In risposta al messaggio di ezio59 del 06/04/2019 alle 09:50:17D accordo... Il privato é sottoposto al giudizio del mercato .. Ma questo automatismo non funziona sempre cosi eh... Specie ultimamente il concetto :il privato e il mercato si autoregolano, si autocontrolla etc, tutto rese e fiori.. Viene abusato..
Infatti ! Nemmeno io ho detto che l'acqua del Sindaco non è controllata. Non me la sento però di dire che è più sicura, meglio controllata e più buona di quella in bottiglia. Visto che parli del Trentino, li ci sonocomuni che utilizzano la stessa acqua minerale imbottigliata dagli stabilimenti sul posto, fatto che ho accertato personalmente, non per sentito dire. Ti faccio un esempio terra a terra: se l'acqua di un Sindaco non è buona temporaneamente per vari motivi, egli non rischia e non ci perde nulla, forse qualche voto; se l'acqua minerale di uno stabilimento, commercializzata in Italia e magari anche all'estero, viene sequestrata e lo stabilimento chiuso per un determinato periodo, il danno di immagine ed economico è impressionante. Quindi, a chi conviene controllare ogni giorno l'acqua?
In risposta al messaggio di Roberto66 del 05/04/2019 alle 21:07:18hai ragione, infatti proprio per questo motivo non ho ancora utilizzato nessun filtro, in realtà l'ho acquistato un paio di anni fa e lo temgo in camper nel caso mi capiti di dover caricare acqua particolarmente non affidabile.
L ACQUA del rubinetto viene certificata PIU FREQUENTEMENTE di quella imbottigliata (4 analisi periodiche), non viene stoccata ne trasoirtata. Quoto , mia moglie lavora nel settore depurazione
In risposta al messaggio di suzugo del 08/04/2019 alle 10:34:45Ieri un altra volta finite le 2 bottiglie da 8l di acqua da bere, domenica tutto chiuso, tanto per cambiare pioggia e la mia ragazza ha riempito una bottiglia da 8l di acqua dell area sosta(chiaramente scritto POTABLE), stavolta per evitare di berla dal serbatoio...
hai ragione, infatti proprio per questo motivo non ho ancora utilizzato nessun filtro, in realtà l'ho acquistato un paio di anni fa e lo temgo in camper nel caso mi capiti di dover caricare acqua particolarmente non affidabile.
In risposta al messaggio di Hunter85 del 08/04/2019 alle 12:04:06Se odora troppo di cloro è sufficiente che tu non vada a chiudere la bottiglia.Il cloro dovrebbe"volarsene via"
Ieri un altra volta finite le 2 bottiglie da 8l di acqua da bere, domenica tutto chiuso, tanto per cambiare pioggia e la mia ragazza ha riempito una bottiglia da 8l di acqua dell area sosta(chiaramente scritto POTABLE), stavoltaper evitare di berla dal serbatoio... Terribile di cloro, quando apri la bottiglia sembra di stare alla piscina comunale , ma non ho nessun timore a berla(probabilmente mi uccide pure la flora batterica sana ) ... Oggi la ricompriamo! C'è uno scampolo di sole ed è lunedì
In risposta al messaggio di mulasca del 30/03/2019 alle 16:09:47salve...
Ciao a tutti, sono un neocamperista e ho appena acquistato il camper dopo alcune esperienze di noleggio. Il venditore mi ha consigliato di aggiungere 1 goccia di amuchina ogni litro d acqua ad ogni carico per avere un'acquautilizzabile per uso alimentare (lavare verdure, usarla per cuocere la pasta etc,) ed evitare la formazione di muffa. Voi che consiglio mi potete dare? Grazie a tutti in anticipo. Carlo
In risposta al messaggio di salomogi del 08/04/2019 alle 17:49:44Meno male !! Stavo cominciando a preoccuparmi perché sembra che mettere amuchina sia solo un bene, semmai un eccesso ma mai un pericolo. Io non sono un sanitario, ma mi occupo di corrosioni e delle loro prevenzione. In molte industrie, soprattutto alimentare vedo tantissime situazioni in cui l'eccesso di dosaggio di prodotti sanificanti fa danni. Il protocollo dice 0,1 %, il caporeparto dice:" per stare sicuri facciamo lo 0,5"...l'operatore per stare ancora più sicuro mette l'1% e senza uno strumento preciso per il dosaggio. In questo modo si decuplicano le dosi.
Da sanitario, sono d'accordo sul trattamento con Amuchina con dosaggi minimi (5ml/100lt) dell'acqua caricata se si hanno dubbi di contaminazione batterica dalla fonte di origine Se è di acquedotto non è necessario. Attenzione.Alti dosaggi di Amuchina sono epatotossici, se usati per alimentazione. Tenere in considerazione anche che, essendo un potentissimo clorossidante, tutti i metalli al contatto vengono interessati da un processo di ossidazione, anche l'inox non è immune. Personalmente lo uso molto sporadicamente, due volte l'anno si e no, se ho dubbi sulle fonti di approvvigionamento.
In risposta al messaggio di Paolol del 08/04/2019 alle 13:32:39Grazie nonnlo sapevo anche se il giorno dopo in effetti sa meno...
Se odora troppo di cloro è sufficiente che tu non vada a chiudere la bottiglia.Il cloro dovrebbevolarsene via Ciao Paolo.
In risposta al messaggio di Trimegisto del 11/10/2022 alle 23:40:09Ciao, unica cosa che non ho ben chiaro è il fatto di riempire da una fontanella delle bottiglie da tenere al buio e usarle per cucinare in pochi giorni.
