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Tragedia di Suviana, antinfortunistica, sindacati

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22
Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 13128
Rispondi Abuso
Inserito il 11/04/2024 alle: 09:19:45

Siamo tutti testimoni della tragedia nella centrale idroelettrica di Suviana. La prima ed unica reazione del Sindacato è quella di indire uno sciopero come se lo sciopero risolvesse il problema. Il problema vero è che i nostri sindacalisti non hanno mai lavorato, sono stati dipendenti ma molto probabilmente in permesso sindacale permanente con carriera automatica, contrariamente ai lavoratori veri che si spezzano la schiena e la carriera se la devono guadagnare. Forse proprio per questo l'Italia si trova con gli stipendi più bassi in Europa pur in presenza del più forte sindacato rispetto agli altri Paesi. Se fossero lavoratori anche loro, saprebbero benissimo dove stanno le responsabilità, se ci sono e chi sono i responsabili: stando sul posto, avrebbero saputo bene come funziona il mondo del lavoro. Quello che lavora realmente e non va ai talk-show per guadagnar voti alle prossime elezioni. Prima osservazione.

Seconda osservazione. Per un lustro sono stato gestore degli infortuni, dalla denuncia alla P.A. fino al recupero delle indennità (la mia azienda pagava per intero l'assenza e si faceva rimborsare la percentuale prevista dall'Inail). Curavo la gestione di circa 2.000 dipendenti, un terzo impiegati (di cui un terzo operativi) e due terzi operai. Dato il lavoro particolarmente pericoloso, l'azienda teneva molto all'antinfortunistica tanto che tutto il personale operativo partecipava ogni due anni a due settimane di formazione sul problema; i corsi erano lontani da casa proprio per avere una maggiore attenzione. Gli infortuni che capitavano, e ne capitavano, erano, secondo la mia interpretazione, al 90% per gioco, il 9% per inosservanza delle norme che l'azienda teneva particolarmente fossero osservate e l'1% imponderabile, che qualsiasi cosa fai, il rischio rimane sempre. I due decessi che mi sono capitati, sono stati per infarto che, per riffa o per raffa, i familiari hanno fatto ricorso al rigetto della causa di infortunio decisa dall'Inail ed in tribunale sono stati riconosciuti infortuni sul lavoro, sia per testimonianze di colleghi sia per non ostacolo (per dirla diplomaticamente) da parte dell'azienda, per sostegno alla famiglia. I tre infortuni gravi, molto gravi (un operaio ha perso braccia e gambe) sono stati causa di estrema superficialità dei suoi superiori (capo squadra in due casi ed assistente tecnico nell'altro). Il datore di lavoro non c'entra, inutile fare formazione sull'argomento se, poi, c'è chi non osserva le regole. In due di questi casi si sapeva benissimo della superficialità del responsabile, l'azienda aveva anche provato a rimuoverlo, ma il sindacato ha fatto casino a quattro in quanto contrattualmente non previsto! Poi si decise che per ogni infortunio in cui c'era inosservanza delle norme, si attivava la procedura del provvedimento disciplinare, comunque senza mai arrivare al provvedimento ma solo per attenzionare il personale sul problema.

Cause: non ho visitato mai quella centrale, ne ho viste altre. Impossibile dire cosa sia successo. Come ha detto qualche tecnico in televisione, potrebbe essere stato un errore nel rimettere in funzione la turbina (pesantissima e che gira velocemente) e che sia andata fuori asse e saltata dalla sua sede abbia incocciato un trasformatore rompendolo e provocando l'incendio. Ancora nessuno ho sentito parlare di una errata messa in fase dell'impianto. Ricordo che i tecnici di una volta dicevano che quando si metteva in fase manualmente la centrale, se per caso quella grossa lampada non era perfettamente spenta, bastava appena un'inticchia che il sistema faceva un botto della miseria. Se la messa in fase fosse stata sbagliata, in contrapposizione, uno scoppio con un incendio e puzza di olio bruciato, era inevitabile.

Mi piacerebbe anche sentire il parere di un forumista che è super esperto del ramo. Se volesse portare la sua conoscenza, gliene saremo grati.

Giovanni



 

 
8
Sergione66
Sergione66
13/01/2017 4197
Rispondi Abuso
Inserito il 11/04/2024 alle: 10:06:52
Esperto di Infortuni sul lavoro o di centrali elettriche ?
Io lavoro nel settore produzione di energia e quello che posso dire è che fino a quando non si avrà pieno accesso a tutti i locali e si ispezioneranno le zone interessate dal guasto sarà difficile fare ipotesi sensate.
Le operazioni di manutenzione sono sempre molto articolate e complesse e nel caso delle centrali idroelettriche si lavora in condizioni particolarmente difficili.

Quello che è successo mi ha immediatamente ricordato un incidente molto simile accaduto circa 15 anni fa in Russia nella centrale di Shusenskaya che è uno degli impianti idroelettrici più grandi del mondo e che produce circa 20 volte la quantità di energia rispetto all'impianto di Suviana.

Sayano-Shushenskaya power station accident - Wikipedia



Quello che è certo è che la perdita della centrale di Suviana ha un discreto impatto sul bilanciamento dei carichi sulla dorsale appenninica e che ci vorranno anni per tornare alla condizione di funzionamento ideale.
Sergio - Genova - Carthago Liner 65LE (Jeegolino)
17
franco49tn
franco49tn
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24/01/2008 10345
Rispondi Abuso
Inserito il 11/04/2024 alle: 10:43:32
A parte il dispiacere e la vicinanza alle famiglie delle vittime
I sindacati invece che uno sciopero senza frutto
POTREBBERO far devolvere alle famiglie colpite
tutto quanto si guadagna in una giornata ,l magari anche
con qualche straordinario in aggiunta.
La considerazione del sindacato , che facesse questo,
aumenterebbe sicuramente e verrebbero risolti
tanti problemi a chi ne è stato colpito o non può più lavorare.
Franco
21
alexf
alexf
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11/11/2004 9903
Rispondi Abuso
Inserito il 11/04/2024 alle: 11:07:49

Buongiorno a tutti e ciao Giovanni.

Anticipo che sono decisamente rattristato da questa terribile notizia!!
Non riesco ad accettare che una persona al mattino si alzi per andare al lavoro e rischi di non tornare più alla sera.

Premesso questo non condivido il tuo parere sull'opera del sindacato dei lavoratori, questi sono l'unica espressione che abbiamo e sono frutto del lavoro ed ottengono quanto loro permesso; l'unica loro possibilità è lo sciopero che, in questo dolorosissimo momento era già programmato per 4 ore.

Ricordo il movimento sindacale del 1968 ed il suo seguito in quanto ero studente e lavoratore.
L'ho seguito fino alla pensione ma alle assemblee aziendali ed agli eventuali scioperi c'ero solo io e sempre meno aderenti o interessati.

