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Viaggio invernale a Capo Nord

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mausone46
mausone46
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29/12/2019 2883
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Inserito il 01/11/2024 alle: 22:56:48
Non riesco a capire il senso di un viaggio invernale al grande Nord.
Forse perche vivendo in alta Baviera da molti anni, ne ho viste di belle.
In queste foto di un gennaio di 5-6 anni fa si puo capire quando la natura prende il sopravvento sull'essere umano. Per quando i tedeschi nelle nostre zone siano organizzati, a volte anche loro non possono evitare la capitolazione.
20240320_111405.jpg
20240320_111425(1).jpg
il mio Ristorante in una foto del 2006
Winter%202006%20Rusticale.jpg

 
Giorgio

Modificato da mausone46 il 01/11/2024 alle 23:02:06
Furio59
Furio59
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06/03/2022 2027
Rispondi Abuso
Inserito il 02/11/2024 alle: 00:03:58
Non ho la pretesa di essere capito nelle mie avventure, le ho sempre fatte e le continuo a fare per piacere personale. 
C'è chi non capisce perché un alpinista fa delle fatiche estreme per raggiungere una vetta, oppure un navigatore che attraversa in solitaria un oceano, o ancora un corridore che fa una 100 km a piedi.
Io ad esempio non capisco chi va su una spiaggia affollata ad agosto o si chiude in una discoteca a ballare fino alle sei del mattino, e altro ancora.
Per fortuna siamo diversi, altrimenti ci troveremo tutti lo stesso giorno nello stesso posto.
È da quando avevo 16 anni che vivo il mio tempo libero in avventure di ogni tipo, sono la mia medicina per vivere bene e tenermi in forma, nel corpo e nella mente.
Lunghe traversate in mare con imbarcazioni di ogni tipo,  sci estremo, trekking in alta montagna, competizioni sportive prima con gli sci, poi in auto e poi ancora a piedi nei trail in montagna. E viaggi, viaggi, viaggi, con ogni mezzo. 
Conosco bene quel senso di ansia a cui accenna Wippet: ho imparato a conviverci, fa parte della nostra impotenza nei confronti della forza della natura, ma mi fa sentire vivo.
In fondo la natura non ha bisogno dell'uomo, mentre noi abbiamo bisogno di Lei.  E paradossalmente a volte  mi sento molto più solo quando sono nei luoghi in cui vivo abitualmente, che quando vivo le mie avventure.
In alcune avventure riesco a sentirmi intimamente avvolto dalla natura, quasi a far parte di lei: mi sembra di raggiungere un livello superiore,  in cui regna armonia e serenità.
Sono i momenti più belli, che non riesco a trovare parole per descrivere.




 
Furio
13
wippet
wippet
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10/02/2012 3198
Rispondi Abuso
Inserito il 02/11/2024 alle: 01:42:30
In risposta al messaggio di Furio59 del 02/11/2024 alle 00:03:58

Non ho la pretesa di essere capito nelle mie avventure, le ho sempre fatte e le continuo a fare per piacere personale.  C'è chi non capisce perché un alpinista fa delle fatiche estreme per raggiungere una vetta, oppure
un navigatore che attraversa in solitaria un oceano, o ancora un corridore che fa una 100 km a piedi. Io ad esempio non capisco chi va su una spiaggia affollata ad agosto o si chiude in una discoteca a ballare fino alle sei del mattino, e altro ancora. Per fortuna siamo diversi, altrimenti ci troveremo tutti lo stesso giorno nello stesso posto. È da quando avevo 16 anni che vivo il mio tempo libero in avventure di ogni tipo, sono la mia medicina per vivere bene e tenermi in forma, nel corpo e nella mente. Lunghe traversate in mare con imbarcazioni di ogni tipo,  sci estremo, trekking in alta montagna, competizioni sportive prima con gli sci, poi in auto e poi ancora a piedi nei trail in montagna. E viaggi, viaggi, viaggi, con ogni mezzo.  Conosco bene quel senso di ansia a cui accenna Wippet: ho imparato a conviverci, fa parte della nostra impotenza nei confronti della forza della natura, ma mi fa sentire vivo. In fondo la natura non ha bisogno dell'uomo, mentre noi abbiamo bisogno di Lei.  E paradossalmente a volte  mi sento molto più solo quando sono nei luoghi in cui vivo abitualmente, che quando vivo le mie avventure. In alcune avventure riesco a sentirmi intimamente avvolto dalla natura, quasi a far parte di lei: mi sembra di raggiungere un livello superiore,  in cui regna armonia e serenità. Sono i momenti più belli, che non riesco a trovare parole per descrivere.  
...
L'avventura ha caratterizzato gran parte della mia vita, sia professionale che privata.
Di professione, avendo una specializzazione in Hotel Feasebility Study alla Cornell University di Ithaca (NY), l'avventura consisteva nell'arrivare in un posto sperduto nel nulla, e realizzare, in tempi relativamente brevi, una struttura ricettiva turistica di lusso adatta ad ospitarci centinaia di esigenti ospiti. 
Ho aperto il mitico villaggio turistico di Alimata alle Maldive nel 1976, il primo ad Ari Atoll...per dire, erano tempi in cui i bambini maldiviani, alla vista di noi uomini bianchi, cosa mai vista prima, scappavano credendo fossimo dei morti viventi.
Ho aperto il Keekorok Lodge nel mezzo del Masai Mara National Park, (Kenia) dopo una estenuante battaglia incruenta con una mandria di elefanti, che erano soliti soggiornare proprio nel luogo preposto alla costruzione del resort. Noi costruivamo di giorno, loro distruggevano di notte...in un estenuante braccio di ferro. Alla fine si sono stancati e hanno sloggiato: avevamo vinto noi, e il lodge oggi è ancora lì.
Ho realizzato il resort di Chauve Souris Relais a Praslin (Seychelles), trasportando sulla piccola isola tutto, utilizzando decine di piccole barche da pesca a motore: tutto, compreso un pianoforte a coda...
Eccetera eccetera...
Nella vita privata, ho alcune avventure vissute nel corso degli anni, tra cui traversate africane in Land Rover, navigazioni varie a vela, e l'indimenticabile viaggio in India con un bulli VW da me allestito...18 mesi di avventura pura, era il 1979: quindi no internet, no cellulari, no navigatori, no carte di credito...niente di niente o quasi.
Lo dico non per vantarmi, era un mestiere come un altro, ma credo di avere le credenziali per capire cos'è la sete di avventura, per me diventata uno stile di vita.
Ma, chiedo perdono per la schiettezza, andare a Capo Nord d'inverno dall'Italia in auto o in camper, non lo considero (a mio personale parere) un'avventura: è alla portata di chiunque, ma con il mezzo adatto: ad esempio con un fly and drive. Non è il mezzo inadatto che crea l'avventura, l'emozione. 
Mi spiego: guidare per giorni e giorni per metà percorso prevalentemente in autostrada, e poi tra due interminabili muri di pini, vedendo poco e niente, durante le poche ore di luce al giorno, per poi arrivare nello stesso posto dove la maggior parte delle persone che ci si troverà, ci è arrivata comodamente con un volo di 2 ore, poi con un comodo pullman granturismo, alloggiando in un comodo hotel , e in procinto di andare a cenare, dopo aver acquistato l'immancabile adesivo a forma di alce, in un confortevole ristorante tipico, non la trovo una granché di avventura, semplicemente piuttosto un'alternativa del modo di viaggiare scelto: il più scomodo e inadatto di sempre.
Problema budget risicato? Provate i magnifici treni scandinavi, che si snodano su percorsi a volte spettacolari, laddove nessun mezzo gommato può arrivare. Alloggiate presso ospitali famiglie locali, aiuta a fare conoscenze interessati e a capire ed apprezzare lo stile di vita di quei popoli...questo si è inusuale e stimolante...
Parere personale.
"My world is miles of endless roads" "The curse of the traveller got a hold on me, and it won't let you be"

