In risposta al messaggio di Paolobitta51 del 16/01/2019 alle 19:02:02Parlo senza cognizione di causa, quindi scusatemi se dico qualche idiozia.
Un'auto elettrica e un'auto diesel a pari prestazioni hanno un impatto ambientale praticamente simile per quanto riguarda l'inquinamento legato alla costruzione del veicolo , alla fonte di energia e al suo smaltimento . Inpratica una diesel euro 6 inquina di più di una elettrica solo in Francia (centrali nucleari) e in un'altro paio di stati. In nazioni come la Polonia dove il 60% dell'energia elettrica è prodotta con il carbone , le diesel euro 6 inquinano il 30% in meno di un'elettrica. Nlelle altre nazioni la differenza è più bassa ma sempre a favore del diesel ! Inquinamento non vuol dire solo PM10 , PM5 e ancora più piccole ma anche CO2 e smaltimento del mezzo a fine vita.
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In risposta al messaggio di Paolobitta51 del 16/01/2019 alle 19:02:02Un diesel Euro 6 non inquina meno... nessun diesel (nell'utilizzo reale) rientra nei valori dettati dalla normativa, non per niente hanno messo tolleranze del 110% e alcuni non rientrano lo stesso; il nuovo ciclo di omologazione si avvicina alla realtà, ma è comunque lontano da essa.
Un'auto elettrica e un'auto diesel a pari prestazioni hanno un impatto ambientale praticamente simile per quanto riguarda l'inquinamento legato alla costruzione del veicolo , alla fonte di energia e al suo smaltimento . Inpratica una diesel euro 6 inquina di più di una elettrica solo in Francia (centrali nucleari) e in un'altro paio di stati. In nazioni come la Polonia dove il 60% dell'energia elettrica è prodotta con il carbone , le diesel euro 6 inquinano il 30% in meno di un'elettrica. Nlelle altre nazioni la differenza è più bassa ma sempre a favore del diesel ! Inquinamento non vuol dire solo PM10 , PM5 e ancora più piccole ma anche CO2 e smaltimento del mezzo a fine vita.
In risposta al messaggio di alexbio del 16/01/2019 alle 19:41:10Non ho mai detto che si azzerano le emissioni... questo è fisicamente impossibile.
Non penso sia proprio così: a parte il motore quindi giustamente niente oli e filtri alcuni accessori indispensabili continueranno ad essere montati anche se in forme diverse: filtri antipolline, sistemi di condizionamento,riscaldamento interno che sarà assai più complesso (webasto?) freni con relative pastiglie, cambi, sistemi ABS, servofreni, servosterzi. Insomma non c'è dubbio che ci sarà un miglioramento, ma non un azzeramento, anzi probabilmente uno spostamento verso nuovi prodotti.
In risposta al messaggio di IZ4DJI del 16/01/2019 alle 19:48:18Lo studio , anzi due , si riferiscono alla situazione attuale. Produrre energia elettrica con idrocarburi , trasportarla come corrente alternata, trasformarla in corrente continua per la ricarica delle batterie , e ritrasformarla in alternata perchè i motori sono più efficienti ... qualche perdita ci sarà. Poi bisogna stabilire se l'energia nucleare è un'energia pulita .... e se la Polonia , la Cina , la Russia producono energia elettrica in forma "sostenibile"?
Parlo senza cognizione di causa, quindi scusatemi se dico qualche idiozia. Penso che forse una differenza poss essere che catturare glli inquinanti da un motore messo su un auto, con spazi e pesi limitati, possa essere menoefficace che catturare gli inquinanti dai siti di produzione di energia elettrica, dove si possono mettere filtr grandi come un palazzo. Puo avere qualche fondamento questo o no?
