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Albè
Albè
26/02/2006 2359
Inserito il 27/09/2010 alle: 16:49:44
quote:Risposta al messaggio di chorus inserito in data 26/09/2010  19:49:05 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Scusa chorus, ma questa è "una risposta a pera..." Evitiamo, per piacere, il solito <<benaltrismo>> che non porta mai a niente. I ciclisti che vogliono viaggiare in gruppo...non lo possono fare! O perlomeno, non sulla pubblica via. A meno di chiedere e ottenere uno speciale permesso, la chiusura della strada, la vigilanza... Ad esempio: ieri mattina sono andato a fare colazione in un locale presso la zona archeologica di Luni. Strade in zona di campagna. Traffico relativamente scarso, data la zona e la domenica. Eppure, nonostante ciò, una folta comitiva di cicloamatori (dai 3 ai 99 anni) per passeggiare pedalando in gruppo era scortata dai VV.UU. Certo, capisco che un gruppo di semi-professionisti del pedale non puo' essere paragonato a una schiera di pedalatori della domenica, però... Ti pare che il diritto di divertirti con la tua bici possa negare il mio diritto di circolare liberamente sulla pubblica strada? Che il tuo diritto di infrangere il CdS neghi il mio diritto di vederlo rispettato? Pensaci un po', dai! Ciao
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kaitaro
kaitaro
30/09/2008 1611
Inserito il 27/09/2010 alle: 17:33:56
Io vado in bici da corsa tutti i we e scusami Chorus se te lo dico ma hai torto marcio...andare in gruppetto affiancati è da maleducati e prepotenti oltre che da trasgressori. Ma è così difficile andare in fila indiana? Chi vuole conversare vada al bar.
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chorus
chorus
05/10/2006 12492
Inserito il 27/09/2010 alle: 18:15:11
quote:Risposta al messaggio di Albè inserito in data 27/09/2010  16:49:44 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Quella che hai visto iei mattina era, molto probabilmente, una manifestazione sportiva cicloturistica, ovvero un raduno di ciclisti autorizzato dalle autorità competenti. So perfettamente di cosa si tratta, visto che ho partecipato all'organizzazione di un simile evento 4 mesi fa, diventando matto a chiedere permessi a destra e a manca. Sinceramente dal tuo messaggio non ho capito se hai approvato o meno il fatto che i ciclisti fossero scortati dalla forza pubblica. Per quanto riguarda il secondo argomento, lo so perfettamente che il nostro codice della strada vieta ai ciclisti di pedalare affiancati, ma non vieta assolutamente di circolare in gruppo. Secondo te può essere possibile viaggiare in 50 in fila indiana? Inoltre, mi dici che fastidio ti diamo? Intralciamo forse la circolazione? Se questo avviene è per pochi secondi, fino a quando non riesci a sorpassare questo gruppo. Non ritieni che anche io/noi abbiamo il diritto di pedalare quando, come e quanto vogliamo? In ogni caso, difficilmente pedalo in gruppo, non tanto perchè sono un solitario, quanto perchè lo ritengo molto pericoloso, dato che molti, troppi automobilisti non sopportano questo tipo di attività sportiva ritenendo i ciclisti un vero e proprio intralcio alla loro marcia, non rispettando minimamente colui che è definito utente debole della strada.
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chorus
chorus
05/10/2006 12492
Inserito il 27/09/2010 alle: 18:17:28
quote:Risposta al messaggio di kaitaro inserito in data 27/09/2010  17:33:56 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Non dirmi che non lo hai mai fatto, non ci credo. E' come dire che in sosta con il camper tutti quanti rispettiamo il precetto dell'art. 185 del codice della strada, ovvero non apriamo nessun finestrino, anche quando ci sono 30 gradi all'ombra. Comunque leggi l'ultima parte del mio messaggio precedente. Ho rinunciato da tempo a pedalare in gruppi molto numerosi!