Rispolvero questa discussione per cercare di dare il mio modesto contributo. Sono chimico e non microbiologo, ma ho la figlia biologa e conosco microbiologi. Non pretendo di avere la verità rivelata, soprattutto perchéuno può anche conoscere benissimo i fenomeni, ma quantificarli alla perfezione è impossibile e quindi si finisce per fare una valutazione comunque personale. Io vi dico di NON bere l’acqua del serbatoio e neppure usarla per la pasta: l’elenco dei microrganismi termoresistenti è infinito e la bollitura non è certo sicura, altrimenti l’industria farmaceutica non si sbatterebbe con UV, cobalto 60 ecc. ecc. Sul lavarsi i denti francamente non avrei grosse remore, ma magari qualcun altro si…. Che al 99% non succederà nulla non ci piove, ma il punto è cosa c’è nel restante 1% ? In prevalenza diarrea, direi, ma nessuno può escludere problemi più gravi, specie per immunodepressi e simili. Abbiamo voglia di rischiare? Personalmente quando faccio acqua riempio qualche bottiglia alla fontanella per cucinare, da usarsi entro pochi giorni, meglio se conservata al buio, ma insomma non invecchia di certo…. Disinfettare alla perfezione un serbatoio è quasi impossibile ed anche inutile: l’impresa richiederebbe un enorme spreco di acqua e disinfettanti, peraltro tutti (moderatamente) tossici e cancerogeni, oltre che nocivi (non tanto moderatamente) per l’ambiente. Inutile perché comunque l’acqua, cloro o non cloro, contiene sempre e comunque sostanze organiche che andrebbero a proliferare anche nel suddetto serbatoio perfettamente disinfettato. Insomma non se ne esce: l’acqua stagnante è acqua stagnante e alghe e muffe ci sono sempre, fidatevi, il problema è solo quanto, non se. Ad esempio in laboratorio l’acqua ultrapura per analisi viene bidistillata (talvolta tridistillata) su permanganato ( un energico ossidante) proprio per eliminare tali sostanze organiche che potrebbero interferire con l’analisi. Il permanganato reagisce sempre. Andiamo al cloro: non è il migliore dei disinfettanti (che sarebbe l’ozono o meglio ancora gli UV) ma solo il più economico, ma a noi camperisti hanno deciso di spillarci quattrini anche quando sarebbe impossibile farlo…… Mi riferisco al fatto che la stessa molecola, ovvero ipoclorito di sodio (NaClO) la trovate nella candeggina, euclorina, amuchina e Dio sa in quanti altri prodotti (vernice antimuffa ecc. ecc.) in cui l’unica differenza è solo il costo o la concentrazione. Se qualcuno vi dice che l’amuchina costa 10 volte di più della candeggina perché è più pura, mente sapendo di mentire oppure è ignorante. L’ipoclorito viene prodotto industrialmente per elettrolisi di NaCl in acqua, cioè comune sale da cucina. Non c’è processo più pulito dell’elettrolisi: potete farvela in casa con una batteria e un anodo di grafite, se volete, o anche con la 220V (attenzione a non mandare a fuoco la casa). Quindi basta amuchina e candeggina tutta la vita, semmai. Negli acquedotti da qualche decennio usano biossido di cloro, che è migliore e puzza di meno. Infine, negli ultimi anni sono usciti vari altri prodotti a base di cloro ( anche granulari) sui quali non mi soffermo. Non è superfluo, tuttavia, dire qualcos’altro sul cloro. Cito un docente universitario di microbiologia che diceva che questo è il modo migliore per creare microrganismi resistenti al cloro. Ignoro se lo stesso possieda un camper, ma se lo possiede sono ragionevolmente certo che si limiterà a versare di tanto in tanto 1-2 L di candeggina, riempire il serbatoio, magari fare qualche km e svuotare e risciacquare subito dopo. Con la consapevolezza che a breve ricomincerà la proliferazione. Sulla resistenza dei microrganismi alle varie diavolerie nulla di nuovo: le peggiori infezioni si prendono proprio in ospedale: è la dura legge dell’evoluzione (batterica) Infine, lo accennavo prima: gli ossidanti sono cancerogeni proprio in quanto ossidanti. I disinfettanti sono quasi sempre ossidanti, la proprietà transitiva la conoscete tutti. Quelli non ossidanti ( fenolo, aldeidi..) sono anche più tossici. E l’alcool( che non è un vero e proprio disinfettante) è comunque cancerogeno. Quindi a mio modestissimo avviso, tali prodotti vanno trattati come gli antibiotici: solo se strettamente necessari e se non ci sono alternative. I composti organici clorurati sono tutti cancerogeni o sospetti tali: in tanti anni che mi occupo di tossicologia ho visto un solo sospetto venire scagionato, tutti gli altri sono divenuti accertati cancerogeni dopo che abbiamo sacrificato un po’ di topolini per dimostrarlo. Prima o poi accadrà anche al solvente di lavanderia (percloro), che quei rompic.. di ambientalisti volevano sostituire con il d-limonene (innocuo). Per chi volesse eliminare il cloro (in qualunque forma presente) dall’acqua potabile c’è un piccolissimo trucco: basta aggiungere un pizzico di acido ascorbico puro (vitamina C) che trasforma il cloro in cloruro (cioè sale da cucina). Oppure si può lasciare l’acqua in una brocca larga aperta qualche ora: l’ipoclorito è in equilibrio col cloro gassoso che lentamente andrà via, ma non garantisco su polvere, insetti e quanto altro potrà cadere dentro la brocca. Inoltre il cloro, uccidendo indiscriminatamente batteri utili, ci espone al rischio di infezioni micotiche (funghi, candida albicans ecc.), più o meno come gli antibiotici. Acqua in bottiglia si o no? No, finché le bottiglie erano in PVC (anni ’80-’90), visto che il cloruro di vinile monomero è uno dei peggiori cancerogeni. Il PET è infinitamente più sicuro, salvo allergie e cattiva conservazione: quando vedo bottiglie accatastate fuori dai supermercati esposte alla luce diretta denuncio immediatamente la cosa. Ma soprattutto l’acqua in bottiglia ha limiti di inquinanti maggiori rispetto al rubinetto, ad es. 200 microgrammi di arsenico contro 50 per l’acquedotto. Questo vuol dire che alcune acque, anche famose, sarebbero fuorilegge se uscissero dai rubinetti. Ma è anche vero che i micidiali nitrati hanno un limite gigantesco: 50 mg/L contro i 10 consigliati dall’OMS, 5 per i bambini, cioè 10 volte di meno. E a Milano ci sono quartieri con 48 mg/L. Fareste bere quell’acqua ai vostri bambini? La usereste per cuocere i ceci così si concentrano i nitrati ancora di più? Il bello dell’acqua in bottiglia è che te la puoi scegliere. Io ho scelto un’acqua della Valsesia (per non citare marche), purissima, economica e completamente senza nitrati, perché viene da una zona priva di insediamenti umani, di allevamenti, di industrie, di coltivazioni. Solo boschi. La maggior parte delle acque iperpubblicizzate sono pessime, talvolta di pozzo( il primo governo Berlusconi ne ha autorizzato l’imbottigliamento) e sicuramente peggiori della maggior parte dei rubinetti. Filtri si filtri no? Assolutamente no quelli a resine scambiatrici: buone per la lavastoviglie, ma rilasciano l’ira di Dio di porcherie (ho trovato personalmente ammine) Osmosi inversa? Rischio di proliferazione batterica, non ti toglie i nitrati e costa un botto, se non te lo costruisci tu.