Quale sarà quindi il motivo? Ho un mai personale e discutibilissima posizione ma non contempla importanti colpe ai sindacati se non nell'aver perso potere e questo dovuto molto ad una base sempre meno interessata e sempre più rassegnata.

Oggi il sindacato è forse composto dalle stesse persone e cioè pensionati, iscritti perlopiù forzatamente ma praticamente senza base 'operativa'.
Questo è oggi il sindacato e, forse, questo ci meritiamo.
D'altra parte e visto anche l'andazzo politico l'unico modo per farsi sentire è più che mai lo sciopero.  
Al riguardo dei salari bassi è un male tutto Italiano e lo è per insegnanti, medici, operai... in pratica tutti i lavoratori a prescindere dai loro rispettivi rappresentanti.
Questo è comunque il mio parere e, pur non condividendolo in toto, accetto anche la tua posizione.

Sull'osservazione più importante dico che anch'io ha avuto parecchia esperienza di cantiere e si trattava di montaggi di strutture meccaniche che venivano sempre subappaltate ad aziende esterne alla mia.
Posso dire che il grado di preparazione e sicurezza tra le diverse era enormemente diversa e, specialmente negli ultimi anni, questa differenza era strettamente legata al fatto di essersi aggiudicato l'appalto per il solo fatto economico.
Parlo quindi di preparazione degli esecutori, qualità delle attrezzature e, non ultima, la fretta di completare il lavoro e che comportava a 'dimenticarsi' di usare gli ausili di sicurezza previsti e presenti in cantiere.

Nonostante questo c'è sempre l'imprudenza o la fatalità; il titolare della migliore di queste imprese di montaggio è caduto dal tetto della stazione FS di Milano mentre faceva un sopraluogo per un preventivo di appalto per il rifacimento del tetto. Appalto poi che è stato loro aggiudicato.

Le turbine le ho studiate a scuola e sempre a livello scolastico progettate e disegnate. 
Una macchina che, seppur molto sollecitata e portata al limite non dovrebbe 'scoppiare', è molto plausibile che l'eventuale incidente abbia coinvolto un trasformatore e quindi il disastro,

Mi sembra comunque fossero altamente competenti e quindi coscienti di quanto stessero facendo però... l'imponderabile.

Resta comunque tanto dolore e tristezza e il forte desiderio che queste tragedie debbano finire.
 
Alessandro
La vita è un viaggio,
chi viaggia vive due volte.
19
chorus
chorus
05/10/2006 12456
Rispondi Abuso
Inserito il 11/04/2024 alle: 11:19:48
Premesso che anch'io, come tutti, sono particolarmente scosso da queste notizie. Non è possibile morire sul lavoro!

Sulla sicurezza si fa sempre troppo poco. Visto che parliamo di sindacati, essi dovrebbero promuovere strutture/gruppi di lavoro che si specializzino nella sorveglianza delle condizioni di lavoro, nella prestazione di consulenze alle aziende, nonché nella promozione di una cultura della sicurezza. Avrei un esempio concreto da portare in merito, che tuttavia non si può descrivere in un forum pubblico.
L'osservanza delle procedure di sicurezza dovrebbe partire da chi lavora.
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Sergione66
Sergione66
13/01/2017 4197
Rispondi Abuso
Inserito il 11/04/2024 alle: 11:41:01
In risposta al messaggio di franco49tn del 11/04/2024 alle 10:43:32

A parte il dispiacere e la vicinanza alle famiglie delle vittime I sindacati invece che uno sciopero senza frutto POTREBBERO far devolvere alle famiglie colpite tutto quanto si guadagna in una giornata ,l magari anche con
qualche straordinario in aggiunta. La considerazione del sindacato , che facesse questo, aumenterebbe sicuramente e verrebbero risolti tanti problemi a chi ne è stato colpito o non può più lavorare.
...
E bravo ... ma cosi non ci sarebbe evidenza mediatica, niente cortei, bandiere e tutto il carrozzone del quale hanno bisogno per far vedere che esistono.

Anche io sarei d'accordo per devolvere alle famiglie (e nell'azienda dove lavoro è stato fatto) il ricavato di ore di lavoro raccolte tra i dipendenti che hanno accettato di partecipare a questa iniziativa.

Aggiungo una precisazione. Pare che si stesse facendo il collaudo funzionale per la messa in rete della turbina e che a seguito di questa operazione qualcosa sia andato storto. In questo caso giocano un ruolo fondamentale le logiche di blocco in caso di problemi, ed avarie durante qualsiasi fase di funzionamento. Ma qui si entra nel dettaglio della configurazione dell'impianto che non conosco .
Sergio - Genova - Carthago Liner 65LE (Jeegolino)

Modificato da Sergione66 il 11/04/2024 alle 11:46:12
22
Giovanni
Giovanni
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28/08/2003 13128
Rispondi Abuso
Inserito il 11/04/2024 alle: 12:19:26
In risposta al messaggio di alexf del 11/04/2024 alle 11:07:49

Buongiorno a tutti e ciao Giovanni. Anticipo che sono decisamente rattristato da questa terribile notizia!! Non riesco ad accettare che una persona al mattino si alzi per andare al lavoro e rischi di non tornare più alla
sera. Premesso questo non condivido il tuo parere sull'opera del sindacato dei lavoratori, questi sono l'unica espressione che abbiamo e sono frutto del lavoro ed ottengono quanto loro permesso; l'unica loro possibilità è lo sciopero che, in questo dolorosissimo momento era già programmato per 4 ore. Ricordo il movimento sindacale del 1968 ed il suo seguito in quanto ero studente e lavoratore. L'ho seguito fino alla pensione ma alle assemblee aziendali ed agli eventuali scioperi c'ero solo io e sempre meno aderenti o interessati. Quale sarà quindi il motivo? Ho un mai personale e discutibilissima posizione ma non contempla importanti colpe ai sindacati se non nell'aver perso potere e questo dovuto molto ad una base sempre meno interessata e sempre più rassegnata. Oggi il sindacato è forse composto dalle stesse persone e cioè pensionati, iscritti perlopiù forzatamente ma praticamente senza base 'operativa'. Questo è oggi il sindacato e, forse, questo ci meritiamo. D'altra parte e visto anche l'andazzo politico l'unico modo per farsi sentire è più che mai lo sciopero.   Al riguardo dei salari bassi è un male tutto Italiano e lo è per insegnanti, medici, operai... in pratica tutti i lavoratori a prescindere dai loro rispettivi rappresentanti. Questo è comunque il mio parere e, pur non condividendolo in toto, accetto anche la tua posizione. Sull'osservazione più importante dico che anch'io ha avuto parecchia esperienza di cantiere e si trattava di montaggi di strutture meccaniche che venivano sempre subappaltate ad aziende esterne alla mia. Posso dire che il grado di preparazione e sicurezza tra le diverse era enormemente diversa e, specialmente negli ultimi anni, questa differenza era strettamente legata al fatto di essersi aggiudicato l'appalto per il solo fatto economico. Parlo quindi di preparazione degli esecutori, qualità delle attrezzature e, non ultima, la fretta di completare il lavoro e che comportava a 'dimenticarsi' di usare gli ausili di sicurezza previsti e presenti in cantiere. Nonostante questo c'è sempre l'imprudenza o la fatalità; il titolare della migliore di queste imprese di montaggio è caduto dal tetto della stazione FS di Milano mentre faceva un sopraluogo per un preventivo di appalto per il rifacimento del tetto. Appalto poi che è stato loro aggiudicato. Le turbine le ho studiate a scuola e sempre a livello scolastico progettate e disegnate.  Una macchina che, seppur molto sollecitata e portata al limite non dovrebbe 'scoppiare', è molto plausibile che l'eventuale incidente abbia coinvolto un trasformatore e quindi il disastro, Mi sembra comunque fossero altamente competenti e quindi coscienti di quanto stessero facendo però... l'imponderabile. Resta comunque tanto dolore e tristezza e il forte desiderio che queste tragedie debbano finire.  
...