Modificato da wippet il 02/11/2024 alle 08:24:30
7
ex camionaro
ex camionaro
25/01/2018 4000
Rispondi Abuso
Inserito il 02/11/2024 alle: 08:34:07
In risposta al messaggio di wippet del 02/11/2024 alle 01:42:30

L'avventura ha caratterizzato gran parte della mia vita, sia professionale che privata. Di professione, avendo una specializzazione in Hotel Feasebility Study alla Cornell University di Ithaca (NY), l'avventura consisteva
nell'arrivare in un posto sperduto nel nulla, e realizzare, in tempi relativamente brevi, una struttura ricettiva turistica di lusso adatta ad ospitarci centinaia di esigenti ospiti.  Ho aperto il mitico villaggio turistico di Alimata alle Maldive nel 1976, il primo ad Ari Atoll...per dire, erano tempi in cui i bambini maldiviani, alla vista di noi uomini bianchi, cosa mai vista prima, scappavano credendo fossimo dei morti viventi. Ho aperto il Keekorok Lodge nel mezzo del Masai Mara National Park, (Kenia) dopo una estenuante battaglia incruenta con una mandria di elefanti, che erano soliti soggiornare proprio nel luogo preposto alla costruzione del resort. Noi costruivamo di giorno, loro distruggevano di notte...in un estenuante braccio di ferro. Alla fine si sono stancati e hanno sloggiato: avevamo vinto noi, e il lodge oggi è ancora lì. Ho realizzato il resort di Chauve Souris Relais a Praslin (Seychelles), trasportando sulla piccola isola tutto, utilizzando decine di piccole barche da pesca a motore: tutto, compreso un pianoforte a coda... Eccetera eccetera... Nella vita privata, ho alcune avventure vissute nel corso degli anni, tra cui traversate africane in Land Rover, navigazioni varie a vela, e l'indimenticabile viaggio in India con un bulli VW da me allestito...18 mesi di avventura pura, era il 1979: quindi no internet, no cellulari, no navigatori, no carte di credito...niente di niente o quasi. Lo dico non per vantarmi, era un mestiere come un altro, ma credo di avere le credenziali per capire cos'è la sete di avventura, per me diventata uno stile di vita. Ma, chiedo perdono per la schiettezza, andare a Capo Nord d'inverno dall'Italia in auto o in camper, non lo considero (a mio personale parere) un'avventura: è alla portata di chiunque, ma con il mezzo adatto: ad esempio con un fly and drive. Non è il mezzo inadatto che crea l'avventura, l'emozione.  Mi spiego: guidare per giorni e giorni per metà percorso prevalentemente in autostrada, e poi tra due interminabili muri di pini, vedendo poco e niente, durante le poche ore di luce al giorno, per poi arrivare nello stesso posto dove la maggior parte delle persone che ci si troverà, ci è arrivata comodamente con un volo di 2 ore, poi con un comodo pullman granturismo, alloggiando in un comodo hotel , e in procinto di andare a cenare, dopo aver acquistato l'immancabile adesivo a forma di alce, in un confortevole ristorante tipico, non la trovo una granché di avventura, semplicemente piuttosto un'alternativa del modo di viaggiare scelto: il più scomodo e inadatto di sempre. Problema budget risicato? Provate i magnifici treni scandinavi, che si snodano su percorsi a volte spettacolari, laddove nessun mezzo gommato può arrivare. Alloggiate presso ospitali famiglie locali, aiuta a fare conoscenze interessati e a capire ed apprezzare lo stile di vita di quei popoli...questo si è inusuale e stimolante... Parere personale.
...
dico (solo) COMPLIMENTI
nonno pat 49
Spagna del Nord e Portogallo
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Marocco
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Valle d'Aosta e Francia  in camper - Ago
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ledzep
ledzep
06/10/2014 3691
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Inserito il 02/11/2024 alle: 08:53:54
In risposta al messaggio di wippet del 02/11/2024 alle 01:42:30

