI tutti (italiani) con tasse ed altre imposte che vengono girate agli agricoltori sottoforma di contributi paghiamo assai salati  i prodotti agricoli italiani.  
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Credo che l'analisi sia abbastanza realistica, ma c'è un particolare. Tutti i settori industriali, commerciali, produttivi, dei servizi hanno subito una radicale trasformazione negli ultimi 50 anni, perché solo un settore dovrebbe restare immutato rispetto a 50 anni fa e dovremmo difenderlo tale a suon di soldi nostri ? I contributi non è che siano soldi che vengono stampati, vengono pagati degli altri cittadini. Non dico che non vadano dati in assoluto, ma insomma, se ogni tanto qualcosa viene tolto ci si può non stracciare le vesti.
Sopratutto se delle aziende vanno fuori mercato, bisogna riflettere se è il caso di difenderle ad oltranza. Alitalia insegna.
Un contributo pubblico dovrebbe essere TEMPORANEO e portare verso l'indipendenza di una azienda.

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chorus
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05/10/2006 12492
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Inserito il 16/02/2024 alle: 11:55:06
In risposta al messaggio di dani1967 del 16/02/2024 alle 11:08:48

Credo che l'analisi sia abbastanza realistica, ma c'è un particolare. Tutti i settori industriali, commerciali, produttivi, dei servizi hanno subito una radicale trasformazione negli ultimi 50 anni, perché solo un settore
dovrebbe restare immutato rispetto a 50 anni fa e dovremmo difenderlo tale a suon di soldi nostri ? I contributi non è che siano soldi che vengono stampati, vengono pagati degli altri cittadini. Non dico che non vadano dati in assoluto, ma insomma, se ogni tanto qualcosa viene tolto ci si può non stracciare le vesti. Sopratutto se delle aziende vanno fuori mercato, bisogna riflettere se è il caso di difenderle ad oltranza. Alitalia insegna. Un contributo pubblico dovrebbe essere TEMPORANEO e portare verso l'indipendenza di una azienda.
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Vero, ma l'aereo puoi non prenderlo, mentre l'insalata la devi mangiare.

A ciò che ha scritto sergionoemi aggiungo che quella agricola è un'impresa a tutti gli effetti.
Soggetta al rischio d'impresa, come tutte le imprese di questo mondo, con l'aggiunta del rischio legato all'andamento climatico e stagionale: una forte grandinata o un'alluvione come quella dell'Emilia Romagna può metterti in ginocchio per sempre.
Vero, gli agricoltori hanno un regime fiscale favorevole, ma questo regime compensa adeguatamente tutti i rischi.
E l'umanità può permettersi un'agricoltura organizzata come un'industria?
18
dani1967
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03/09/2007 31283
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Inserito il 16/02/2024 alle: 12:25:58
In risposta al messaggio di chorus del 16/02/2024 alle 11:55:06

Vero, ma l'aereo puoi non prenderlo, mentre l'insalata la devi mangiare. A ciò che ha scritto sergionoemi aggiungo che quella agricola è un'impresa a tutti gli effetti. Soggetta al rischio d'impresa, come tutte le imprese
di questo mondo, con l'aggiunta del rischio legato all'andamento climatico e stagionale: una forte grandinata o un'alluvione come quella dell'Emilia Romagna può metterti in ginocchio per sempre. Vero, gli agricoltori hanno un regime fiscale favorevole, ma questo regime compensa adeguatamente tutti i rischi. E l'umanità può permettersi un'agricoltura organizzata come un'industria?
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Lavoro con gente a fianco che non fa altro che dare compensazioni in caso di maltempo.
Anche qui, una impresa normale si assicura, in questo caso da assicuratore lo fa lo stato.

E l'umanità può permettersi un'agricoltura organizzata come un'industria?
Credo che visto quanti siamo sia assolutamente indispensabile. Mangiamo tante mele perché in TAA funziona così. Un imprenditore spagnolo produce le olive che fanno 50 agricoltori siciliani.

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