Ciao Ale, anch'io ho vissuto la vita sindacale, praticamente dal 1971 al 1985 circa, componente direttivo provinciale, membro di segreteria, delegato di reparto per finire come revisore contabile. Qui finì, fecero finire, la mia carriera perché nel redigere il verbale di regolarità dei conti, feci presente a voce, senza metterlo a verbale, ma solo a voce: 'certo, noi facciamo sciopero contro l'evasione fiscale, poi compriamo i gadget natalizi in nero...', qui terminò la mia carriera.

La mia esperienza mi ha fatto capire che fino ad allora e per almeno altri cinque anni, si faceva sciopero su tutto, anche contro Pinochet che non so cosa c'entrasse col mio datore di lavoro. La dico papale papale: fino a quell'ora valeva il principio del tanto peggio, tanto meglio e, chi ha un po' di cultura storica sa bene di chi fosse questo motto. Poi ci fu un cambio generazionale, i lavoratori erano tutti licenziati o diplomati, cominciavano a rendersi conto di cosa fosse loro raccontato e cosa fosse invece la realtà e cominciarono ad allontanarsi dal sindacato; non allontanarsi, ma non iscrivendosi perché sapevano bene che una volta iscritti il loro destino era segnato: praticamente impossibile cancellarsi e se si riusciva si faceva la morte civile nell'ambiente di lavoro. Non so nelle piccole aziende, ma da noi era così e, malgrado tutto, sono andato in pensione ancora iscritto al sindacato.

Come è stato scritto qui sopra, perché non devolvere quelle ore di sciopero di bandiera a favore delle famiglie sfortunate coinvolte in questa disgrazia? Perché invece di riempirsi la bocca di frasi fatte, ormai dette a memoria, sempre quelle, sempre quelle, da cinquant'anni, non si va sui posti di lavoro, non si discute con chi si guadagna la pagnotta rischiando la vita; troppo facile, va a finire che si combina qualcosa di buono ed addio tanto peggio, tanto meglio. Ma vuoi mettere essere in televisione anziché in un cantiere: in un cantiere chi ti vede?

Giovanni
15
impiegatodelvolante
impiegatodel...
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14/01/2010 29433
Rispondi Abuso
Inserito il 11/04/2024 alle: 13:20:07
In risposta al messaggio di Giovanni del 11/04/2024 alle 09:19:45

Siamo tutti testimoni della tragedia nella centrale idroelettrica di Suviana. La prima ed unica reazione del Sindacato è quella di indire uno sciopero come se lo sciopero risolvesse il problema. Il problema vero è che
i nostri sindacalisti non hanno mai lavorato, sono stati dipendenti ma molto probabilmente in permesso sindacale permanente con carriera automatica, contrariamente ai lavoratori veri che si spezzano la schiena e la carriera se la devono guadagnare. Forse proprio per questo l'Italia si trova con gli stipendi più bassi in Europa pur in presenza del più forte sindacato rispetto agli altri Paesi. Se fossero lavoratori anche loro, saprebbero benissimo dove stanno le responsabilità, se ci sono e chi sono i responsabili: stando sul posto, avrebbero saputo bene come funziona il mondo del lavoro. Quello che lavora realmente e non va ai talk-show per guadagnar voti alle prossime elezioni. Prima osservazione. Seconda osservazione. Per un lustro sono stato gestore degli infortuni, dalla denuncia alla P.A. fino al recupero delle indennità (la mia azienda pagava per intero l'assenza e si faceva rimborsare la percentuale prevista dall'Inail). Curavo la gestione di circa 2.000 dipendenti, un terzo impiegati (di cui un terzo operativi) e due terzi operai. Dato il lavoro particolarmente pericoloso, l'azienda teneva molto all'antinfortunistica tanto che tutto il personale operativo partecipava ogni due anni a due settimane di formazione sul problema; i corsi erano lontani da casa proprio per avere una maggiore attenzione. Gli infortuni che capitavano, e ne capitavano, erano, secondo la mia interpretazione, al 90% per gioco, il 9% per inosservanza delle norme che l'azienda teneva particolarmente fossero osservate e l'1% imponderabile, che qualsiasi cosa fai, il rischio rimane sempre. I due decessi che mi sono capitati, sono stati per infarto che, per riffa o per raffa, i familiari hanno fatto ricorso al rigetto della causa di infortunio decisa dall'Inail ed in tribunale sono stati riconosciuti infortuni sul lavoro, sia per testimonianze di colleghi sia per non ostacolo (per dirla diplomaticamente) da parte dell'azienda, per sostegno alla famiglia. I tre infortuni gravi, molto gravi (un operaio ha perso braccia e gambe) sono stati causa di estrema superficialità dei suoi superiori (capo squadra in due casi ed assistente tecnico nell'altro). Il datore di lavoro non c'entra, inutile fare formazione sull'argomento se, poi, c'è chi non osserva le regole. In due di questi casi si sapeva benissimo della superficialità del responsabile, l'azienda aveva anche provato a rimuoverlo, ma il sindacato ha fatto casino a quattro in quanto contrattualmente non previsto! Poi si decise che per ogni infortunio in cui c'era inosservanza delle norme, si attivava la procedura del provvedimento disciplinare, comunque senza mai arrivare al provvedimento ma solo per attenzionare il personale sul problema. Cause: non ho visitato mai quella centrale, ne ho viste altre. Impossibile dire cosa sia successo. Come ha detto qualche tecnico in televisione, potrebbe essere stato un errore nel rimettere in funzione la turbina (pesantissima e che gira velocemente) e che sia andata fuori asse e saltata dalla sua sede abbia incocciato un trasformatore rompendolo e provocando l'incendio. Ancora nessuno ho sentito parlare di una errata messa in fase dell'impianto. Ricordo che i tecnici di una volta dicevano che quando si metteva in fase manualmente la centrale, se per caso quella grossa lampada non era perfettamente spenta, bastava appena un'inticchia che il sistema faceva un botto della miseria. Se la messa in fase fosse stata sbagliata, in contrapposizione, uno scoppio con un incendio e puzza di olio bruciato, era inevitabile. Mi piacerebbe anche sentire il parere di un forumista che è super esperto del ramo. Se volesse portare la sua conoscenza, gliene saremo grati. Giovanni    
...
Concordo, dopo i politici, la peggiore categoria sono i sindacalisti
e lo dico da nipote di un abbastanza famoso sindacalista di Ferrara 
Nella mia vita , chi vicino a me ha avuto a che fare con i sindacalisti, ha sempre avuto problemi, problemi nel senso che i sindacati in questione sono sempre stati più dalla parte loro che quella dei lavoratori
Una si tutte, una azienda con 180dioendenti stava per chiudere in concordato preventivo, dopo pochi mesi il titolare ha comunicato ai sindacati che poteva continuare con 90 dipendenti
La risposta dei sindacati è stata: " o tutti i nessuno"
Di tutta risposta : bene, nessuno, chiudo e apro i svizzera
Così e stato e ora fa lo stesso lavoro, guadagnando milioni
Fortunatamente i dipendenti sono stati pagati in toto, mentre resta un bel debito con banche e stato
Bravi sindacati
i sindacati andavano bene quando il lavoro era schiavismo
Ora fanno più danni. Che altro
Detto ciò, quello che è successo è una tragedia, e da quel poco che si sa, non penso si tratti di negligenza o scarse misure di sicurezza, ma solo uno sfortunato evento
Mentre il resto dei morti sul lavoro , si potevano evitare tranquillamente
I problemi riguardo la sicurezza, sono tanti, in primis i mancati controlli, poi leggi che sono in contrapposizione con loro
Silvio