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cortav
cortav
-
Inserito il 27/09/2010 alle: 18:28:33
quote:Risposta al messaggio di chorus inserito in data 27/09/2010  18:15:11 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> non rispettando minimamente colui che è definito utente debole della stradaid="size1">id="red"> E proprio questo è il punto: il RISPETTO. O, meglio, il pretenderlo dagli altri, senza ricambiare. Io sono pedone, ciclista, automobilista, camperista. Fino allo scorso anno ero anche motociclista. Conosco le diverse situazioni della circolazione stradale. E questa conoscenza mi fa ritenere che gli utenti più maleducati (=meno rispettosi) e pericolosi siano proprio i ciclisti, sopratutto in gruppo (branco?). Opinione personale e senza offesa per nessuno, of course!id="navy">

Modificato da cortav il 27/09/2010 alle 18:29:15
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Albè
Albè
26/02/2006 2359
Inserito il 27/09/2010 alle: 23:49:54
quote:Risposta al messaggio di chorus inserito in data 27/09/2010  18:15:11 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Ho approvato, e molto, il fatto che i ciclisti fossero scortati dai VV.UU. Mi hanno ispirato un moto di profonda simpatia [:)] Quello che non approvo è il fatto che i grupponi di "amatori evoluti" la vogliano fare da padroni! << ... lo so perfettamente che il nostro codice della strada vieta ai ciclisti di pedalare affiancati, ma non vieta assolutamente di circolare in gruppo.>> ...??...Questa me la devi spiegare! Come si fa a scrivere una cosa così? << Non ritieni che anche io/noi abbiamo il diritto di pedalare quando, come e quanto vogliamo? >> No. Nessuno di noi, in un sistema regolato da norme, ha la possibilità di fare qualcosa "quando, come e quanto vuole". Vedi chorus, bisognerebbe ricordare e ricordarsi ogni tanto che << Il nostro diritto termina dove inizia quello degli altri >> Nel caso dei grupponi di ciclisti, poi...non c'è nemmeno "il diritto" ma solo la prepotenza! Ciao
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chorus
chorus
05/10/2006 12492
Inserito il 28/09/2010 alle: 08:49:19
quote:Risposta al messaggio di Albè inserito in data 27/09/2010  23:49:54 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Procedere in gruppo significa che, inevitabilmente, si pedala anche appaiati. Un pò quello che succede nella zona di attestamento prima di un semaforo quando non ci sono le corsie evidenziate. Ecco alcune tue parole: "Solo prepotenza...." "Quando vado in auto, lotto contro il desiderio di investire frotte di biciclisti che per il semplice fatto di essere "parte più debole" (ma ecologica e salutista...) si arroga il diritto di infischiarsene bellamente delle regole del CdS". "Una categoria, però, non sopporto in modo particolare: gli emuli di Bartali che, tutina aderente/scarpette inchiodate ai pedali/bici in fibra di carbonio, spadroneggiano per le strade statali in grupponi/gruppetti/gruppini come se dovessero vincere una tappa del Giro d'Italia! E guai a chi avesse l'ardire di chiedere strada" Non commento la seconda e la terza frase, ma la prima, ovvero "solo prepotenza" denota che non conosci minimamente lo spirito dei ciclisti, anche quello degli "amatori evoluti" e che, diciamo così, non ti stanno simpatici. E mi fermo qui, per una questione di profondo rispetto nei tuoi confronti, visto che non ci conosciamo. Questi "amatori evoluti", presi singolarmente, sono utenti della strada come tutti gli altri: tendono a rispettare le norme. Quando sono in gruppo, si comportano come.... i fedeli appena usciti dalla chiesa (preciso che sono credente praticante) che invadono la sede stradale. Il gruppo rende forti e genera la convinzione di essere al centro del mondo. Gli amatori evoluti, quando sono da soli, hanno grande rispetto per gli altri, basta vederli ai lati del Giro d'Italia quando incitano i campioni, compresi quelli per cui non tifano. Ben altra cosa, invece, sono gli automobilisti, che non usano la freccia, non fanno attraversare i pedoni sulle stisce, non rispettano i limiti di velocità, in autostrada non marciano sulla corsia libera più a destra, ecc. Ribadisco, per un ciclista, stare in gruppo, oltre che soddisfare uno dei bisogni primari (quello della socializzazione) è un modo per circolare in sicurezza sulle strade. Vengo a me: come ho detto non pedalo più in questi gruppi per varie ragioni, la principale perchè questi signori pedalano troppo forte per il mio fisico e per il mio livello di preparazione, ma mi chiedo quanto fastidio possono dare alcune decine di migliaia di persone sparte in tutta Italia. Purtroppo sono una netta minoranza, e noi camperisti sappiamo perfettamente come vengono trattate le minoranze degli utenti della strada.