L'avventura ha caratterizzato gran parte della mia vita, sia professionale che privata. Di professione, avendo una specializzazione in Hotel Feasebility Study alla Cornell University di Ithaca (NY), l'avventura consisteva
nell'arrivare in un posto sperduto nel nulla, e realizzare, in tempi relativamente brevi, una struttura ricettiva turistica di lusso adatta ad ospitarci centinaia di esigenti ospiti.  Ho aperto il mitico villaggio turistico di Alimata alle Maldive nel 1976, il primo ad Ari Atoll...per dire, erano tempi in cui i bambini maldiviani, alla vista di noi uomini bianchi, cosa mai vista prima, scappavano credendo fossimo dei morti viventi. Ho aperto il Keekorok Lodge nel mezzo del Masai Mara National Park, (Kenia) dopo una estenuante battaglia incruenta con una mandria di elefanti, che erano soliti soggiornare proprio nel luogo preposto alla costruzione del resort. Noi costruivamo di giorno, loro distruggevano di notte...in un estenuante braccio di ferro. Alla fine si sono stancati e hanno sloggiato: avevamo vinto noi, e il lodge oggi è ancora lì. Ho realizzato il resort di Chauve Souris Relais a Praslin (Seychelles), trasportando sulla piccola isola tutto, utilizzando decine di piccole barche da pesca a motore: tutto, compreso un pianoforte a coda... Eccetera eccetera... Nella vita privata, ho alcune avventure vissute nel corso degli anni, tra cui traversate africane in Land Rover, navigazioni varie a vela, e l'indimenticabile viaggio in India con un bulli VW da me allestito...18 mesi di avventura pura, era il 1979: quindi no internet, no cellulari, no navigatori, no carte di credito...niente di niente o quasi. Lo dico non per vantarmi, era un mestiere come un altro, ma credo di avere le credenziali per capire cos'è la sete di avventura, per me diventata uno stile di vita. Ma, chiedo perdono per la schiettezza, andare a Capo Nord d'inverno dall'Italia in auto o in camper, non lo considero (a mio personale parere) un'avventura: è alla portata di chiunque, ma con il mezzo adatto: ad esempio con un fly and drive. Non è il mezzo inadatto che crea l'avventura, l'emozione.  Mi spiego: guidare per giorni e giorni per metà percorso prevalentemente in autostrada, e poi tra due interminabili muri di pini, vedendo poco e niente, durante le poche ore di luce al giorno, per poi arrivare nello stesso posto dove la maggior parte delle persone che ci si troverà, ci è arrivata comodamente con un volo di 2 ore, poi con un comodo pullman granturismo, alloggiando in un comodo hotel , e in procinto di andare a cenare, dopo aver acquistato l'immancabile adesivo a forma di alce, in un confortevole ristorante tipico, non la trovo una granché di avventura, semplicemente piuttosto un'alternativa del modo di viaggiare scelto: il più scomodo e inadatto di sempre. Problema budget risicato? Provate i magnifici treni scandinavi, che si snodano su percorsi a volte spettacolari, laddove nessun mezzo gommato può arrivare. Alloggiate presso ospitali famiglie locali, aiuta a fare conoscenze interessati e a capire ed apprezzare lo stile di vita di quei popoli...questo si è inusuale e stimolante... Parere personale.
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Non sono per niente d'accordo. Viaggiare da soli per centinaia di km, in paesaggi immensi, potendo decidere dove e cosa esplorare, non ha niente a che fare con viaggio organizzato e partire da casa con il proprio mezzo non ha niente a che fare con un fly and drive. E visto le tue esperienze dovresti ben saperlo.

La savana di notte, il deserto, il grande nord in inverno, queste secondo me sono le tre realtà psicologicamente più estreme che si possono provare viaggiando sulla terra ferma.
Bellissime sensazioni e secondo il miglior modo per viverle e renderle indimenticabili è viaggiare in camper. 
Non capisco questa ostinazione di chi non farebbe una cosa a cercar di convincere chi la fa a non farla. Non è che vado davanti ai campeggi a Lignano Sabbiadoro a dire a chi entra che ha buttato i soldi in un camper quando poteva andare in pensione e fare comunque la stessa orribile vacanza. 

I consigli su come attrezzarsi sono i benvenuti, i giudizi di merito molto meno. Se non hai più voglia di avventure e viaggi è perché sei anziano, non perché siano scomparsi i bei viaggi e le belle avventure. E dovresti accettare che per altri restino bei viaggi e belle esperienze
Furio59
Furio59
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06/03/2022 2027
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Inserito il 02/11/2024 alle: 09:14:51
In risposta al messaggio di wippet del 02/11/2024 alle 01:42:30

L'avventura ha caratterizzato gran parte della mia vita, sia professionale che privata. Di professione, avendo una specializzazione in Hotel Feasebility Study alla Cornell University di Ithaca (NY), l'avventura consisteva
nell'arrivare in un posto sperduto nel nulla, e realizzare, in tempi relativamente brevi, una struttura ricettiva turistica di lusso adatta ad ospitarci centinaia di esigenti ospiti.  Ho aperto il mitico villaggio turistico di Alimata alle Maldive nel 1976, il primo ad Ari Atoll...per dire, erano tempi in cui i bambini maldiviani, alla vista di noi uomini bianchi, cosa mai vista prima, scappavano credendo fossimo dei morti viventi. Ho aperto il Keekorok Lodge nel mezzo del Masai Mara National Park, (Kenia) dopo una estenuante battaglia incruenta con una mandria di elefanti, che erano soliti soggiornare proprio nel luogo preposto alla costruzione del resort. Noi costruivamo di giorno, loro distruggevano di notte...in un estenuante braccio di ferro. Alla fine si sono stancati e hanno sloggiato: avevamo vinto noi, e il lodge oggi è ancora lì. Ho realizzato il resort di Chauve Souris Relais a Praslin (Seychelles), trasportando sulla piccola isola tutto, utilizzando decine di piccole barche da pesca a motore: tutto, compreso un pianoforte a coda... Eccetera eccetera... Nella vita privata, ho alcune avventure vissute nel corso degli anni, tra cui traversate africane in Land Rover, navigazioni varie a vela, e l'indimenticabile viaggio in India con un bulli VW da me allestito...18 mesi di avventura pura, era il 1979: quindi no internet, no cellulari, no navigatori, no carte di credito...niente di niente o quasi. Lo dico non per vantarmi, era un mestiere come un altro, ma credo di avere le credenziali per capire cos'è la sete di avventura, per me diventata uno stile di vita. Ma, chiedo perdono per la schiettezza, andare a Capo Nord d'inverno dall'Italia in auto o in camper, non lo considero (a mio personale parere) un'avventura: è alla portata di chiunque, ma con il mezzo adatto: ad esempio con un fly and drive. Non è il mezzo inadatto che crea l'avventura, l'emozione.  Mi spiego: guidare per giorni e giorni per metà percorso prevalentemente in autostrada, e poi tra due interminabili muri di pini, vedendo poco e niente, durante le poche ore di luce al giorno, per poi arrivare nello stesso posto dove la maggior parte delle persone che ci si troverà, ci è arrivata comodamente con un volo di 2 ore, poi con un comodo pullman granturismo, alloggiando in un comodo hotel , e in procinto di andare a cenare, dopo aver acquistato l'immancabile adesivo a forma di alce, in un confortevole ristorante tipico, non la trovo una granché di avventura, semplicemente piuttosto un'alternativa del modo di viaggiare scelto: il più scomodo e inadatto di sempre. Problema budget risicato? Provate i magnifici treni scandinavi, che si snodano su percorsi a volte spettacolari, laddove nessun mezzo gommato può arrivare. Alloggiate presso ospitali famiglie locali, aiuta a fare conoscenze interessati e a capire ed apprezzare lo stile di vita di quei popoli...questo si è inusuale e stimolante... Parere personale.
...
Mi sembra che ne hai fatte più di me, quindi.
Anch'io non considero un avventura guidare un furgone, x molti solo riuscire a fare un passo con il camper o con la moto lo è, ognumo ha i suoi gusti e i suoi limiti.
Non vado la per guidare, anche se lo dovrò fare per decine e decine di ore, anche in difficili condizioni. 
Non sto a spiegare a te la libertà  che ti offre e cosa ti permette di fare un van rispetto a un viaggio fatto di programmazioni, orari e tempi da rispettare. Qualunque sia la stagione e i luoghi. Quando mi verrà voglia, nel luogo che voglio, potrò fare escursioni nei parchi, pattinare sul ghiaccio, sciare, o altro ancora, non sarà solo guidare da tra due file di alberi. 
Capisco cosa vuoi dire quando parli di autostrada per raggiungere un posto per attaccare un adesivo. Non mi riconosco in questo genere di persone, per fortuna.
Io chiuderei qui, non mi sembra importante spiegare perché uno fa o non fa delle cose, preferirei riportare il discorso sugli aspetti tecnici, se possibile.
Furio
16
Barbabianca
Barbabianca
13/11/2009 541
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Inserito il 02/11/2024 alle: 09:29:17
In risposta al messaggio di Furio59 del 02/11/2024 alle 00:03:58