In risposta al messaggio di Trimegisto del 11/10/2022 alle 23:40:09
Rispolvero questa discussione per cercare di dare il mio modesto contributo. Sono chimico e non microbiologo, ma ho la figlia biologa e conosco microbiologi. Non pretendo di avere la verità rivelata, soprattutto perchéuno può anche conoscere benissimo i fenomeni, ma quantificarli alla perfezione è impossibile e quindi si finisce per fare una valutazione comunque personale. Io vi dico di NON bere l’acqua del serbatoio e neppure usarla per la pasta: l’elenco dei microrganismi termoresistenti è infinito e la bollitura non è certo sicura, altrimenti l’industria farmaceutica non si sbatterebbe con UV, cobalto 60 ecc. ecc. Sul lavarsi i denti francamente non avrei grosse remore, ma magari qualcun altro si…. Che al 99% non succederà nulla non ci piove, ma il punto è cosa c’è nel restante 1% ? In prevalenza diarrea, direi, ma nessuno può escludere problemi più gravi, specie per immunodepressi e simili. Abbiamo voglia di rischiare? Personalmente quando faccio acqua riempio qualche bottiglia alla fontanella per cucinare, da usarsi entro pochi giorni, meglio se conservata al buio, ma insomma non invecchia di certo…. Disinfettare alla perfezione un serbatoio è quasi impossibile ed anche inutile: l’impresa richiederebbe un enorme spreco di acqua e disinfettanti, peraltro tutti (moderatamente) tossici e cancerogeni, oltre che nocivi (non tanto moderatamente) per l’ambiente. Inutile perché comunque l’acqua, cloro o non cloro, contiene sempre e comunque sostanze organiche che andrebbero a proliferare anche nel suddetto serbatoio perfettamente disinfettato. Insomma non se ne esce: l’acqua stagnante è acqua stagnante e alghe e muffe ci sono sempre, fidatevi, il problema è solo quanto, non se. Ad esempio in laboratorio l’acqua ultrapura per analisi viene bidistillata (talvolta tridistillata) su permanganato ( un energico ossidante) proprio per eliminare tali sostanze organiche che potrebbero interferire con l’analisi. Il permanganato reagisce sempre. Andiamo al cloro: non è il migliore dei disinfettanti (che sarebbe l’ozono o meglio ancora gli UV) ma solo il più economico, ma a noi camperisti hanno deciso di spillarci quattrini anche quando sarebbe impossibile farlo…… Mi riferisco al fatto che la stessa molecola, ovvero ipoclorito di sodio (NaClO) la trovate nella candeggina, euclorina, amuchina e Dio sa in quanti altri prodotti (vernice antimuffa ecc. ecc.) in cui l’unica differenza è solo il costo o la concentrazione. Se qualcuno vi dice che l’amuchina costa 10 volte di più della candeggina perché è più pura, mente sapendo di mentire oppure è ignorante. L’ipoclorito viene prodotto industrialmente per elettrolisi di NaCl in acqua, cioè comune sale da cucina. Non c’è processo più pulito dell’elettrolisi: potete farvela in casa con una batteria e un anodo di grafite, se volete, o anche con la 220V (attenzione a non mandare a fuoco la casa). Quindi basta amuchina e candeggina tutta la vita, semmai. Negli acquedotti da qualche decennio usano biossido di cloro, che è migliore e puzza di meno. Infine, negli ultimi anni sono usciti vari altri prodotti a base di cloro ( anche granulari) sui quali non mi soffermo. Non è superfluo, tuttavia, dire qualcos’altro sul cloro. Cito un docente universitario di microbiologia che diceva che questo è il modo migliore per creare microrganismi resistenti al cloro. Ignoro se lo stesso possieda un camper, ma se lo possiede sono ragionevolmente certo che si limiterà a versare di tanto in tanto 1-2 L di candeggina, riempire il serbatoio, magari fare qualche km e svuotare e risciacquare subito dopo. Con la consapevolezza che a breve ricomincerà la proliferazione. Sulla resistenza dei microrganismi alle varie diavolerie nulla di nuovo: le peggiori infezioni si prendono proprio in ospedale: è la dura legge dell’evoluzione (batterica) Infine, lo accennavo prima: gli ossidanti sono cancerogeni proprio in quanto ossidanti. I disinfettanti sono quasi sempre ossidanti, la proprietà transitiva la conoscete tutti. Quelli non ossidanti ( fenolo, aldeidi..) sono anche più tossici. E l’alcool( che non è un vero e proprio disinfettante) è comunque cancerogeno. Quindi a mio modestissimo avviso, tali prodotti vanno trattati come gli antibiotici: solo se strettamente necessari e se non ci sono alternative. I composti organici clorurati sono tutti cancerogeni o sospetti tali: in tanti anni che mi occupo di tossicologia ho visto un solo sospetto venire scagionato, tutti gli altri sono divenuti accertati cancerogeni dopo che abbiamo sacrificato un po’ di topolini per dimostrarlo. Prima o poi accadrà anche al solvente di lavanderia (percloro), che quei rompic.. di ambientalisti volevano sostituire con il d-limonene (innocuo). Per chi volesse eliminare il cloro (in qualunque forma presente) dall’acqua potabile c’è un piccolissimo trucco: basta aggiungere un pizzico di acido ascorbico puro (vitamina C) che trasforma il cloro in cloruro (cioè sale da cucina). Oppure si può lasciare l’acqua in una brocca larga aperta qualche ora: l’ipoclorito è in equilibrio col cloro gassoso che lentamente andrà via, ma non garantisco su polvere, insetti e quanto altro potrà cadere dentro la brocca. Inoltre il cloro, uccidendo indiscriminatamente batteri utili, ci espone al rischio di infezioni micotiche (funghi, candida albicans ecc.), più o meno come gli antibiotici. Acqua in bottiglia si o no? No, finché le bottiglie erano in PVC (anni ’80-’90), visto che il cloruro di vinile monomero è uno dei peggiori cancerogeni. Il PET è infinitamente più sicuro, salvo allergie e cattiva conservazione: quando vedo bottiglie accatastate fuori dai supermercati esposte alla luce diretta denuncio immediatamente la cosa. Ma soprattutto l’acqua in bottiglia ha limiti di inquinanti maggiori rispetto al rubinetto, ad es. 200 microgrammi di arsenico contro 50 per l’acquedotto. Questo vuol dire che alcune acque, anche famose, sarebbero fuorilegge se uscissero dai rubinetti. Ma è anche vero che i micidiali nitrati hanno un limite gigantesco: 50 mg/L contro i 10 consigliati dall’OMS, 5 per i bambini, cioè 10 volte di meno. E a Milano ci sono quartieri con 48 mg/L. Fareste bere quell’acqua ai vostri bambini? La usereste per cuocere i ceci così si concentrano i nitrati ancora di più? Il bello dell’acqua in bottiglia è che te la puoi scegliere. Io ho scelto un’acqua della Valsesia (per non citare marche), purissima, economica e completamente senza nitrati, perché viene da una zona priva di insediamenti umani, di allevamenti, di industrie, di coltivazioni. Solo boschi. La maggior parte delle acque iperpubblicizzate sono pessime, talvolta di pozzo( il primo governo Berlusconi ne ha autorizzato l’imbottigliamento) e sicuramente peggiori della maggior parte dei rubinetti. Filtri si filtri no? Assolutamente no quelli a resine scambiatrici: buone per la lavastoviglie, ma rilasciano l’ira di Dio di porcherie (ho trovato personalmente ammine) Osmosi inversa? Rischio di proliferazione batterica, non ti toglie i nitrati e costa un botto, se non te lo costruisci tu.
In risposta al messaggio di Trimegisto del 11/10/2022 alle 23:40:09Hai fatto una buona disamina, un po' tragica a dire il vero ma coerente con i fatti.
Rispolvero questa discussione per cercare di dare il mio modesto contributo. Sono chimico e non microbiologo, ma ho la figlia biologa e conosco microbiologi. Non pretendo di avere la verità rivelata, soprattutto perchéuno può anche conoscere benissimo i fenomeni, ma quantificarli alla perfezione è impossibile e quindi si finisce per fare una valutazione comunque personale. Io vi dico di NON bere l’acqua del serbatoio e neppure usarla per la pasta: l’elenco dei microrganismi termoresistenti è infinito e la bollitura non è certo sicura, altrimenti l’industria farmaceutica non si sbatterebbe con UV, cobalto 60 ecc. ecc. Sul lavarsi i denti francamente non avrei grosse remore, ma magari qualcun altro si…. Che al 99% non succederà nulla non ci piove, ma il punto è cosa c’è nel restante 1% ? In prevalenza diarrea, direi, ma nessuno può escludere problemi più gravi, specie per immunodepressi e simili. Abbiamo voglia di rischiare? Personalmente quando faccio acqua riempio qualche bottiglia alla fontanella per cucinare, da usarsi entro pochi giorni, meglio se conservata al buio, ma insomma non invecchia di certo…. Disinfettare alla perfezione un serbatoio è quasi impossibile ed anche inutile: l’impresa richiederebbe un enorme spreco di acqua e disinfettanti, peraltro tutti (moderatamente) tossici e cancerogeni, oltre che nocivi (non tanto moderatamente) per l’ambiente. Inutile perché comunque l’acqua, cloro o non cloro, contiene sempre e comunque sostanze organiche che andrebbero a proliferare anche nel suddetto serbatoio perfettamente disinfettato. Insomma non se ne esce: l’acqua stagnante è acqua stagnante e alghe e muffe ci sono sempre, fidatevi, il problema è solo quanto, non se. Ad esempio in laboratorio l’acqua ultrapura per analisi viene bidistillata (talvolta tridistillata) su permanganato ( un energico ossidante) proprio per eliminare tali sostanze organiche che potrebbero interferire con l’analisi. Il permanganato reagisce sempre. Andiamo al cloro: non è il migliore dei disinfettanti (che sarebbe l’ozono o meglio ancora gli UV) ma solo il più economico, ma a noi camperisti hanno deciso di spillarci quattrini anche quando sarebbe impossibile farlo…… Mi riferisco al fatto che la stessa molecola, ovvero ipoclorito di sodio (NaClO) la