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annapasqua
annapasqua
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19/11/2009 3797
Inserito il 28/09/2010 alle: 11:53:11
diciamo che quando si incontra il gruppo di ciclisti che pedala in gruppo in pianura, il fastidio è solo momentaneo, visto che nel giro di pochi metri lo spazio per il sorpasso si trova. diverso è il discorso quando si trova il gruppo in montagna, dove la situazione può presentare carattere di pericolo più decisi. per tacere di quando si fiondano giù invadendo spesso tutta la sede stradale e anche se non sono in gruppo creano pericoli "tangibili". il problema comunque non è solo italiano, se può consolare: sui Pirenei abbiamo incontrato gruppi di spagnoli, trasportati meccanicamente in salita, che ci hanno proprio fatto rizzare i capelli. in ognii caso, cosa vuol dire " si ma gli automobilisti..." non è che il fatto che altre categorie non rispettino le regole, giustifichi.
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chorus
chorus
05/10/2006 12492
Inserito il 28/09/2010 alle: 12:16:04
quote:Risposta al messaggio di annapasqua inserito in data 28/09/2010  11:53:11 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Grazie per la tua testimonianza che avvalora la mia tesi del particolare comportamento dell'essere umano quando è in gruppo. Ho semplicemente citato il comportamento degli automobilisti perchè qui si sta puntando il dito in modo eccessivo sui ciclisti.
19
chorus
chorus
05/10/2006 12492
Inserito il 28/09/2010 alle: 18:50:02
quote:Risposta al messaggio di kaitaro inserito in data 27/09/2010  17:33:56 (Visualizza messaggio in nuova finestra)>
> Tu sei al corrente che pedalare appaiati è una tecnica di allenamento? Ovvero, chi sta davanti pedala per qualche centinaio di metri (in gergo tira il gruppo) poi sfila nelle retrovie. Idem lo fa chi segue. In sostanza davanti a tirare c'è un solo ciclista, mentre gli altri sono accoppiati per pochi secondi, perchè quello esterno, o meglio quello posizionato verso il centro della strada, procede ad una velocità un pò più bassa in modo da arretrare. Arrivato in fondo al gruppetto si sposta a destra e comincia a risalire le posizioni. In gergo questa è la tecnica del girare: tiri ovvero sei esposto all'aria e al vento per poche centinaia di metri, mentre percorri molta strada "coperto" quando sei dietro ai tuoi compagni. I ciclisti procedono così ad una velocità maggiore quando sono sulla destra e minore quando sono sulla sinistra o più spostati verso il centro della strada. Purtroppo una delle caratteristiche del ciclismo è che il luogo di allenamento è soltanto la strada. Per contro, le decine di migliaia di appassionati agonisti non potrebbero allenarsi in solitaria, perchè è fondamentale imparare a pedalare in gruppo, nonché allenarsi in gruppo.
19
Albè
Albè
26/02/2006 2359
Inserito il 28/09/2010 alle: 19:55:10
No chorus. Mentre su molte cose mi trovi daccordo, su questo non lo sono: <<Ribadisco, per un ciclista, stare in gruppo, oltre che soddisfare uno dei bisogni primari (quello della socializzazione) è un modo per circolare in sicurezza sulle strade.>> e nemmeno su questo: <<Purtroppo una delle caratteristiche del ciclismo è che il luogo di allenamento è soltanto la strada. Per contro, le decine di migliaia di appassionati agonisti non potrebbero allenarsi in solitaria, perchè è fondamentale imparare a pedalare in gruppo, nonché allenarsi in gruppo.>> Oggi, le strade sono insufficienti a sopportare la mole di traffico cui sono sottoposte, e il rischio è direttamente proporzionale al numero degli utenti. La strada non è un luogo dove allenarsi o praticare attività ludiche: è una struttura con un fine ben diverso e che è regolata da un codice di comportamento per permetterne il godimento a tutti in modo "equo e sicuro"...o almeno il fine è questo! Se i ciclisti, amatori evoluti, semiprofessionisti o semplici pedalatori della domenica come me, vogliono (com'è giusto!) godere anch'essi di questa struttura, devono rispettare il suddetto codice (cosa altrettanto giusta, mi pare!). Altrimenti...affittano un ciclodromo, uno stadio, una pista, un qualcosa chiuso al traffico e girano in fila, in gruppo, a coppia o come accidente pare a loro per tutto il tempo che vogliono. Oppure...beh, già ci sono qui in Versilia: pattinatori che corrono in mezzo alla strada, strafottendosene del traffico!! E poi ci saranno anche i maratoneti, i podisti, e poi ...e poi ... No, no. Grazie. La strada è "la strada"! Chi la usa la deve utilizzare nel modo corretto. Punto e basta! Ciao
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