Non ho la pretesa di essere capito nelle mie avventure, le ho sempre fatte e le continuo a fare per piacere personale.  C'è chi non capisce perché un alpinista fa delle fatiche estreme per raggiungere una vetta, oppure
un navigatore che attraversa in solitaria un oceano, o ancora un corridore che fa una 100 km a piedi. Io ad esempio non capisco chi va su una spiaggia affollata ad agosto o si chiude in una discoteca a ballare fino alle sei del mattino, e altro ancora. Per fortuna siamo diversi, altrimenti ci troveremo tutti lo stesso giorno nello stesso posto. È da quando avevo 16 anni che vivo il mio tempo libero in avventure di ogni tipo, sono la mia medicina per vivere bene e tenermi in forma, nel corpo e nella mente. Lunghe traversate in mare con imbarcazioni di ogni tipo,  sci estremo, trekking in alta montagna, competizioni sportive prima con gli sci, poi in auto e poi ancora a piedi nei trail in montagna. E viaggi, viaggi, viaggi, con ogni mezzo.  Conosco bene quel senso di ansia a cui accenna Wippet: ho imparato a conviverci, fa parte della nostra impotenza nei confronti della forza della natura, ma mi fa sentire vivo. In fondo la natura non ha bisogno dell'uomo, mentre noi abbiamo bisogno di Lei.  E paradossalmente a volte  mi sento molto più solo quando sono nei luoghi in cui vivo abitualmente, che quando vivo le mie avventure. In alcune avventure riesco a sentirmi intimamente avvolto dalla natura, quasi a far parte di lei: mi sembra di raggiungere un livello superiore,  in cui regna armonia e serenità. Sono i momenti più belli, che non riesco a trovare parole per descrivere.  
...
Mi ritrovo pienamente in quello che dici. 
Anch'io non trovo le parole per descrivere situazioni e momenti che restano indelebili nella memoria. A volte le fotografie aiutano, ad esempio per raccontare i mille colori della neve nell'inverno scandinavo. 
A volte nemmeno quelle: lo scorso anno, di ritorno dall'Alaska, mi sono reso conto che le foto non rendevano giustizia, non riuscivano a trasmettere quelle sensazioni forti che ricordavo, in particolare il silenzio, la vastità, la solitudine.
E allora provo a prendere in prestito alcune parole da Robert Service nella sua poesia "The spell of the Yukon":
There’s a land where the mountains are nameless,
   And the rivers all run God knows where;
There are lives that are erring and aimless,
   And deaths that just hang by a hair;
There are hardships that nobody reckons;
   There are valleys unpeopled and still;
There’s a land—oh, it beckons and beckons,
   And I want to go back—and I will.
Furio59
Furio59
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06/03/2022 2027
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Inserito il 02/11/2024 alle: 09:54:24
In risposta al messaggio di Barbabianca del 02/11/2024 alle 09:29:17

Mi ritrovo pienamente in quello che dici.  Anch'io non trovo le parole per descrivere situazioni e momenti che restano indelebili nella memoria. A volte le fotografie aiutano, ad esempio per raccontare i mille colori della
neve nell'inverno scandinavo.  A volte nemmeno quelle: lo scorso anno, di ritorno dall'Alaska, mi sono reso conto che le foto non rendevano giustizia, non riuscivano a trasmettere quelle sensazioni forti che ricordavo, in particolare il silenzio, la vastità, la solitudine. E allora provo a prendere in prestito alcune parole da Robert Service nella sua poesia The spell of the Yukon: There’s a land where the mountains are nameless,    And the rivers all run God knows where; There are lives that are erring and aimless,    And deaths that just hang by a hair; There are hardships that nobody reckons;    There are valleys unpeopled and still; There’s a land—oh, it beckons and beckons,    And I want to go back—and I will.
...
Belle parole, belle davvero. 
Le sento mie, descrivono bene le sensazioni che provo quando sono nel mondo che amo.
No, le foto non rendono mai giustizia,  non respirano, non profumano.
Provo a postarne due , che mi sono fatto  con il cavalletto, in una escursione sulle Alpi solo con il mio cane, in una fredda giornata con i primi chicchi di neve dura che mi picchiavano sulla faccia, che forse un poco  si accompagnano alla parole di Service.

