Inserito il 19/04/2007 alle: 19:01:44
A Pivello (e a tutti voi amici intervenuti sul forum) voglio dedicare queste mie banali riflessioni che mi sono venute alla visita ad Auszwitz nel luglio dell’anno scorso. La storia, ciò che ne rimane come testimonianza, sono gli unici ad aver ragione di tutte le nostre idee ed atti politici. A parer mio, nel bene e nel male, i meriti e i torti passano ma non devono essere mai dimenticati, così come non devono essere dimenticate le vittime né chi furono i loro carnefici. Farò anche io un salto a Predappio.......un giorno e ripenserò a tutte le facce viste in sbiadite fotografie dei morti passati per quel camino.
Quella volta gli italiani li ha mandati Lui (leggi razziali), ma i suoi errori e la sua condanna non hanno potuto risparmiarci tutte le altre stragi e genocidi successive a quel periodo (gulag, fosse comuni in Cile, Bosnia, Africa, fino alle attuali carneficine in nome di Dio (?), petrolio e denaro.) Buoni e pacifici chilometri a tutti. Paolo, comunista? di Vicenza.
....prendiamo la strada per Ozswiecim (Auszwitz-Birkenau), circa 60 km. a ovest. Arriviamo senza difficoltà nei pressi del tristemente conosciuto campo di sterminio nazista, proprio di fronte al quale c’è un comodissimo parcheggio dove con pochi zloty si può sostare 24ore. Ci sono pure i servizi con docce calde e l’attacco dell’elettricità. Pernottiamo tra una dozzina di camper italiani e tedeschi.
21.7venerdi ore 8.30
Oggi dedichiamo tutta la giornata alla visita del campo di streminio di Birkenau (che raggiungiamo in bici in 10 minuti) e, nel pomeriggio al Museo allestito nelle baracche di quello che era Auszwitz, oggi il più importante luogo della memoria dell’Olocausto. Inutile descrivere ciò che si vede con gli occhi, è all’anima di ogni essere umano che parlano questi luoghi, la dolcezza del boschetto di betulle di Birkenau, lo specchio d’acqua dello stagno (dove venivano gettate le ceneri delle vittime e oggi nuotano tranquille le rane), nei pressi dei quali la belva nazista aveva costruito le camere a gas e i crematori, fanno raggelare il sangue nelle vene. L’unica riflessione che mi viene è che “la natura” sia l’unica che riesce ancora oggi a conservare un ricordo rispettoso e indelebile dell’enorme atrocità subita da milioni di persone innocenti e inermi, e ciò consola anche l’anima dello sgomento visitatore. Nel pomeriggio, alla fine della visita, ritroviamo un gruppo di studenti ebrei provenienti dall’Australia già incontrati al mattino, i quali, coperti dalle bandiere di Israele e tenendosi per mano intonano un inno che per la sua intensità ci commuove e da un senso a questa giornata riportandoci alla realtà, risollevandoci dal buio nel quale il nostro spirito era precipitato.
Ore 18.00 – Decidiamo di partire per CZESTOCHOWA, dove arriviamo in serata dopo aver percorso agevolmente circa 80 km.
Troviamo il campeggio, proprio dietro Jasna Gora, la collina dove sorge il Santuario della Madonna Nera. A cena abbiamo tutti poca fame e una breve passeggiata in questo luogo che trasuda fede cristiana, devozione e pace ci infonde nuove energie positive.