trovate nella candeggina, euclorina, amuchina e Dio sa in quanti altri prodotti (vernice antimuffa ecc. ecc.) in cui l’unica differenza è solo il costo o la concentrazione. Se qualcuno vi dice che l’amuchina costa 10 volte di più della candeggina perché è più pura, mente sapendo di mentire oppure è ignorante. L’ipoclorito viene prodotto industrialmente per elettrolisi di NaCl in acqua, cioè comune sale da cucina. Non c’è processo più pulito dell’elettrolisi: potete farvela in casa con una batteria e un anodo di grafite, se volete, o anche con la 220V (attenzione a non mandare a fuoco la casa). Quindi basta amuchina e candeggina tutta la vita, semmai. Negli acquedotti da qualche decennio usano biossido di cloro, che è migliore e puzza di meno. Infine, negli ultimi anni sono usciti vari altri prodotti a base di cloro ( anche granulari) sui quali non mi soffermo. Non è superfluo, tuttavia, dire qualcos’altro sul cloro. Cito un docente universitario di microbiologia che diceva che questo è il modo migliore per creare microrganismi resistenti al cloro. Ignoro se lo stesso possieda un camper, ma se lo possiede sono ragionevolmente certo che si limiterà a versare di tanto in tanto 1-2 L di candeggina, riempire il serbatoio, magari fare qualche km e svuotare e risciacquare subito dopo. Con la consapevolezza che a breve ricomincerà la proliferazione. Sulla resistenza dei microrganismi alle varie diavolerie nulla di nuovo: le peggiori infezioni si prendono proprio in ospedale: è la dura legge dell’evoluzione (batterica) Infine, lo accennavo prima: gli ossidanti sono cancerogeni proprio in quanto ossidanti. I disinfettanti sono quasi sempre ossidanti, la proprietà transitiva la conoscete tutti. Quelli non ossidanti ( fenolo, aldeidi..) sono anche più tossici. E l’alcool( che non è un vero e proprio disinfettante) è comunque cancerogeno. Quindi a mio modestissimo avviso, tali prodotti vanno trattati come gli antibiotici: solo se strettamente necessari e se non ci sono alternative. I composti organici clorurati sono tutti cancerogeni o sospetti tali: in tanti anni che mi occupo di tossicologia ho visto un solo sospetto venire scagionato, tutti gli altri sono divenuti accertati cancerogeni dopo che abbiamo sacrificato un po’ di topolini per dimostrarlo. Prima o poi accadrà anche al solvente di lavanderia (percloro), che quei rompic.. di ambientalisti volevano sostituire con il d-limonene (innocuo). Per chi volesse eliminare il cloro (in qualunque forma presente) dall’acqua potabile c’è un piccolissimo trucco: basta aggiungere un pizzico di acido ascorbico puro (vitamina C) che trasforma il cloro in cloruro (cioè sale da cucina). Oppure si può lasciare l’acqua in una brocca larga aperta qualche ora: l’ipoclorito è in equilibrio col cloro gassoso che lentamente andrà via, ma non garantisco su polvere, insetti e quanto altro potrà cadere dentro la brocca. Inoltre il cloro, uccidendo indiscriminatamente batteri utili, ci espone al rischio di infezioni micotiche (funghi, candida albicans ecc.), più o meno come gli antibiotici. Acqua in bottiglia si o no? No, finché le bottiglie erano in PVC (anni ’80-’90), visto che il cloruro di vinile monomero è uno dei peggiori cancerogeni. Il PET è infinitamente più sicuro, salvo allergie e cattiva conservazione: quando vedo bottiglie accatastate fuori dai supermercati esposte alla luce diretta denuncio immediatamente la cosa. Ma soprattutto l’acqua in bottiglia ha limiti di inquinanti maggiori rispetto al rubinetto, ad es. 200 microgrammi di arsenico contro 50 per l’acquedotto. Questo vuol dire che alcune acque, anche famose, sarebbero fuorilegge se uscissero dai rubinetti. Ma è anche vero che i micidiali nitrati hanno un limite gigantesco: 50 mg/L contro i 10 consigliati dall’OMS, 5 per i bambini, cioè 10 volte di meno. E a Milano ci sono quartieri con 48 mg/L. Fareste bere quell’acqua ai vostri bambini? La usereste per cuocere i ceci così si concentrano i nitrati ancora di più? Il bello dell’acqua in bottiglia è che te la puoi scegliere. Io ho scelto un’acqua della Valsesia (per non citare marche), purissima, economica e completamente senza nitrati, perché viene da una zona priva di insediamenti umani, di allevamenti, di industrie, di coltivazioni. Solo boschi. La maggior parte delle acque iperpubblicizzate sono pessime, talvolta di pozzo( il primo governo Berlusconi ne ha autorizzato l’imbottigliamento) e sicuramente peggiori della maggior parte dei rubinetti. Filtri si filtri no? Assolutamente no quelli a resine scambiatrici: buone per la lavastoviglie, ma rilasciano l’ira di Dio di porcherie (ho trovato personalmente ammine) Osmosi inversa? Rischio di proliferazione batterica, non ti toglie i nitrati e costa un botto, se non te lo costruisci tu.