Modificato da impiegatodelvolante il 11/04/2024 alle 13:22:40
21
alexf
alexf
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11/11/2004 9903
Rispondi Abuso
Inserito il 11/04/2024 alle: 15:05:03
In risposta al messaggio di Giovanni del 11/04/2024 alle 12:19:26

Ciao Ale, anch'io ho vissuto la vita sindacale, praticamente dal 1971 al 1985 circa, componente direttivo provinciale, membro di segreteria, delegato di reparto per finire come revisore contabile. Qui finì, fecero finire,
la mia carriera perché nel redigere il verbale di regolarità dei conti, feci presente a voce, senza metterlo a verbale, ma solo a voce: 'certo, noi facciamo sciopero contro l'evasione fiscale, poi compriamo i gadget natalizi in nero...', qui terminò la mia carriera. La mia esperienza mi ha fatto capire che fino ad allora e per almeno altri cinque anni, si faceva sciopero su tutto, anche contro Pinochet che non so cosa c'entrasse col mio datore di lavoro. La dico papale papale: fino a quell'ora valeva il principio del tanto peggio, tanto meglio e, chi ha un po' di cultura storica sa bene di chi fosse questo motto. Poi ci fu un cambio generazionale, i lavoratori erano tutti licenziati o diplomati, cominciavano a rendersi conto di cosa fosse loro raccontato e cosa fosse invece la realtà e cominciarono ad allontanarsi dal sindacato; non allontanarsi, ma non iscrivendosi perché sapevano bene che una volta iscritti il loro destino era segnato: praticamente impossibile cancellarsi e se si riusciva si faceva la morte civile nell'ambiente di lavoro. Non so nelle piccole aziende, ma da noi era così e, malgrado tutto, sono andato in pensione ancora iscritto al sindacato. Come è stato scritto qui sopra, perché non devolvere quelle ore di sciopero di bandiera a favore delle famiglie sfortunate coinvolte in questa disgrazia? Perché invece di riempirsi la bocca di frasi fatte, ormai dette a memoria, sempre quelle, sempre quelle, da cinquant'anni, non si va sui posti di lavoro, non si discute con chi si guadagna la pagnotta rischiando la vita; troppo facile, va a finire che si combina qualcosa di buono ed addio tanto peggio, tanto meglio. Ma vuoi mettere essere in televisione anziché in un cantiere: in un cantiere chi ti vede? Giovanni
...
Giovanni, complimenti per la tua storia, mi sarei comportato anch'io come te.

Io non sono mai stato iscritto al sindacato e proprio per uno dei motivi che tu accenni però l'ho sempre vissuto nella mia azienda anche perchè, il titolare da grande illuminato, accettava ed anzi stimolava la discussione sindacale e quanto abbiamo avuto (non poco) e sempre stato frutto di trattative interne e spesso molto discusse.

Concordo su certe brutte condotte dei sindacati, spesso vergognose ma questi abbiamo e, come tante altre cose nel nostro sgangherato paese, molto democraticamente le ha volute il popolo.

Che dire? se non ci fossero? Mah.

Anch'io si a livello regionale che provinciale che interno abbiamo aderito se non proprio istituito collette in sostituzioni di scioperi e questi sono stati momenti di altissima partecipazione.
Non so se oggi esistono ancora, ormai sono lontano da diversi anni dal mondo del lavoro.

Sul problema della sicurezza sul lavoro molto si parla, molte tavole rotonde dalle quali si esce sempre con buoni propositi ma poi si vede che sono servite a ben poco.
Controlli e controllori? Dovrebbero essere anche i datori di lavoro imporre il concetto di sicurezza, imporre di usare i dispositivi prescritti e preoccuparsi che siano sempre aggiornati.
I controllori sono pochi, forse sempre meno, al massimo prescrivono delle ammende probabilmente già superate dai maggiori introiti derivati dalle inosservanze.
La continua lotta al ribasso e qui qualcuno ed in qualche modo dovrà pure far pareggiare i conti.

Una media di tre lavoratori al giorno sono davvero un'enormità e questo dev'essere inaccettabile.
Purtroppo spesso succede tutto nel più grande silenzio, non fanno rumore, se ne parla solo nei casi più gravi ma sono sempre tre ogni santo giorno!!

Mi piacerebbe sentire delle proposte da chi accusa i sindacati di tutto il male del mondo del lavoro dipendente.
Saranno dei privilegiati, degli opportunisti, degli sfaccendati a volte anche corrotti ma non vedo alternative.
 
