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Islanda 2020 (+ Faroe)

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wippet
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10/02/2012 3198
Rispondi Abuso
Inserito il 06/09/2020 alle: 14:26:52
In risposta al messaggio di cruiser del 06/09/2020 alle 12:44:05

Ciao Wippet, sono daccordo con te. Oggigiorno è difficile poter fare viaggi avventurosi via terra. Già negli anni '70, quando hai fatto il tuo viaggio in India, l'avventura non c'era quasi più.  Nel 2010, quando in India
ci sono andato io (con un indistruttibile Transit del '92), di avventura non c'era proprio niente. Non avevo il GPS, però avevo il cellulare, carte stradali aggiornate, assicurazione, carte di credito, aggiornamenti continui via Internet presso i cyber-bar che erano quasi dappertutto. Molti  chiamano questi viaggi avventurosi, io invece ribadisco che si tratta solo di itinerari fuori dal comune (nel senso che i turisti che li fanno sono pochi rispetto ad altri classici itinerari). Se si parla invece di rischi, quelli ci sono ovunque e dipendono ovviamente dal paese, e per la mia esperienza il rischio maggiore è quello degli incidenti stradali.
...
Il mio unico incubo in India era di ammazzare qualcuno...con tutti quei bambini che attraversavano la strada sbucando dal nulla, senza guardare! Non me lo sarei più perdonato....e di morti stecchiti sulla strada, o quello che  rimaneva di loro, ne ho visto qualcuno.
"My world is miles of endless roads" "The curse of the traveller got a hold on me, and it won't let you be"
11
ledzep
ledzep
06/10/2014 3691
Rispondi Abuso
Inserito il 06/09/2020 alle: 14:55:00
il-raid-automobilistico(1).jpg

la Bibbia e il Corano del viaggiatore.

qui non si sta parlando di andare a fare cross sulle dune o qualche altra impresa del genere.
Si sta parlando di viaggi intercontinentali o di giro del mondo. Quindi itinerari fatti per attraversare paesi, vedere cose vivere il mondo.
Questi viaggi non solo è possibile farli da soli: si fanno da soli. 

Negli anni 80 una guida francese dell'africa commentando il completamento della strada asfaltata che univa Algeria e Mali scriveva "tranquilli, il Sahara è grande, se volete potete ancora morire di sete"
Non è il sahara il punto difficile dell'Africa. Il vero problema è l'equatore, Zaire, Congo, Gabon...
Per attraversare il Sahara, così come per fare la costa dal Marocco al Cameroun o per fare da Città del Capo a Il Cairo lungo la dorsale est, non serve nemmeno un 4x4.
Inoltre in tutti i paesi esiste almeno un concessionario dei maggiori marchi automobilistici, in tutti i paesi c'è internet, si possono far arrivare in pochi hiorni i pezzi di ricambio, si trovano gas e gasolio.
Anche l'idea di andare in giro con motori vecchi va valutata con cura: si rischiano divieti di ingresso, altro che riparazioni più facili. In Azerbaijan con un veicolo inquinante non si entra. In Senegal è vietata l'importazione di veicoli più vecchi di otto anni. E che dire dei limiti di emissioni degli Stati Uniti?

Non è più il mondo di Nino Cirani

I miei genitori hanno iniziato a girare l'Europa in campeggio nel 1968. Io avevo sei anni, mio fratello due. Avevamo un Fiat 850. Da Zagabria al mare la strada era tutta sterrata e tra le montagne facemmo svariati guadi. Non c'erano guide, non sapevano le lingue, non c'erano telefonini. Una cartina, nient'altro.  La Yugoslavia dell'epoca era molto più sperduta del Sahara di oggi.

