In risposta al messaggio di Szopen del 28/10/2025 alle 01:26:16Può anche essere, come può essere per la densità energetica che è aumentata introducendo maggiori forze di rigonfiamento dato che alla fine il reticolo cristallino di base non differisce sensibilmente tra le varie generazioni e quindi la dilatazione volumica è rimasta pressochè invariata.
Che la compressione a quanto pare obbligatoria richiesta per le nuove celle possa essere dovuta alla scelta di utilizzare materiali meno resistenti nel confezionamento delle celle? Questo spiegherebbe in parte il bassocosto attualmente raggiunto. Comunque in risposta ai primi utilizzi delle litio, si trattava effettivamente di celle Winston, non ricordo esattamente l'allora prezzo esagerato, ricordo però che per un impianto civile il prezzo per 6 kWp di pannelli si andava dai 12.000 si 15.000€. oggi invece per quella stessa potenza non si arriva a 1000€. Ciro.
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In risposta al messaggio di banoyo del 28/10/2025 alle 16:29:00Che uno carichi una cella/batteria da 280-300 Ah a 20-30-40 A oppure a 150 A cambia poco per il rigonfiamento della cella; ovviamente sarà maggiore con una carica a 150 A ma anche a 20-40 A ci sarà ugualmente e per me non è del tutto trascurabile (sulla LF280K si parla di circa 0,6-0,65 mm per cella).
Ciro devi vedere l'utilizzo medio di un acquirente, tu hai un utilizzo intenso delle batterie. La compressione, la posizione e la ricarica a 14,6V sono cose ben diverse. Nel mio caso ho le celle verticali, compresse in modoapprossimativo, ma carico sempre a 14,6V carico mediamente a 15/30A, raramente a 40A una batteria 300Ah...in un anno arriverò a fare 75/85 cicli massimo, se tra 800 cicli, quindi 10 anni, dovessi notare un calo di prestazioni tale da rendere necessaria la sostituzione delle celle me ne farò una ragione. Cosa diversa se dovesse succedere che dopo 3 anni mi trovassi a batteria morta. Quindi non vedo un problema legato alla tensione di carica, se dalle aziende produttrici i 14,6V vengono considerati come tranquillamente utilizzabili per 1000 o + cicli non mi preoccupo di limitarla. Mentre la posizione delle celle e la compressione sono chiaramente considerate dannose, senza però spiegare bene il perchè. Personalmente, per esperienza personale, considero più delicata la posizione delle celle, la compressione è un problema che dovrebbe riguardare soprattutto cariche/scariche con valori alti in corrente. Ma senza una vera e propria spiegazione da parte di chi le testa e le produce c'è poco da fare, dobbiamo aver pazienza, le risposte la avremo con il tempo.
In risposta al messaggio di franco49tn del 28/10/2025 alle 18:59:41300 Ah a 299,...€
Batterie litio sempre meno care 100 Ah solo 145,51 300 Ah 299,71 e altre anche a meno
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In risposta al messaggio di il tornitore del 28/10/2025 alle 23:16:12Allora la "curva di ricaica specifica per il litio" deve farla il BMS e non il (i) caricabatterie.
Che uno carichi una cella/batteria da 280-300 Ah a 20-30-40 A oppure a 150 A cambia poco per il rigonfiamento della cella; ovviamente sarà maggiore con una carica a 150 A ma anche a 20-40 A ci sarà ugualmente e per me nonè del tutto trascurabile (sulla LF280K si parla di circa 0,6-0,65 mm per cella). Quando si carica una LFP a 14,6 V inevitabilmente la cella spancia e spancerà sempre di più se la corrente di termine carica e molto bassa (esempio ho visto alcuni che caricano a tappo ovvero finchè la corrente non scende a 1 A per una 280-314 Ah); non per nulla in alcune schede tecniche si parla di termine carica a 0,05C oppure di recente come nella MB56 si parla di caricare costante a 0,5P (potenza costante) e poi stoppare quando la tensione raggiunge i 3,65 V, neanche fare la fase CV a 3,65 V e staccare a 0,05C. In questo modo di certo si sa di non sovraccaricare la cella/batteria. Non sarà mai possibile nel caso mio arrivare a quella potenza costantemente, per cui con approssimazione setterò una tensione più bassa e una corrente di stacco (dove possibile). Mettendo una tensione più bassa e/o limite sulla corrente di stacco mi permetterà di non far spanciare la cella/batteria come quando è carica al 100% o più (nel caso delle MB56 mettono un limite superiore del 113% o 709 Ah).