In risposta al messaggio di il tornitore del 16/01/2019 alle 20:19:41Norvegia .... abitanti poco più di 5 milioni
Un diesel Euro 6 non inquina meno... nessun diesel (nell'utilizzo reale) rientra nei valori dettati dalla normativa, non per niente hanno messo tolleranze del 110% e alcuni non rientrano lo stesso; il nuovo ciclo di omologazionesi avvicina alla realtà, ma è comunque lontano da essa. Per far capire meglio facciamo un'ipotesi: se un diesel Euro 4 fa i 20km/l e uno Euro 6 fa sempre i 20km/l... quale inquina di più? Tutti e due inquinano uguale... questo per la legge della conservazione della massa. Comunque qualche appunto va fatto... Se il diesel Euro 6 ha l'SCR emette meno NOx ma se non ce l'ha siamo alla pari circa. I dispositivi tipo FAP, SCR, doppia EGR, EGR cooler non fanno diminuire i consumi... anzi li fanno aumentare poichè riducono l'efficienza del motore. Il FAP non converte la materia come l'SCR, ma la trasforma... nel suo caso trasforma il PM10 in PM più fini. Ogni nazione è un discorso a parte... da quella green (Norvegia) che infatti è la nazione più avanti su questo fronte a quella black come la Polonia; non è possibile fare una generalizzazione. Devi mettere anche in conto che i ricambi... le probabilità di guasto di un'elettrica sono più basse e non di poco rispetto ad un'auto diesel. Per gli inquinanti bisogna tener conto anche degli NOx, HC, CO e mettiamoci anche SOx... tutti questi inquinanti non vengono prodotti da un'auto elettrica durante il suo funzionamento, cosa che invece producono le auto tradizionali mentre vanno. Vorrei far notare anche che per estrarre, raffinare il petrolio e poi trasportare i carburanti si inquina e non poco direi; per trasportare l'energia si inquina meno... per quanto riguarda la produzione ogni stato fa caso a parte.
In risposta al messaggio di il tornitore del 16/01/2019 alle 20:27:48Riguardo ai freni dipende dallo stile di guida.
Non ho mai detto che si azzerano le emissioni... questo è fisicamente impossibile. Indubbiamente servono tutti i dispositivi che hai elencato... ma qualunque auto (anche se usasse l'idrogeno) necessita di quei dispositivi,quindi lo possiamo vedere come un inquinamento comune a tutte le auto. Unico appunto riguarda i freni... su un'auto normale circa ogni 60.000km si cambiano le pastiglie, io che ho un'ibrida (neanche una full electric) dopo 225.000km ho su i freni di primo impianto con 6mm su 10.3mm di ferodo residuo... direi che ho inquinato meno. Questo mi è permesso perchè l'auto in fase di frenata rigenerativa recupera circa 43kW e non solo qualche kW o 12kW come dichiarano alcune case tedesche. Altra cosa il condizionatore è elettrico (miglior efficienza), servosterzo elettrico... son tutte migliorie che aumentano l'efficienza del mezzo. Edit: le auto elettriche (vedi Tesla) utilizzano un sistema di riscaldamento elettrico... non ha alcun senso utilizzare il webasto su un'auto elettrica quando hai una batteria di discreta capacità (ovvio che l'autonomia cala); il metodo migliore e più efficiente è riscaldare con l'elettricità... oltretutto fin da subito l'aria esce calda poichè non bisogna aspettare che il motore vada in temperatura.
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In risposta al messaggio di IZ4DJI del 16/01/2019 alle 09:21:32
Basta attraversare la Germania e guardarsi attorno, quasi ogni casa e sicuramente tutte le fattorie hanno il tetto coperto da pannelli. Probabilmente la lo stato è lungimirante e da forti incentivi per investire su questi impianti. Da noi non so neppure se ci sono piu gli incentivi e comunque come erano poco attrattivi.
In risposta al messaggio di alexf del 16/01/2019 alle 22:24:16Premetto che non me ne intento, ma l'Enea dice che gli incentivi italiani sono in linea con quelli degli altri paesi europei
Nel mio tetto ci sono pannelli fotovoltaici per 3 kw. e funzionano da settembre del 2012. Dell'energia che produco ne utilizzo 1/3 ed il rimanente lo vendo all'ENEL ma non guadagno neppure i soldi per lavare annualmentei pannelli perchè rendano il massimo. Fortunatamente li ho montati in un periodo di incentivazione e in 9/10 anni dovrei rientrare della spesa. Comunque e da quanto mi è stato detto, non verificato ed ampiamente confutabile so che l'Italia ha aderito ad un impegno Europeo di produrre entro un periodo temporale un tot produzione di energia da fonti fotovoltaiche. Come al solito il nostro paese è arrivato in ritardo e, all'avvicinarsi di questa scadenza, ha stilato un programma di forte incentivazione. Ha suddiviso tramite il GSE dei piani di incentivazione, ricordo 5, a scalare e questo al raggiungimento della somma stanziata per ognuno. Il primo piano ha portato grandi ricchezze a chi ha capito subito l'affare e tra questi molte società tedesche che hanno comperato campagne coprendole di pannelli. Via via l'importo di incentivazione per watt prodotto è diminuito e di piano in piano si è arrivati a zero. Nel frattempo però il costo degli impianti fotovoltaici è diminuito di quasi 2/3. Ora lo stato prevedere un forte sgravio fiscale per ogni installazione ma non più incentivi in quanto il risultato concordato con l'Europa è stato raggiunto e questo oramai da anni. Da parte mia, dal momento che ho incaricato l'azienda della fornitura al momento dell'avvio dell'impianto, sono passati più di 9 mesi e questo solo per questioni burocratiche. Nel frattempo ho perso due piani di incentivazione e solo per alcuni secondi (ma proprio alcuni secondi) sono rientrato nel penultimo. Questo per dire che chi ha montato anni fa i pannelli fotovoltaici ha guadagnato molto più che in Germania ma solo per una classica e tradizionale colpa tutta italiana.