Servo per Amikeco by IPA
"Viaggio per vedere non per viaggiare" In risposta al messaggio di Trimegisto del 11/10/2022 alle 23:40:09grazie per il tuo intervento
Rispolvero questa discussione per cercare di dare il mio modesto contributo. Sono chimico e non microbiologo, ma ho la figlia biologa e conosco microbiologi. Non pretendo di avere la verità rivelata, soprattutto perchéuno può anche conoscere benissimo i fenomeni, ma quantificarli alla perfezione è impossibile e quindi si finisce per fare una valutazione comunque personale. Io vi dico di NON bere l’acqua del serbatoio e neppure usarla per la pasta: l’elenco dei microrganismi termoresistenti è infinito e la bollitura non è certo sicura, altrimenti l’industria farmaceutica non si sbatterebbe con UV, cobalto 60 ecc. ecc. Sul lavarsi i denti francamente non avrei grosse remore, ma magari qualcun altro si…. Che al 99% non succederà nulla non ci piove, ma il punto è cosa c’è nel restante 1% ? In prevalenza diarrea, direi, ma nessuno può escludere problemi più gravi, specie per immunodepressi e simili. Abbiamo voglia di rischiare? Personalmente quando faccio acqua riempio qualche bottiglia alla fontanella per cucinare, da usarsi entro pochi giorni, meglio se conservata al buio, ma insomma non invecchia di certo…. Disinfettare alla perfezione un serbatoio è quasi impossibile ed anche inutile: l’impresa richiederebbe un enorme spreco di acqua e disinfettanti, peraltro tutti (moderatamente) tossici e cancerogeni, oltre che nocivi (non tanto moderatamente) per l’ambiente. Inutile perché comunque l’acqua, cloro o non cloro, contiene sempre e comunque sostanze organiche che andrebbero a proliferare anche nel suddetto serbatoio perfettamente disinfettato. Insomma non se ne esce: l’acqua stagnante è acqua stagnante e alghe e muffe ci sono sempre, fidatevi, il problema è solo quanto, non se. Ad esempio in laboratorio l’acqua ultrapura per analisi viene bidistillata (talvolta tridistillata) su permanganato ( un energico ossidante) proprio per eliminare tali sostanze organiche che potrebbero interferire con l’analisi. Il permanganato reagisce sempre. Andiamo al cloro: non è il migliore dei disinfettanti (che sarebbe l’ozono o meglio ancora gli UV) ma solo il più economico, ma a noi camperisti hanno deciso di spillarci quattrini anche quando sarebbe impossibile farlo…… Mi riferisco al fatto che la stessa molecola, ovvero ipoclorito di sodio (NaClO) la trovate nella candeggina, euclorina, amuchina e Dio sa in quanti altri prodotti (vernice antimuffa ecc. ecc.) in cui l’unica differenza è solo il costo o la concentrazione. Se qualcuno vi dice che l’amuchina costa 10 volte di più della candeggina perché è più pura, mente sapendo di mentire oppure è ignorante. L’ipoclorito viene prodotto industrialmente per elettrolisi di NaCl in acqua, cioè comune sale da cucina. Non c’è processo più pulito dell’elettrolisi: potete farvela in casa con una batteria e un anodo di grafite, se volete, o anche con la 220V (attenzione a non mandare a fuoco la casa). Quindi basta amuchina e candeggina tutta la vita, semmai. Negli acquedotti da qualche decennio usano biossido di cloro, che è migliore e puzza di meno. Infine, negli ultimi anni sono usciti vari altri prodotti a base di cloro ( anche granulari) sui quali non mi soffermo. Non è superfluo, tuttavia, dire qualcos’altro sul cloro. Cito un docente universitario di microbiologia che diceva che questo è il modo migliore per creare microrganismi resistenti al cloro. Ignoro se lo stesso possieda un camper, ma se lo possiede sono ragionevolmente certo che si limiterà a versare di tanto in tanto 1-2 L di candeggina, riempire il serbatoio, magari fare qualche km e svuotare e risciacquare subito dopo. Con la consapevolezza che a breve ricomincerà la proliferazione. Sulla resistenza dei microrganismi alle varie diavolerie nulla di nuovo: le peggiori infezioni si prendono proprio in ospedale: è la dura legge dell’evoluzione (batterica) Infine, lo accennavo prima: gli ossidanti sono cancerogeni proprio in quanto ossidanti. I disinfettanti sono quasi sempre ossidanti, la proprietà transitiva la conoscete tutti. Quelli non ossidanti ( fenolo, aldeidi..) sono anche più tossici. E l’alcool( che non è un vero e proprio disinfettante) è comunque cancerogeno. Quindi a mio modestissimo avviso, tali prodotti vanno trattati come gli antibiotici: solo se strettamente necessari e se non ci sono alternative. I composti organici clorurati sono tutti cancerogeni o sospetti tali: in tanti anni che mi occupo di tossicologia ho visto un solo sospetto venire scagionato, tutti gli altri sono divenuti accertati cancerogeni dopo che abbiamo sacrificato un po’ di topolini per dimostrarlo. Prima o poi accadrà anche al solvente di lavanderia (percloro), che quei rompic.. di ambientalisti volevano sostituire con il d-limonene (innocuo). Per chi volesse eliminare il cloro (in qualunque forma presente) dall’acqua potabile c’è un piccolissimo trucco: basta aggiungere un pizzico di acido ascorbico puro (vitamina C) che trasforma il cloro in cloruro (cioè sale da cucina). Oppure si può lasciare l’acqua in una brocca larga aperta qualche ora: l’ipoclorito è in equilibrio col cloro gassoso che lentamente andrà via, ma non garantisco su polvere, insetti e quanto altro potrà cadere dentro la brocca. Inoltre il cloro, uccidendo indiscriminatamente batteri utili, ci espone al rischio di infezioni micotiche (funghi, candida albicans ecc.), più o meno come gli antibiotici. Acqua in bottiglia si o no? No, finché le bottiglie erano in PVC (anni ’80-’90), visto che il cloruro di vinile monomero è uno dei peggiori cancerogeni. Il PET è infinitamente più sicuro, salvo allergie e cattiva conservazione: quando vedo bottiglie accatastate fuori dai supermercati esposte alla luce diretta denuncio immediatamente la cosa. Ma soprattutto l’acqua in bottiglia ha limiti di inquinanti maggiori rispetto al rubinetto, ad es. 200 microgrammi di arsenico contro 50 per l’acquedotto. Questo vuol dire che alcune acque, anche famose, sarebbero fuorilegge se uscissero dai rubinetti. Ma è anche vero che i micidiali nitrati hanno un limite gigantesco: 50 mg/L contro i 10 consigliati dall’OMS, 5 per i bambini, cioè 10 volte di meno. E a Milano ci sono quartieri con 48 mg/L. Fareste bere quell’acqua ai vostri bambini? La usereste per cuocere i ceci così si concentrano i nitrati ancora di più? Il bello dell’acqua in bottiglia è che te la puoi scegliere. Io ho scelto un’acqua della Valsesia (per non citare marche), purissima, economica e completamente senza nitrati, perché viene da una zona priva di insediamenti umani, di allevamenti, di industrie, di coltivazioni. Solo boschi. La maggior parte delle acque iperpubblicizzate sono pessime, talvolta di pozzo( il primo governo Berlusconi ne ha autorizzato l’imbottigliamento) e sicuramente peggiori della maggior parte dei rubinetti. Filtri si filtri no? Assolutamente no quelli a resine scambiatrici: buone per la lavastoviglie, ma rilasciano l’ira di Dio di porcherie (ho trovato personalmente ammine) Osmosi inversa? Rischio di proliferazione batterica, non ti toglie i nitrati e costa un botto, se non te lo costruisci tu.