IMG-20231021-WA0025.jpgScreenshot_20231022_211359_Gallery.jpg
Furio
22
Armando
Armando
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11/08/2003 7401
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Inserito il 02/11/2024 alle: 10:52:00
In risposta al messaggio di Furio59 del 02/11/2024 alle 09:54:24

Belle parole, belle davvero.  Le sento mie, descrivono bene le sensazioni che provo quando sono nel mondo che amo. No, le foto non rendono mai giustizia,  non respirano, non profumano. Provo a postarne due , che mi sono
fatto  con il cavalletto, in una escursione sulle Alpi solo con il mio cane, in una fredda giornata con i primi chicchi di neve dura che mi picchiavano sulla faccia, che forse un poco  si accompagnano alla parole di Service.
...
Assisto ..  da spettatore, non essendo coinvolto personalmente nella questione. E mi rispecchio un po' nelle parole dell'una e dell'altra parte.
Forse per l'età, mi sento vicino a Wippet nel pensare "vale la pena di puntare a quelle modalità di viaggio o è meglio in altro modo?" Senza nulla togliere alla meta, certo. E mi viene in mente un nostro collega bloccato in camper anni fa in situazioni difficili, mi pare in Russia .. 
Ma partecipo emozionalmente a quanto dice Barbabianca (che però in Yukon magari c'è andato in aereo) e alla splendida gita alpina di Furio (che non necessariamente coincide col  piacere della guida per portarsi a 2000 metri), sensazioni che provo o ho provato anch'io andando in montagna, anche in situazioni simili.
Alla fine conta la passione che ci mettiamo, le emozioni che ci invadono totalmente quando siamo là.
Ma anche esprimere il proprio parere sul metodo, o su come utilizzare al meglio le risorse e il tempo che talora è la risorsa più preziosa, lo trovo appropriato su un forum in cui si rende partecipi gli altri dei propri programmi




 
_____________ Armando

Modificato da Armando il 02/11/2024 alle 11:05:36
16
Barbabianca
Barbabianca
13/11/2009 541
Rispondi Abuso
Inserito il 02/11/2024 alle: 11:17:07
Belle quelle foto. Mi riconosco nella sensazione della neve dura in faccia, ti fa sentire parte di quell'ambiente.
E, come dice Armando, alla fine conta la passione che ci mettiamo. Con l'età le mete si restringono, ora non posso più fare cose che prima facevo, ma la voglia di andare resta e l'importante è non fermarsi. Spesso i limiti più forti sono quelli che abbiamo dentro.
In Yukon ci siamo andati in camper lo scorso anno, traghettando il nostro camper. Era il nostro secondo viaggio da quelle parti.
E' una lunga traversata e per alcuni può essere noioso, ma per noi è bello vedere il paesaggio che scorre e cambia lentamente, apprezzare i cambiamenti. Ci si rende conto delle dimensioni e delle distanze, si comprende e apprezza l'isolamento estremo di quelle comunità.
22
Armando
Armando
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11/08/2003 7401
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Inserito il 02/11/2024 alle: 11:33:28
In risposta al messaggio di Barbabianca del 02/11/2024 alle 11:17:07

Belle quelle foto. Mi riconosco nella sensazione della neve dura in faccia, ti fa sentire parte di quell'ambiente. E, come dice Armando, alla fine conta la passione che ci mettiamo. Con l'età le mete si restringono, ora
non posso più fare cose che prima facevo, ma la voglia di andare resta e l'importante è non fermarsi. Spesso i limiti più forti sono quelli che abbiamo dentro. In Yukon ci siamo andati in camper lo scorso anno, traghettando il nostro camper. Era il nostro secondo viaggio da quelle parti. E' una lunga traversata e per alcuni può essere noioso, ma per noi è bello vedere il paesaggio che scorre e cambia lentamente, apprezzare i cambiamenti. Ci si rende conto delle dimensioni e delle distanze, si comprende e apprezza l'isolamento estremo di quelle comunità.
...
Bravissimi yes , suppongo tu ne abbia parlato qui, ma non ricordavo. Eh l'età frown
Io come Nord ho al mio attivo solo il classico giro scandinavo, fatto nel 1980 (o '79?) con Fiat 127 e tenda canadese.
Forse in comune con lo Yukon poteva avere le zanzare estive smiley..
Poi in seguito, con famiglia, ci si rivolse al sud.

Ad maiora .. nei limiti del possibile 


 
_____________ Armando

Modificato da Armando il 02/11/2024 alle 16:00:33
Frank Blue
Frank Blue
15/04/2023 1730
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Inserito il 02/11/2024 alle: 12:22:07
Ha preso una bella piega questo thread.
Questa estate molte persone mi hanno detto frasi tipo "se caponord è viaggio da 7 in estate, è da 9 in inverno", sia turisti che avevano fatto entrambi i viaggi che i locali (che però non sono interessati alla tundra nordica normalmente quindi mi hanno sempre consigliato di fermarmi all'altezza di Alta o prima). Infatti mi hanno messo il pallino che prima non avevo.
Al di la della bellezza che si vede credo che sia come dice Messner, che l'essere umano faccia quel tipo di cose estreme per mettersi alla prova con se stesso.
Se sulle vette si potesse andare in elicottero gratis gli alpinisti continuerebbero a rischiare la vita per andarci a piedi, imho.
Comunque non ingigantiamo la scandinavia in inverno, decine di milioni di persone ci vivono tutta la vita, è speciale solo per noi che viviamo qui.
Fatti una passeggiata vestito di nero sulla braccianese di notte..quello si che è sport estremo e fa paura :D
 