http://www.enea.it/it/seguici/l...
In risposta al messaggio di alexf del 16/01/2019 alle 22:24:16molto interessante
Nel mio tetto ci sono pannelli fotovoltaici per 3 kw. e funzionano da settembre del 2012. Dell'energia che produco ne utilizzo 1/3 ed il rimanente lo vendo all'ENEL ma non guadagno neppure i soldi per lavare annualmentei pannelli perchè rendano il massimo. Fortunatamente li ho montati in un periodo di incentivazione e in 9/10 anni dovrei rientrare della spesa. Comunque e da quanto mi è stato detto, non verificato ed ampiamente confutabile so che l'Italia ha aderito ad un impegno Europeo di produrre entro un periodo temporale un tot produzione di energia da fonti fotovoltaiche. Come al solito il nostro paese è arrivato in ritardo e, all'avvicinarsi di questa scadenza, ha stilato un programma di forte incentivazione. Ha suddiviso tramite il GSE dei piani di incentivazione, ricordo 5, a scalare e questo al raggiungimento della somma stanziata per ognuno. Il primo piano ha portato grandi ricchezze a chi ha capito subito l'affare e tra questi molte società tedesche che hanno comperato campagne coprendole di pannelli. Via via l'importo di incentivazione per watt prodotto è diminuito e di piano in piano si è arrivati a zero. Nel frattempo però il costo degli impianti fotovoltaici è diminuito di quasi 2/3. Ora lo stato prevedere un forte sgravio fiscale per ogni installazione ma non più incentivi in quanto il risultato concordato con l'Europa è stato raggiunto e questo oramai da anni. Da parte mia, dal momento che ho incaricato l'azienda della fornitura al momento dell'avvio dell'impianto, sono passati più di 9 mesi e questo solo per questioni burocratiche. Nel frattempo ho perso due piani di incentivazione e solo per alcuni secondi (ma proprio alcuni secondi) sono rientrato nel penultimo. Questo per dire che chi ha montato anni fa i pannelli fotovoltaici ha guadagnato molto più che in Germania ma solo per una classica e tradizionale colpa tutta italiana.
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In risposta al messaggio di Paolobitta51 del 16/01/2019 alle 20:42:31In Norvegia ci si scalda con l'energia elettrica (dal 2020 verrà proibito, in Norvegia, di usare petrolio e gas per il riscaldamento domestico), i piani cottura sono ad induzione, diffusione dei veicoli elettrici o ibridi plug-in più alta.
Norvegia .... abitanti poco più di 5 milioni Lombardia .... abitanti circa 10 milioni Polonia .... abitanti 38 milioni I conti si fanno alla fine. Sicuramente il Vaticano inquina meno di tutti ! Ma la corrente elettrica con cosa viene prodotta ?
In risposta al messaggio di chorus del 16/01/2019 alle 23:01:22
Premetto che non me ne intento, ma l'Enea dice che gli incentivi italiani sono in linea con quelli degli altri paesi europei copio/incollo Da segnalare che nello stesso anno, il livello degli incentivi italiani al fotovoltaicosi trova nella media in termini assoluti (367,2 euro contro una media di 368 dei 13 paesi che hanno comunicato il dato), ben al di sotto di Francia (519,8) e Germania (401,55). Nel contempo l'incentivo 2011 italiano risulta superiore a quello degli altri Paesi con tassi di insolazione paragonabili (Portogallo 342,6, Spagna 356,76 e Slovenia 343,07).
leggi questa pagina
dove spiega bene il concetto relativo all'incentivazione del fotovoltaico.In risposta al messaggio di il tornitore del 16/01/2019 alle 23:21:02In Norvegia ci sono pannelli elettrici persino nelle cabine alla fermata dell autobus.
