In risposta al messaggio di cruiser del 06/09/2020 alle 12:44:05Il mio unico incubo in India era di ammazzare qualcuno...con tutti quei bambini che attraversavano la strada sbucando dal nulla, senza guardare! Non me lo sarei più perdonato....e di morti stecchiti sulla strada, o quello che rimaneva di loro, ne ho visto qualcuno.
Ciao Wippet, sono daccordo con te. Oggigiorno è difficile poter fare viaggi avventurosi via terra. Già negli anni '70, quando hai fatto il tuo viaggio in India, l'avventura non c'era quasi più. Nel 2010, quando in Indiaci sono andato io (con un indistruttibile Transit del '92), di avventura non c'era proprio niente. Non avevo il GPS, però avevo il cellulare, carte stradali aggiornate, assicurazione, carte di credito, aggiornamenti continui via Internet presso i cyber-bar che erano quasi dappertutto. Molti chiamano questi viaggi avventurosi, io invece ribadisco che si tratta solo di itinerari fuori dal comune (nel senso che i turisti che li fanno sono pochi rispetto ad altri classici itinerari). Se si parla invece di rischi, quelli ci sono ovunque e dipendono ovviamente dal paese, e per la mia esperienza il rischio maggiore è quello degli incidenti stradali.
In risposta al messaggio di ledzep del 06/09/2020 alle 14:55:00Scritto bene . lo dico per esperienza ... Di problemi burocratici né ho solo avuto per la Cina e pura risolti con un visto di 72 giorni di permanenza ...
la Bibbia e il Corano del viaggiatore. qui non si sta parlando di andare a fare cross sulle dune o qualche altra impresa del genere. Si sta parlando di viaggi intercontinentali o di giro del mondo. Quindi itinerari fattiper attraversare paesi, vedere cose vivere il mondo. Questi viaggi non solo è possibile farli da soli: si fanno da soli. Negli anni 80 una guida francese dell'africa commentando il completamento della strada asfaltata che univa Algeria e Mali scriveva tranquilli, il Sahara è grande, se volete potete ancora morire di sete Non è il sahara il punto difficile dell'Africa. Il vero problema è l'equatore, Zaire, Congo, Gabon... Per attraversare il Sahara, così come per fare la costa dal Marocco al Cameroun o per fare da Città del Capo a Il Cairo lungo la dorsale est, non serve nemmeno un 4x4. Inoltre in tutti i paesi esiste almeno un concessionario dei maggiori marchi automobilistici, in tutti i paesi c'è internet, si possono far arrivare in pochi hiorni i pezzi di ricambio, si trovano gas e gasolio. Anche l'idea di andare in giro con motori vecchi va valutata con cura: si rischiano divieti di ingresso, altro che riparazioni più facili. In Azerbaijan con un veicolo inquinante non si entra. In Senegal è vietata l'importazione di veicoli più vecchi di otto anni. E che dire dei limiti di emissioni degli Stati Uniti? Non è più il mondo di Nino Cirani I miei genitori hanno iniziato a girare l'Europa in campeggio nel 1968. Io avevo sei anni, mio fratello due. Avevamo un Fiat 850. Da Zagabria al mare la strada era tutta sterrata e tra le montagne facemmo svariati guadi. Non c'erano guide, non sapevano le lingue, non c'erano telefonini. Una cartina, nient'altro. La Yugoslavia dell'epoca era molto più sperduta del Sahara di oggi. I viaggi intercontinentali oggi non sono spedizioni su marte, sono viaggi. Mi pare che molti sopravvalutino i problemi pratici imboccando strade che ingigantiscono le vere difficoltà di un raid mondiale: quelle burocratiche.
In risposta al messaggio di cruiser del 06/09/2020 alle 12:24:03Non è/era un idea brillante, è sta la realtà di tante "spedizioni"...sul fatto che per certe attraversate il numero perfetto è un solo mezzo,ci sarebbe da discutere...