Alessandro
La vita è un viaggio,
chi viaggia vive due volte.
12
penguin46
penguin46
02/10/2013 1074
Rispondi Abuso
Inserito il 11/04/2024 alle: 15:37:24
In risposta al messaggio di alexf del 11/04/2024 alle 15:05:03

Giovanni, complimenti per la tua storia, mi sarei comportato anch'io come te. Io non sono mai stato iscritto al sindacato e proprio per uno dei motivi che tu accenni però l'ho sempre vissuto nella mia azienda anche perchè,
il titolare da grande illuminato, accettava ed anzi stimolava la discussione sindacale e quanto abbiamo avuto (non poco) e sempre stato frutto di trattative interne e spesso molto discusse. Concordo su certe brutte condotte dei sindacati, spesso vergognose ma questi abbiamo e, come tante altre cose nel nostro sgangherato paese, molto democraticamente le ha volute il popolo. Che dire? se non ci fossero? Mah. Anch'io si a livello regionale che provinciale che interno abbiamo aderito se non proprio istituito collette in sostituzioni di scioperi e questi sono stati momenti di altissima partecipazione. Non so se oggi esistono ancora, ormai sono lontano da diversi anni dal mondo del lavoro. Sul problema della sicurezza sul lavoro molto si parla, molte tavole rotonde dalle quali si esce sempre con buoni propositi ma poi si vede che sono servite a ben poco. Controlli e controllori? Dovrebbero essere anche i datori di lavoro imporre il concetto di sicurezza, imporre di usare i dispositivi prescritti e preoccuparsi che siano sempre aggiornati. I controllori sono pochi, forse sempre meno, al massimo prescrivono delle ammende probabilmente già superate dai maggiori introiti derivati dalle inosservanze. La continua lotta al ribasso e qui qualcuno ed in qualche modo dovrà pure far pareggiare i conti. Una media di tre lavoratori al giorno sono davvero un'enormità e questo dev'essere inaccettabile. Purtroppo spesso succede tutto nel più grande silenzio, non fanno rumore, se ne parla solo nei casi più gravi ma sono sempre tre ogni santo giorno!! Mi piacerebbe sentire delle proposte da chi accusa i sindacati di tutto il male del mondo del lavoro dipendente. Saranno dei privilegiati, degli opportunisti, degli sfaccendati a volte anche corrotti ma non vedo alternative.  
...
In Italia la cultura della sicurezza e carente.
le leggi ci sono ma quanti controlli vengono fatti,,?

Nei cantieri edili quante persone mettono il casco?

Perché in Italia ci sono più morti sul lavoro rispetto agli altri paesi europei?
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impiegatodelvolante
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14/01/2010 29433
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Inserito il 11/04/2024 alle: 15:40:07
In risposta al messaggio di alexf del 11/04/2024 alle 15:05:03

Giovanni, complimenti per la tua storia, mi sarei comportato anch'io come te. Io non sono mai stato iscritto al sindacato e proprio per uno dei motivi che tu accenni però l'ho sempre vissuto nella mia azienda anche perchè,
il titolare da grande illuminato, accettava ed anzi stimolava la discussione sindacale e quanto abbiamo avuto (non poco) e sempre stato frutto di trattative interne e spesso molto discusse. Concordo su certe brutte condotte dei sindacati, spesso vergognose ma questi abbiamo e, come tante altre cose nel nostro sgangherato paese, molto democraticamente le ha volute il popolo. Che dire? se non ci fossero? Mah. Anch'io si a livello regionale che provinciale che interno abbiamo aderito se non proprio istituito collette in sostituzioni di scioperi e questi sono stati momenti di altissima partecipazione. Non so se oggi esistono ancora, ormai sono lontano da diversi anni dal mondo del lavoro. Sul problema della sicurezza sul lavoro molto si parla, molte tavole rotonde dalle quali si esce sempre con buoni propositi ma poi si vede che sono servite a ben poco. Controlli e controllori? Dovrebbero essere anche i datori di lavoro imporre il concetto di sicurezza, imporre di usare i dispositivi prescritti e preoccuparsi che siano sempre aggiornati. I controllori sono pochi, forse sempre meno, al massimo prescrivono delle ammende probabilmente già superate dai maggiori introiti derivati dalle inosservanze. La continua lotta al ribasso e qui qualcuno ed in qualche modo dovrà pure far pareggiare i conti. Una media di tre lavoratori al giorno sono davvero un'enormità e questo dev'essere inaccettabile. Purtroppo spesso succede tutto nel più grande silenzio, non fanno rumore, se ne parla solo nei casi più gravi ma sono sempre tre ogni santo giorno!! Mi piacerebbe sentire delle proposte da chi accusa i sindacati di tutto il male del mondo del lavoro dipendente. Saranno dei privilegiati, degli opportunisti, degli sfaccendati a volte anche corrotti ma non vedo alternative.  
...
Soluzioni
più controlli
più controlli 
Più controlli 
Oneri per la sicurezza da parte del committente , non dall'impresa esecutrice che si rivale su committente
Mettete fuorilegge il subappalto, non deve esistere
Evitare gare al ribasso istituendo dei punteggi in base alla qualità dei lavori più sei bravo nel tuo lavoro (in fatto di sicurezza, qualità del lavoro eseguito, qualità dei materiali utilizzati, qualità nella formazione, ecc) più hai possibilità di prendere il lavoro, il costo deve essere l'ultimo dei parametri per assegnare una gara
meritocrazia, chi non è capace a casa, senza appello e aiuto dei sindacati
Più controlli l'ho già detto?

L'altro giorno ero in un deposito dell'autostrada che dovevo caricare con la gru dei new jersey su altri camion, i new jersey erano impilati in 5 piani
Appena sceso dal camion, il responsabile di autostrade mi ha chiesto di indossare  casco e giubbino alta visibilità, giustamente
Apro la gru, la porto in cima al mucchio e chiedo a che ora arrivava la piattaforma Aerea per andare ad imbragare, mi è stato risposto che dovevo arrampicarmi e arrangiarmi
Chiuso la gru e me ne sono andato lasciando lì 4 bilici e il responsabile autostrade
Tanto per dire come.funzuona in Italia
E stiamo parlando di autostrade, non Peppino lo stradino
 