I viaggi intercontinentali oggi non sono spedizioni su marte, sono viaggi. 
Mi pare che molti sopravvalutino i problemi pratici imboccando strade che ingigantiscono le vere difficoltà di un raid mondiale: quelle burocratiche.
8
Rucki
Rucki
31/05/2017 1391
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Inserito il 06/09/2020 alle: 20:20:53
In risposta al messaggio di ledzep del 06/09/2020 alle 14:55:00

la Bibbia e il Corano del viaggiatore. qui non si sta parlando di andare a fare cross sulle dune o qualche altra impresa del genere. Si sta parlando di viaggi intercontinentali o di giro del mondo. Quindi itinerari fatti
per attraversare paesi, vedere cose vivere il mondo. Questi viaggi non solo è possibile farli da soli: si fanno da soli.  Negli anni 80 una guida francese dell'africa commentando il completamento della strada asfaltata che univa Algeria e Mali scriveva tranquilli, il Sahara è grande, se volete potete ancora morire di sete Non è il sahara il punto difficile dell'Africa. Il vero problema è l'equatore, Zaire, Congo, Gabon... Per attraversare il Sahara, così come per fare la costa dal Marocco al Cameroun o per fare da Città del Capo a Il Cairo lungo la dorsale est, non serve nemmeno un 4x4. Inoltre in tutti i paesi esiste almeno un concessionario dei maggiori marchi automobilistici, in tutti i paesi c'è internet, si possono far arrivare in pochi hiorni i pezzi di ricambio, si trovano gas e gasolio. Anche l'idea di andare in giro con motori vecchi va valutata con cura: si rischiano divieti di ingresso, altro che riparazioni più facili. In Azerbaijan con un veicolo inquinante non si entra. In Senegal è vietata l'importazione di veicoli più vecchi di otto anni. E che dire dei limiti di emissioni degli Stati Uniti? Non è più il mondo di Nino Cirani I miei genitori hanno iniziato a girare l'Europa in campeggio nel 1968. Io avevo sei anni, mio fratello due. Avevamo un Fiat 850. Da Zagabria al mare la strada era tutta sterrata e tra le montagne facemmo svariati guadi. Non c'erano guide, non sapevano le lingue, non c'erano telefonini. Una cartina, nient'altro.  La Yugoslavia dell'epoca era molto più sperduta del Sahara di oggi. I viaggi intercontinentali oggi non sono spedizioni su marte, sono viaggi.  Mi pare che molti sopravvalutino i problemi pratici imboccando strade che ingigantiscono le vere difficoltà di un raid mondiale: quelle burocratiche.
...
Scritto bene . lo dico per esperienza ... Di problemi burocratici né ho solo avuto per la Cina e pura risolti con un visto di 72 giorni di permanenza ...
Saluti Rucki
PS , sono rimasto vivo e continuo a girare in Europa ---
Rucki
18
simo il 4
simo il 4
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21/04/2007 2399
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Inserito il 07/09/2020 alle: 09:52:09
Per il noleggio in loco di fuoristrada, avete indicazioni a chi rivolgersi?
Grazie

Simone
Helix Camper Galibier 620S

EVENTO 01/01/26

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Capodanno 2026 con veglione!

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Il Green Village Assisi ha riaperto il 28 marzo 2025

eccomi
eccomi
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Inserito il 07/09/2020 alle: 20:57:02
In risposta al messaggio di cruiser del 06/09/2020 alle 12:24:03

Addirittura un gruppo con tutti i mezzi identici! Che idea brillante. E come si fa? Si va tutti insieme al concessionario con largo anticipo a scegliere tutti lo stesso mezzo (così si inizia a litigare ancora prima della
spedizione), oppure si prendono mezzi a noleggio in loco (mettendosi al volante di un veicolo che non si conosce)? Mi immagino poi la distribuzione dei pezzi di ricambio, con l'organizzatore della spedizione (che dovrebbe essere una sorta di ex-ufficiale dell'esercito, con ferrea disciplina militare), che assegna i pezzi di ricambio ai partecipanti: tu porti un semiasse, tu invece una scatola del cambio, tu l'albero di trasmissione... Scherzi a parte, la mia logica è un po' diversa, forse perché ho studiato su altri libri. Il primo, letto quando ancora non avevo esperienza di raid intercontinentali, è un riferimento non solo per me ma direi per lo meno per la comunità overlander italiana. Un libretto un po' datato (ma tuttora la bibbia dei fuoristradisti), scritto da un certo Cirani. Nei capitoli, che consiglierei a tutti di leggere, si spiega perché il numero perfetto di veicoli di una spedizione automobilistica è... UNO. Ognuno poi ha le sue esigenze e preferenze, ma se si parla di efficienza e rischi, sono daccordo con Cirani.
...
Non è/era un idea brillante, è sta la realtà di tante "spedizioni"...sul fatto che per certe attraversate il numero perfetto è un solo mezzo,ci sarebbe da discutere...
22
Marino2
Marino2
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22/06/2003 7208
Rispondi Abuso
Inserito il 07/09/2020 alle: 22:55:09
In risposta al messaggio di simo il 4 del 07/09/2020 alle 09:52:09

Per il noleggio in loco di fuoristrada, avete indicazioni a chi rivolgersi? Grazie
ho dato solo una rapida occhiata, ma questo pare già un sito da visitare e capirci qualcosa, questo è il link

https://www.northbound.is/4x4-r...