In risposta al messaggio di Giovanni del 12/10/2022 alle 14:48:27E sbagli perché il buio non basta e l'acqua stantia non fa bene. Mai sentito parlare di batteri anaerobi? Poi se sei convinto per carità continua così.
Trimegisto: il tuo intervento mi trova in accordo. È quello che io faccio, cottura pasta con tanichetta a parte, lavaggio denti con acqua in bottiglia solitamente del supermercato non avendo sempre disponibile una fontanadichiarata potabile. Ho due serbatoi per le acque chiare (ed altrettanti per le grigie) dei quali il secondo (esterno) lo uso solo quando presumo che il primo non mi sia sufficiente). Chi me lo ha installato ha sbagliato colori: bianco anziché nero, scambiandolo con il secondo delle grigie. Quando, dopo più di dieci anni, mi sono accorto, ho trovato dei fanghi sul fondo; l'ho bonificato e verniciato di nero. Quest'estate non mi funzionava più l'indicatore di livello del primo serbatoio e sono andato a vedere lo stato dei sensori e con l'occasione anche lo stato del serbatoio. Sensori lucidi come nuovi, neanche un granello di melma sul fondo. Io credo che sia così perché questo serbatoio è sempre al buio e lo tengo sempre pieno, quindi senza ossigeno. Cioè ad ogni rientro lo riempio e, dopo 15 anni, quasi sedici, pur avendolo utilizzato abbastanza, è entrata molta meno acqua e, di conseguenza, molti meno fanghi da acquedotto. Giovanni
Servo per Amikeco by IPA
"Viaggio per vedere non per viaggiare" In risposta al messaggio di Trimegisto del 11/10/2022 alle 23:40:09Voglio ringraziarti per l'ottimo intervento, veramente utile
Rispolvero questa discussione per cercare di dare il mio modesto contributo. Sono chimico e non microbiologo, ma ho la figlia biologa e conosco microbiologi. Non pretendo di avere la verità rivelata, soprattutto perchéuno può anche conoscere benissimo i fenomeni, ma quantificarli alla perfezione è impossibile e quindi si finisce per fare una valutazione comunque personale. Io vi dico di NON bere l’acqua del serbatoio e neppure usarla per la pasta: l’elenco dei microrganismi termoresistenti è infinito e la bollitura non è certo sicura, altrimenti l’industria farmaceutica non si sbatterebbe con UV, cobalto 60 ecc. ecc. Sul lavarsi i denti francamente non avrei grosse remore, ma magari qualcun altro si…. Che al 99% non succederà nulla non ci piove, ma il punto è cosa c’è nel restante 1% ? In prevalenza diarrea, direi, ma nessuno può escludere problemi più gravi, specie per immunodepressi e simili. Abbiamo voglia di rischiare? Personalmente quando faccio acqua riempio qualche bottiglia alla fontanella per cucinare, da usarsi entro pochi giorni, meglio se conservata al buio, ma insomma non invecchia di certo…. Disinfettare alla perfezione un serbatoio è quasi impossibile ed anche inutile: l’impresa richiederebbe un enorme spreco di acqua e disinfettanti, peraltro tutti (moderatamente) tossici e cancerogeni, oltre che nocivi (non tanto moderatamente) per l’ambiente. Inutile perché comunque l’acqua, cloro o non cloro, contiene sempre e comunque sostanze organiche che andrebbero a proliferare anche nel suddetto serbatoio perfettamente disinfettato. Insomma non se ne esce: l’acqua stagnante è acqua stagnante e alghe e muffe ci sono sempre, fidatevi, il problema è solo quanto, non se. Ad esempio in laboratorio l’acqua ultrapura per analisi viene bidistillata (talvolta tridistillata) su permanganato ( un energico ossidante) proprio per eliminare tali sostanze organiche che potrebbero interferire con l’analisi. Il permanganato reagisce sempre. Andiamo al cloro: non è il migliore dei disinfettanti (che sarebbe l’ozono o meglio ancora gli UV) ma solo il più economico, ma a noi camperisti hanno deciso di spillarci quattrini anche quando sarebbe impossibile farlo…… Mi riferisco al fatto che la stessa molecola, ovvero ipoclorito di sodio (NaClO) la trovate nella candeggina, euclorina, amuchina e Dio sa in quanti altri prodotti (vernice antimuffa ecc. ecc.) in cui l’unica differenza è solo il costo o la concentrazione. Se qualcuno vi dice che l’amuchina costa 10 volte di più della candeggina perché è più pura, mente sapendo di mentire oppure è ignorante. L’ipoclorito viene prodotto industrialmente per elettrolisi di NaCl in acqua, cioè comune sale da cucina. Non c’è processo più pulito dell’elettrolisi: potete farvela in casa con una batteria e un anodo di grafite, se volete, o anche con la 220V (attenzione a non mandare a fuoco la casa). Quindi basta amuchina e candeggina tutta la vita, semmai. Negli acquedotti da qualche decennio usano biossido di cloro, che è migliore e puzza di meno. Infine, negli ultimi anni sono usciti vari altri prodotti a base di cloro ( anche granulari) sui quali non mi soffermo. Non è superfluo, tuttavia, dire qualcos’altro sul cloro. Cito un docente universitario di microbiologia che diceva che questo è il modo migliore per creare microrganismi resistenti al cloro. Ignoro se lo stesso possieda un camper, ma se lo possiede sono ragionevolmente