Addirittura un gruppo con tutti i mezzi identici! Che idea brillante. E come si fa? Si va tutti insieme al concessionario con largo anticipo a scegliere tutti lo stesso mezzo (così si inizia a litigare ancora prima dellaspedizione), oppure si prendono mezzi a noleggio in loco (mettendosi al volante di un veicolo che non si conosce)? Mi immagino poi la distribuzione dei pezzi di ricambio, con l'organizzatore della spedizione (che dovrebbe essere una sorta di ex-ufficiale dell'esercito, con ferrea disciplina militare), che assegna i pezzi di ricambio ai partecipanti: tu porti un semiasse, tu invece una scatola del cambio, tu l'albero di trasmissione... Scherzi a parte, la mia logica è un po' diversa, forse perché ho studiato su altri libri. Il primo, letto quando ancora non avevo esperienza di raid intercontinentali, è un riferimento non solo per me ma direi per lo meno per la comunità overlander italiana. Un libretto un po' datato (ma tuttora la bibbia dei fuoristradisti), scritto da un certo Cirani. Nei capitoli, che consiglierei a tutti di leggere, si spiega perché il numero perfetto di veicoli di una spedizione automobilistica è... UNO. Ognuno poi ha le sue esigenze e preferenze, ma se si parla di efficienza e rischi, sono daccordo con Cirani.
In risposta al messaggio di simo il 4 del 07/09/2020 alle 09:52:09ho dato solo una rapida occhiata, ma questo pare già un sito da visitare e capirci qualcosa, questo è il link
Per il noleggio in loco di fuoristrada, avete indicazioni a chi rivolgersi? Grazie
https://www.northbound.is/4x4-r...
In risposta al messaggio di Marino2 del 07/09/2020 alle 22:55:09Ciao Marino.
ho dato solo una rapida occhiata, ma questo pare già un sito da visitare e capirci qualcosa, questo è il link Dopo questo ampio scambio di idee ritengo che un tour in Islanda non presenti particolari difficoltà, se effettuato con le normali attenzioni che un viaggiatore deve porre nella realizzione di un tour che si prospetta con caratteristiche particolari.
In risposta al messaggio di salvatore del 08/09/2020 alle 09:54:14Ciao Salvatore e ciao a tutti
Ciao Marino. ...un tour in Islanda non presenti particolari difficoltà... Non e' per insistere, ma nessuno, mi pare, ha risposto alla questione di fondo. In caso di panne e peggio in caso di infortuni o malore, da soli, su piste poco frequentate e senza copertura telefonica (situazione per quanto ho capito ancora oggi possibile in Islanda), cosa succede?
In risposta al messaggio di salvatore del 08/09/2020 alle 09:54:14Ciao Salvatore,
Ciao Marino. ...un tour in Islanda non presenti particolari difficoltà... Non e' per insistere, ma nessuno, mi pare, ha risposto alla questione di fondo. In caso di panne e peggio in caso di infortuni o malore, da soli, su piste poco frequentate e senza copertura telefonica (situazione per quanto ho capito ancora oggi possibile in Islanda), cosa succede?
In risposta al messaggio di mofoteam del 08/09/2020 alle 10:10:33Buongiorno a tutti
Ciao Salvatore e ciao a tutti l'unica risposta che si può dare al tuo interrogativo è che se il malore è grave si corre il rischio di morire, come successo al mio vicino di casa, nell'orto, a 20 mt dalla cucina dellamoglie, in prov di milano. Morto. Per tutto il resto si può aspettare che passi qualcuno, le piste sono poco frequentate ma non desertiche, quindi qualcuno passerà. Oppure provare a risolvere il problema o fare 5/8/10 KM a piedi fino una pista più frequentata a cercare soccorsi. Chi pensa che sia un rischio troppo elevato può organizzarsi diversamente, nel 2020 ci sono tutte le possibilità, guida, viaggio organizzato ecc ecc Altrimenti può scegliere altre mete turistiche. buona giornata a tutti.
In risposta al messaggio di mofoteam del 08/09/2020 alle 12:38:54assolutamente no, era riferito in generale e questo thread mi piace perché si possono confrontare le diverse opinioni nei confronti di viaggi un pò più impegnativi dei soliti. Oltretutto leggere di mete nuove ed interessanti mi conforta sempre, specie dopo un anno di quasi immobilità.