Dopo questo ampio scambio di idee ritengo che un tour in Islanda non presenti particolari difficoltà, se effettuato con le normali attenzioni che un viaggiatore deve porre nella realizzione di un tour che si prospetta con caratteristiche particolari.
22
salvatore
salvatore
10/08/2003 8935
Rispondi Abuso
Inserito il 08/09/2020 alle: 09:54:14
In risposta al messaggio di Marino2 del 07/09/2020 alle 22:55:09

ho dato solo una rapida occhiata, ma questo pare già un sito da visitare e capirci qualcosa, questo è il link Dopo questo ampio scambio di idee ritengo che un tour in Islanda non presenti particolari difficoltà, se effettuato con le normali attenzioni che un viaggiatore deve porre nella realizzione di un tour che si prospetta con caratteristiche particolari.
Ciao Marino.
"...un tour in Islanda non presenti particolari difficoltà..."
Non e' per insistere, ma nessuno, mi pare, ha risposto alla questione di fondo.
In caso di panne e peggio in caso di infortuni o malore, da soli, su piste poco frequentate e senza copertura telefonica (situazione per quanto ho capito ancora oggi possibile in Islanda), cosa succede?
13
mofoteam
mofoteam
09/02/2012 281
Rispondi Abuso
Inserito il 08/09/2020 alle: 10:10:33
In risposta al messaggio di salvatore del 08/09/2020 alle 09:54:14

Ciao Marino. ...un tour in Islanda non presenti particolari difficoltà... Non e' per insistere, ma nessuno, mi pare, ha risposto alla questione di fondo. In caso di panne e peggio in caso di infortuni o malore, da soli, su piste poco frequentate e senza copertura telefonica (situazione per quanto ho capito ancora oggi possibile in Islanda), cosa succede?
Ciao Salvatore e ciao a tutti

l'unica risposta che si può dare al tuo interrogativo è che se il malore è grave si corre il rischio di morire, come successo al mio vicino di casa, nell'orto, a 20 mt dalla cucina della moglie, in prov di milano. Morto.

Per tutto il resto si può aspettare che passi qualcuno, le piste sono poco frequentate ma non desertiche, quindi qualcuno passerà.
Oppure provare a risolvere il problema o fare 5/8/10 KM  a piedi fino una pista più frequentata a cercare soccorsi.

Chi pensa che sia un rischio troppo elevato può organizzarsi diversamente, nel 2020 ci sono tutte le possibilità, guida, viaggio organizzato ecc ecc

Altrimenti può scegliere altre mete turistiche.

buona giornata a tutti.

 
mofoteam
22
Marino2
Marino2
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22/06/2003 7208
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Inserito il 08/09/2020 alle: 10:16:50
In risposta al messaggio di salvatore del 08/09/2020 alle 09:54:14