Silvio

Modificato da impiegatodelvolante il 11/04/2024 alle 15:48:50
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dani1967
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03/09/2007 31229
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Inserito il 11/04/2024 alle: 15:43:24
Non sono assolutamente esperto del merito dell'episodio su cui evidentemente non posso esprimermi ma ho vissuto qualche catastrofe.
La mia opinione che i fatti gravissimi come questo non siano il nocciolo della sicurezza sul lavoro, questi sono incidenti in cui il caso rarissimo, vedasi anche un po' di sfortuna, ha un ruolo centrale. Poi magari le indagini accerteranno una qualche imprudenza pazzesca, sempre che siano rimasti gli elementi per capirci qualche cosa.
Ma per una tragedia in cui i lavoratori muoiono tutti insieme, magari difficilmente evitabile,  ci sono tutti gli incidenti quotidiani che al 99% dei casi sarebbero evitabili con l'osservanza delle norme: qui è la ciccia su cui agire. Norme che delle volte sono sin troppo complesse e articolate, e soprattutto basate su adempimenti burocratici, il che facilita a abitua alla violazione delle stesse.
Quello che inoltre manca è la cultura della sicurezza.
Sui sindacati ci sarebbe molto da dire, sono peraltro fatti da uomini e molto diversi tra di loro, per cui anche un giudizio unico in blocco mi pare errato. Comunque  la gestione della sicurezza non è compito del sindacato.

https://paroleostili.it/manifesto/
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
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impiegatodelvolante
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14/01/2010 29433
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Inserito il 11/04/2024 alle: 16:05:58
Giusto ora , tang nord Milano zona fiera 6 addetto alla manutenzione, sopra 3 piattaforme aeree senza elmetto e senza  imbragatura di sicurezza, sporgendosi poco dal parapetto
di sicuro non è una casualità, ma l'abitudine, e saranno qui da almeno ,3 mesi
Quante pattuglie delle FFOO saranno passate? Nessuno se ne è mai accorto, solo io?
Più qualcuno cade e si grida allo scandalo
Sicuramente  quei 6 operai hanno avuto tutte le istruzioni del caso
La cosa giusta da fare è il licenziamento in tronco , ma se lo fai ,ecco che si scagliano i sindacati 
Silvio
8
Sergione66
Sergione66
13/01/2017 4197
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Inserito il 11/04/2024 alle: 16:13:57
In risposta al messaggio di dani1967 del 11/04/2024 alle 15:43:24

Non sono assolutamente esperto del merito dell'episodio su cui evidentemente non posso esprimermi ma ho vissuto qualche catastrofe. La mia opinione che i fatti gravissimi come questo non siano il nocciolo della sicurezza
sul lavoro, questi sono incidenti in cui il caso rarissimo, vedasi anche un po' di sfortuna, ha un ruolo centrale. Poi magari le indagini accerteranno una qualche imprudenza pazzesca, sempre che siano rimasti gli elementi per capirci qualche cosa. Ma per una tragedia in cui i lavoratori muoiono tutti insieme, magari difficilmente evitabile,  ci sono tutti gli incidenti quotidiani che al 99% dei casi sarebbero evitabili con l'osservanza delle norme: qui è la ciccia su cui agire. Norme che delle volte sono sin troppo complesse e articolate, e soprattutto basate su adempimenti burocratici, il che facilita a abitua alla violazione delle stesse. Quello che inoltre manca è la cultura della sicurezza. Sui sindacati ci sarebbe molto da dire, sono peraltro fatti da uomini e molto diversi tra di loro, per cui anche un giudizio unico in blocco mi pare errato. Comunque  la gestione della sicurezza non è compito del sindacato.
...
Concordo al 100%.
Eventi come quello di Suviana sono rarissimi e non è detto che ci possa essere anche il fattore umano a fare la differenza.
Ma è su tutti gli altri incidenti che bisogna lavorare e sono migliaia.
Va anche tenuto conto dell'inosservanza delle norme anche da parte dei lavoratori, nonostante siano dotati di tutti i dispositivi di sicurezza spesso non li usano o li usano in modo improprio.
E qui non regge il discorso dei controlli, perchè non è possibile avere un cane da guardia che controlla h24 se tutti hanno i guanti o l'elmetto ecc. ecc. 
Sta anche al buon senso del singolo capire che non osservare certe regole è un rischio per se stessi e spesso anche per gli altri.
 
Sergio - Genova - Carthago Liner 65LE (Jeegolino)
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Giovanni
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28/08/2003 13128
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Inserito il 11/04/2024 alle: 16:15:17
In risposta al messaggio di dani1967 del 11/04/2024 alle 15:43:24

Non sono assolutamente esperto del merito dell'episodio su cui evidentemente non posso esprimermi ma ho vissuto qualche catastrofe. La mia opinione che i fatti gravissimi come questo non siano il nocciolo della sicurezza
sul lavoro, questi sono incidenti in cui il caso rarissimo, vedasi anche un po' di sfortuna, ha un ruolo centrale. Poi magari le indagini accerteranno una qualche imprudenza pazzesca, sempre che siano rimasti gli elementi per capirci qualche cosa. Ma per una tragedia in cui i lavoratori muoiono tutti insieme, magari difficilmente evitabile,  ci sono tutti gli incidenti quotidiani che al 99% dei casi sarebbero evitabili con l'osservanza delle norme: qui è la ciccia su cui agire. Norme che delle volte sono sin troppo complesse e articolate, e soprattutto basate su adempimenti burocratici, il che facilita a abitua alla violazione delle stesse. Quello che inoltre manca è la cultura della sicurezza. Sui sindacati ci sarebbe molto da dire, sono peraltro fatti da uomini e molto diversi tra di loro, per cui anche un giudizio unico in blocco mi pare errato. Comunque  la gestione della sicurezza non è compito del sindacato.
...

Hai scritto:
Comunque  la gestione della sicurezza non è compito del sindacato.

E quali sarebbero i compiti dei sindacati? Quello di essere attorniato da gnocche d'alto bordo in televisione o sul posto di lavoro a controllare, collaborare affinché i propri iscritti abbiano protezione dai datori di lavoro? Il sindacato in Italia è stato sempre un portabandiera politica, ciò che non riusciva a fare il partito di riferimento il sindacato dava una mano. E pagando caramente i vari sindacalisti. Lo sapete che tutti noi non possiamo genericamente avere due pensioni? I sindacalisti si, una dai contributi che l'azienda presso cui era dipendente ma in aspettativa, distaccato perennemente al sindacato, aveva versato, con carriera automatica e calcolata come la nostra (media degli ultimi 10 anni) ed un'altra pensione derivante dai contributi versati dalla sigla sindacale di appartenenza, calcolata sugli ultimi sei mesi! Questo lascia facile gioco a strane retribuzioni (reali o fittizie) per gli ultimi sei mesi. C'è un famoso sindacalista, in pensione, che porta a casa qualche centinaio di migliaia di Euro all'anno di pensione.

Ma torno al sindacato. Se tu fai uno sciopero dietro l'altro, lo sciopero perde potenza. Alla fine degli anni 60-primi anni 70, le Prefetture ti tallonavano per avere dati sull'adesione agli scioperi, dati che potevi dare esatti alla fine dello sciopero per avere le fonti a cui attingere le informazioni, anch'esse in sciopero. Alla fine degli anni '80 non trovavi nessuno alla Prefettura a raccogliere i dati sugli scioperi. L'assuefazione ha portato a svalorizzare queste manifestazioni di protesta.