Buongiorno a tutti Marino non so se ti riferivi alla mia risposta ma nel caso non volevo essere scorretto e neanche prendere in giro alcuno e tantomeno Salvatore. Mi sono accorto di essere stato un pò brusco e cinicoe me ne scuso, le soluzioni purtroppo in caso di imprevisto rimangono quelle descritte o bisogna inventarsene di nuove; la vera fortuna di questi tempi è che la copertura telefonica è sempre più uniforme e questo può aiutare. buona giornata a tutti
l'unica difficile che affrontai
non aveva però guadi impegnativi, e il Jimmino a noleggio in quel tipo di terreno è una bomba. Ripeto, vidi passare il soccorso, non so se adesso a 14 anni di distanza lo fanno ancora. Di certo negli itinerari più battuti, in stagione turistica non si rischia di rimanere isolati e abbandonati, visto il traffico estremamente intenso. L'islanda invece ha una tradizione popolare molto ricca di persone scomparse nelle bufere per il suo clima sfavorevole, per cui avrei un'altra confidenza fuori stagione. Anche nei romanzi più moderni è un tema ricorrente. Però ragazzi, raffrontare il botswana con l'islanda, su, ...In risposta al messaggio di dani1967 del 08/09/2020 alle 14:02:38Non raffronto nulla, sono diverse situazioni, solo indicata per dimostrare che tutto è risolvibile senza particolari stress , se andrò in Islanda successivamente farò i confronti, da
Per quanto riguarda le assicurazioni. Nel 1998 stipulai una europaassistance sanitaria. Una cosa simile feci in un viaggio in sudamerica. In europa continentale occidentale invece, sopratutto in camper, vale il SSN cui siaggiungono le clausole di quelle specifiche per camper. Dovessi andare in posti esotici, rifarei europassistance. Peraltro, essendo socio CAI, sono coperto per il soccorso alpino così come declinato nelle varie nazioni. Per quanto riguarda l'assicurazione dei veicolo offroad, ai tempi (1998 e 2006) mi venne detto si che i danni da guado non erano coperti, ma solo quelli da guado in offroad. Nel 1998 avevo un mezzo preparato per cui i problemi erano scarsi, nel 2006 era più standard e il peggio che feci fu in effetti l'ingresso al camping del landlanalaugar. E' chiaro che feci le piste interne più turistiche, non ricordo adesso le classificazioni, l'unica difficile che affrontai non aveva però guadi impegnativi, e il Jimmino a noleggio in quel tipo di terreno è una bomba. Ripeto, vidi passare il soccorso, non so se adesso a 14 anni di distanza lo fanno ancora. Di certo negli itinerari più battuti, in stagione turistica non si rischia di rimanere isolati e abbandonati, visto il traffico estremamente intenso. L'islanda invece ha una tradizione popolare molto ricca di persone scomparse nelle bufere per il suo clima sfavorevole, per cui avrei un'altra confidenza fuori stagione. Anche nei romanzi più moderni è un tema ricorrente. Però ragazzi, raffrontare il botswana con l'islanda, su, ... A proposito di assistenza sanitaria, ne abbiamo avuto necessità lo scorso anno in Norvegia per un piccolo infortunio al ragazzo, anche se la Norvegia è fuori UE ha applicato i medesimi rapporti bilaterali e nulla è stato dovuto. Immagino sia così anche in Islanda, quando tornerò approfondirò.
In risposta al messaggio di mofoteam del 08/09/2020 alle 10:10:33Ciao mofoteam.
Ciao Salvatore e ciao a tutti l'unica risposta che si può dare al tuo interrogativo è che se il malore è grave si corre il rischio di morire, come successo al mio vicino di casa, nell'orto, a 20 mt dalla cucina dellamoglie, in prov di milano. Morto. Per tutto il resto si può aspettare che passi qualcuno, le piste sono poco frequentate ma non desertiche, quindi qualcuno passerà. Oppure provare a risolvere il problema o fare 5/8/10 KM a piedi fino una pista più frequentata a cercare soccorsi. Chi pensa che sia un rischio troppo elevato può organizzarsi diversamente, nel 2020 ci sono tutte le possibilità, guida, viaggio organizzato ecc ecc Altrimenti può scegliere altre mete turistiche. buona giornata a tutti.
In risposta al messaggio di cruiser del 06/09/2020 alle 12:24:03Ciao cruiser
Addirittura un gruppo con tutti i mezzi identici! Che idea brillante. E come si fa? Si va tutti insieme al concessionario con largo anticipo a scegliere tutti lo stesso mezzo (così si inizia a litigare ancora prima dellaspedizione), oppure si prendono mezzi a noleggio in loco (mettendosi al volante di un veicolo che non si conosce)? Mi immagino poi la distribuzione dei pezzi di ricambio, con l'organizzatore della spedizione (che dovrebbe essere una sorta di ex-ufficiale dell'esercito, con ferrea disciplina militare), che assegna i pezzi di ricambio ai partecipanti: tu porti un semiasse, tu invece una scatola del cambio, tu l'albero di trasmissione... Scherzi a parte, la mia logica è un po' diversa, forse perché ho studiato su altri libri. Il primo, letto quando ancora non avevo esperienza di raid intercontinentali, è un riferimento non solo per me ma direi per lo meno per la comunità overlander italiana. Un libretto un po' datato (ma tuttora la bibbia dei fuoristradisti), scritto da un certo Cirani. Nei capitoli, che consiglierei a tutti di leggere, si spiega perché il numero perfetto di veicoli di una spedizione automobilistica è... UNO. Ognuno poi ha le sue esigenze e preferenze, ma se si parla di efficienza e rischi, sono daccordo con Cirani.