Ciao Marino. ...un tour in Islanda non presenti particolari difficoltà... Non e' per insistere, ma nessuno, mi pare, ha risposto alla questione di fondo. In caso di panne e peggio in caso di infortuni o malore, da soli, su piste poco frequentate e senza copertura telefonica (situazione per quanto ho capito ancora oggi possibile in Islanda), cosa succede?
Ciao Salvatore, 
è sempre un piacere conforontarsi anche se su idee diverse, quando la correttezza nell'esprimersi è la prerogativa, evitando gli sfottimenti od anche di peggio. Io quando parto per un viaggio, mi cautelo con una valida assicurazione specifica, ma poi non mi pongo ulteriori problemi, se dovessero capitare troverò certamente come risolverli. Infatti qualcosa è successo durante i mei tours, in Namibia, una caduta banale di mia moglie in una stazione di servizio, scesa dall'auto per dare un regalino a dei bambini, le costò la rottura del polso, da subito il braccio cambiò colore e venne nero  ed eravamo ad oltre 200 km dal primo centro abitato dove arrivammo alla sera, il giorno dopo, dopo una notte insonne ci recammo nell'ospedale locale dove venne ingessata e fornita di medicinali, previo pagamento di 8 eurolaugh. Altro piccolo guaio l'anno scorso in Botswana , macchina insabbiata nella savana  causa suv non adatto, ma non avevo trovato di meglio, e dopo un'ora di tentativi abbandono dell'auto con proseguimento a piedi per raggiungere l'uscita del parco, senza eccessiva preoccupazione nonostante la possibile presenza di animali poco domesticiwink, dopo circa mezz'ora di camminata fummo raggiunti da un fuoristrada che ci accompagnò all'uscita dove poi vennero a recuperare l'auto, debbo però dire che già mi ero accorto che non era una pista adatta alla mia auto ed ero rimasto impiantato durante il ritorno .  Questi due sono stati gli inconvenienti più gravi nei miei vari viaggi in giro per il mondo, altri più modesti li ho superati senza grossi problemi,  piuttosto di partire con delle paure me ne starei a casa, poi dipende da persona a persona, ed è giusto così
13
mofoteam
mofoteam
09/02/2012 281
Rispondi Abuso
Inserito il 08/09/2020 alle: 12:38:54
In risposta al messaggio di mofoteam del 08/09/2020 alle 10:10:33

Ciao Salvatore e ciao a tutti l'unica risposta che si può dare al tuo interrogativo è che se il malore è grave si corre il rischio di morire, come successo al mio vicino di casa, nell'orto, a 20 mt dalla cucina della
moglie, in prov di milano. Morto. Per tutto il resto si può aspettare che passi qualcuno, le piste sono poco frequentate ma non desertiche, quindi qualcuno passerà. Oppure provare a risolvere il problema o fare 5/8/10 KM  a piedi fino una pista più frequentata a cercare soccorsi. Chi pensa che sia un rischio troppo elevato può organizzarsi diversamente, nel 2020 ci sono tutte le possibilità, guida, viaggio organizzato ecc ecc Altrimenti può scegliere altre mete turistiche. buona giornata a tutti.  
...
Buongiorno a tutti

Marino non so se ti riferivi alla mia risposta ma nel caso non volevo essere  scorretto e neanche prendere in giro alcuno e tantomeno Salvatore.
Mi sono accorto di essere stato un pò brusco e cinico e me ne scuso,
le soluzioni purtroppo in caso di imprevisto rimangono quelle descritte o bisogna inventarsene di nuove;
la vera fortuna di questi tempi è che la copertura telefonica è sempre più uniforme e questo può aiutare.

buona giornata a tutti
mofoteam
22
Marino2
Marino2
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22/06/2003 7208
Rispondi Abuso
Inserito il 08/09/2020 alle: 13:08:04
In risposta al messaggio di mofoteam del 08/09/2020 alle 12:38:54

Buongiorno a tutti Marino non so se ti riferivi alla mia risposta ma nel caso non volevo essere  scorretto e neanche prendere in giro alcuno e tantomeno Salvatore. Mi sono accorto di essere stato un pò brusco e cinico
e me ne scuso, le soluzioni purtroppo in caso di imprevisto rimangono quelle descritte o bisogna inventarsene di nuove; la vera fortuna di questi tempi è che la copertura telefonica è sempre più uniforme e questo può aiutare. buona giornata a tutti
...
assolutamente no, era  riferito in generale  e questo thread  mi piace perché si possono confrontare le diverse opinioni nei confronti di viaggi un pò più impegnativi dei soliti.  Oltretutto leggere di mete nuove ed interessanti mi conforta sempre, specie dopo un anno di quasi immobilità.
 