16
annapasqua
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19/11/2009 3797
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Inserito il 02/11/2024 alle: 15:44:31
Noi siamo stati in Norvegia nell'inverno/primavera del 2013, prima che ci andassero i vari influencer e di conseguenza ci andasse il mondo.
Prima di noi ci era andata una coppia di Pisa con cui avevamo preso contatti e ci avevano dato dritte molto interessanti.
e' stata davvero un'avventura anche perche' le informazioni non erano cosi' sovrabbondanti , i camper in giro, in particolare stranieri, non erano molti e la cosa si percepiva anche dalla curiosita' suscitata nei locali che ci fermavano spesso per fare quattro chiacchiere e la domanda sottintesa era "ma che cavolo siete venuti a cercare qui?"
domanda giustissima: cosa si va a cercare in un luogo cosi' diverso dal nostro?
personalmente ci sono andata a cercare i miei limiti, ho paura del freddo e non amo il buio.
poi ci ho trovato molto altro. Ad esempio e' vero che le ore di luce sono molto poche, ma i tramonti sono lunghi, i paesaggi sono tutti imbiancati dalla neve, si, ma con il sole la neve assume mille colori e sfumature diverse e sugli alberi le gocce di ghiaccio brillano rendendo il paesaggio fantastico.
le case,  sia nei paesi che sparse, hanno sempre una luce alle finestre e danno al paesaggio immagini che possono essere da cartolina o da incubo a seconda di come uno le interpreta.
la vita quotidiana puo' essere un dramma o un ricordo da rivivere: gli spruzzini dei tergicristalli congelati per cui bisogna inventarsi metodi alternativi, anche le tubazioni dei serbatoi congelano quindi si scopre di avere un pozzo da cui attingere acqua a mestolate, si modificano gli orari cui siamo abituati, a letto alle 18 perche' e'  buio da ore, ma sveglia alle 5 perche' ci sono le prime luci e non si perde niente.
facevo sci di fondo e li le piste sono infinite, certo bisognava scavare per togliere gli sci dal portasci ma quando mai ricapita?
capo nord? Si certo e' solo una spianata e ci eravamo gia' stati un paio di volte e la prima c'era solo un baracchino di bar, pero' arrivarci al seguito di uno spazzaneve che andava a scheggia e' stata un'esperienza diversa.
per qualcuno tutto cio' e' avventura per altri no e ciascuno nei suo viaggi cerca il proprio concetto di avventura.
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mausone46
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29/12/2019 2883
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Inserito il 02/11/2024 alle: 15:53:51
In risposta al messaggio di Frank Blue del 02/11/2024 alle 12:22:07

Ha preso una bella piega questo thread. Questa estate molte persone mi hanno detto frasi tipo se caponord è viaggio da 7 in estate, è da 9 in inverno, sia turisti che avevano fatto entrambi i viaggi che i locali (che però
non sono interessati alla tundra nordica normalmente quindi mi hanno sempre consigliato di fermarmi all'altezza di Alta o prima). Infatti mi hanno messo il pallino che prima non avevo. Al di la della bellezza che si vede credo che sia come dice Messner, che l'essere umano faccia quel tipo di cose estreme per mettersi alla prova con se stesso. Se sulle vette si potesse andare in elicottero gratis gli alpinisti continuerebbero a rischiare la vita per andarci a piedi, imho. Comunque non ingigantiamo la scandinavia in inverno, decine di milioni di persone ci vivono tutta la vita, è speciale solo per noi che viviamo qui. Fatti una passeggiata vestito di nero sulla braccianese di notte..quello si che è sport estremo e fa paura :D  
...
In effetti e' cosi. Chi vive in zone calde ama la neve e la trova interessante. Chi ci vive tutto l'inverno a volte la odia.
Negli inverni duri dell'alta Baviera a volte per molte settimane tutto e' bianco, il verde della natura non e' piu visibile, dopo alcune settimane inizia per me la sofferenza.
Vogliamo parlare poi delle 3-4 volte al giorno che si deve scendere a pulire l'auto perche altrimenti sommersa dalla neve non la si trova piu? 3-4 volte al giorno a spalare, spalare per poi ricomnciare a volte solo dopo poche ore.
La battaglia della natura contro l'uomo oppure la batttaglia dell'uomo contro la natura?
Non sono un appassionato di Mare, ma la neve a volte mi e' antipatica, oltretutto per noi automobilisti e' anche pericolosa.
Certo alcune immaggini innevate sono stupende, specialmente vederle dal vivo. Pero' io che la vivo spesso non ne sento la mancanza
Giorgio

Modificato da mausone46 il 02/11/2024 alle 15:59:06
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dani1967
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03/09/2007 31232
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Inserito il 02/11/2024 alle: 18:01:45
In risposta al messaggio di wippet del 02/11/2024 alle 01:42:30