Come risolvere il problema: certo, maggiori controlli e buon senso, non procedure difficili da interpretare e mettere in pratica (e ce ne sono parecchie); all'accertamento del mancato rispetto, se è responsabile il datore di lavoro, questi a vita non deve più praticare attività in proprio, a vita, in proprio od in società, direttamente od indirettamente, con confisca della ditta; se è responsabile il lavoratore per mancato rispetto delle norme, questo lavoratore non può più lavorare in imprese simili. Il sindacato? Il sindacato, oltre a stipulare i nuovi contratti collettivi di lavoro (che da qualche decennio non fa più neanche questo), dovrebbe essere presente sul posto di lavoro, verificare, controllare, denunciare comportamenti errati. I sindacalisti di categoria, oggi, non sono sul posto di lavoro, sono distaccati al sindacato per cui non sanno niente di quello che succede sul loro virtuale posto di lavoro. 

Sembra che io non apprezzi l'organizzazione sindacale in quanto tale: invece no, tutt'altro. Nel rapporto di lavoro, il lavoratore è la parte debole delle parti e va protetto. Cosa che questo sindacato non ha mai fatto in Italia, ha solo gestito se stesso.

Giovanni
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impiegatodelvolante
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14/01/2010 29433
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Inserito il 11/04/2024 alle: 16:21:19
In risposta al messaggio di Sergione66 del 11/04/2024 alle 16:13:57

Concordo al 100%. Eventi come quello di Suviana sono rarissimi e non è detto che ci possa essere anche il fattore umano a fare la differenza. Ma è su tutti gli altri incidenti che bisogna lavorare e sono migliaia. Va anche
tenuto conto dell'inosservanza delle norme anche da parte dei lavoratori, nonostante siano dotati di tutti i dispositivi di sicurezza spesso non li usano o li usano in modo improprio. E qui non regge il discorso dei controlli, perchè non è possibile avere un cane da guardia che controlla h24 se tutti hanno i guanti o l'elmetto ecc. ecc.  Sta anche al buon senso del singolo capire che non osservare certe regole è un rischio per se stessi e spesso anche per gli altri.  
...
Quasi tutti i GG sono i. Trattoria,sapete quanti bevono a pranzo?
IL 90% dei lavoratori, nonostante  che su molti posti di lavoro il tasso è ZERO
i controlli per alcolismo e tossicodipendenze. Deve essere  comunicato quando sarà fatto almeno un mese prima, grazie ai sindacati
Ma dove vogliamo andare?
Silvio

Modificato da impiegatodelvolante il 11/04/2024 alle 16:24:03
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21/03/2009 28419
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Inserito il 11/04/2024 alle: 17:14:55
mondo che vai usi che trovi ai pranzi di lavoro che vedono quando mangiamo fuori qui non servono assoluttamente neanche la birra se poi come i minorenni passano a fare scorte nei supermercati non lo so Ma da come li vedo bere birre su birre la sera post lavoro senz altro sono stati in astinenza 
„Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo buongustaio.“ — Georges Courteline
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dani1967
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03/09/2007 31229
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Inserito il 11/04/2024 alle: 21:37:29
In risposta al messaggio di Giovanni del 11/04/2024 alle 16:15:17

Hai scritto: Comunque  la gestione della sicurezza non è compito del sindacato. E quali sarebbero i compiti dei sindacati? Quello di essere attorniato da gnocche d'alto bordo in televisione o sul posto di lavoro a controllare,
collaborare affinché i propri iscritti abbiano protezione dai datori di lavoro? Il sindacato in Italia è stato sempre un portabandiera politica, ciò che non riusciva a fare il partito di riferimento il sindacato dava una mano. E pagando caramente i vari sindacalisti. Lo sapete che tutti noi non possiamo genericamente avere due pensioni? I sindacalisti si, una dai contributi che l'azienda presso cui era dipendente ma in aspettativa, distaccato perennemente al sindacato, aveva versato, con carriera automatica e calcolata come la nostra (media degli ultimi 10 anni) ed un'altra pensione derivante dai contributi versati dalla sigla sindacale di appartenenza, calcolata sugli ultimi sei mesi! Questo lascia facile gioco a strane retribuzioni (reali o fittizie) per gli ultimi sei mesi. C'è un famoso sindacalista, in pensione, che porta a casa qualche centinaio di migliaia di Euro all'anno di pensione. Ma torno al sindacato. Se tu fai uno sciopero dietro l'altro, lo sciopero perde potenza. Alla fine degli anni 60-primi anni 70, le Prefetture ti tallonavano per avere dati sull'adesione agli scioperi, dati che potevi dare esatti alla fine dello sciopero per avere le fonti a cui attingere le informazioni, anch'esse in sciopero. Alla fine degli anni '80 non trovavi nessuno alla Prefettura a raccogliere i dati sugli scioperi. L'assuefazione ha portato a svalorizzare queste manifestazioni di protesta. Come risolvere il problema: certo, maggiori controlli e buon senso, non procedure difficili da interpretare e mettere in pratica (e ce ne sono parecchie); all'accertamento del mancato rispetto, se è responsabile il datore di lavoro, questi a vita non deve più praticare attività in proprio, a vita, in proprio od in società, direttamente od indirettamente, con confisca della ditta; se è responsabile il lavoratore per mancato rispetto delle norme, questo lavoratore non può più lavorare in imprese simili. Il sindacato? Il sindacato, oltre a stipulare i nuovi contratti collettivi di lavoro (che da qualche decennio non fa più neanche questo), dovrebbe essere presente sul posto di lavoro, verificare, controllare, denunciare comportamenti errati. I sindacalisti di categoria, oggi, non sono sul posto di lavoro, sono distaccati al sindacato per cui non sanno niente di quello che succede sul loro virtuale posto di lavoro.  Sembra che io non apprezzi l'organizzazione sindacale in quanto tale: invece no, tutt'altro. Nel rapporto di lavoro, il lavoratore è la parte debole delle parti e va protetto. Cosa che questo sindacato non ha mai fatto in Italia, ha solo gestito se stesso. Giovanni
...
Intanto gli anni 60 sono passati da circa 60 anni e le.cose cambiano. In questo mondo di micro imprese il sindacato non esiste,  e comunque chi va ai talk show è un politico ben poco rapprentativo. A svolgere certe funzioni ci sono I cug, il consigliere di fiducia,  quello di parità,  tutte figure che una volta non esistevano.  Il sindacato ha soprattutto funzioni contrattuali e in certi settori  non fa sciopero da 1000 anni.

https://paroleostili.it/manifesto/
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
18
archimede1
archimede1
18/09/2007 6155
Rispondi Abuso
Inserito il 11/04/2024 alle: 21:53:11
Poi si scopre che il sindacato aveva anche segnalato.
Ma tant'è adesso va di moda così. 
Bastonare il gobbo e chi lo accompagna.

https://bologna.repubblica.it/c...