In risposta al messaggio di salvatore del 08/09/2020 alle 09:54:14Confermo che il tour dell'Islanda non presenta grosse difficoltà, se non se le si va a cercare.
Ciao Marino. ...un tour in Islanda non presenti particolari difficoltà... Non e' per insistere, ma nessuno, mi pare, ha risposto alla questione di fondo. In caso di panne e peggio in caso di infortuni o malore, da soli, su piste poco frequentate e senza copertura telefonica (situazione per quanto ho capito ancora oggi possibile in Islanda), cosa succede?
In risposta al messaggio di Steu851 del 08/09/2020 alle 15:37:09Come e' che dormivi nelle scuole ?
Confermo che il tour dell'Islanda non presenta grosse difficoltà, se non se le si va a cercare. Io non ho notizie fresche ci sono stato nel 2000 noleggiando un suv kia (simile all'attuale Dacia Duster) e dormendo nelle scuole,ci siamo limitati a fare il giro (in senso antioriario) sulla strada n°1 poi per questione di tempo abbiamo do tagliato per la strada che attraversa il centro tra i due vulcani .una volta presa la mano anche su sterrato non abbiamo mai inserito la trazione 4x4. Già allora c'era una buona copertura cellulare (gli analogici etacs) ed ora col 4G non può che essere migliorata, comunque all'epoca se ci si voleva inoltrare sulle piste interne era consigliato il noleggio di una radio VHF che consentiva la comunicazione con i mezzi di soccorso praticamente ovunque (noi non la prendemmo) in quel poco tempo riuscimmo a forare 2 volte, se la seconda non fosse avvenuta dopo aver fatto riparare la prima sarebbe stato un bel problema. Ora il clima è probabilmente cambiato, su 10 giorni di permanenza piovve per 7, era agosto.
In risposta al messaggio di sergiozh del 08/09/2020 alle 18:56:43Mio marito ed io siamo stati in Islanda nel 1986.Con Alfasud e tenda canadese. E' stata una esperienza bellissima. Ci siamo fermati 10 gg sulle FarOer e due settimane in Islanda.
Come e' che dormivi nelle scuole ? era quando gli allievi avevano vacanza e permettevano ai turisti di dormirci in sacco a pelo o hanno letti nelle scuole in cui chi passa puo' dormire ogni giorno dell'anno ?
In risposta al messaggio di eccomi del 07/09/2020 alle 20:57:02Certo che ce n'è da discutere. Mettiamo sul piatto conoscenze, esperienze o riferimenti a chi ha portato a termine spedizioni rilevanti. Comincio io con il riferimento al libro di Cirani, che ha fatto storia e formato una generazione (o forse due) di overlanders. Stiamo parlando di uno che ha fatto la sua prima traversata dell'Eurasia negli anni '60. A cui poi ne sono seguite altre un po' per tutto il mondo. Naturalmente il manuale è datato (è del '73) e alcuni consigli possono sembrare obsoleti, come ad esempio quello di usare veicoli a benzina piuttosto che a gasolio. Tuttavia, il consiglio sulla dimensione ottimale del convoglio è sempre attuale, perché fondato su aspetti meccanici, logistici, antropici, etc.
Non è/era un idea brillante, è sta la realtà di tante spedizioni...sul fatto che per certe attraversate il numero perfetto è un solo mezzo,ci sarebbe da discutere...
In risposta al messaggio di salvatore del 08/09/2020 alle 14:31:32Certo, ti do con piacere le motivazioni di Cirani, a cui aggiungo alcune mie riflessioni.
Ciao cruiser ...il numero perfetto di veicoli di una spedizione automobilistica è... UNO... Questa affermazione mi ha molto incuriosito. Mi pare che tu conosci il mitico testo. Riesci a dirmi sinteticamente perche', secondo Cirani, e' cosi'? Grazie