L'avventura ha caratterizzato gran parte della mia vita, sia professionale che privata. Di professione, avendo una specializzazione in Hotel Feasebility Study alla Cornell University di Ithaca (NY), l'avventura consisteva
nell'arrivare in un posto sperduto nel nulla, e realizzare, in tempi relativamente brevi, una struttura ricettiva turistica di lusso adatta ad ospitarci centinaia di esigenti ospiti.  Ho aperto il mitico villaggio turistico di Alimata alle Maldive nel 1976, il primo ad Ari Atoll...per dire, erano tempi in cui i bambini maldiviani, alla vista di noi uomini bianchi, cosa mai vista prima, scappavano credendo fossimo dei morti viventi. Ho aperto il Keekorok Lodge nel mezzo del Masai Mara National Park, (Kenia) dopo una estenuante battaglia incruenta con una mandria di elefanti, che erano soliti soggiornare proprio nel luogo preposto alla costruzione del resort. Noi costruivamo di giorno, loro distruggevano di notte...in un estenuante braccio di ferro. Alla fine si sono stancati e hanno sloggiato: avevamo vinto noi, e il lodge oggi è ancora lì. Ho realizzato il resort di Chauve Souris Relais a Praslin (Seychelles), trasportando sulla piccola isola tutto, utilizzando decine di piccole barche da pesca a motore: tutto, compreso un pianoforte a coda... Eccetera eccetera... Nella vita privata, ho alcune avventure vissute nel corso degli anni, tra cui traversate africane in Land Rover, navigazioni varie a vela, e l'indimenticabile viaggio in India con un bulli VW da me allestito...18 mesi di avventura pura, era il 1979: quindi no internet, no cellulari, no navigatori, no carte di credito...niente di niente o quasi. Lo dico non per vantarmi, era un mestiere come un altro, ma credo di avere le credenziali per capire cos'è la sete di avventura, per me diventata uno stile di vita. Ma, chiedo perdono per la schiettezza, andare a Capo Nord d'inverno dall'Italia in auto o in camper, non lo considero (a mio personale parere) un'avventura: è alla portata di chiunque, ma con il mezzo adatto: ad esempio con un fly and drive. Non è il mezzo inadatto che crea l'avventura, l'emozione.  Mi spiego: guidare per giorni e giorni per metà percorso prevalentemente in autostrada, e poi tra due interminabili muri di pini, vedendo poco e niente, durante le poche ore di luce al giorno, per poi arrivare nello stesso posto dove la maggior parte delle persone che ci si troverà, ci è arrivata comodamente con un volo di 2 ore, poi con un comodo pullman granturismo, alloggiando in un comodo hotel , e in procinto di andare a cenare, dopo aver acquistato l'immancabile adesivo a forma di alce, in un confortevole ristorante tipico, non la trovo una granché di avventura, semplicemente piuttosto un'alternativa del modo di viaggiare scelto: il più scomodo e inadatto di sempre. Problema budget risicato? Provate i magnifici treni scandinavi, che si snodano su percorsi a volte spettacolari, laddove nessun mezzo gommato può arrivare. Alloggiate presso ospitali famiglie locali, aiuta a fare conoscenze interessati e a capire ed apprezzare lo stile di vita di quei popoli...questo si è inusuale e stimolante... Parere personale.
...
La parete sud della marmolada è una delle più severe della alpi e costituisce un banco di prova obbligatorio per molto arrampicatori; delle volte ci si mette più giorni. Mitiche sono le salite che vi compirono Manolo e Heinz Mariacher, la Via Attraverso il Pesce e Tempi Moderni, ma anche quelle vecchie come la Vinatzer. 
Bene, quando arrivi in cime trovi i turisti arrivati in funivia.
Nessun arrampicatore considererebbe meno l'impresa perché in cima c'è una funivia, anche se ovviamente manca il rischio delle doppie. 
Una delle salite più impegnative che ho fatto in montagnina è stato l'eperon frendo sull'aiguille di midi, anche quello sotto una funivia.
Può essere che raggiunger ein camper un luogo passando in strade ordinariamente percorse dai residenti non sia questa impresa titanica, ma l'argomentazione "li si arriva con altri mezzi" non ha senso.

https://paroleostili.it/manifesto/
Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.
R.L. Stevenson
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wippet
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10/02/2012 3198
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Inserito il 02/11/2024 alle: 18:18:50
In risposta al messaggio di mausone46 del 02/11/2024 alle 15:53:51

In effetti e' cosi. Chi vive in zone calde ama la neve e la trova interessante. Chi ci vive tutto l'inverno a volte la odia. Negli inverni duri dell'alta Baviera a volte per molte settimane tutto e' bianco, il verde della
natura non e' piu visibile, dopo alcune settimane inizia per me la sofferenza. Vogliamo parlare poi delle 3-4 volte al giorno che si deve scendere a pulire l'auto perche altrimenti sommersa dalla neve non la si trova piu? 3-4 volte al giorno a spalare, spalare per poi ricomnciare a volte solo dopo poche ore. La battaglia della natura contro l'uomo oppure la batttaglia dell'uomo contro la natura? Non sono un appassionato di Mare, ma la neve a volte mi e' antipatica, oltretutto per noi automobilisti e' anche pericolosa. Certo alcune immaggini innevate sono stupende, specialmente vederle dal vivo. Pero' io che la vivo spesso non ne sento la mancanza
...
Concordo....la neve non mi piace, non mi è mai piaciuta....da piccolo, in Oregon, la neve voleva dire fine dei giochi all'aperto, ed eventualmente iniziava il supplizio dello spalarne enormi quantità, a turno con i cugini...
In Finlandia significava stop dei cantieri in corso e delle manutenzioni iniziate, sui quali si era sempre in ritardo. Rimaneva tutto lì, congelato e immobilizzato per mesi, a spettrale memoria di non aver fatto a tempo a terminare nei tempi giusti.
La neve dava lo stop a tutto, e sanciva l'inizio di una serie di rotture di scatole infinite....ritardi sui voli, cancellazione di gruppi interi, auto e pullman immobilizzati, guasti di ogni tipo, e per finire, personale mancante all'appello perché bloccati a casa....insomma, un tunnel da passare in apnea e che non piaceva a nessuno di noi, essendo lì per lavoro.
Sicuramente in vacanza è diverso, però noi operatori turistici non eravamo lì per fare vacanza, bensì per renderle possibili ai nostri ospiti.
Questo certamente ha influito a cambiare...."il senso di Wippet per la neve", vorrei dire, citando il celebre romanzo di Peter Høeg.
In modo negativo, sicuramente.
"My world is miles of endless roads" "The curse of the traveller got a hold on me, and it won't let you be"
7
Steu851
Steu851
27/08/2018 2999
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Inserito il 03/11/2024 alle: 12:50:33
Io son più di 2 anni che penso al viaggio al Nord in inverno, ha anche parzialmente attrezzato il mezzo, però dopo esserci stato in estate non son più tanto convinto di andarci.
La cosa che mi frena dopo l'esperienza estiva è che è più che altro una esperienza di guida, stile camionista, le ore passate al volante sono di gran lunga maggiori di quelle che si passano godendosi il paesaggio o facendo attività outdoor.
Adria Coral Compact, il camper coupè
Frank Blue
Frank Blue
15/04/2023 1730
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Inserito il 03/11/2024 alle: 18:32:44
In risposta al messaggio di Steu851 del 03/11/2024 alle 12:50:33