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In risposta al messaggio di il tornitore del 28/10/2025 alle 23:01:15Abbiamo quindi più o meno la stessa linea di pensiero, sul furgone di Rubylove, per una volta faccio un nome anche se in qualche modo infrangerà la privacy di qualcuno :-) per le loro abitudini di utilizzo e per l'intero sistema di ricarica a bordo e' stato previsto un pacco batterie da 200Ah, egli stesso ha provveduto al confezionamento ed l posizionamento del pacco batterie entrato al pelo al posto della precedente AGM, servivano celle di costruzione un po' più robusta, le Winston erano e' sono ancora relativamente costose, dopo aver visto dove sarebbe stata posizionata la batteria e preso le relative misure, suggerii a Guido 4 celle simili questa:
Può anche essere, come può essere per la densità energetica che è aumentata introducendo maggiori forze di rigonfiamento dato che alla fine il reticolo cristallino di base non differisce sensibilmente tra le varie generazionie quindi la dilatazione volumica è rimasta pressochè invariata. Un notevole calo di prezzo c'è stato quando le LFP sono sbarcate sulle auto elettriche con auto di serie di sufficiente autonomia (Tesla Model 3 SR) e contestualmente su impianto fotovoltaici residenziali con più aziende; aumento di produzione, aumento di richiesta consegue prezzi al ribasso anche grazie alla sempre maggior richiesta di litio. ... Poi sicuramente hanno iniziato a lesinare sulle connessioni interne, case... E questo ha fatto sì che la compressione, per raggiungere certe prestazioni di durata e non solo, è stata resa obbligatoria come il posizionamento per non sollecitare le connessioni (come dicevo in altri commenti, sollecitazione a taglio su quelle esili lamine) e per l'elettrolita libero. Le celle Winston se ci fai caso hanno un case, seppur di plastica, non liscio e questo conferisce maggior rigidità; poi guardando altri aspetti c'è la densità ben più bassa (sulla 700 Ah si parla di 100-110 Wh/kg contro i circa 175-180 Wh/kg delle MB56 da 628 Ah). Un'altra cosa che salta all'occhio è la coppia di serraggio sui poli (femmina e non maschio come si vede ora) di 45-50 Nm, una notevole differenza rispetto agli attuali 6-7 Nm... Quasi sicuramente internamente le celle sono più robuste e guardando da foto mi pare così; inoltre le pareti del case non sono così esigue come pensavo.
In risposta al messaggio di Emme48 del 29/10/2025 alle 08:50:52Della ricarica se ne occupano entrambi, il BMS ha 2 circuiti separati per la carica e la scarica, tensioni e correnti dai caricatori vengono instradate solo sul circuito di carica, i 2 circuiti la cofano separatamente.
Allora la curva di ricaica specifica per il litio deve farla il BMS e non il (i) caricabatterie. Se quando ricarico la batteria ho le luci accese in dinette, il caricabatterie non potrà mai leggere 0,05C di corrente assorbitadalla litio perchè viene aggiunta la corrente consumata dalle utenze e la batteria verrà vista sempre in ricarica. Per ora conosco un solo caricabatterie al mondo che esegue in modo rigoroso una ricarica IUoU, l'Energy Power Evolution che quando si attiva sposta il carico della cella sulla BM lasciando la BS scollegatada tutto quanto. Mi viene in mente solo un caricabatterie che misura la corrente con uno shunt amperometrico sul polo positivo della litio, all'uscita del quale si diramano utenze e ricariche, mi risulta che non esiste. Ed ecco ora la domanda difficile: Come si ricarica in modo corretto una litio mentre sta alimentando delle utenze che consumano 5 Ampere? Quali settaggi del caricabatterie e del BMS si devono fare?