In Norvegia ci si scalda con l'energia elettrica (dal 2020 verrà proibito, in Norvegia, di usare petrolio e gas per il riscaldamento domestico), i piani cottura sono ad induzione, diffusione dei veicoli elettrici o ibridiplug-in più alta. Anche se in Norvegia sono 5,3 milioni contro i 62,1 milioni per l'Italia... il dispendio energetico pro capite è molto alto: nel 2017 25.000kWh contro i circa 4.700kWh per l'Italia. Consumo energetico nel 2018: Norvegia 133TWh vs Italia 296TWh (la Polonia 141TWh con popolazione di 38,5 milioni). La Norvegia ha lo stesso consumo annuo dell'Ucraina con 44 milioni di abitanti. Energia importata nel 2018: Norvegia 5,7TWh vs Italia 43,2TWh; Energia esportata nel 2018: Norvegia 15,5TWh vs Italia 6,1TWh. Da quello che so, in Norvegia, almeno il 90% (alcune fonti, Innovation Norway, dicono che già nel 2017 era il 97%) dell'elettricità prodotta viene da fonti rinnovabili (principalmente da idroelettrico e poi eolico).
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In risposta al messaggio di IZ4DJI del 16/01/2019 alle 21:20:10Indubbiamente che il consumo dei freni dipende dallo stile di guida e anche dal tipo di percorso che uno fa.
Riguardo ai freni dipende dallo stile di guida. Mercedes 240GD tenuta 12 anni fatti 250mila km mai sostituitole pastiglie Camper su Ducato del 2007, tenuto 85mila km, sostituite le pastiglie a 70mila ma ancora con quasi tuttolo spessore ma cotte Suzuki Jimny, quasi 100mila km e 9 anni, ancora pastiglie originali. Ho l abitudine di scalare e usare il pedale del freno poco e solo se indispensabile. Un amico che ha preso una Suzuki ignis 4x4 ibrida mi diceva che ha un enorme freno motore, probabilmente perchè è ibrida. Energia a parte, un sistema del genere che aumentasse il freno motore in discesa in un camper limitando l uso dei freni sarebbe una vera manna.
In risposta al messaggio di il tornitore del 16/01/2019 alle 23:34:52Sicuramente, penso che si useranno solo se ti trovi un ostacolo improvviso.
Indubbiamente che il consumo dei freni dipende dallo stile di guida e anche dal tipo di percorso che uno fa. Ti posso assicurare che il (gran) freno motore dell'ignis non è dovuto dal piccolissimo motore elettrico di 3CV(2,2kW... potenza del motore elettrico del mio compressore) che in fase di recupero può massimo recuperare quei 2,2kW... in parte è dovuto anche a quello ma non in modo così evidente. Nel frangente di decelerazione vi è il freno motore più il piccolo recupero del motorino elettrico. Immagina cosa potrebbe dire il tuo amico se provasse la mia prius del 2006 con due motogeneratori elettrici con potenza totale di 67CV (50kW) quando in fase di frenata rigenerativa (notare che ho scritto frenata rigenerativa e non semplicemente fase di decelerazione usando solo il freno motore... che poi nella prius appena si toglie il piede dall'acceleratore viene spento) recupera ben 43kW (150A a 285V, valori letti tramite OBDII)... Direi una bella differenza; è per questo che dico che su un'auto ibrida, ancor di più su una elettrica, i freni si usurano meno.
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In risposta al messaggio di IZ4DJI del 16/01/2019 alle 23:41:14Esatto, il freno motore generato dal motore elettrico della Tesla è veramente notevole, basta vedere quanti kW sviluppa il motore... tanti ne può sviluppare per la trazione tanti ne può recuperare (teoricamente) in fase di decelerazione (o comunque circa gli stessi... poi dipende dal software di gestione).
Sicuramente, penso che si useranno solo se ti trovi un ostacolo improvviso. Leggevo, se ho capito bene, che la Tesla si guida anche con il solo acceleratore, perchè quando allaggerisci la pressione sull acceleratore nonsolo decelera, ma proprio frena con il motore elettrico, e anche in maniera sostanziosa a seconda di quanto rilasci l acceleratore e quindi il pedale del freno si usa solo per la fermata di emergenza e per l arresto del veicolo...se ho capito bene.
In risposta al messaggio di alexf del 16/01/2019 alle 22:24:16Ho pannelli fotovoltaici dal dicembre 2007 (Kw 2.85).A quei tempi il costo è stato altissimo, per cui il rientro dalla spesa iniziale ancora non è avvenuto (la previsione a quei tempi e per quei costi era di almeno 14 anni) .... bisognava anche presentare il progetto in comune e attendere l'approvazione. Se non altro spendendo in media 8-9 € di corrente al mese , fra quanto pago in bolletta e quanto mi rimborsa Enel , un certo beneficio c'è stato. In pratica sono quasi autosufficiente e tra quanto prodotto e quello consumato sono in negativo di 200 KWh all'anno.