certo che si limiterà a versare di tanto in tanto 1-2 L di candeggina, riempire il serbatoio, magari fare qualche km e svuotare e risciacquare subito dopo. Con la consapevolezza che a breve ricomincerà la proliferazione. Sulla resistenza dei microrganismi alle varie diavolerie nulla di nuovo: le peggiori infezioni si prendono proprio in ospedale: è la dura legge dell’evoluzione (batterica) Infine, lo accennavo prima: gli ossidanti sono cancerogeni proprio in quanto ossidanti. I disinfettanti sono quasi sempre ossidanti, la proprietà transitiva la conoscete tutti. Quelli non ossidanti ( fenolo, aldeidi..) sono anche più tossici. E l’alcool( che non è un vero e proprio disinfettante) è comunque cancerogeno. Quindi a mio modestissimo avviso, tali prodotti vanno trattati come gli antibiotici: solo se strettamente necessari e se non ci sono alternative. I composti organici clorurati sono tutti cancerogeni o sospetti tali: in tanti anni che mi occupo di tossicologia ho visto un solo sospetto venire scagionato, tutti gli altri sono divenuti accertati cancerogeni dopo che abbiamo sacrificato un po’ di topolini per dimostrarlo. Prima o poi accadrà anche al solvente di lavanderia (percloro), che quei rompic.. di ambientalisti volevano sostituire con il d-limonene (innocuo). Per chi volesse eliminare il cloro (in qualunque forma presente) dall’acqua potabile c’è un piccolissimo trucco: basta aggiungere un pizzico di acido ascorbico puro (vitamina C) che trasforma il cloro in cloruro (cioè sale da cucina). Oppure si può lasciare l’acqua in una brocca larga aperta qualche ora: l’ipoclorito è in equilibrio col cloro gassoso che lentamente andrà via, ma non garantisco su polvere, insetti e quanto altro potrà cadere dentro la brocca. Inoltre il cloro, uccidendo indiscriminatamente batteri utili, ci espone al rischio di infezioni micotiche (funghi, candida albicans ecc.), più o meno come gli antibiotici. Acqua in bottiglia si o no? No, finché le bottiglie erano in PVC (anni ’80-’90), visto che il cloruro di vinile monomero è uno dei peggiori cancerogeni. Il PET è infinitamente più sicuro, salvo allergie e cattiva conservazione: quando vedo bottiglie accatastate fuori dai supermercati esposte alla luce diretta denuncio immediatamente la cosa. Ma soprattutto l’acqua in bottiglia ha limiti di inquinanti maggiori rispetto al rubinetto, ad es. 200 microgrammi di arsenico contro 50 per l’acquedotto. Questo vuol dire che alcune acque, anche famose, sarebbero fuorilegge se uscissero dai rubinetti. Ma è anche vero che i micidiali nitrati hanno un limite gigantesco: 50 mg/L contro i 10 consigliati dall’OMS, 5 per i bambini, cioè 10 volte di meno. E a Milano ci sono quartieri con 48 mg/L. Fareste bere quell’acqua ai vostri bambini? La usereste per cuocere i ceci così si concentrano i nitrati ancora di più? Il bello dell’acqua in bottiglia è che te la puoi scegliere. Io ho scelto un’acqua della Valsesia (per non citare marche), purissima, economica e completamente senza nitrati, perché viene da una zona priva di insediamenti umani, di allevamenti, di industrie, di coltivazioni. Solo boschi. La maggior parte delle acque iperpubblicizzate sono pessime, talvolta di pozzo( il primo governo Berlusconi ne ha autorizzato l’imbottigliamento) e sicuramente peggiori della maggior parte dei rubinetti. Filtri si filtri no? Assolutamente no quelli a resine scambiatrici: buone per la lavastoviglie, ma rilasciano l’ira di Dio di porcherie (ho trovato personalmente ammine) Osmosi inversa? Rischio di proliferazione batterica, non ti toglie i nitrati e costa un botto, se non te lo costruisci tu.
In risposta al messaggio di mulasca del 30/03/2019 alle 16:09:47Ciao, personalmente penso che se il camper lo usi spesso e i serbatoi sono puliti anche se non metti nulla è lo stesso a meno che Tu non voglia bere l'acqua del serbatoio ma di solito la si usa per lavare o altro, l'unica accortezza che utilizzo tutti gli anni è, prima di vutare il serbatoio, lavarlo con un prodotto specifico ed economico come questo in modo molto semplice, verso tutto il flacone nel serbatoio riempito a metà e faccio un paio di rotonde col camper in modo da miscelare bene, apro tutti i rubinetti in modo che l'acqua trattata circoli in tutto l'impianto, poi chiudo e lascio tutto così per una settimana e alla fine svuoto. Quando vado a riprendere il camper anche dopo mesi riempio solo con acqua e non ho mai avuto problemi ne cattivi odori.
Ciao a tutti, sono un neocamperista e ho appena acquistato il camper dopo alcune esperienze di noleggio. Il venditore mi ha consigliato di aggiungere 1 goccia di amuchina ogni litro d acqua ad ogni carico per avere un'acquautilizzabile per uso alimentare (lavare verdure, usarla per cuocere la pasta etc,) ed evitare la formazione di muffa. Voi che consiglio mi potete dare? Grazie a tutti in anticipo. Carlo
In risposta al messaggio di greenpeace del 12/10/2022 alle 15:59:16Ah...Davvero..
Voglio ringraziarti per l'ottimo intervento, veramente utile