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bruno it
bruno it
01/04/2014 3459
Rispondi Abuso
Inserito il 12/04/2024 alle: 00:51:13
Che discorsi surreali, nemmeno in un congresso di confindustria oserebbero tanto. Evidentemente non avete mai avuto bisogno di tutele sul lavoro, vi siete arrangiati sempre da soli, siete dei...come si dice in inglese? Self made man. Tradotto: italianissimo conclave di P.I. E meno male che in quei anni '60 e '70 esistevano i sindacati e con loro i lavoratori, quelli delle fabbriche che non esistono più, quelli che parlavano alla folla chiamandola 'compagni', seguiti anche da chi (ed erano molti) seccava essere interpellati in quella maniera. L'importante era portare a casa una paga decente, dignitosa, non le 5mila lire in più in busta concesse con parsimonia a chi la fabbrica riteneva meritevole (non sbagliatevi, non era meritocrazia, era ruffianesimo), una vera miseria che tanti rifiutavano. Ho assistito a incontri collettivi con il megadirettore: Molto teatrale, alle richieste pareva rimpicciolirsi, si metteva con le spalle al muro e, se bisogno, avrebbe giurato sulla testa dei figli che la ditta non poteva permettersi ciò che si reclamava. Abbiamo visto poi, e tutt'ora continua alla grande, anzi, alla stragrandissima, come viene distribuita la ricchezza (finchè potete, informatevi,  che di questo passo l'informazione sarà veramente nelle mani di pochissimi). Dovete sapere (lo dico perchè a volte ho davvero l'impressione che molti di voi siano appena sbarcati da Marte) che una volta esisteva per davvero quel sindacato di cui sopra, poi un bel giorno arrivò uno che diceva di essere sceso in campo, e che come prima cosa mise quel sindacato che funzionava (evidentemente troppo bene per i suoi gusti) in contrapposizione con gli altri due che allora dormivano e che solo ora, dopo anni, sembrano dare segni di risveglio. Si, ragazzi, perchè ora come ora, nel mondo della sicurezza e dell'informazione, ce la giochiamo con il Burundi per il 40° o 41°posto. Svegliamoci anche noi!
5
Bicio90
Bicio90
30/12/2019 1704
Rispondi Abuso
Inserito il 12/04/2024 alle: 07:11:23
Intanto ringrazio Giovanni (con il quale mi sono spesso scontrato su altre tematiche) per aver aperto una discussione su questa tematica che, come ben sapete, viene trattata solo nel momento in cui si verifichi una tragedia (tra le ultime possiamo citare la linea ferroviaria di Brandizzo, il cantiere Esselunga di Firenze, e adesso la centrale idroelettrica di Suviana).
Nonostante l'ennesima tragedia, sono comunque contento che se ne parli anche su queste pagine, mi scuso in anticipo per il pippone...

Mi occupo quotidianamente di Salute, Sicurezza e Ambiente da quasi 10 anni, per me non è soltanto un lavoro, arrivare in fondo alla giornata senza che in azienda si verifichino incidenti è come una missione.
Purtroppo non sono esperto nel settore energetico, mi occupo di Sanità ed è giusto che ciascun HSE Specialist (oggi va di moda chiamarci così) si occupi del proprio settore di specializzazione. Però c'è una cosa che posso dire, che accomuna tutte le tipologie di attività, dalle più pericolose (logistica, cantieristica, agricoltura) alle meno pericolose (servizi in genere), e questi sono i comportamenti delle persone: inutile buttare lì numeri a caso, la statistica se non è supportata non serve a niente, ma vi posso garantire che una buonissima parte degli incidenti (da alcuni dei quali possono derivare infortuni sul lavoro) è causata dal comportamento delle persone, non da procedure errate, non da macchinari non sicuri, non da tecnologie non presenti, NO, spesso sono le persone a fare la differenza, per questo dico che la sicurezza sul lavoro al mondo d'oggi non può prescindere da questo. Io vedo solo una possibile soluzione per risolvere un annoso problema culturale: lavorare sui giovani, fin dalle scuole dell'infanzia queste tematiche devono essere trattate, bisogna togliere ore ad altre materie per poter lavorare sulla loro educazione civica, perchè credo che sia inutile sapere chi ha ucciso Giulio Cesare se poi questi bimbi un domani moriranno schiacciati da un solaio o investiti da un treno perchè non sono stati in grado di percepire un pericolo o non hanno avuto la forza di dire al proprio caposquadra "fallo te questo lavoro perchè io domani mattina voglio tornare a casa tutto intero". Anche noi in azienda sanitaria abbiamo iniziato a smettere di preoccuparci di determinati aspetti legati al mondo tecnologico, ormai tutto ciò che usiamo è dotato di sistemi di protezione, il problema rimane sugli utilizzatori, abbiamo iniziato a lavorare sulle loro "teste", a rendere confortevole l'ambiente di lavoro, ad aiutarli a conciliare la vita privata con la vita lavorativa, a fare in modo che siano stimolati ad aiutarci a rendere più sicuro il loro reparto di lavoro, a istituire dei sistemi premianti per chi riesce in questo intento. Concordo inoltre su chi dice che i controlli sono pochi, direi pochissimi, anche se vedo questo step come successivo rispetto ad un cambiamento culturale di fondo che ritengo imprescindibile.

Non vorrei esprimermi sui sindacati, anche secondo me non è loro compito la tutela della sicurezza del lavoratore, ma vi racconto un episodio buffo che mi è accaduto di recente: sono stato chiamato a testimoniare in tribunale poiché un operatore, a cui è stata comminata una sanzione di 4h di retribuzione (circa 50€ netti) per non aver indossato correttamente i DPI in un reparto ad alta complessità clinica (quasi a livello di malattie infettive), supportato dalla sigla sindacale a cui è iscritto, ha fatto causa all'azienda per danni morali per un totale di circa 70.000€; fortunatamente l'esito si è risolto a nostro favore, ma spiegatemi cosa deve fare il mio datore di lavoro la prossima volta in cui qualcuno della mia squadra segnala una criticità di questo tipo... vabbè



P.s. non so se lo sapete ma a fine anno dovrebbe uscire (il testo è quasi ufficiale, manca solo la data) un nuovo accordo normativo che riguarda i corsi di formazione in materia di salute e sicurezza, il quale prevede una forte riduzione del numero di ore obbligatorie e la possibilità di svolgere tutti i corsi in e-learning, apriti cielo!
Benivan B100

Modificato da Bicio90 il 12/04/2024 alle 07:11:56
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