Modificato da Marino2 il 08/09/2020 alle 13:09:11
18
dani1967
dani1967
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03/09/2007 31232
Rispondi Abuso
Inserito il 08/09/2020 alle: 14:02:38
Per quanto riguarda le assicurazioni. Nel 1998 stipulai una europaassistance sanitaria. Una cosa simile feci in un viaggio in sudamerica. In europa continentale "occidentale" invece, sopratutto in camper, vale il SSN cui si aggiungono le clausole di quelle specifiche per camper. Dovessi andare in posti esotici, rifarei europassistance. Peraltro, essendo socio CAI, sono coperto per il soccorso alpino così come declinato nelle varie nazioni.
Per quanto riguarda l'assicurazione dei veicolo offroad, ai tempi (1998 e 2006) mi venne detto si che i danni da guado non erano coperti, ma solo quelli da guado in offroad. Nel 1998 avevo un mezzo preparato per cui i problemi erano scarsi, nel 2006 era più standard e il peggio che feci fu in effetti l'ingresso al camping del landlanalaugar. E' chiaro che feci le piste interne più "turistiche", non ricordo adesso le classificazioni,

l'unica difficile che affrontai

non aveva però guadi impegnativi, e il Jimmino a noleggio in quel tipo di terreno è una bomba. Ripeto, vidi passare il soccorso, non so se adesso a 14 anni di distanza lo fanno ancora. Di certo negli itinerari più battuti, in stagione turistica non si rischia di rimanere isolati e abbandonati, visto il traffico estremamente intenso. L'islanda invece ha una tradizione popolare molto ricca di persone scomparse nelle bufere per il suo clima sfavorevole, per cui avrei un'altra confidenza fuori stagione. Anche nei romanzi più moderni è un tema ricorrente. Però ragazzi, raffrontare il botswana con l'islanda, su, ...
A proposito di assistenza sanitaria, ne abbiamo avuto necessità lo scorso anno in Norvegia per un piccolo infortunio al ragazzo, anche se la Norvegia è fuori UE ha applicato i medesimi rapporti bilaterali e nulla è stato dovuto. Immagino sia così anche in Islanda, quando tornerò approfondirò.
 

https://paroleostili.it/manifesto/
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
22
Marino2
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22/06/2003 7208
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Inserito il 08/09/2020 alle: 14:10:46
In risposta al messaggio di dani1967 del 08/09/2020 alle 14:02:38

Per quanto riguarda le assicurazioni. Nel 1998 stipulai una europaassistance sanitaria. Una cosa simile feci in un viaggio in sudamerica. In europa continentale occidentale invece, sopratutto in camper, vale il SSN cui si
aggiungono le clausole di quelle specifiche per camper. Dovessi andare in posti esotici, rifarei europassistance. Peraltro, essendo socio CAI, sono coperto per il soccorso alpino così come declinato nelle varie nazioni. Per quanto riguarda l'assicurazione dei veicolo offroad, ai tempi (1998 e 2006) mi venne detto si che i danni da guado non erano coperti, ma solo quelli da guado in offroad. Nel 1998 avevo un mezzo preparato per cui i problemi erano scarsi, nel 2006 era più standard e il peggio che feci fu in effetti l'ingresso al camping del landlanalaugar. E' chiaro che feci le piste interne più turistiche, non ricordo adesso le classificazioni, l'unica difficile che affrontai non aveva però guadi impegnativi, e il Jimmino a noleggio in quel tipo di terreno è una bomba. Ripeto, vidi passare il soccorso, non so se adesso a 14 anni di distanza lo fanno ancora. Di certo negli itinerari più battuti, in stagione turistica non si rischia di rimanere isolati e abbandonati, visto il traffico estremamente intenso. L'islanda invece ha una tradizione popolare molto ricca di persone scomparse nelle bufere per il suo clima sfavorevole, per cui avrei un'altra confidenza fuori stagione. Anche nei romanzi più moderni è un tema ricorrente. Però ragazzi, raffrontare il botswana con l'islanda, su, ... A proposito di assistenza sanitaria, ne abbiamo avuto necessità lo scorso anno in Norvegia per un piccolo infortunio al ragazzo, anche se la Norvegia è fuori UE ha applicato i medesimi rapporti bilaterali e nulla è stato dovuto. Immagino sia così anche in Islanda, quando tornerò approfondirò.  
...
Non raffronto nulla,  sono diverse situazioni,  solo indicata per dimostrare che tutto è risolvibile senza particolari stress , se andrò in Islanda successivamente farò i confronti, da
quel che penso non sarà particolarmente impegnativa.
22
salvatore
salvatore
10/08/2003 8935
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Inserito il 08/09/2020 alle: 14:24:14
In risposta al messaggio di mofoteam del 08/09/2020 alle 10:10:33