Nel mio tetto ci sono pannelli fotovoltaici per 3 kw. e funzionano da settembre del 2012. Dell'energia che produco ne utilizzo 1/3 ed il rimanente lo vendo all'ENEL ma non guadagno neppure i soldi per lavare annualmentei pannelli perchè rendano il massimo. Fortunatamente li ho montati in un periodo di incentivazione e in 9/10 anni dovrei rientrare della spesa. Comunque e da quanto mi è stato detto, non verificato ed ampiamente confutabile so che l'Italia ha aderito ad un impegno Europeo di produrre entro un periodo temporale un tot produzione di energia da fonti fotovoltaiche. Come al solito il nostro paese è arrivato in ritardo e, all'avvicinarsi di questa scadenza, ha stilato un programma di forte incentivazione. Ha suddiviso tramite il GSE dei piani di incentivazione, ricordo 5, a scalare e questo al raggiungimento della somma stanziata per ognuno. Il primo piano ha portato grandi ricchezze a chi ha capito subito l'affare e tra questi molte società tedesche che hanno comperato campagne coprendole di pannelli. Via via l'importo di incentivazione per watt prodotto è diminuito e di piano in piano si è arrivati a zero. Nel frattempo però il costo degli impianti fotovoltaici è diminuito di quasi 2/3. Ora lo stato prevedere un forte sgravio fiscale per ogni installazione ma non più incentivi in quanto il risultato concordato con l'Europa è stato raggiunto e questo oramai da anni. Da parte mia, dal momento che ho incaricato l'azienda della fornitura al momento dell'avvio dell'impianto, sono passati più di 9 mesi e questo solo per questioni burocratiche. Nel frattempo ho perso due piani di incentivazione e solo per alcuni secondi (ma proprio alcuni secondi) sono rientrato nel penultimo. Questo per dire che chi ha montato anni fa i pannelli fotovoltaici ha guadagnato molto più che in Germania ma solo per una classica e tradizionale colpa tutta italiana.
In risposta al messaggio di il tornitore del 17/01/2019 alle 00:18:25L altro giorno guardavo tutte le varie opzioni con cui si puo richiedere lo Sprinte, alcune anche installabili in secoondo tempo, e mi è capitato sotto occhio una staffa aggiuntiva (pulegge etc..) per collegare un generatore di grossa potenza al motore, in aggiunta all alternatore di serie (che puo essere fino a 250A) , pensavo ch un simile grosso generatore potrebbe essere utile sia per eventualmente ricarica di batterie al litio, basterebbe avviare il motore anche per tempi brevi (esiste anche l opzione per regolare i giri da fermo con un comando sul cruscotto) e poi inserendolo in disecesa secondo me sarebbe un freno motore sostanziso....se ha un carico adeguato. Non oso però immaginare i costi di tali apparecchiature speciali.
Esatto, il freno motore generato dal motore elettrico della Tesla è veramente notevole, basta vedere quanti kW sviluppa il motore... tanti ne può sviluppare per la trazione tanti ne può recuperare (teoricamente) in fasedi decelerazione (o comunque circa gli stessi... poi dipende dal software di gestione). Per esempio, sulla prius, in qualunque caso i freni subentrano quando il veicolo è sotto ai 12kmh.
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In risposta al messaggio di IZ4DJI del 16/01/2019 alle 23:31:11Giuro, non ce l'ho con te, ma anche questa volta devo precisare (l'erba del vicino è sempre migliore).
In Norvegia ci sono pannelli elettrici persino nelle cabine alla fermata dell autobus. Sono rimasto basito di quante auto elettriche ho visto in Agosto in Norvegia.
In risposta al messaggio di il tornitore del 17/01/2019 alle 00:18:25Comunque una ibrida Toyota si guida con tecnica "pulse&glide" ,
Esatto, il freno motore generato dal motore elettrico della Tesla è veramente notevole, basta vedere quanti kW sviluppa il motore... tanti ne può sviluppare per la trazione tanti ne può recuperare (teoricamente) in fasedi decelerazione (o comunque circa gli stessi... poi dipende dal software di gestione). Per esempio, sulla prius, in qualunque caso i freni subentrano quando il veicolo è sotto ai 12kmh.