quote:Originally posted by vertigo> D'accordo, pero' la tua posizione (che del resto e' anche la mia), e' piu' vicina all'agnosticismo che all'ateismo. Infatti ateo e' proprio colui che nega l'esistenza di un dio, o di qualunque realtà trascendente l'uomo, mentre all'agnostico semplicemente non gliene frega nulla del fatto che esista oppure no: e' aperto a tutte le possibilita' perche' in sostanza (dal Garzanti) "sostiene l'inconoscibilità di tutto ciò che non è verificabile sperimentalmente". Per quanto riguarda la nascita, credo che si nasca sicuramente TUTTI agnostici.
una precisazione è necessaria: "ateo" sta a significare che si nega Dio, come se un dio esistesse "per forza" e qualcuno si privasse volontariamente della beatirudine derivata dalla sua accettazione!Ma questo punto di vista è tutto DENTRO chi crede, ed è ESTERNO a chi viene definito "ateo", il quale potrebbe benissimo infischiarsene se un dio esiste o meno, potrebbe benissimo non negare nulla perchè nulla c'è da negare, potrebbe benisismo vivere serenamente senza mai porsi il problema di questa "esistenza", nè più e nè meno come tanta gente non si pone il problema se esista vita al di fuori di questo Pianeta. Chi crede fa un atto di partecipazione, di esplorazione, e ritiene che chi "non crede" faccia un altro atto uguale e contrario di ricerca e di negazione, ma non sempre questo è vero, sicuramente non è vero per me e anche per tanta altra gente che io conosco che NON SI PROFESSA ATEA, semplicemente non riconosce validità a questa "ricerca", impegnando le proprie energie mentali, emozionali, affettive, in direzioni del tutto diverse, ma non OPPOSTE,semplicemente diverse! Non sono "ateo" secondo me, sono "ateo" secondo voi, e lo sono dalla nascita, i miei genitori non mi hanno imposto nessuna religione, gliene sono grato e parlo degli anni '50, '60, in cui essere "non-battezzati" non era semplicissimo... Un saluto, Marioid="Georgia">id="blue">id="size3"> >
quote:Originally posted by erosbug> A quelli bisogna rispondere "sono ateo quant'e' vero dio", cosi' li si manda in cortocircuito ed entrano in coma. [:D][:D][:D]
Bene Mauring...in sostanza io sono agnostico fino a quando non incontro un credente che mi sfracella i maroni con le prediche, lì divento ateo, e pure piuttosto convinto. (per non dire incazzatello)[:D]. Ciao, Eros >
quote:Originally posted by vertigo> Mi spieghi meglio per favore, forse mi è sfuggito qualcosa. Grazie.
insisto sul fatto che queste definizioni sono "LORO", non sono "MIE", per cui possono definirmi come più gli aggrada, io non riconosco, non il valore del loro DIO, ma il valore delle loro definizioni basate sulle loro convinzioni! Un saluto, Marioid="Georgia">id="blue">id="size3"> >
quote:Originally posted by vertigo> Non sono d'accordo. Se parliamo del termine "eretico", allora si, ha senso solo guardandolo dal lato cattolico, ma i termini "ateo" o "agnostico" hanno un senso filosofico universale, al di sopra delle parti. Che poi vengano usati da taluni credenti come dispregiativi e' un altro conto, e purtroppo una realta'.
insisto sul fatto che queste definizioni sono "LORO", non sono "MIE", per cui possono definirmi come più gli aggrada, io non riconosco, non il valore del loro DIO, ma il valore delle loro definizioni basate sulle loro convinzioni! Un saluto, Marioid="Georgia">id="blue">id="size3"> >
quote:Originally posted by paolac> Mi sembra ovvio che non si nasca con dei dogmi cablati nel cervello. [:)] Altra domanda: se fossimo immortali, ci sarebbero cosi' tanti credenti ? [;)]
Ci si potrebbe porre anche la domanda: "credenti si nasce o si diventa?" la mia personale risposta è: si diventa (credenti). Paolaid="blue"> >
quote:Originally posted by Pegaso1964> i "credenti" definiscono "ateo" colui che nega Dio (a-teo significa "senza dio", dal greco, con TEO che sta per DIO e la "a privativa" come negazione), ma per negare qualcosa è necessario che ci sia chi ci crede, chi "positivizza" questa entità. Se tutti fossimo "non credenti", se nessuno si fosse mai posto il problema dell'esistenza o meno della divinità, nessuno userebbe definizioni, non esisterebbe nessuna distinzione, per cui il mio essere "ateo" non è connaturato alla mia esistenza in quanto tale, ma dalla esistenza di chi cerde in DIO. Ma siccome io non mi contrappongo a nulla, perchè nulla c'è cui contarpporsi, la definizione "ateo" la trovo fuorviante. Mario Ps noterete che sono far quelli che non dice "SECONDO ME Dio non esiste" ma semplicemente "Dio non esiste", perchè non ho mai sentito un credente dire "secondo me Dio esiste", ma sempre e solo "Dio esiste", "Dio è... ecc.", per cui per par condicio, se le verità dei credenti sono apodittiche, che lo siano anche le mie...[:D][:D]id="Georgia">id="blue">id="size3">
quote:Originally posted by vertigo> Mi spieghi meglio per favore, forse mi è sfuggito qualcosa. Grazie.
insisto sul fatto che queste definizioni sono "LORO", non sono "MIE", per cui possono definirmi come più gli aggrada, io non riconosco, non il valore del loro DIO, ma il valore delle loro definizioni basate sulle loro convinzioni! Un saluto, Marioid="Georgia">id="blue">id="size3"> >
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