In risposta al messaggio di Szopen del 29/10/2025 alle 09:48:04La domanda è semplice, se il caricabatterie invia 10 Ampere non saprà mai quanta finisce in ricarica e quanta accende le luci.
Della ricarica se ne occupano entrambi, il BMS ha 2 circuiti separati per la carica e la scarica, tensioni e correnti dai caricatori vengono instradate solo sul circuito di carica, i 2 circuiti la cofano separatamente. Daquanto affermi sembra tu conosca solo il caricabatterie che hai, per quanto mi riguarda, con l'Orion XS sia la corrente in entrata che quella in uscita vengono rilevate, presumo quindi che ciò avvenga per mezzo di 2 amperometri interni allo stesso o forse non ho capito bene la domanda. I settaggi da fare sul caricabatterie sono quelli che prevedono inutili e pericolose sovratensioni per le celle mentre per quelli nel BMS, abbiamo sia quelli per protezione dalle alte tensioni e correnti ma anche quelli per le basse tensioni, ci sono poi i parametri di lavoro intermedi i quali permettono il distacco della carica o della scarica senza però causare il distacco completo del BMS. Un caricatore non dovrebbe superare i 13,80V i quali costituiscono un valore di circa 3,45V per cella, questa tensione da un'indicazione abbastanza chiara sul raggiungimento dello stato di ricarica di poco oltre il 90% a questo punto e bene che tutti i caricatori previsti nell'impianto smettano di caricare. Non serve tenere le celle in un'ulteriore fase di assorbimento poiché il target e' stato raggiunto, cosi come non serve uno stato di mantenimento per cui sarebbe opportuno che la fase di ricarica ripartisse al raggiungimento della tensione di circa 13,00V circa 3,275V per cella, un bilanciatore attivo in fase di scarica aiuta molto a far sì che questa tensione venga raggiunta più o meno contemporaneamente da tutte le celle, i valori sopra sono quelli che potremmo impostare tra i parametri di esercizio del BMS. Ciro.
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In risposta al messaggio di Emme48 del 29/10/2025 alle 11:22:11Sulle mie due Litio ha si DUE Voltmetri
La domanda è semplice, se il caricabatterie invia 10 Ampere non saprà mai quanta finisce in ricarica e quanta accende le luci. L'unico modo è quello di mettere uno shunt col positivo della batteria da un lato e dall'altrola giunzione tra caricabatteria e utenze. Il caricabatterie NON dovrà valutare la corrente che eroga, che in parte alimenta le luci, dovrà invece prendere in considerazione quella rilevata dallo shunt per stabilire quel famoso 0,05C. Il punto di mix tra ricarica, carico e batterie (vedi legge di Kirchhoff) deve essere a valle dello shunt. Anche la misura della tensione della litio andrebbe eseguita con due piccoli fili sonda sui poli che non risentono delle cadute di tensione. L'Orion XS ha un solo amperometro interno (2 morsetti soltanto oltre la massa) che misura la corrente trasferita da BM/alternatore verso la BS, parte della quale va alle luci, quindi ricarica più luci. Implementando uno shunt esterno sul negativo BS misuriamo la corrente di ricarica meno quella delle luci (somma algebrica). Victron sa quanta corrente entra nella litio perchè conosce sia A+B che A-B (sistema a due equazioni e due incognite), solo in quel modo puoi impostare quello 0,05C indipendentemente dal carico acceso durante la ricarica, ma... ... ma se la corrente massima fornita dal sistema di ricarica lambisce quella consumata dal carico, la ricarica corretta non avverrà.
In risposta al messaggio di franco49tn del 29/10/2025 alle 11:30:19Il problema è far misurare al caricabatterie la sola corrente di ricarica se la ricarica strssa avviene con le luci accese, la tensione è facile.
Sulle mie due Litio ha si DUE Voltmetri collegati alle stasse con cavo dedicato che attivo solo quando devo controllare lo stato delle stesse.
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In risposta al messaggio di Emme48 del 29/10/2025 alle 11:22:11Se il caricabatterie invia 10A la batteria a mezzo del circuito di carica del BMS riceve 10A.