Ciao Salvatore e ciao a tutti l'unica risposta che si può dare al tuo interrogativo è che se il malore è grave si corre il rischio di morire, come successo al mio vicino di casa, nell'orto, a 20 mt dalla cucina della
moglie, in prov di milano. Morto. Per tutto il resto si può aspettare che passi qualcuno, le piste sono poco frequentate ma non desertiche, quindi qualcuno passerà. Oppure provare a risolvere il problema o fare 5/8/10 KM  a piedi fino una pista più frequentata a cercare soccorsi. Chi pensa che sia un rischio troppo elevato può organizzarsi diversamente, nel 2020 ci sono tutte le possibilità, guida, viaggio organizzato ecc ecc Altrimenti può scegliere altre mete turistiche. buona giornata a tutti.  
...
Ciao mofoteam.
E' esattamente questa la risposta che volevo e che nessuno ha finora datowink
Io e - credo - molti altri, di fronte ad una situazione del genere, andremmo in seria crisi ( e difatti mai affronterei le piste interne dell' Islanda da solo).
Aggiungo anche che io viaggio per il gusto di viaggiare e non per crearmi stress.
Insomma, ognuno e' libero di fare quello che desidera: l'importante e' che si sia coscienti dei rischi che si corrono.
E' brutto parlare di malattie, ma queste cose bisogna dirle: se hai un malore nell' orto di casa qualche speranza di arrivare vivo in ospedale ce l'hai.
Comunque tra il viaggio classico aereo + pullman + albergo e viaggio in solitaria di pura avventura, ci sono - secondo me - delle ragionevoli vie di mezzo.
In Islanda ci sono stato assieme ad una decina di altri fuoristrada, con una guida (italiana) esperta e ho visto molte cose, ritengo le piu' interessanti (giro di circa 2.000 chilometri), in tutta tranquillita'.
La compagnia era anche simpatica.
C'e' stato ovviamente qualche contrattempo, ma nel complesso e' una esperienza che ripeterei senza problemi e che consiglierei.
Un' altra soluzione potrebbe essere quella di partire con due o tre altri amici affiatati, ovviamente ognuno con il proprio fuoristrada.
Ma alla fine chi me lo fa fare ad organizzarmi da solo se ho gia' chi mi risolve i problemi logistici e conosce i percorsi?
L'Islanda e' grande, ma non e' certamente l' Africa: piu' di tanto non puoi vedere.
22
salvatore
salvatore
10/08/2003 8935
Rispondi Abuso
Inserito il 08/09/2020 alle: 14:31:32
In risposta al messaggio di cruiser del 06/09/2020 alle 12:24:03

Addirittura un gruppo con tutti i mezzi identici! Che idea brillante. E come si fa? Si va tutti insieme al concessionario con largo anticipo a scegliere tutti lo stesso mezzo (così si inizia a litigare ancora prima della
spedizione), oppure si prendono mezzi a noleggio in loco (mettendosi al volante di un veicolo che non si conosce)? Mi immagino poi la distribuzione dei pezzi di ricambio, con l'organizzatore della spedizione (che dovrebbe essere una sorta di ex-ufficiale dell'esercito, con ferrea disciplina militare), che assegna i pezzi di ricambio ai partecipanti: tu porti un semiasse, tu invece una scatola del cambio, tu l'albero di trasmissione... Scherzi a parte, la mia logica è un po' diversa, forse perché ho studiato su altri libri. Il primo, letto quando ancora non avevo esperienza di raid intercontinentali, è un riferimento non solo per me ma direi per lo meno per la comunità overlander italiana. Un libretto un po' datato (ma tuttora la bibbia dei fuoristradisti), scritto da un certo Cirani. Nei capitoli, che consiglierei a tutti di leggere, si spiega perché il numero perfetto di veicoli di una spedizione automobilistica è... UNO. Ognuno poi ha le sue esigenze e preferenze, ma se si parla di efficienza e rischi, sono daccordo con Cirani.
...
Ciao cruiser
"...il numero perfetto di veicoli di una spedizione automobilistica è... UNO..."
Questa affermazione mi ha molto incuriosito.wink
Mi pare che tu conosci il "mitico" testo.
Riesci a dirmi sinteticamente perche', secondo Cirani, e' cosi'?
Graziesmiley
7
Steu851
Steu851
27/08/2018 3000
Rispondi Abuso
Inserito il 08/09/2020 alle: 15:37:09
In risposta al messaggio di salvatore del 08/09/2020 alle 09:54:14