Io son più di 2 anni che penso al viaggio al Nord in inverno, ha anche parzialmente attrezzato il mezzo, però dopo esserci stato in estate non son più tanto convinto di andarci. La cosa che mi frena dopo l'esperienza estiva
è che è più che altro una esperienza di guida, stile camionista, le ore passate al volante sono di gran lunga maggiori di quelle che si passano godendosi il paesaggio o facendo attività outdoor.
...
Ciao Steu,
mi sembrava te la fossi fatta con comodo, quandi km in quanto tempo alla fine?
Si  è parlato di questa cosa varie volte e pensavo di essere il solo a vederla così.
Io andando liberamente come mi sentivo di fare ho fatto 13000km in quasi 4 mesi con 2-3h al giorno..che non sarebbe molto ma poi ti fermi 3gg e diventano 6-9..e certe volte in quelle 6-9h fai solo 300km, che in linea d'aria sono 150.
Secondo me c'è una larga fetta di camperisti che vive il camper guidando continuamente con soste rapide, talmente abituata a quello stile di vacanza che gli è diventata normale e quindi fanno questi viaggi che per me/noi sono inavvicinabili.
Io salirei in estate e scenderei con la neve, in modo da tenere la cosa sotto controllo e non farmi sia la salita che la discesa lentissime. Ciononostante mi sembra un viaggio impegnativo dal punto di vista della guida, piu di quanto mi piace fare, anche avendo tutto il tempo del caso.
Possibile che non si possa spedire il camper in scandinavia? Ho cercato ma non ho trovato nulla. Ho conosciuto varie persone che lo lasciano li, sopratutto tedeschi.
7
Steu851
Steu851
27/08/2018 2999
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Inserito il 03/11/2024 alle: 20:31:00
In risposta al messaggio di Frank Blue del 03/11/2024 alle 18:32:44

Ciao Steu, mi sembrava te la fossi fatta con comodo, quandi km in quanto tempo alla fine? Si  è parlato di questa cosa varie volte e pensavo di essere il solo a vederla così. Io andando liberamente come mi sentivo di fare
ho fatto 13000km in quasi 4 mesi con 2-3h al giorno..che non sarebbe molto ma poi ti fermi 3gg e diventano 6-9..e certe volte in quelle 6-9h fai solo 300km, che in linea d'aria sono 150. Secondo me c'è una larga fetta di camperisti che vive il camper guidando continuamente con soste rapide, talmente abituata a quello stile di vacanza che gli è diventata normale e quindi fanno questi viaggi che per me/noi sono inavvicinabili. Io salirei in estate e scenderei con la neve, in modo da tenere la cosa sotto controllo e non farmi sia la salita che la discesa lentissime. Ciononostante mi sembra un viaggio impegnativo dal punto di vista della guida, piu di quanto mi piace fare, anche avendo tutto il tempo del caso. Possibile che non si possa spedire il camper in scandinavia? Ho cercato ma non ho trovato nulla. Ho conosciuto varie persone che lo lasciano li, sopratutto tedeschi.
...
13500 km in 3 mesi, é proprio il guidare tutti i giorni e no, il problema non è il trasferimento, in 3 giorni sono arrivato in Danimarca, è poi dopo, dover guidare tutti i giorni mi stanca ed ho anche rimediato una infiammazione al tendine di Achille, però facendo il giro al contrario del tuo ho trovato tempo pessimo fino a metà luglio, quindi il primo mese in Norvegia, c'è stato un momento un cui per 48 ore non siamo scesi dal camper, e in quella situazione l'unica cosa che si può fare è guidare. Ho letto che è stata una estate sfigata, però in inverno è pure peggio, non ci sono molti posti dove fermarsi.
Tornerò sicuramente in Norvegia per la terza volta {seconda in camper) ma in primavera, la prima volta le Lofoten in maggio sono state fantastiche, al punto che questa volta le ho saltate per non rovinare i ricordi con la folla estiva 
Adria Coral Compact, il camper coupè
13
wippet
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10/02/2012 3198
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Inserito il 03/11/2024 alle: 21:41:08
In risposta al messaggio di Steu851 del 03/11/2024 alle 12:50:33

Io son più di 2 anni che penso al viaggio al Nord in inverno, ha anche parzialmente attrezzato il mezzo, però dopo esserci stato in estate non son più tanto convinto di andarci. La cosa che mi frena dopo l'esperienza estiva
è che è più che altro una esperienza di guida, stile camionista, le ore passate al volante sono di gran lunga maggiori di quelle che si passano godendosi il paesaggio o facendo attività outdoor.
...
Come già molti sanno, quello della appena scorsa estate è stato il quattordicesimo viaggio in Scandinavia, dopo aver lasciato la Finlandia, dove abitavo,  causa pensionamento.
La media dei chilometri percorsi è ormai consolidata, circa 14.000 ogni anno, partendo e facendo ritorno a Parma.
Nei primi anni, salivo abbastanza velocemente fino in Lapponia, sparandomi alcuni tapponi da stacanovista del volante, ma ultimamente ho imparato ad apprezzare anche i paesi che attraverso durante l'avvicinamento. Ho scoperto posti di notevole interesse in Germania e in Danimarca, ad esempio.
Guido quasi sempre giornalmente, ma spesso per soli 100 km. o anche meno...
Partendo tipicamente ai primi di maggio e rientrando a metà/fine ottobre, sono 150/180 giorni di ipotetico viaggio, sarebbero equivalenti a 15/18.000 km., ma alcuni giorni non mi muovo proprio...una media di poco superiore a 80 km al dì...non direi una media da camionista...
Poi dipende dalla voglia che ho di stare fermo, o di spostarmi, non ho regole fisse, non seguo percorsi prestabiliti, e ogni anno faccio strade diverse. Preciso che non faccio altro che libera, non conosco aree sosta attrezzate o campeggi, e sono totalmente autonomo.
È il bello del camper.
Di lasciare il camper in Scandinavia, non se ne parla...dovrei averne un secondo, ugualmente attrezzato, per andare a svernare al caldo, ad esempio in Spagna, come farò questo inverno; e di spedirlo non c'è un modo percorribile, date le dimensioni e il peso... Un trasportatore da me interpellato, mi ipotizzò dai 2.500 ai 3.500€ solo fino a Rostock.
Quindi...su e giù ogni anno, senza fretta, senza obblighi e con un po' di pazienza.
p.s.
Preciso a coloro che mi affibbiano di voler convincere qualcuno a fare o non fare , o a giudicare come altri usano il camper, che a me non può fregar de meno di ciò che fanno gli altri camperisti. Basta che non mi rompano le scatole con atteggiamenti maleducati o invadenti. 
Come mio solito, riferisco solo quello che faccio io, e le scelte che farei in determinate occasioni; non spreco il mio tempo a guardare ciò che fanno gli altri.
Come dire, se vogliono andare alle Maldive durante il monsone per vedere l'effetto della pioggia a catinelle sulla spiaggia, facciano pure...
"My world is miles of endless roads" "The curse of the traveller got a hold on me, and it won't let you be"

Modificato da wippet il 03/11/2024 alle 23:28:39
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