La domanda è semplice, se il caricabatterie invia 10 Ampere non saprà mai quanta finisce in ricarica e quanta accende le luci. L'unico modo è quello di mettere uno shunt col positivo della batteria da un lato e dall'altrola giunzione tra caricabatteria e utenze. Il caricabatterie NON dovrà valutare la corrente che eroga, che in parte alimenta le luci, dovrà invece prendere in considerazione quella rilevata dallo shunt per stabilire quel famoso 0,05C. Il punto di mix tra ricarica, carico e batterie (vedi legge di Kirchhoff) deve essere a valle dello shunt. Anche la misura della tensione della litio andrebbe eseguita con due piccoli fili sonda sui poli che non risentono delle cadute di tensione. L'Orion XS ha un solo amperometro interno (2 morsetti soltanto oltre la massa) che misura la corrente trasferita da BM/alternatore verso la BS, parte della quale va alle luci, quindi ricarica più luci. Implementando uno shunt esterno sul negativo BS misuriamo la corrente di ricarica meno quella delle luci (somma algebrica). Victron sa quanta corrente entra nella litio perchè conosce sia A+B che A-B (sistema a due equazioni e due incognite), solo in quel modo puoi impostare quello 0,05C indipendentemente dal carico acceso durante la ricarica, ma... ... ma se la corrente massima fornita dal sistema di ricarica lambisce quella consumata dal carico, la ricarica corretta non avverrà.
In risposta al messaggio di Szopen del 29/10/2025 alle 12:46:55Se il caricabatterie invia 10 Ampere è possibile che 3A vadano alla batteria e 7A alle luci accese, in quel caso con una 100Ah gli 0,05C non verranno mai raggiunti perchè quando la batteria sarà supercarica assorbirà zero ma il caricabatterie erogherà 7 Ampere (le luci) convinto che la litio stia ancora assorbendo 0,07C.
Se il caricabatterie invia 10A la batteria a mezzo del circuito di carica del BMS riceve 10A. Se dal circuito di scarica vengono prelevati 9-10A è ovvio che la ricarica non avviene. Ci dev’essere sempre una corrente maggiore in entrata, se questa permarrà in uno stato di continuità porterà la batteria al previsto 0,05C Ciro.
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In risposta al messaggio di Emme48 del 26/10/2025 alle 08:52:42ma se le celle sdraiate e/o non compresse andassero in corto dopo qualche anno...
Un camperista non vedrà mai la fine di una litio che dura 10.000 cicli, ma se le celle sdraiate e/o non compresse andassero in corto dopo qualche anno, la fine della litio la vedrebbe eccome, affermare che sdraiare una litioriduce da 10.000 a 8.000 cicli, cioè da 100 a 80 anni, è pura invenzione, quando non si hanno notizie certe sull'uso difforme delle cose, è buona norma la prudenza ed evitare di fare usi non consentiti. Aprire una litio prima di aprire il portafoglio, serve a vedere com'è fatta dentro, BMS, barre di collegamento, ma anche orientamento, compressione e non meno importante la possibilità di inquadrare il QRCode di ciascuna cella. Questa indagine può far capire meglio il rapporto prezzo/prestazioni tra batterie Top di Gamma e le altre, ma non c'è una regola precisa, prima di spendere conviene fare molte valutazioni. Chi produce vuole sempre realizzare guadagni, strizzando l'occhio all'obsolescenza programmata... una batteria per camper che dura davvero 10.000 cicli fa danni, bisogna fare qualcosa... Troppe litio vengono comprate basandosi solo sul blasone, oppure su 25 foto quasi uguali della batteria abbinate a 25 foto di paesaggi e veicoli con l'immancabile tabella comparativa dove le AGM durano solo 3 anni. Una scelta consapevole si può fare verificando molte cose, nelle AGM capisco la scatola sigilata, ma in una litio no, voglio sapere molte cose, voglio aprirla o almeno vedere immagini ufficiali del produttore che mosrano com'è fatta, e vorrei poter sostituire il BMS quando tra 5 anni si guasterà, come da progetto...