Ciao Marino. ...un tour in Islanda non presenti particolari difficoltà... Non e' per insistere, ma nessuno, mi pare, ha risposto alla questione di fondo. In caso di panne e peggio in caso di infortuni o malore, da soli, su piste poco frequentate e senza copertura telefonica (situazione per quanto ho capito ancora oggi possibile in Islanda), cosa succede?
Confermo che il tour dell'Islanda non presenta grosse difficoltà, se non se le si va a cercare.
Io non ho notizie fresche ci sono stato nel 2000 noleggiando un suv kia (simile all'attuale Dacia Duster) e dormendo nelle scuole, ci siamo limitati a fare il giro (in senso antioriario) sulla strada n°1 poi per questione di tempo abbiamo do tagliato per la strada che attraversa il centro tra i due vulcani .una volta presa la mano anche su sterrato non abbiamo mai inserito la trazione 4x4.
Già allora c'era una buona copertura cellulare (gli analogici etacs) ed ora col 4G non può che essere migliorata, comunque all'epoca se ci si voleva inoltrare sulle piste interne era consigliato il noleggio di una radio VHF che consentiva la comunicazione con i mezzi di soccorso praticamente ovunque (noi non la prendemmo) in quel poco tempo riuscimmo a forare 2 volte, se la seconda non fosse avvenuta dopo aver fatto riparare la prima sarebbe stato un bel problema. Ora il clima è probabilmente cambiato, su 10 giorni di permanenza piovve per 7, era agosto.
Adria Coral Compact, il camper coupè
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Inserito il 08/09/2020 alle: 18:56:43
In risposta al messaggio di Steu851 del 08/09/2020 alle 15:37:09

Confermo che il tour dell'Islanda non presenta grosse difficoltà, se non se le si va a cercare. Io non ho notizie fresche ci sono stato nel 2000 noleggiando un suv kia (simile all'attuale Dacia Duster) e dormendo nelle scuole,
ci siamo limitati a fare il giro (in senso antioriario) sulla strada n°1 poi per questione di tempo abbiamo do tagliato per la strada che attraversa il centro tra i due vulcani .una volta presa la mano anche su sterrato non abbiamo mai inserito la trazione 4x4. Già allora c'era una buona copertura cellulare (gli analogici etacs) ed ora col 4G non può che essere migliorata, comunque all'epoca se ci si voleva inoltrare sulle piste interne era consigliato il noleggio di una radio VHF che consentiva la comunicazione con i mezzi di soccorso praticamente ovunque (noi non la prendemmo) in quel poco tempo riuscimmo a forare 2 volte, se la seconda non fosse avvenuta dopo aver fatto riparare la prima sarebbe stato un bel problema. Ora il clima è probabilmente cambiato, su 10 giorni di permanenza piovve per 7, era agosto.
...
Come e' che dormivi nelle scuole ?

era quando gli allievi avevano vacanza e permettevano ai turisti di dormirci in sacco a pelo o hanno letti nelle scuole in cui chi passa puo' dormire ogni giorno dell'anno ?
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penguin46
penguin46
02/10/2013 1074
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Inserito il 08/09/2020 alle: 19:22:04
In risposta al messaggio di sergiozh del 08/09/2020 alle 18:56:43

Come e' che dormivi nelle scuole ? era quando gli allievi avevano vacanza e permettevano ai turisti di dormirci in sacco a pelo o hanno letti nelle scuole in cui chi passa puo' dormire ogni giorno dell'anno ?
Mio marito ed io siamo stati in Islanda nel 1986.Con Alfasud e tenda canadese. E' stata una esperienza bellissima. Ci siamo fermati 10 gg sulle FarOer e due settimane in Islanda.
FarOer molto belle. Strade asfaltate anche nel 1986. Peccato spesso pioggia e nebbia.
Islanda semplicemente bellissima. Ma quando ci siamo messi in fila ad aspettare il traghetto volevamo rinunciare. In pratica eravamo l'unica auto normale.
Abbiamo fatto la ring road e per fortuna sempre bel tempo. Mio marito ha sempre guidato molto piano.
Dormivamo nei campeggi che erano per lo più prati con un bagno (riscaldato). In tenda freddo e spesso ho dormito con la giacca a vento.
E un viaggio che rifarei volentieri, ma non andrei con il mio camper.
siamo stati anche ad Askja ma con un tour organizzato.
Con la nostra Alfasud siamo stati anche nei fiordi vicini ad Isafjord. 
Mi ricordo che all ingresso dei paesini vi erano delle pompe d'acqua per pulire i veicoli...
bei ricordi lontani nel tempo
maribella
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cruiser
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22/05/2007 2330
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Inserito il 08/09/2020 alle: 20:46:13
In risposta al messaggio di eccomi del 07/09/2020 alle 20:57:02