In risposta al messaggio di Emme48 del 29/10/2025 alle 13:04:15I tuoi calcoli sono anche corretti ma stai presumendo un caricabatterie che al massimo puoi dare una corrente di 0,1C ad una batteria litio, se invece venisse utilizzato un caricabatterie capace di raggiungere almeno lo 0,5C il problema non si pone, poi al limite il caricabatterie lo si potrebbe impostare anche ad una carica 0,3C ad esempio, questo però ammesso che il caricabatterie in questione lo permetta, alla fine anche gli 0,05C verrebbero rispettati.
Se il caricabatterie invia 10 Ampere è possibile che 3A vadano alla batteria e 7A alle luci accese, in quel caso con una 100Ah gli 0,05C non verranno mai raggiunti perchè quando la batteria sarà supercarica assorbirà zero ma il caricabatterie erogherà 7 Ampere (le luci) convinto che la litio stia ancora assorbendo 0,07C.
In risposta al messaggio di Szopen del 29/10/2025 alle 15:12:21Si considera sempre lo scenario meno favorevoe, il caricabatterie potrebbe essere un MPPT.
I tuoi calcoli sono anche corretti ma stai presumendo un caricabatterie che al massimo puoi dare una corrente di 0,1C ad una batteria litio, se invece venisse utilizzato un caricabatterie capace di raggiungere almeno lo 0,5Cil problema non si pone, poi al limite il caricabatterie lo si potrebbe impostare anche ad una carica 0,3C ad esempio, questo però ammesso che il caricabatterie in questione lo permetta, alla fine anche gli 0,05C verrebbero rispettati. Ciro.
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In risposta al messaggio di Emme48 del 29/10/2025 alle 15:58:05Per me lo scenario meno favorevole può essere un'assenza quasi totale di qualsiasi fonte di energia, uno MPPT da 10A che costituisce il solo sistema di ricarica è a mio avviso un impianto elaborato sulla base di un progetto sbagliato.
Si considera sempre lo scenario meno favorevoe, il caricabatterie potrebbe essere un MPPT.
https://www.energeticambiente.i...
In risposta al messaggio di The Illusionist del 29/10/2025 alle 17:05:32Bugiardo? È perché mai?
Aprile del 2006 visto che il post di prima era solo di 8 anni fà. Per chi ha voglia di leggere. Evidenzio dalla discussione: ...ma suggerisco le nuove 150Ah LFP che tengono il fuoco.... Siamo nel 2006, secondo voi,in 20 anni, anzi 19, sono migliorate o peggiorate come assemblaggio, produzione, automazione e controllo qualità? Le celle Kokam, per esempio, 3,7V 100Ah costavano nel 2007/08 300 euro scarsi ad elemento, quindi per 4 si ottengono 1200 euro per 14,8V 100Ah... come una Tempra di oggi. Hi Hi che furto. Scusate le continue intromissioni ma quando mi si vuol far passare per bugiardo ed inventore o genietto non mi stà bene.
In risposta al messaggio di Emme48 del 29/10/2025 alle 08:50:52Viste le capacità delle LFP di cui si sta parlando risulta difficile avere esempio almeno 15 A costanti (per una 300 Ah) al netto delle utenze in fase di ricarica.
Allora la curva di ricaica specifica per il litio deve farla il BMS e non il (i) caricabatterie. Se quando ricarico la batteria ho le luci accese in dinette, il caricabatterie non potrà mai leggere 0,05C di corrente assorbitadalla litio perchè viene aggiunta la corrente consumata dalle utenze e la batteria verrà vista sempre in ricarica. Per ora conosco un solo caricabatterie al mondo che esegue in modo rigoroso una ricarica IUoU, l'Energy Power Evolution che quando si attiva sposta il carico della cella sulla BM lasciando la BS scollegatada tutto quanto. Mi viene in mente solo un caricabatterie che misura la corrente con uno shunt amperometrico sul polo positivo della litio, all'uscita del quale si diramano utenze e ricariche, mi risulta che non esiste. Ed ecco ora la domanda difficile: Come si ricarica in modo corretto una litio mentre sta alimentando delle utenze che consumano 5 Ampere? Quali settaggi del caricabatterie e del BMS si devono fare?
In risposta al messaggio di The Illusionist del 29/10/2025 alle 17:05:32Le celle kokam sono a 3,7 V quindi non LFP, ma NCA o NCM o LCO... Stai facendo confusione.
Aprile del 2006 visto che il post di prima era solo di 8 anni fà. Per chi ha voglia di leggere. Evidenzio dalla discussione: ...ma suggerisco le nuove 150Ah LFP che tengono il fuoco.... Siamo nel 2006, secondo voi,in 20 anni, anzi 19, sono migliorate o peggiorate come assemblaggio, produzione, automazione e controllo qualità? Le celle Kokam, per esempio, 3,7V 100Ah costavano nel 2007/08 300 euro scarsi ad elemento, quindi per 4 si ottengono 1200 euro per 14,8V 100Ah... come una Tempra di oggi. Hi Hi che furto. Scusate le continue intromissioni ma quando mi si vuol far passare per bugiardo ed inventore o genietto non mi stà bene.
In risposta al messaggio di The Illusionist del 29/10/2025 alle 13:29:29Quelle immagini sono valide solo per le Winston e LFP con quella costruzione interna...
ma se le celle sdraiate e/o non compresse andassero in corto dopo qualche anno... Poi sono io che invento, ma, se... Nel 2005/2006 c' erano già aziende che producevano pacchi batteria al litio. Kokam o Altairnano... oaltre. La stessa Winston diceva che si possono mettere sdraiate, non di pancia ovviamente, ma di lato. Copio incollo discussione del 2018 di altro forum visto che io sono nessuno. 01-02-2018, 23:01 navigando in rete mi sono imbattuto sul posizionamento del litio lo condivido sperando che sia utile a qualcuno C'è stato un lungo dibattito sul fatto che sia sbagliato mettere le cellule TS LFP ai loro lati. Ne abbiamo parlato a diverse persone, incluso Thundersky. La risposta è sia sì che no. O per dirla in un altro modo: dipende da che parte. Riepilogo: in piedi - buono. In piedi sul bordo stretto - buono. Mentire piatto - non va bene. Spiegazione: Sì, come molti di noi hanno ipotizzato, ha a che fare con il livello dell'elettrolito, tuttavia, non ha a che fare con la valvola di sicurezza. C'è solo una piccola quantità di elettrolita in ogni cella. Le piastre stoppino l'elettrolito in modo che abbiano bisogno di avere i loro piedi nell'acqua per così dire. Immagina che le piastre abbiano una copertura di spugna (non sono un ingegnere della batteria e non conosco i dettagli esatti della costruzione!). Quando si siedono nell'elettrolita, possono assorbire di più. Se non hanno il contatto con il pool di elettroliti si asciugheranno e diventeranno inefficaci. Quindi, quando la cellula è piatta, le piastre superiori possono soffrire di fame elettrolitica. In posizione eretta o sul bordo stretto, la valvola di scarico può funzionare senza scaricare l'elettrolita. Notare che la valvola di soffiaggio funziona ancora con la cella sul lato, ma si sfogerà un po 'dell'elettrolito mentre lo fa. Tuttavia, quando la valvola di espulsione si apre, la tua cella è troppo lontana per essere ripristinata (indipendentemente dal fatto che l'elettrolita rimanga nella cella o meno). Questa valvola è l'ultima misura di sicurezza del supporto, non un mezzo per il normale funzionamento. Anche giacendo in piano, la valvola ha raggiunto il suo scopo principale, prevenendo un pericoloso accumulo di pressione. Lo ha fatto solo in modo più incisivo rispetto a quando la cella si trova negli altri due orientamenti. Speriamo che queste tre immagini semplificate lo dimostrino: Spero che queste informazioni siano utili e contribuiscano a migliorare la comprensione della comunità della cella TS LFP e del suo utilizzo. Aggiungo io che è dal 2006 che si sperimentano sulle automobili, le prime Panda e 600 elettriche trasformate da piombo a Litio. Quindi anche il discorso sollecitazioni cade. ma se le celle sdraiate e/o non compresse andassero in corto dopo qualche anno... Fantasia tua. ...e vorrei poter sostituire il BMS quando tra 5 anni si guasterà, come da progetto... Questa non merita neanche un commento tanto è fantasiosa.