Non è/era un idea brillante, è sta la realtà di tante spedizioni...sul fatto che per certe attraversate il numero perfetto è un solo mezzo,ci sarebbe da discutere...
Certo che ce n'è da discutere. Mettiamo sul piatto conoscenze, esperienze o riferimenti a chi ha portato a termine spedizioni rilevanti. Comincio io con il riferimento al libro di Cirani, che ha fatto storia e formato una generazione (o forse due) di overlanders. Stiamo parlando di uno che ha fatto la sua prima traversata dell'Eurasia negli anni '60. A cui poi ne sono seguite altre un po' per tutto il mondo. Naturalmente il manuale è datato (è del '73) e alcuni consigli possono sembrare obsoleti, come ad esempio quello di usare veicoli a benzina piuttosto che a gasolio. Tuttavia, il consiglio sulla dimensione ottimale del convoglio è sempre attuale, perché fondato su aspetti meccanici, logistici, antropici, etc.
Continuo il discorso nella risposta a @salvatore.

Modificato da cruiser il 08/09/2020 alle 21:13:30
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cruiser
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22/05/2007 2330
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Inserito il 08/09/2020 alle: 21:10:28
In risposta al messaggio di salvatore del 08/09/2020 alle 14:31:32

Ciao cruiser ...il numero perfetto di veicoli di una spedizione automobilistica è... UNO... Questa affermazione mi ha molto incuriosito. Mi pare che tu conosci il mitico testo. Riesci a dirmi sinteticamente perche', secondo Cirani, e' cosi'? Grazie
Certo, ti do con piacere le motivazioni di Cirani, a cui aggiungo alcune mie riflessioni.
Il motivo principale per viaggiare in un solo veicolo è che si minimizzano i rischi di guasti e si viaggia più velocemente.
Viaggiare con due veicoli potrebbe dare più sicurezza perché gli equipaggi si aiutano a vicenda in caso di problemi, ma si raddoppia il rischio di guasti e quindi di fermate del gruppo.
Aggiungo io: il discorso non fa una piega. Supponiamo che un veicolo generico abbia il 10% di probabilità di guastarsi. Se il gruppo è formato da un veicolo, la probabilità che il "gruppo" si fermi per un guasto è del 10%. Se ci sono tre veicoli che viaggiano insieme, la probabilità che il convoglio si fermi è il 30%. Al crescere del numero dei veicoli, cresce la probabilità di incidenti, il tempo perso per aspettarsi a vicenda e la quantità di polvere sollevata.

Cirani non è totalmente contro i convogli, penso che ne abbia fatto parte e infatti dice che sono giustificati nei casi in cui altrimenti ci si rimarrebbe secchi. Lui però ha attraversato il deserto di sabbia con un solo veicolo, e addirittura sostiene che quello stesso percorso si potrebbe fare con un furgone a 2 ruote motrici (però in molto più tempo, a causa degli insabbiamenti).
Aggiungo io: anch'io a volte incappo nei convogli, ma limitatamente ai tratti dove non posso farne a meno. Ad esempio, ho fatto 3 volte la E69 per Nordkapp in inverno, sempre in convoglio guidato da uno spazzaneve, perché è obbligatorio per motivi di sicurezza (ho potuto sperimentare 3 anni fa che le condizioni in inverno sono effettivamente letali). Ho viaggitao in convoglio nell'Iran del sud, al confine con l'Afghanistan e poi in Pakistan. Conosco camperisti che hanno viaggiato in convoglio obbligatorio da qualche parte vicino alla Mauritania, non ricordo se al confine col Marocco o col Senegal. Lì c'è poca scelta.
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